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Autore: Michelle_Dayana    24/08/2014    5 recensioni
Klaroline-Delena
Elena conosce da piccola gli originali ma poi accade qualcosa che le farà credere che sono morti.
Quanti anni sono passati da allora? Può un ballo liberarti dalle tenebre nelle quali ti trovavi e ridarti la vita o resterai intrappolata nella prigione nella quale sei rinchiusa?
E soprattutto rivedrai il tuo grande amore?
Storia riscritta
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Caroline Forbes, Klaus, Un po' tutti | Coppie: Damon/Elena
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Per un secondo l’aria che ci circondava era carica di silenzio e aspettative. I miei fratelli cercavano delle risposte, io cercavo di calmarmi per poter finalmente raccontare tutto. Ma non era facile, anzi era maledettamente difficile.
Vedere come quel mostro di Marcel tratta la mia Elena, vedere il suo sguardo vuoto, quando una volta era pieno di gioia e curiosità.
Ma quello che era ancora più difficile era il non essere stato riconosciuto da lei.
Perché non mi ha detto niente? Perché in tutti questi anni non si è fatta trovare?
Perché?
-Niklaus ti decidi a parlare?-
Povera Rebekha, arrivo da un ballo in cui avrei dovuto stringere un semplice accordo di alleanza arrabbiato come non mi capitava da molto.
E in più distruggo tutto quello che mi circondava.
-Elena, ho trovato Elena-
Sussuro certo che tutti coloro che sono nella stanza possono sentirmi.
Il primo a reagire è Kol, si allontana di un passo guardandomi con le lacrime agli occhi.
-Smettila Nik. Non sei divertente-
-Non era mia intenzione esserlo Kol-
Come può pensare che scherzerei su un fatto simile?
-Lei è morta fratello. A questo punto dovrebbe avere 112 anni, sempre se..-
-Non fosse diventata come noi-
-Ma..ma lei sarebbe venuta a cercarci. Ci avrebbe avvisato. Lei non..-
Finalmente Rebekha pronuncia qualche parola, anche se nel suo tono di voce è percepibile una nota di incredulità mista a speranza.
-Non so cosa è successo ma lei era lì, e ci ho persino ballato assieme-
-Credo che sia il caso di raccontare tutto per bene Niklaus. Sediamoci in salotto così almeno siamo più comodi-
Elijah non può capire appieno quello che stiamo provando noi tre. Lui non era con noi nel periodo in cui Elena ha fatto parte della nostra vita, era in giro per il mondo ad esplorare terre sconosciute e conoscere nuove culture.
Nel frattempo noi scoprivamo il mondo direttamente a New Orleans, grazie a una bambina di otto anni.
Se penso alla prima volta che l’ho vista mi chiedo come possa un semplice incontro cambiare tanto una persona.

Stavo passeggiando per le strade della mia città assieme a mia sorella, questa sera Kol aveva deciso di rimanere a casa. A quanto pare la sera prima aveva avuto un incontro focoso che si era prolungato più del previsto.
Era la solita serata tranquilla a New Orleans, di residenti umani quasi non se ne vedevano.
Avevamo un patto, dopo il calar del sole quelle strade erano nostre.
Sfortunatamente per loro e fortunatamente per noi, i turisti non erano a conoscenza di noi mostri, quindi la sera iniziavano i banchetti.
Bekha si era già stancata e stavamo tornando a casa nostra quando da una strada sentimmo dei neonati ridere e incitare il capo della loro banda. Era strano che dei giovani vampiri riuscissero a resistere alla tentazione e non attaccassero tutti assieme contendendosi la preda.
Preda che tra l’altro non riuscivo neanche a vedere.
Solo un secondo momento capì perché non riuscivo a distinguerla dal resto dei vampiri.
Perché era troppo piccola e magra.
Era solo una bambina.
In un momento pensai ad Henrik e corsi subito a salvarla, dietro di me c’è Rebekha inorridita da quello che stava succedendo.
Appena i neonati ci videro arrivare si immobilizzarono e la bambina si giro vero di noi.
Basto solo quel momento in cui i nostri occhi si incontrarono per farmi capire che l’avrei protetta come non avevo potuto proteggere mio fratello.

 
Quei suoi occhi marroni mi avevano incantato già dal primo sguardo e ora che li avevo ritrovati avevo capito quanto mi erano mancati.

Ci trovavamo tutti seduti in salotto, capivo che i miei fratelli si aspettavano il mio  racconto quindi inizia a raccontare della festa.
-Quando sono arrivato vi assicuro che ero pronto ad andarmene appena dopo due secondi. Marcel è sempre il solito megalomane con le feste sfarzose e tutto ciò che ne consegue, ma se vogliamo il suo aiuto per i problemi a Mystic Falls allora era meglio restare.
Quando mi si è avvicinato mi ha detto:
-Oh Nik, quanto tempo. Ma vedrai ho una sorpresa per te. Spero che tu non sia arrugginito-
In un primo momento non ho capito di cosa parlava ma poi ha inizia a presentare una giovane ragazza, una vampira, e ha detto che me l’avrebbe “Offerta”, neanche fosse un oggetto, per un ballo.
L’avevo già riconosciuta mentre scendeva le scale ma non volevo crederci.
Tutti i dubbi sono spariti quando abbiamo iniziato a ballare il nostro ballo. Era lei, era come le prime volte.
Eravamo ancora nel salotto a New Orleans, lei protestava per andare ai balli e io la facevo sognare.
Poi Marcel ha servito il pranzo e siamo rimasti noi tre nella sala.
Il tono con cui si rivolge a lei è inammissibile. L’ha chiamata sgualdrina.
Non posso ancora crederci che è ancora vivo.
Poi ho chiesto informazioni su questa ragazza, ma mi ha mentito. Ha detto di averla trovata a Chicago pronta a morire per mano sua, non ha mai rivelato il suo vero nome quindi Marcel le ha messo Katherine come nome-
Tutti erano in silenzio ognuno perso nei propri pensieri, nei propri ricordi.
-E lei non ti ha riconosciuto?-
-In un momento credo di si Bek, quando Marcel mi ha presentato come Nik e suo compagno di ballo nel suo viso mi è parso di scorgere qualcosa. Come se avesse visto un fantasma ma poi non ha detto niente. Tranne ad un certo punto, quando stavamo ballando credo che ha detto
-Mi fido-
E mi è sembrata ancora così fragile, avevo seriamente paura a stringerla troppo per non romperla-
-Ma se è una vampira non può essere fragile Niklaus-
-Lo so Elijah ma in lei c’è qualcosa che non va. In tutti i miei anni non ho mai visto nessuno con i suoi occhi, senza vita. Tutti i sorrisi che mostra alla gente sono falsi. E poi mi è sembrato di vedere paura, terrore puro quando Marcel si avvicinava a lei. Con un tocco di coraggio ma troppo poco per ribellarsi-
Vederla così debole mi ha ricordato quella bambina di otto anni nel vicolo.
Impaurita.
Sola.

-Voglio vederla Nik, voglio vedere la mia sorellina-
-Tutti noi lo vogliamo Bek ma come la mettiamo con Marcel? Abbiamo bisogno del suo aiuto, e iniziare una guerra non è il modo migliore per ottenerlo-
-Al diavolo il suo aiuto Kol. Io voglio mia sorella-
-Poi dillo tu alla biondina che i suoi amici moriranno definitivamente perché Marcel non ci ha aiutato. Quella mi fa paura-
Entrambi avevano ragione, dovevamo trovare una strategia.
-Kol, Bek e Elijah. So che siamo venuti qui con lo scopo di convincere Marcel a collaborare per salvare quelli che sono diventati i nostri amici, la nostra famiglia.
Ma io ho promesso anni fa che avrei protetto Elena, che sarebbe stata al sicuro e ho infranto tutto quello che ho detto. Quindi, anche se questo potrebbe significare litigare con Caroline, io proteggerò la mia famiglia, ed Elena fa parte della famiglia-
-Sono fiero di te Niklaus, ma forse è il caso che chiami tutti e gli avvisi del cambio di programmi-
Vedo i miei fratelli annuire e lasciare la stanza per farmi comporre quel numero che ormai ho imparato a memoria.
Risponde la segreteria.
-Love, devo chiederti scusa ma Marcel non potrà aiutarci. Per colpa mia, ho intenzione di sfidarlo e ucciderlo se necessario.
Prima che ti arrabbi devo raccontarti una storia quindi chiamami-
Due minuti dopo suona il mio telefono.
-Sweetheart sei..-
-Dimmi tutto. E vedi di essere convincente altrimenti evita di tornare-
-Ti ha mai parlato di Elena?-

Due ore dopo ho finito di raccontare tutto a Caroline, e sono anche riuscito a persuaderla dal venire qui a picchiare Marcel.
Mi sposto verso la cucina e trovo tutta la famiglia riunita, sul tavolo una busta bianca.
-Tutto ok sul fronte Mystic Falls. Concordano tutti come noi-
-Perfetto, ora Nik tu ed Elijah dovete tornare da Marcel. E mentre Elijah lo distrae tu vai da Elena e le dici chi sei-
-Cosa? Bek sei impazzita?-
Era troppo presto, avevamo bisogno di un piano
-No Nik, ha ragione. Io non voglio rimanere un giorno di più senza la mia piccola bambolina-
Era da tanto tempo che non vedevo Kol così deciso.
-Va bene, allora andiamo-
Non sarei riusciti a dissuaderli e sinceramente non ne avevo neanche la voglia.

Torno per la seconda volta nel giorno a casa di Marcel e lo vedo alla porta con sguardo preoccupato.
Elijah mi fa cenno di tacere, che ci avrebbe pensato lui.
-Nik, Elijah che sorpresa. Non vi aspettavo oggi-
-Oh si scusaci Marcel ma dobbiamo assolutamente partire oggi e quindi Niklaus si è offerto di portarmi subito per parlare con te. Direi che ora puoi invitarmi ad entrare e offrirmi anche qualcosa da bere. Poi togliamo il disturbo dalla città-
-Ma..ma no qualche disturbo e si certo entra pure Elijah, Nik-
-No, io in realtà avrei usufruito del pranzo che oggi ho saltato e poi avrei levato le tende-
Vedo Marcel più rilassato all’idea di non avermi attorno alla sua casa.
O alla sua prigioniera?
-Ah, in tal caso sai dove si trova la cucina. Serviti pure-
Con un cenno della testa lascio mio fratello a intrattenere Marcel per distrarlo e mi dirigo alla cucina, devo trovare un modo per localizzare Elena.
Non è molto difficile. Appena entro in cucina sento il suo odore.
-Katherina, so che sei qui-
Sento un respiro trattenuto e poi rilasciato, deve avermi riconosciuto.
-Siete voi Nik-
-Vi stavo cercando-
-Me? Cercavate me?-
Il suo tono è così sorpreso e scioccato. 
Sembra che sia da molto tempo che non viene considerata più importante di un'oggetto qualunque.
-Devo farvi una domande ed è molto importante che rispondiate con sincerità-
-Si, si certo-
-Avete ricordi della vostra infanzia da umana-
-Questo cosa centra?-
Oh mia cara dama, questo c’entra tutto.
-Rispondete vi prego-
-Si, ho ricordi della mia infanzia-
Ora la prossima domanda
-E avevate dei fratelli?-
-Non di sangue. Ma adottivi. Quattro fratelli e una sorella. Sebbene io non abbia mai conosciuto due dei maschi-
I numeri quadravano. Lei non ha mai conosciuto Finn ed Elijah
-E ora ditemi Katherina, non mi riconoscete?-
-N…no-
C'è incertezza nella sua voce.
Mente
-Vi dimenticate cosi velocemente di vostro fratello?-
Sul suo viso passano tutte le emozioni del mondo.
Stupore (Al rincontrami o alla mia schiettezza?)
paura (Di me o di Marcel?)
speranza (Del fatto che io sia veramente chi di essere oppure no?)
felicità (Per avermi ritrovato forse?)
-Mio fratello è morto, tutti loro sono morti-
Più che una frase rivolta a me sembra che stia cercando di autoconvincersi.
Poi inzia a guardarmi e sembra persa in un mondo tutto suo mentre mi scruta fin dentro l'animo.
Saranno questi i FlashBack di cui parlava Marcel?
La preocupazione mi fa tardare al capire completamente quello che ha appena detto.
Morti?
-Cosa? No. Siamo vivi. Tutti noi. Kol e Bekha ci aspettano mia piccola dama-
Come le è venuto in mente che eravamo morti?
Anche se questo spiega perché non ci ha mai cercato.
-Come mi hai chiamato?-
-Mia piccola dama, è così che ti ho sempre chiamato Elena-
Sembra che questo basti a convincerla, il sopprannome o il suo nome vero? 
Non so ma ha capito che non mento.
-Klaus, sei veramente tu?-
Stava per piangere, e se non fossi stato l’ibrido originale avrei pianto anche io
-Si Elena, sono io-
E poi mi trovai con la parte mancante del mio cuore stretta tra le mie braccia.
La mia sorellina era di nuovo con me.
Ora potevamo vivere di nuovo
  
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