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Autore: _i will always believe_    24/08/2014    3 recensioni
Adele è una bella ragazza di 16 anni che però cerca di passare inosservata. I suoi migliori amici Simone e Federica sono estroversi e un po’ matti, così come lei. Beatrice è la fidata compagna di classe e amica di Adele e si aiutano a vicenda a sopravvivere al terribile Liceo Classico. Cosa succederebbe se un giorno Ludovico, compagno bello e stronzo delle ragazze, si accorgesse di Adele? E se aggiungessimo un nuovo corso di acquagym odiato da Adele, il cui istruttore è la controfigura del dio Apollo per la sua bellezza ultraterrena, ma con il carattere strafottente del dio Marte? Adele dovrà sopravvivere agli ultimi due mesi prima della fine della scuola, ma tanti imprevisti e novità non li renderanno semplici.
Ci saranno moltissime situazioni comiche e romantiche, non solo per Dele ma anche per i suoi compagni di viaggio.
Se vi ho incuriositi fate un salto e lasciatemi una recensione. E’ la mia prima storia e spero vi piaccia!
Genere: Commedia, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
Capitoli:
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Salve a tutti! Dopo quella che mi sembra una vita sono finalmente tornata! Non posso scusarmi abbastanza per il troppo tempo trascorso dall'ultima pubblicazione (MI DISPIACE  MI DISPIACE  MI DISPIACE  MI DISPIACE  MI DISPIACE  MI DISPIACE), ma ho passato un periodo pessimo nella mia vita e ne sono uscita da non molto. L'ispirazione è tornata, così come la voglia di scrivere. Ora sono qui e non posso che prometervi che non me ne andrò più; il capitolo è a mio parere una bomba e si sta avvicinando uno dei momenti clou del racconto. Bando alle ciance, vi lascio alla lettuta. Ci vediamo giù.

Capitolo VII “La guerra deve ancora iniziare”

BEA’S POV

Mi annoio da morire e nonostante ci sia Betta con me non posso far altro che sentirmi in colpa nei confronti di Dele.

So quanto lei odi questa situazione e io non posso esserle di supporto, almeno non come vorrei.

Più volte ho cercato di incrociare il suo sguardo per darle forza, ma non ci sono mai riuscita.

Devo ammettere però che sembra cavarsela piuttosto bene, magari non sempre visto che si è quasi sfracellata al suolo mostrando tutta la sua grazia.

 

 

In quel momento ho notato che Ludo è quasi uscito di corsa dall’acqua vedendo cosa stava succedendo e in qualche modo mi è sembrato davvero

molto preoccupato. In fin dei conti credo sia sincero riguardo ai suoi sentimenti, è semplicemente inesperto.

Vero è che ha avuto molti flirt e non si è fermato solo lì, ma per lui si è sempre solo trattato di storie da una botta e via, dell’amore vero non sa

assolutamente e questo lo mette in crisi, così si comporta da perfetto idiota.

Sono un’ottima osservatrice e non mi sfugge quasi nulla, ricordo perfettamente che il primo giorni di quarta ginnasio l’avevo notato.

E’ un ragazzo stupendo, non potrebbe essere altrimenti. Allora si era guardato in giro e il suo sguardo si era immediatamente soffermato su Adele che

all’epoca era ancora timida e insicura.

Lui però la guardava come se fosse un qualcosa di estremamente raro, da proteggere e so perfettamente che da allora non ha cambiato idea.

Semplicemente le cose non sono andate come tutti avremmo preferito.

 

 

Betta continua a parlarmi, ma io non le presto molta attenzione. Ormai sono partita per la tangente e non faccio altro che guardare Luca che in quel

costume grigio è a dir poco mozzafiato.

Lui ovviamente nota che lo sto fissando come una stalker e mi fa uno di quei suoi sorrisi mozzafiato che mi fanno implodere gli ormoni, già precari di

loro. Continuiamo così per tutta l’ora di lezione e per questo più volte viene ripreso dal suo istruttore.

Il tempo passa relativamente in fretta e finalmente vedo Adele uscire dall’acqua; dalla sua espressione  capisco che non vedeva l’ora. Stranamente

l’istruttore la segue e finalmente lo vedo da vicino.

 

 Dio santo che gran pezzo di fusto, penso che per le prossime sette lezioni mi sentirò mancare ogni trenta secondi. Potrebbe benissimo essere uno di

quei modelli perfetti di Abercrombie.

Sembra stiano litigando, ma mi sembra molto strano: cosa potrebbe mai essere successo?!

E’ sempre così: vai a scuola e non succede assolutamente nulla, manchi un giorno e scopri che il preside si è buttato dal tetto, il bidello ha lavato il 

pavimento in mutande e la prof. di arte ha improvvisato uno strip in corridoio durante l’intervallo.

 

Vedo la mia amica camminare velocemente verso gli spogliatoi sconvolta, mentre l’Apollo dei poveri si dirige verso il bar. Esattamente dove siamo

io,Betta e.. la prof! Accidenti, che ha combinato quella pirla di Dele!?

 

Il tizio, che ora come ora mi sta altamente sulle palle, arriva tutto felice e chiama la prof.

“Dimmi Mattia! E’ successo qualcosa per caso?”  Chiede la Calosso.

 “Non esattamente. C’è una ragazza che non lavora molto e volevo parlarne con te.”

ADELE’S POV 

    

“C’è una ragazza che non lavora molto e volevo parlarne con te.”

Merda merda merda merda.

Non sono ancora uscita dagli spogliatoi che sento queste parole, pronunciate dal mio diavolo personale. Alzo lo sguardo e lo vedo indicarmi, mentre la

Calosso mi guarda in modo indecifrabile.

Non aveva detto che sarebbe stato zitto!? Oltre ad essere stronzo allora è pure bugiardo, di bene in meglio.

Merda merda merda merda

Mi avvicino velocemente a Bea, ma: “Adele, puoi venire un attimo per favore?” Mi chiama la prof e vedo Mattia sorridere soddisfatto, ora sa il mio

stramaledettissimo nome.

“Mi dica prof…”

“E’ lei la ragazza? Sei sicuro?” Chiede rivolta a Mattia.

“Quella che le stava vicina, non la vedo qui.”

“Chi avevi accanto durante la lezione Adele?”

“Ehm, direi Alice. Mi scusi, ma perché?”

Sono sempre più confusa e non riesco a capirci nulla: la Calosso mi guarda sempre in modo strano, Mattia mi guarda vittorioso perché sa che sono un

misto di terrore e confusione, Bea mi guarda preoccupata mentre Alice, che sta uscendo ora dagli spogliatoi ignara di tutto, ci guarda incuriosita.

“Rossetti, vieni qui un atto. Devo parlarti.” Chiama Alice, che immediatamente diventa bianca come un lenzuolo.

“E’ vero che non lavori? Non mi sta affatto bene. Non mi hai mai dato problemi e non vorrei iniziassi ora. Se qualcosa non ti va bene parlamene

pure apertamente, ma non essere sfaticata. Vieni andiamo a parlare di là e non preoccuparti. Devo solo capire cosa non sta funzionando.”

Sono sconvolta: quindi quel cretino non ha davvero detto nulla riguardo a me …

“Tutto bene Adele?” Mi chiede Mattia, calcando parecchio sul mio nome.

“Sto da Dio, Mattia. Ora però mi devi spiegare perché hai messo nei casini Alice!”

“Semplicemente perché non ha lavorato adeguatamente. Non è un fatto personale.” Dice con un sogghigno che non mi piace affatto.

“Non per dire, ma le oche hanno fatto anche meno per la loro paura idiota di rompersi un’unghia – dico in tono sprezzante – Peccato che però loro

abbiano due salvagenti incorporati e di certo non ti dà fastidio vero? Così stai zitto, almeno avrai questo spettacolino personale per altre sette

lezioni. Mi fai quasi schifo, anzi leviamo pure il quasi.”

Mattia mi guarda sconvolto, ma in qualche modo divertiti e soddisfatto. Sapeva che non sarei stata zitta e che il suo comportamento avrebbe tirato fuori

tutta la mia grinta.

“Senti tigre, delle tua accuse non me ne faccio un bel niente. La tua amica non ha lavorato a dovere ed è mio compito riferire alla Calosso questo

genere di cose. Ringrazia la mia pazienza dato che non faccio lo stesso con te e riguardo al mio spettacolino personale, come tu lo definisci, ti

assicuro che non è formato da quelle quattro galline. Sono interessato a tutt’altro.” Dice lanciandomi uno sguardo più che eloquente che mi fa

arrossire violentemente.

Questa mia reazione lo fa sorridere in modo quasi sincero e prima di andarsene aggiunge: “Attendo con ansia la prossima settimana e ah, tieni a

bada quel ragazzino.”

Mi giro verso il posto che stava fissando fino ad un attimo prima di andarsene e noto Ludo, che sembra un mastino con la rabbia pronto ad attaccare.

Vedendo che lo sto osservando si alza dalla sedia e mi viene incontro.

“Che diamine voleva quel tizio!?”

“Ludo stai calmo, non è successo nulla. E’ uno stronzo e basta”

“Ti ha fatto qualcosa? Giuro che lo ammazzo.”

“Non mi ha fatto nulla, davvero. Solo sette lezioni, forse anche meno, e non lo vedrò mai più, grazie a Dio.”

“Prima stavi per cadere, ti ha guardata e non ha fatto un cazzo. Che razza di un istruttore è?! Ragazzo senza palle …”

“Hai visto che stavo cadendo?” Non so perché ma il fatto che se ne sia accorto e che si sia in qualche modo preoccupato mi fa sentire una strana

sensazione nello stomaco. Dio, perché tutte a me?

“No ehm ecco. E’ stato un caso … O al diavolo, è vero… e devo dire anche che in costume non rendi male. Mi aspettavo peggio.” Dice


sogghignando, è tornato il solito strafottente Ludo. Vederlo imbarazzato però è stato impagabile.

“Lo sai vero che non è il modo migliore per provarci?” Sono stanca di stare zitta e subire, come ho tenuto testa a Mattia posso farlo anche con lui.

Mancini incassa il colpo e non perde tempo a ribattere: “Certo, ma chi ti dice che ci stia davvero provando?”

“O che palle. Sei intollerabile. Hai degli sbalzi d’umore peggio di una donna incinta con gli ormoni impazziti.” Dico ridacchiando, in fondo è pur

sempre un ragazzo. Non posso mica pretendere chissà che.

Ludovico ride, ride veramente di gusto per la prima volta da quando ci conosciamo e il fatto che lo abbia fatto ridere io mi rende orgogliosa.

Improvvisamente inizio a ridere anche io e sembriamo due folli, ma non me ne preoccupo.

Mancini si avvicina e mi sussurra in un orecchio: “Sei fottutamente adorabile. Accidenti a te Dele.”

E’ la prima volta che mi chiama così e ha un effetto devastante su di me, la vicinanza poi non aiuta affatto.

Mi dà un bacio terribilmente vicino alle labbra e io rimango pietrificata, le guance in fiamme. Potrei morire.

Intravedo Bea sussultare sorridente, Luca sorridere soddisfatto, le mie compagne rodere di invidia, la prof. far finta di nulla e Mattia.. o la sua reazione è

stata estremamente soddisfacente.

Occhi di fuoco, mani strette a pugno, corpo teso e un piccolo sogghigno combattivo, come per dire: “La guerra deve ancora iniziare.”



Eccomi qui! Allora, cosa ne pensate? Vi ho stupiti oppure vi aspettavate accadesse qualcosa del genere? Questo è solo l'inizio e a mano a mano il racconto diverrà sempre più intenso e

ricco di avvenimenti, per non parlare dei colpi di scena! Bene, il prossimo capitolo è già stato scritto ed è quasi pronto per essere pubblicato. Voi nel frattempo che ne direste di lasciarmi

un vostro pensiero, un commento o anche farmi delle domande? Io sono qui per questo e non potete nemmeno immaginare quanto sarei felice nello scoprire che qualcuno ha recensito.

Fatelo quindi se potete e fate felice una piccola anima!! A presto,

Laura.

  
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