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Autore: Kimmy_chan    24/08/2014    7 recensioni
Attimi di vita per Peeta e Katniss. (RACCOLTA DI ONE SHOT)
Conosciamo i nostri due protagonisti e sappiamo cosa provano l'uno per l'altra, o almeno in parte...
Tra queste One Shot troverete momenti speciali ma anche momenti semplici, di quotidianità dei nostri due guerrieri.
Ma.. attenti! Ci sono anche OS che non li vedono come protagonisti centrali del momento. Insomma, ce ne sono di tutti i gusti!
Le One Shot NON sono in ordine cronologico e ci possono essere ripetizioni di alcuni momenti, ad esempio: il matrimonio di Katniss e Peeta in luoghi diversi ecc..
Spero di riuscire a trasmettere le loro gioie, le loro speranze, il loro dolore ecc.. in modo abbastanza decente. Per favore, leggete e ditemi cose ne pensate! Non aspetto altro che un vostro parere!
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Katniss Everdeen, Peeta Mellark
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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Salve! Per la prima volta da quando posto su Efp devo scrivere una cosa prima del testo. Allora: noterete che il testo è scritto in diversi formati. Il corsivo e grassetto è utilizzato per indicare le parti di testo scritte dalla Collins. Il corsivo indicano le parti di testo sempre scritte dalla Collins ma sono i pensieri di Katniss (questa cosa l'ho vista dal libro.) Poi quelle parti di testo scritte in modo semplici sono quelle scritte da me. 

                                                                                             *     *     *

Pov Katniss


Dunque, chi è rimasto di cui aver paura? Faccia di Volpe? L'altro tributo del suo distretto è morto. Lei agisce da sola, di notte. La sua strategia è stata la fuga, non l'attacco. Non credo davvero che farebbe niente, anche se avesse sentito la mia voce, tranne sperare che mi uccida qualcun altro.
Poi c'è Thresh. Be', lui è una minaccia a parte. Ma non l'ho visto neanche una volta, da quando sono iniziati gli Hunger Games. Penso a come si allarmata Faccia di Volpe quando ha sentito un rumore sul luogo dell'esplosione. Ma non si è girata verso il bosco, si è girata verso quello che c'era dalla parte opposta. Verso quella zona dell'arena che precipita chissà dove. Sono quasi sicura che la persona da cui è scappata fosse Thresh e che quello sia il suo territorio. Non avrebbe potuto sentirmi da là, e se anche mi avesse sentito, sono troppo in alto perchè uno della sua stazza possa raggiungermi. 
Rimangono Cato e la ragazza del Distretto 2, che stanno sicuramente festeggiando la nuova regola. Sono gli unici due rimasti a trarne beneficio, oltre a Peeta e me. Devo scappare via da loro, nel caso mi abbiano sentito chiamare il nome di Peeta?
No, penso. 
Lascia che vengano loro. 
Lascia che vengano, coi visori notturni e i loro corpi pesanti, che spezzano i rami.
Proprio nel raggio d'azione delle mie frecce. Ma so che non verranno. Se non hanno raggiunto il mio falò alla luce del giorno, non si esporranno di notte a quella che potrebbe esser un'altra trappola. Quando verranno, sarà alle loro condizioni, non perchè gli ho fatto sapere dove mi trovo.

Non ti muovere e dormi un po', Katniss, ordino a me stessa, anche se vorrei iniziare a seguire le tracce di Peeta già adesso. Domani lo troverai.

Chiudo gli occhi e mi ritrovo in un ampia radura. 
Un folto parco verde mi circonda. Dove sono?, mi chiedo spaesata. 
Inizio a gironzolare, cercando di comprendere dove sono finita. Non c'è nulla intorno a me, a parte la natura.  
Enormi abeti, cipressi, querce e pini troneggiano in quella boscaglia che fa da protezione a quell'angolo di verde in cui mi trovo.

Dopo quella che mi sembra una buona mezz'ora passata a camminare all'interno del bosco, decido di tornare nella radura. 
Tornata al punto di partenza decido lasciarmi cadere a terra, tra il verde della natura che sovrasta questo luogo incontaminato. 
Metto le mani dietro la testa e cerco di distendere i miei nervi, lasciandomi trasportare dal venticello che muove i fili d'erba fresca di rugiada che mi circondavano. 
Il sole mi bacia il volto. 
Mi rilasso e tento di non pensare. 
Non voglio ricordare il dolore. Non voglio ricordare dove devo tornare.

Ma mi è impossibile non pensare a lui.. Vorrei solo sapere come sta e dove si trova. Lo desidero con tutto il mio cuore. 

Peeta dove sei?, chiedo al nulla mia mente.
Spero che sia vivo, perchè se non fosse così mi sentirei terribilmente in colpa...

Durante l'attacco degli aghi inseguitori, che ho fatto cadere addosso al gruppo dei favoriti, a cui si era unito anche lui, Peeta mi ha aiutata. Ero in preda agli attacchi, causati dalle varie punture che mi avevano inferto quei maledettissimi insetti geneticamente modificati, e non riuscivo a mantenere la mente lucida; stavo per arrendermi, quando spunta lui dalla boscaglia e mi incita a proseguire, a correre, a salvarmi. Così, grazie al suo aiuto, riesco ad rialzarmi, a fuggire, a mettermi in salvo.
Senza voltarmi indietro fuggo, fino a quando non cado priva di coscienza accanto ad un tronco spezzato. 
Lui, mi ha salvata.
Lui, era tra il gruppo dei favoriti per aiutarmi.
Lui, è sempre stato dalla mia parte ed io sono stata troppo stupida da non rendermene conto prima. 

-Peeta dove sei?- sussurro amareggiata -Perchè non sei qui, con me?-
Sento dei passi. Non sono sola..
Mi alzo di scatto e tento di coprire i miei occhi, i raggi solari sono fortissimi, non riesco a vedere bene; ma riesco a scorgere una figura che piano piano si fa strada tra i tronchi degli imponenti alberi che compongono il folto bosco. Si avvicina a me con passo pesante, senza fiatare, senza produrre alcun rumore.

Pensavo di essere sola, in quel luogo a me sconosciuto.  
Mi metto in piedi e attendo con ansia di vedere il volto del mio visitatore. 
Forse è un sogno?, mi domando, pur conoscendo già la risposta a questo mio quesito.

-Katniss..- sento una voce maschile. Il mio cuore perde un battito. 
-Chi è? Fatti avanti!-  chiedo un po' sbigottita. La mia voce è incerta. Ma immediatamente tento di riprendere il controllo di me stessa. 

-Cosa ci fai tu qui?- mi domanda la voce. 
Pochi attimi prima che il misterioso uomo si faccia avanti ricollego quella voce con un volto. Un volto a me molto famigliare...

-Peeta...- sussurro, avvicinandomi alla figura che si trova a pochi metri da me. 
Faccio pochi passi verso di lui e mi rendo conto che sta a malapena in piedi, perciò corro da lui per sorreggerlo. 
Passo dopo passo, silenzio dopo silenzio, ci lasciamo cadere alla base di una quercia secolare. 
Io lo osservo, lui osserva me. 
Chi parlerà per primo?, mi domando.

Sento il frinio delle cicale. Fa caldo ed inizio a sentirmi nervosa.
I minuti trascorrono ma lui non accenna a parlare, perciò mi faccio coraggio ed inizio io. -Peeta.. che ci fai qui? Pensavo che questo fosse un mio sogno.- 
Lui continua ad osservarmi, tenendo gli occhi fissi su di me. Chissà a cosa pensa.. 
Trascorre qualche minuto, a quel punto penso che non mi risponderà mai, perciò mi arrendo e mi sdraio, dandogli le spalle. 

Stroncando il nostro contatto visivo, lui sembra tornare in sè e sussurra -Anch'io lo pensavo. Ma a quanto pare mi sbagliavo.-
Rimango girata, non voglio vederlo in faccia. Ho paura che questo non sia un sogno. Ho paura che questo possa diventare un incubo per me. 
-Katniss.. credo che questo sia qualcosa di più di un sogno, pur rimanendo tale.- 
Non vedendo da me alcuna risposta o cenno che gli faccia comprendere che io lo stia ascoltando, cerca di attirare la mia attenzione accarezzandomi i capelli. -Katniss.. per favore, parlarmi. Dobbiamo capire cosa sta succedendo. Ma da solo io non posso farcela.- sussurra, continuando ad accarezzarmi i capelli.
Quel suo gesto mi fa sentire così bene. Mi sento al posto giusto, come a casa.
-Senti, facciamo che io ti dico come quello che sò e quello che penso. Poi, tu, fai altrettanto.- annuncia con decisione.
-Mh.- mormoro. In un primo momento non credo mi abbia sentito, ma appena inizia a parlare capisco di essermi sbagliata.

-Dopo che tu hai fatto cadere sul gruppo dei favoriti quel nido di aghi inseguitori, e ti ho avvertita di scappare, mi sono trovato a dover combattere con Cato. Mi ha ferito ad una gamba. Soffrivo, ma ero felice perchè tu eri in salvo. Mi dispiace Katniss. Mi dispiace tanto per quello che è successo..- sento la sua voce affievolirsi sempre di più.
Sento il mio sangue ribollire nelle mie vene.
-Ti dispiace?- sbotto, girandomi bruscamente verso di lui. I miei occhi sono sgranati e sento che sto per piangere. 
-Katniss...- iniziai lui, ma io prontamente lo interrompo.
-Ti dispiace per cosa? Per avermi salvato? Per avermi aiutata dal momento in cui siamo saliti su quel maledettisimo treno che ci ha portato qui?- sono arrabbiata perchè non capisce che io ho realmente capito perchè ha fatto tutto questo.. per salvarmi. 
-Peeta. Non sono così stupida. Ho capito che cerchi di aiutarmi. Ma non ho capito bene il perchè. Cioè, perchè salvare me pur sapendo che ci potrà essere un solo vincitore in questo maledettisimo gioco di sangue?- piano piano, urlo dopo urlo, la mia rabbia inizia a sbollire.
-Davvero non l'hai ancora capito?- chiede lui sbigottito, cercando di trattenere un sorriso che continua a cercare di fare capolino sul suo volto.
-No. Se no non te l'avrei chiesto. Ti pare?- 
-Be.. eppure l'ho anche detto davanti a tutta Panem.- dice lui, lasciando libero quel dolce sorriso che cercava di mostrarsi ai miei occhi.
Osservo attonita il suo sorriso, facendo vagare la mia mente. Ma.. un momento. Cosa ha detto?, mi domando incredula.
"Be.. eppure l'ho anche detto davanti a tutta Panem." 
Peeta è innamorato di me?, mi domando, cercando di comprendere a fondo quella che sembra la verità. 
Effettivamente tutto sembra più plausibile ai miei occhi. 

Peeta che tenta di rendermi desiderabile, come dice Haymitch, difronte a tutta Panem.
Peeta che mi protegge dai favoriti.

Non ci posso credere. Non ci voglio credere! Il ragazzo del pane, che mi ha salvato la vita innumerevoli volte, è innamorato di me? 

Proprio di me? Sono sbigottita.

Peeta, non vedendomi accennare a muovere un muscolo o a parlare continuò il suo discorso, come se non mi avesse appena dichiarato il suo amore. -Insomma, quando mi sono ritrovato con una gamba un po', per così dire, martoriata mi sono dovuto ingegnare per nascondermi. Se Cato e gli altri mi avessero trovato, dopo essergli scappato per miracolo, mi avrebbero fatto fuori all'istante. Perciò dovevo muovermi a trovare un nascondiglio. Io non sono te, Katniss; al mio posto ti saresti arrampicata su di un'albero. Così ho dovuto riflettere su quali fossero le mie capacità. Ero arrivato da poco nei pressi del fiume quando ho visto del fango e lì ho pensato di mimetizzarmi, come aveva fatto un paio d'anni fa non ricordo quale vincitore.- i suoi occhi rimasero fissi su di me e la sua bocca mi rivolge un dolce sorriso. 
Non si è offeso. Non ha reagito. Non ha detto nulla. Perchè?, mi domando.
Lo fisso intensamente, senza battere ciglio, per cercare di comprendere cosa gli passi per la testa, ma è impossibile. Peeta è bravo a nascondere le emozioni.
-Katniss.. smettila di corrugare la fronte. Ti verranno le rughe!- dice lui scherzosamente. 
Io abbozzo un sorriso e tento di rilassarmi, ma dobbiamo chiarire, questo è certo.

Respiriamo in silenzio, così, l'uno accanto all'altra, l'uno negli occhi dell'altra, sotto quella quercia seconda che ci fa da riparo dal cocente sole. 
-Peeta..- sussurro, senza coraggio. Vorrei parlargli. Vorrei chiarire. Ma sinceramente nemmeno io so cosa chiarire, di cosa parlare; perciò devio il discorso che mi attanagli il cuore e la mente. -Non mi hai detto dove pensi che ci troviamo.- concluso, cercando di far finta di non aver notato quella luce, che pochi attimi prima si era accesa nei suoi occhi color cielo, scomparire piano piano.
-Be, secondo me siamo in un sogno. Ma non un sogno normale. E' come se la mia mente e la tua siano collegate. Io sono qui ed anche tu. Certo, non fisicamente, ma spiritualmente sì. So che è impossibile da credere, ma tu sai di esserci come lo so io.- risponde un po' titubante. Forse non si aspetta che io gli creda, ma si sbaglia. Sono decisamente convinta che lui abbia ragione.
-Mh.- mugugno facendo un cenno con la testa.
-Mi credi?- chiede lui stupito. 
-Certo, perchè non dovrei?- 
-Beh... non credo sia una cosa tanto normale. Cioè.. due persone che si incontrano nei sogni? Mai sentita una cosa così.- cerca di spiegare Peeta, iniziando a giocherellare freneticamente con le sue grandi mani.
-Sì, non è normale. Ma beh.. non so come spiegartelo. Sento che è vero. Lo sento qui.- dico, toccandomi il cuore con la mano destra. 
Senza proferire parola Peeta si accomoda sull'erba morbida che circonda il grande tronco e chiude gli occhi.  Io faccio altrettanto.

Forse dovremmo parlare. Ho tante domande da fargli e tante altre ho da fare io a me stessa. Mi dico.

Primo: Per quanto rimarremo in questo luogo? 
Secondo: Perchè siamo qui, insieme? Ci deve essere un motivo.
Terzo: Io cosa provo per Peeta?

Queste domande continuano a vorticarmi nella mente. Girano e girano, velocemente, una dopo l'altra. 
Cerco di focalizzarne una, per poterci capire qualcosa, ma essa è quella di cui ho più paura. 
Io cosa provo per Peeta?, mi domando un po' impaurita.

Non sono mai stata quel tipo di ragazza. Insomma, quella che pensa ai ragazzi e al suo futuro. Io sono sempre stata una ragazza che pensa al presente e sopratutto come mandare avanti la propria famiglia. Dopotutto io non sono mai stata una ragazza "normale". Le altre ragazze avevano almeno un genitore su cui contare, ma invece io mi sono trovata a mandare avanti la mia famiglia, da sola, nella prima adolescenza.
Perciò, per me, riflettere su certe cose è complicato. Non riesco a comprendere cosa provo.
Katniss, rilassati e lasciati andare. Elabora quello che provi. Cerca di pensare a Peeta e vedi che effetto ti fa, mi dico, cercando di autoconvincermi.

Faccio un profondo respiro ed inizio a pensare al ragazzo del pane che giace vicino a me.

Ricordo di averlo visto a scuola. Era sempre gentile con tutti, perciò era circondato sempre da tanti bambini, ma una in particolare gli era assiduamente accanto; Delly Cartwright. Lei lo abbracciava, giocava con lui e lo faceva ridere. Questo ricordo provocò in me una stretta al cuore. Fa male, ma devo continuare a scavare. 

Era una giornata di pioggia, avevo fame, e non ero riuscita a prendere niente per la mia famiglia. Avevo cercato qualcosa nei cassonetti dei negozi del centro cittadino ma niente. Infreddolita e stanca mi accasciai sotto ad un'albero spoglio, accanto alla panetteria dei Mellark e cercavo di trovare la forza per tornare a casa, pur se a mani vuote. 
Mi battevano i denti dal freddo ed i miei vestiti erano zuppi. 
Dalla panetteria si sentiva uscire il caldo profumo di pane appena sfornato e dei meravigliosi dolcetti che creavano all'interno di quel negozio che, a quei tempi, ai miei occhi sembrava il negozio delle meraviglie. 
Mi sentivo sempre più debole. Mi sentivo sempre più stanca. Non ce la facevo più a vivere in quel modo. Stavo per arrendermi, quando uscii dalla porta, quella sul retro, il figlio più giovane dei Mellark, Peeta, seguito a ruota dalla madre. Era arrabbiata. Lo si poteva capire dalla faccia corrugata ed adirata. La donna urlò qualcosa e colpì il figlio, continuando ad urlargli contro. Dopo avergli dato una giusta dose di ramanzine e sberle, ella rientrò nel locale, e lui rimasi lì, a fissarmi.
In un'istante egli butto ai miei piedi una pagnotta, e l'altra la diede ai maiali. In quell'istante mi diedi una scossa, presi tra le mani quel pezzo di pane enorme, per i miei standard, e gli sorrisi. Lui rientrò in casa immediatamente; probabilmente perchè la madre lo stava richiamando.
Fu grazie a quel gesto di generosità che riuscii ad andare avanti. A ritrovare la forza per andare avanti. 
Peeta mi aveva salvata.

Non ci eravamo mai parlati molto, giusto un "ciao" la mattina a scuola, niente di più. Ma.. quando ci siamo ritrovati su quel palco, pronti per andare al patibolo, cioè verso gli Hunger Games, io ho ricordato quel suo gesto. E da quel momento iniziò in me una lotta interiore. 

Insomma, cosa provo per il ragazzo del pane?, mi chiesi retorica.

Giro il volto, socchiudo gli occhi, per accertarmi che egli non mi stia guardando, e quando constato che ha ancora gli occhi chiusi, spalanco i miei e lo osservo attentamente, lasciando libere le mie sensazioni. 

Il mio cuore perde un battito. Poi un'altro, poi un'altro ancora..

Le sue labbra.. i suoi capelli.. le sue ciglia.. tutto di lui mi attrae. Sento come se lui fosse il sole ed io la luna.
Così vicini, ma allo stesso tempo, così lontani.
Voglio toccarlo, voglio sentire il suo caldo corpo stringermi.

Senza rendermene conto mi ritrovo a sfiorargli le labbra con l'indice della mano destra. Lui resta fermo, immobile. Si sarà addormentato?, mi domando.
No. Decisamente no, mi rispondo, appena vedo che egli mi stringe la mano e porta il mio palmo sulle sue labbra, baciandola gentilmente, come se una delicata farfalla si fosse posata su di esso, ma la reazione che questo tenue contatto mi suscita è molto più forte di quella che mi avrebbe dovuto dare. Insomma, è solo un bacio sulla mano, no? 
Forse mi sbaglio, perchè appena lui allontana le sue labbra dalla mia pelle sento divampare in me una fiamma di calore.

Peeta apre gli occhi, come se qualcuno gli avesse dato una forte scossa, e posa su di me quei suoi meravigliosi occhi azzurro cielo.
Vorrei girarmi, vorrei nascondere l'imbarazzo che ha suscitato in me quel breve contatto, ma sono rimasta incantata da quel cielo infinito che si è aperto dinanzi a me.
Forse si è accorto del fatto che io sia rimasta incantata perchè sul suo volto nasce un sorriso un po' troppo malizioso per i miei gusti. 

Ed infatti, senza rendermene conto, mi ritrovo sopra di lui. Mi ha attirata a sè, senza farmi ne male, ne muoversi di un millimetro; mi ero dimenticata di quanto fosse forte Peeta. 
-Peeta! Ma cosa fai?- chiedo, cercando di alzarmi, ma lui mi tiene stretta con le sue forti braccia. 
-Cosa pensi che voglia fare?- chiede con tono malizioso.
Resto immobile. Ma cosa gli passa per la testa?, mi domando sconcertata. Non riesco a muovermi. Le sue forti braccia mi tengono stretta a  sè, e non mi danno via di scampo. Sento i suoi muscoli pulsare. 
All'inizio quel contatto mi sembra così.. strano. Ma via via che i minuti passano, pur continuando a ribellarmi, inizio ad abituarmi a questa situazione e mi accoccolo sul suo forte petto. Chiudo gli occhi e un dolce sorriso spunta sul mio volto. Mi sento così serena..

I minuti trascorrono ininterrottamente ma nessuno dei due accenna a parlare. Sento quasi come se mi stessi assopendo di nuovo; le mie palpebre sono sempre più pesanti.. Assaporo già il dolce riposo che mi aspetta, lì tra le braccia di una persona che, ne sono certa, non mi tradirà mai. Ma, un momento prima che mi abbandoni completamente a quella dolce sensazione, Peeta mi ammonisce -Non addormentarti-
-Mmmh!- protesto mugugnando. 
Due dita mi prendono il mento e mi fanno alzare il volto. Apro gli occhi e lo osservo parlare. Cerco di mantenere la mia mente lucida, ma è difficile. Ero sul punto di addormentarmi nuovamente quando Peeta continuò a parlare.
-Credo che se tu ti addormentassi ora torneresti nuovamente nell'arena. Siamo in un sogno sì, ma è come se le nostre due anime fossero collegate in questo luogo che è al di sopra della realtà.- 
Cosa?, mi domandai confusa. Sul fatto che fosse un sogno ormai ne ero più che certa, ma non potevamo essere in un sogno che in realtà non era un sogno ma un collegamento tra le nostre anime. E' folle!, mi dico continuando a rimanere muta, fissando attonita il suo volto leggermente corrugato.
-Non ci credi? - chiede lui iniziando a ridacchiare -Lo immaginavo... Ma ti capisco. Sembra tutto così.. impossibile! Ma io sono qui, te lo giuro. E so che anche tu ci sei.-
-E' una cosa impossibile Peeta!- esclamo in preda ad un'attimo di follia, per così dire. 
Era impensabile una cosa del genere.
-Non è così impossibile se io e te siamo qui, insieme.- dice con tono dolce e languido il biondino, prendendomi una mano e portandosela alla bocca. Quel delicato baciamano accese nuovamente in me quel fuoco caldo e inebriante che mi aveva avvolta poco prima, quando Peeta aveva posato le sue labbra calde labbra sul mio palmo. 
Avvampo, e me ne rendo conto solo guardando in volto Peeta. Infatti, questo furbacchione mi fa un sorrisetto malizioso. E' piuttosto soddisfatto della mia reazione, ne sono certa.
-Mi lascerai mai andare?- chiedo cercando di sembrare esasperata, pur stando benissimo lì, tra le sue forti braccia. 
Dopo neanche un secondo di esitazione, con mio grande rammarico, Peeta mi lascia andare ed io mi alzo. Appena sono in piedi mi giro verso di lui e vedo che sta tentando di alzarsi. 
-Peeta. Resta fermo! Quella ferita è bruttissima!- vado immediatamente ad aiutarlo, ma lui ormai è appoggiato al tronco dell'enorme quercia e, prendendomi per un polso, mi attira a sè. 
-Non preoccuparti così per me, se no inizierò a pensare che ti importi veramente qualcosa di questo povero e malandato ragazzo.- sussurra al mio orecchio. Sento il suo respiro sul mio collo e questo scatena in me un brivido di piacere. Piano piano sento le mani di lui farsi strada sul mio corpo. Mi scappa un gemito di piacere, ed immediatamente divento rossa come un peperone. 
Vedo con la coda dell'occhio che Peeta sorride soddisfatto, e senza dire altro mi scosto velocemente da lui. 
-Io.. io credo che... dovremmo cercare di capire perchè siamo qui.- balbetto. Sono nel panico. Sento qualcosa per lui, me ne rendo conto ma non so cosa! Forse quello che ho provato è stato solo perchè mai nessuno, prima di quel momento, mi aveva toccata in quel modo. Ma del resto.. non è che avesse fatto poi molto! Cosa mi sta accadendo?, mi chiedo esasperata.

Peeta si è accorto della mia confusione perciò lascia passare il momento ed inizia a parlare, come se niente fosse successo. -Forse siamo qui per decidere come andare avanti con i giochi. Mi pare di aver sentito che ora i vincitori possono essere due, però devono essere dello stesso Distretto.- azzardò, rimettendosi a sedere, senza guardami in volto.
Io rimango in piedi, di spalle ed inizio ad osservare il folto parco che ci circonda -Sì, hai sentito bene. Oltre a noi due sono rimasti Cato e la ragazza del suo Distretto. Abbiamo delle possibilità se ce le giochiamo bene. Prima di tutto, dopo lo scontro con Cato, dove ti sei rifugiato?- prima che potesse accennare una risposta continuai -Sì, mi hai detto che ti sei mimetizzato vicino al fiume, ma dove precisamente? Cioè come faccio a trovarti? So che sei bravo con tutti i colori ecc.. L'ho visto durante la sessione degli allenamenti.-  

-Sinceramente non ricordo bene dove mi sono nascosto, sono giorni che non mi muovo da lì, ho sempre il terrore che qualcuno mi scopra. Con questa ferita alla gamba sono una preda facile per i favoriti. Credo che per te sarei soltanto d'intralcio ora come ora.- 
Mi giro per osservarlo e sento una fitta al cuore quando mi rendo conto che continua a  tastarsi con delicatezza la gamba, come per constatare quanto fosse grave la ferita.
-Ti troverò, stanne pure certo. E troveremo una soluzione insieme. Siamo gli amanti sventurati dopotutto, no?- accenno un sorriso sperando che comprenda che cerco di tirarlo su di morale, ma a quanto pare sono una frana nel tirar su di morale la gente perchè lui diventa più cupo di prima.
-Hai ragione.. siamo gli amanti sventurati del Distretto 12. Questo siamo. Due "attori" che tentano di salvarsi la pelle da un gioco ideato da dei pazzi scriteriati assetati di sangue.-  ma sembra che lo stia dicendo per ricordarlo a se stesso più che per altro. 
-Peeta.. che hai?- chiedo preoccupata, avvicinandomi a lui. 
Non risponde.. A questo punto mi lascio andare.
Mi metto in ginocchio davanti a lui e sporgendomi gli tocco la guancia destra, per attirare la sua attenzione, ma questo in realtà si rivela una mossa terribilmente sbagliata perchè egli gira la testa dall'altra parte, per evitare questo nostro contatto.
-Peeta..- mormoro affranta.
Cos'ha?, mi chiedo tristemente. Sono preoccupata per lui. Non capisco cosa gli frulla per la testa e questo mi rende terribilmente ansiosa. 
Non posso lasciarlo stare. Deve dirmi cosa lo tormenta! mi dico con decisione.

Alzo entrambe le mani ed intrappolo il suo volto tra di esse, e utilizzando un po' di forza gli giro la testa -Guardami!- gli ordino con tono autoritario.
Lui con sguardo perso e triste alza il volto e mi guarda negli occhi. 
Quando i nostri sguardi si incrociano mi sento come se fossi attirata nel buio e nel dolore. 
Eppure fino a pochi minuti fa sembrava stare più che bene.. mi dico, cercando di comprendere cosa lo affligge. 
Lascio cadere le mie mani e lo continuo ad osservare.
-Dimmi cos'hai. Ho detto qualcosa di sbagliato?- gli chiedo preoccupata.
-No.. Tu non c'entri.- risponde scuotendo la testa.                  
-Allora cos'hai? Non riesco a capire!- dico disperata. Sono davvero sull'orlo del'esasperazione. -Dimmi cosa provi perchè io non sono capace a capirti al volo. Sai.. non sono molto brava con le persone.- sono un po' in imbarazzo ora, non ho mai ammesso realmente di essere un'incapace totale, che non riesce a comprendere i sentimenti umani.
-Katniss.. stai tranquilla.- sussurra, sporgendosi verso di me, per toccarmi delicatamente una guancia, ma questo movimento a quanto pare lo fa soffrire, a causa della gamba, posso notarlo dalla sua espressione corrugata; perciò io mi faccio più avanti, mi avvicino a lui. Sono consapevole di essere rossa come un pomodoro ma sento il bisogno di sentirlo accanto a me, perciò mi metto a quattro zampe e mi posiziono sopra di lui, senza che lui possa dire alcun che poso le mie labbra sulle sue. 
-Non so cosa mi è preso. Scusa!- dico sconvolta, quando dopo alcuni minuti passati a baciarci ripetutamente torno in me. Sto per allontanarmi da lui, da questa strana sensazione che sento in me ma lui mi prende per un braccio e mi attira di nuovo a sè. 
-No! E' stato meraviglioso! E' quello che sognavo da tempo.- sussurra al mio orecchio il ragazzo del pane.
-Ma io non so nemmeno quello che provo per te! Non è giusto nei tuoi confronti fare una cosa del genere. E' come se..- le ultime parole mi muoiono in bocca.
-E' come se?- mi incita a proseguire.
Mi faccio coraggio -E' come se ti stessi illudendo su qualcosa che non potrebbe mai accadere veramente tra di noi nella realtà. Cioè, partendo dal presupposto che siamo veramente qui e che questo è un "collegamento" tra le nostre anime, come dici tu, io ti starei comunque illudendo anche se non siamo veramente nel mondo reale. Io non ho mai pensato all'amore e poi arrivi tu con tutte le tue belle parole, tutto dolce e gentile e mi mandi in confusione! Un tuo semplice tocco mi accede un fuoco indomabile in me, e questo mi fa impazzire.- sono riuscita a dire tutto quello che pensavo senza mai prendere fiato. Questo è un record, mi dissi.
-Katniss.. Io so che ancora non hai ben chiari i tuoi sentimenti. E non mi stai illudendo, affatto. Stai solo dimostrandomi che piano piano sto riuscendo nel mio intento.- dice sorridendomi. 
-Che intento?- chiedo spaesata.
-Quello di farti innamorare di me.- un suo delicato bacio si posa sulla mia fronte calda. 
Rimango a bocca aperta. 
-Katniss.. sarò anche un bravo ragazzo ma non ho intenzione di arrendermi ed aspettare. Ho intenzione di farti innamorare di me. 

Anche se piano piano ma ce la farò.- dice con decisione sorridendomi dolcemente.
-Peeta..- sussurro adagiandomi tra le sue braccia. Questa volta l'abbraccio che ci unisce è voluto da entrambi. 
Mi sento a casa quando sono tra le sue braccia ma ancora non riesco a capire ciò che provo. 

Katniss, con calma. Respira e porta ordine nella tua mente, mi dico per tranquillizzarmi.

Allora.. Quando Peeta non è con me mi sento sola e spaesata. Ma invece sentirlo accanto a me, o semplicemente vederlo mi fa sentire come se il mio cuore volesse scappare dal mio petto; poi solo sfiorandomi una mano il mio corpo si accende e diventa puro fuoco.
Vorrei che non si allontanasse mai da me. Non vorrei vederlo accanto di nessun'altra all'infuori di me. 
Che stupida! Come avevo fatto a non accorgermene prima?, mi dico sconvolta.
Sul mio viso appare una smorfia di pura meraviglia. 
Sono stata innamorata di lui per anni ma non me n'ero mai accorta prima. Forse nutro questo sentimento così strano per me da quando mi ha dato il pane, che credo abbia bruciato volontariamente, in quel giorno di pioggia. E solo ora me ne sono resa conto...

-Katniss forse ora dovremmo svegliarci. Cioè riaddormentarci.- dice, grattandosi la testa. Io alzo lo sguardo e lo fisso. Non riesco a capire cosa intende. E come se mi leggesse nella mente mi da una spiegazione a quello che gli sta passando per la testa -Visto che siamo entrati in questo sogno addormentandoci e svegliandoci di qua, direi che se ci addormentiamo di qua ci dovremmo svegliare di la. Non credi anche tu?- 
-Credo tu abbia ragione. Ma per farmi addormentare mi basta stare tra le tue braccia..- sussurro. Sono già sulla soglia che mi porta verso il mondo reale. Sto per addormentarmi.. però in un'ultimo atto di lucidità riesco a dire una cosa a Peeta -Non ho ancora capito dove ti trovi. Dimmelo presto!-
-Sono certo che mi troverai comunque. Sbrigati però, ho bisogno del tuo aiuto.- sento la sua risposta come se ormai mi trovassi lontana metri e metri da lui. 
Mi sento come se qualcosa, o qualcuno, mi stia trascinando lontana da lui. Non voglio andarmene ora che ho capito cosa provo per lui! 
Mi concentro e cerco di rimanergli legata; ma mi sento stanca e spossata.. Però, per fortuna, riesco a racimolare un briciolo di forze con le quali riesco a sussurrare a Peeta ciò che ho capito di provare per lui. 
-Ti amo- la mia voce è così flebile che non credo neanche mi abbia sentita. Ma almeno posso rincuorarmi un po'.. ora tornerò di là, lo troverò e gli dirò realmente cosa provo. Nel nostro mondo potrò amarlo. 
Vinceremo gli Hunger Games, insieme. 
Con questo dolce pensiero mi lascio trasportare nel buio più totale.


Pov Peeta

-Ti amo- sussurra poco prima di chiudere gli occhi ed assopirsi. 
Lo ha detto veramente?, mi chiedo sconvolto.
-Ce l'ho fatta davvero?- sussurro meravigliato. Ed automaticamente sul mio volto compare un sorriso smagliante. 
-Katniss ha detto che mi ama!- urlò al nulla.
Sento le lacrime scorrere. Piango dalla felicità. 
Sono così stupido.. mi dico ridendo e piangendo. 

-Sarò anche stupido ma finalmente la donna che amo da tutta una vita mi ricambia.- dico al bosco.

Ora devo addormentarmi per poter tornare da lei, mi dico con decisione.
Vinceremo gli Hunger Game, insieme.
E con questo dolce pensiero mi lascio trasportare nel buio più totale.


Pov Katniss 

Dormo davvero, ma al mattino sono comunque stanca come se non avessi riposato per niente. So di aver sognato ma non ricordo niente. Beh.. per me non è una novità, spesso sogno ma non ricordo mai cosa mi appare durante quelle ore. 
Devo muovermi a cercare Peeta, sento che ha bisogno di me., mi dico con determinazione.
Ho dormito molto, ma sono più cauta del solito. Mentre esiterebbero ad attaccarmi su un albero, i Favoriti potrebbero sicuramente tendermi un'imboscata. Mi organizzo bene per la giornata, prima di scendere. Faccio una colazione abbondante, chiudo con cura lo zaino, preparo le mie armi. Ma a terra tutto sembra calmo e tranquillo.
Oggi dovrò essere prudente al massimo
. I Favoriti sapranno che sto cercando di localizzare Peeta. E' assai probabile che vogliano aspettare che ci riesca, prima di attaccare. Se lui è gravemente ferito, come ha detto Cato, e come sento che è, mi troverei nella condizione di dover difendere anche lui senza nessun aiuto. Ma se era davvero ferito così gravemente, è riuscito a restare vivo?, mi domando pur sapendo la risposta. Sì, Peeta è vivo. Lo so. Lo sento.
E come diavolo farò a trovarlo?  
Cerco di pensare a qualcosa che Peeta ha detto e che potrebbe darmi un indizio sul luogo in cui si nasconde. All'improvviso nella mia mente balena un'immagine. Il fiume.
Peeta è lì, mi dico iniziando a correre verso est. 
-Se Peeta è lì, come penso, devo trovarlo velocemente.- dico con decisione, facendo passi veloci e silenziosi nel bosco.



Angolino di Kimmy_Chan
Anzi tutto devo ringraziare Clara_Oswin. Ricordi che avevo chiesto su cosa scrivere un'altra OS, in uno dei capitoli passati? Ecco.. tu hai risposto "Qualcosa ceh si svolge in una delle due arene" ecco allora! Detto e fatto. (Anche se c'ho messo un po' :'D)
Sono un bel po' in ritardo ma scusatemi. Il 1 Settembre ho uno degli esami di recupero.. Sono disperata! ç_ç
Comunque bando alle ciancie! Cosa pensate di questa One Shot?!
Pareri? Suggerimenti per altre OS?(Anche se ne ho gia due di idee :3) 

Colgo l'occasione di questo mio angolino per ringraziare tutti quelli che mi seguono e recensiscono queste mie storielle folli. GRAZIE!

FATEMI SAPERE COSA NE PENSATE PER FAVORE <3
  
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