Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: Ludo    18/09/2008    6 recensioni
E' la storia dei figli dei protagonisti della saga, seguendo la fine predisposta dalla Rowling, come continuazione dell'epilogo del settimo libro. I Potter, gli Weasley e tutti gli altri giovani studenti saranno alle prese con l'avventura più insidiosa di tutte: l'amore...sempre che non capiti un altro Signore Oscuro a dare del filo da torcere ai protagonisti.
Genere: Romantico, Commedia, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Albus Severus Potter, Hugo Weasley, James Sirius Potter, Lily Luna Potter, Rose Weasley
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
PROLOGO IL PRIMO VIAGGIO Stazione di King’s Cross. Tre ragazzi, tre carrelli, tre gufi, stessi genitori. Ad un tratto Harry, guardando i figli con occhi rassegnati, disse: - D’accordo ragazzi. Non voglio passare gli ultimi minuti con voi in un silenzio di tomba -. Subito dai tre si alzò un coro di lamenti: - Non siamo stati noi! -, - Non è colpa nostra! -, - Non possiamo parlare d’altro? -. Il padre guardò con occhi rassegnati i suoi figli, James, Albus e Lily, che lo guardavano accigliati. - D’accordo, per questa volta mettiamoci una pietra sopra; ma non voglio più sentire nessuno dei vicini che si lamenta per causa vostra. Si può sapere come avete fatto a cambiare il colore di tutti i gatti del vicinato? -. I ragazzi si lasciarono sfuggire sospiri di sollievo; nemmeno loro avevano voglia di passare nel completo mutismo il poco tempo che li rimaneva con i genitori. Di lì a poco, infatti, sarebbero partiti per la scuola di magia e stregoneria di Hogwars, e si sarebbero rivisti solo alla fine di giugno, al termine delle lezioni. Ignorando la domanda che il padre gli aveva rivolto solo un attimo prima, ricominciarono subito a prendersi in giro l’un l’altro. James, riprese a prendere in giro il fratello minore, e sua madre di conseguenza riprese a sgridarlo. Nel frattempo Lily riprese a chiedere insistentemente al padre quando sarebbero arrivati i suoi cugini, ai quali era molto affezionata. Arrivati finalmente ad una delle barriere che separano il mondo normale da quello magico, si organizzarono per oltrepassarla senza dare nell’occhio, ma in quel momento comparvero come dal nulla i parenti tanto agognati da Lily, e tutti si misero a chiacchierare tra loro con allegria. Giunti finalmente davanti al treno che avrebbe portato a scuola i più giovani del gruppo, ci fu un’ondata di tristezza collettiva, come sempre accade al momento si una separazione. Dopo essere saliti, si diedero subito da fare per localizzare corrispettivi amici e conoscenti, con i quali trascorrere il lungo viaggio che li avrebbe portati a destinazione. Subito James, Albus e Rose sparirono inghiottiti dalla folla, mentre Lily rimaneva impalata fra gli scompartimenti con il cugino Hugo, che, come lei, non conosceva nessuno, essendo per entrambi il primo anno a scuola. Colpita e schiacciata ovunque, Lily si riscosse e solo in coda al treno riuscì a trovare uno scompartimento da poter occupare con il cugino; non sapeva che proprio lì suo padre e suo zio si erano conosciuti, creando ad una saldissima amicizia, e non sapendo che anche per lei quello scompartimento stava per diventare speciale. L’unica persona presente era un ragazzo con capelli biondi, occhi azzurri e quell’espressione tipica di chi, finalmente lasciati i genitori, si concede un'po’ di pace. Dopo essersi seduta ed aver sistemato i bagagli nelle reticelle, Lily si azzardò a gettare un’occhiata furtiva al volto dello sconosciuto; rimase molto colpita da quel viso, che aveva qualcosa di al contempo familiare e sconosciuto, ed all’improvviso diventò tutta rossa, mente il cugino la guardava interrogativo. Il ragazzo nello scompartimento, dopo essere riuscito a sfuggire ai suoi pressanti genitori ed aver trovato un angolo tutto per se, osservava con circospezione i nuovi arrivati. Niente da fare, la ragazza era proprio carina, e anche se all’inizio del viaggio gli aveva scoccato una o due occhiate, ora non lo degnava nemmeno di uno sguardo; lui se ne dispiacque, poiché mai si sarebbe stancato d ammirare quel volto dolce, quell’espressione allegra e quel modo di fare che lo affascinava. Nel suo finto dormiveglia era riuscito ad afferrare solo il nome della ragazza: Lily; e mentre dentro di se si chiedeva chi potesse essere, con quei lunghi capelli rossi e quegli occhi che avevano lo stesso colore del cielo d’estate, ascoltava la sua voce, pensando che nessun suono al mondo potesse essere tanto melodioso. Non riusciva ancora a capacitarsi di essere finalmente sul treno per Hogwars; era il primo anno che ci andava, ed era molto eccitato per il fatto di essere lì, finalmente. Suo padre lo aveva accompagnato a Diagon Alley ad acquistare tutto il necessario per i mesi che avrebbe passato alla scuola di magia. Tuttavia, come i suoi genitori gli avevano più volte ricordato, lui doveva ricordare di non disonorare il nome di famiglia, che doveva finire a Serpeverde e che non doveva scordare di essere un Malfoy. Nel frattempo, Lily si stava facendo nervosa, e si lamentava con il cugino per il crescente ritardo degli altri. - Ti rendi conto che la signora con il carrello dei dolci è già passata e loro non sono ancora arrivati? Posso capire James, che ha i suoi amici, ma Albus e Rose avevano promesso di venire! - - Lils, non ti preoccupare, non sono dei bambini! Sono sicuro che fra poco arriveranno! -. Come se avessero sentito lo scambio di battute fra i due cugini, entrarono in quel momento Albus, Rose e perfino, poco dopo, James, che nessuno si aspettava di vedere prima dell’arrivo. Con la loro presenza il viaggio si fece molto più divertente e vivace, così che il giovane Malfoy, che non aveva voluto andare dai Serpeverde che conosceva già per i legami della sua famiglia, si decise di partecipare alla conversazione; così, non appena James fece una delle sue solite battute, si mise a ridere forte come tutti gli altri. Subito i più grandi lo guardarono con curiosità, e James, rivolgendosi ai più giovani, disse: - Lils, Hugo, perché non ci presentate il vostro amico? -. E mentre i due interpellati si guardavano dubbiosi, non sapendo come rispondere alla domanda, il biondo si fece avanti, e si presentò: - Piacere, mi chiamo Malfoy… Ma Rose non gli fece finire la frase: - Tu devi essere Scorpius! - esclamò con una voce fra l’eccitato e il disgustato. - Non proprio: Scorpius è solo un soprannome che mi hanno affibbiato, e che a me non piace proprio per niente. Il mio vero nome è Scott, ma pochi lo sanno, e mi chiamano Scorpius.- In poco tempo Scott si trovò a chiacchierare con delle persone che non lo vedevano come l’ultimo erede dei Malfoy, ma come una persona simpatica con cui poter scherzare in libertà. Lui stesso inoltre si sentiva a suo agio con quei ragazzi, e soprattutto con Lily, anche se ogni volta che gli parlava il suo stomaco faceva le capriole, e (con enorme disappunto) diventava di un delicato color porpora. Per sua fortuna, il viaggio non durò ancora molto, e al momento di cambiarsi, notò che la maggior parte dei suoi compagni di viaggio apparteneva a Grifondoro, e nel caso di James provetti Grifonforo, visto che lui era capitano della squadra di Quidditch, anche se era appena stato nominato. Nello scendere, la maggior parte dei ragazzi raggiunse i propri amici, compreso Hugo, che andò con i suoi cugini. Al contrario Lily rimase con l’affascinante Malfoy, che riteneva veramente attraente, con i capelli biondi e gli occhi verde prato, che lui aveva ereditato dalla madre. Per la traversata con le barche Hugo si era ricongiunto alla cugina, ed ora guardava interrogativo Scott e Lily, che si scambiavano occhiate imbarazzate. All’arrivo ripercorsero tutti i passi tipici di coloro che erano introdotti a Hogwars per la prima volta, fino al famoso cappello parlante, che dopo un lungo discorso d’introduzione si apprestò a collocare i neo-studenti nelle rispettive case. Dopo aver chiamato molti nomi, finalmente si sentì: - Malfoy, Scott! -. Quando il ragazzo prese posto sullo sgabello, gli fu messo il cappello in testa, che gli scivolò sopra gli occhi. Fu allora che sentì una vocina vicina al suo orecchio: - e così pensi di andare a Serpeverde, non è così? Però io non vedo molto in risalto le caratteristiche da Serpeverde, piuttosto da Corvonero… Ma qui nella tua testa c’è un immagine che prevale tutto il resto, questo tizio con i capelli biondi deve essere Draco, tuo padre… Lui aveva certamente le caratteristiche di una serpe, ma per te vedo un futuro diverso- e così urlò a squarciatela (trattandosi di un cappello…): - GRIFONDORO! -. All’inizio al tavolo di Grifondoro si sentirono gli applausi solo di coloro che avevano già conosciuto Scott sul treno; tutti gli altri erano troppo stupiti per fare qualsiasi cosa: quando mai si era sentito di un Malfoy a Grifondoro? Però ben presto tutti gli studenti cominciarono ad applaudire, e Lily era al settimo cielo: se lei fosse finita nella stessa casa di Scott, il che era molto probabile, allora avrebbe avuto moltissime occasioni di stare con lui, condividendo perfino lo stesso dormitorio! Mentre lei era persa nei suoi pensieri, si sentì - Potter, Lilian Ginevra!-. Si diresse verso lo sgabello in ansia, ma non c’erano dubbi, e il cappello lo sapeva quando la proclamò Grifondoro, di fronte a tutta la scuola. Nello stesso momento, Scott era rimasto a bocca aperta: la ragazza affascinante incontrata sul treno era una Potter?! Come se il fatto di essere stato collocato a Grifondoro non fosse sufficiente per causare un infarto ai suoi genitori, per lo più si era innamorato di una Potter! Lui era felice, ed era sicuro che sua madre, una persona comprensiva e non legata ai vecchi pregiudizi, avrebbe accettato tutto pur di vedere felice suo figlio, ma il padre, come avrebbe preso la notizia? Fu quasi tentato di andare dal preside per chiedergli di cambiare casa, ma respinse subito l’idea. Per prima cosa perché la proposta sarebbe sembrata stupida a tutti, in secondo luogo perché a lui piaceva quella situazione: le persone che aveva incontrato sul treno erano veramente simpatiche, e se la persona di cui si era innamorato aveva un cognome sbagliato, che importava? Era appena arrivato alla fine delle sue elucubrazioni quando un’entusiasta Lily gli si sedette in parte, cominciando a sfogare la tensione chiacchierando di tutte le cose fantastiche che erano accadute ad entrambi nelle ultime ore, e come fosse contenta che fossero finiti nella stessa casa. Dopo poco si aggiunse a loro anche Hugo, che era stato ovviamente assegnato a Grifondoro. Finito lo smistamento, i tre ragazzi furono troppo impegnati a mangiare l’ottimo cibo di Hogwars per sostenere qualunque tipo di conversazione. Poi seguirono i prefetti verso la loro sala comune, e rimasero a bocca aperta per le emozioni che la sala gli trasmetteva. Mai in vita sua si era sentito più a casa che non in quel posto, con persone simpatiche ed un’atmosfera rilassata. Nemmeno nella sua stanza a Malfoy Manor si era sentito così accolto: ovunque guardasse non c’era una cosa che avrebbe voluto cambiare, nonostante molte delle suppellettili fossero ormai parecchio vissute. La predominanza di colori caldi nella sala, come il rosso, l’arancione e il giallo, creava un forte distacco rispetto a quelli cui era abituato, che erano invece molto freddi e cupi. Non poté fare a meno di sorridere pensando che avrebbe trascorso gran parte dei prossimi sette anni in quella scuola, che ormai era diventata la sua casa. Notò stupefatto che sulla sua divisa era apparso lo stemma di Grifondoro, mentre prima c’era il simbolo di Hogwars. Quando fece notare il fatto a Lily, lei lo guardò con approvazione, e disse: - E’ una magia di cui mi ha parlato mio padre; quando una persona si merita davvero di essere assegnato ad una certa casa, il suo stemma prende i colori della nuova casa, e nel tuo caso si è trasformato piuttosto velocemente. Dai un’occhiata al mio! - Scott guardò lo stemma della ragazza, che era ancora per metà del suo colore originale, creando un interessante miscuglio fra il simbolo della scuola e quello di Grifondoro. Poco dopo decise di andare ad esplorare il dormitorio, anche perché non voleva cominciare la scuola con un occhio chiuso ed uno aperto. Di conseguenza salutò Lily, che stava anche lei salendo per la notte, e si avviò su per la scala a chiocciola che portava al dormitorio maschile. Quando arrivò si trovò in una stanza di pietra circolare ben illuminata da finestre e candelabri, che conteneva cinque letti a baldacchino dai lenzuoli rossi. Dopo aver trovato il suo baule ai piedi di uno dei letti, cominciò a disfare le valige, ma fu interrotto dall’arrivo dei suoi nuovi compagni di stanza. Hugo Weasley, che aveva già conosciuto; William Paciock, figlio di Luna e Neville, che aveva una sorella gemella nell’altro dormitorio; Jonathan Baston, figlio di Oliver e Angelina, e Nicholas Finningan, figlio di Seamus e di Calì Patil. Con i ragazzi ci fu una simpatia a prima vista, tanto che persero la nozione del tempo scherzando fra di loro. Più volte il prefetto Wayne avvertì i ragazzi di farla finita ed andare a dormire, ma loro stavano zitti per cinque minuti e ricominciavano subito a parlare. Quando alla fine John guardò l’orologio, esclamò: - Caspita, ragazzi, è veramente tardi! Chissà che faccia avrò domani… - Preoccupato di non fare stragi di cuori? –lo prese in giro William- comunque, parlando di ragazze, ne ho notate alcune niente male, questa sera, come quella Lily Potter…- A quelle parole Scott si fece scuro in volto, proprio come Hugo - Vi ho accennato che Lils è mia cugina?- chiese il rosso con una faccia che non prometteva nulla di buono. Subito i ragazzi si scusarono con Hugo, che tornò sereno, e ammisero che sua cugina già in passato aveva riportato un discreto successo, e l’atmosfera tornò rilassata come prima. Però il giovane Malfoy non riusciva a capacitarsi come Lily potesse essere già mira dei ragazzi senza che neppure un giorno fosse passato dal loro arrivo. Con questo pensiero in testa non riuscì a tornare di buon umore, e andò a coricarsi. Presto gli altri lo seguirono, visto che si stava facendo veramente tardi. Nel frattempo nel dormitorio femminile i discorsi non erano molto differenti. - Ragazze, ma avete visto che figo è quel Malfoy?–disse Stella Paciock, sorella gemella di William- tu non puoi non essertene accorta, Lily, hai passato tutto il giorno attaccata a lui!-. La diretta interessata diventò di un colore molto simile a quello dei suoi capelli, e farfugliando rispose: - Ma no, è un ragazzo simpatico… non gli sono certo stata vicina per altro… -…allora ammetti di essergli stata vicino di proposito!- disse con tono malizioso Robyn, una ragazza dai neri capelli mossi, che le superavano la vita, degna eredità di sua madre Cho Chang. Per fortuna di Lily, in quel momento entrò l’altro prefetto, Maxime Weasley, che intimò a tutte di fare silenzio e andare a dormire. Contrariamente ai loro coetanei, le ragazze seguirono il consiglio, il che salvò Lily da una conversazione che stava diventando imbarazzante. Prima di andare a letto, Robyn le sussurrò: - In ogni caso tu mi devi ancora delle spiegazioni, mia cara… Ma non era tempo di preoccuparsi: presto sarebbe cominciato il loro primo ufficiale giorno a Hogwars
  
Leggi le 6 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Ludo