Libri > Harry Potter
Segui la storia  |      
Autore: Xevias    18/09/2008    3 recensioni
Draco Malfoy è un brillante avvocato divorzista, vive a Londra, e all'amore crede ben poco.
Hermione Granger è una dolce e ingenua fanciulla dei boschi, vive nel Mondo delle Fiabe(e non si tratta di una metafora!), e per lei l'amore è l'unica cosa in cui non si può fare a meno di credere.
Vivono in due mondi diversi, la pensano in modo opposto: insomma, sono totalmente incompatibili.
Ma se una Regina capace di qualunque cosa pur di mantenere il suo posto sul trono costringesse Hermione a "trasferirsi" nel "luogo dove nessuno è mai felice", e il destino le facesse incrociare sulla sua strada un uomo che ha bisogno di riscoprire la vera forza dei sentimenti.. chi l'ha detto che una fiaba non può diventare realtà?
Ripostato il primo capitolo per disguidi tecnici, scusate! ^^
Genere: Romantico, Commedia, Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Lavanda Brown, Ron Weasley, Seamus Finnigan | Coppie: Draco/Hermione, Draco/Pansy
Note: Alternate Universe (AU), OOC | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Mio

Non chiedetemi da dove mi sia uscita, per favore, perchè non lo so nemmeno io. So solo che ho visto il film "Come d'incanto" e ne sono rimasta, guarda caso, incantata: come potevo sapere che il mio cervellino avrebbe partorito una simile idea? Sta di fatto che è successo, ed ora eccomi qui. La fiction non tiene ovviamente conto dei libri, è una AU in tutto e per tutto, e i personaggi, perlomeno alcuni di loro, sono OOC per esigenze della storia. Non so dirvi ogni quanto ho intenzione di aggiornare, non so nemmeno dirvi se ho intenzione di portarla avanti.. in realtà dipende da voi: se vi piace, non esitate a farmelo sapere.. altrimenti la cancellerò, non voglio certo scrivere storie che non vi piacciono.. perciò tocca a voi farvi sentire!! ^^

Alla prossima, in qualunque caso! ^^

Xevias

 

 

Draco Malfoy sbuffò, guardando fuori dalla finestra: di lì a poco il suo capo l'avrebbe sicuramente richiamato per la sua disattenzione; ma lui proprio non ce la faceva a rimanere attento, era più forte di lui.

La verità era che non ne poteva più: era stufo di quella vita sempre uguale, dove non faceva altro che alzarsi, andare a lavoro, tornare a casa, dormire, e svegliarsi di nuovo; il suo lavoro gli piaceva, strano a dirsi ma fare l'avvocato era sempre stato il suo sogno, ma l'uomo sentiva che la monotonia della sua vita rischiava di farlo impazzire.

- Mi dispiace disturbare i tuoi pensieri, Malfoy, ma potresti tornare con la mente tra di noi? - gli chiese Roger, con tono palesemente sarcastico.

L'uomo si volse verso di lui, con un ghigno: - Tranquillo capo, non c'è bisogno che ti stia ad ascoltare, so già tutto. Rappresenterò la signora Bancs nella causa di divorzio contro suo marito, che altro c'è da aggiungere? - commentò, rilassato.

Roger Dums, Presidente della Dums & Soci, lo fissò con uno sguardo gelido: - C'è da aggiungere che se vincerai la causa, il nostro studio guadagnerà milioni di galeoni, e il tuo stipendio ne trarrà enorme vantaggio; se invece fallirai.. -

- Finirò per fare il barbone agli angoli delle strade, lo so. Posso andare ora? - concluse Draco per lui, annoiato. Il suo capo lo gelò con un'altra occhiata, poi gli fece cenno di andare.

Draco gli sorrise e uscì dalla sala riunioni, tirando finalmente un sospiro di sollievo: odiava le riunioni, e ad essere sincero odiava anche quel posto. L'edificio che rappresentava il suo studio legale si ergeva nella strada principale di Diagon Alley, accanto al negozio di Madama McClan; se fosse stato in lui dover scegliere la sua ubicazione, avrebbe preferito una strada babbana di Londra, qualcosa di molto più discreto. Il suo capo, tuttavia, non era del suo stesso avviso, e credeva che una visibilità maggiore fosse fonte di maggiori guadagni.

In ogni caso, ciò che importava davvero a Draco Malfoy, alla soglia dei trent'anni, era il suo lavoro: era bravo, maledettamente bravo. E lo sapevano tutti, visto che era l'avvocato divorzista più richiesto nel mondo magico. Certo, i suoi genitori non l'avevano presa affatto bene, suo padre per poco non lo uccideva e sua madre aveva rischiato seriamente di farsi venire un infarto, ma avevano dovuto ricredersi: tutti avevano dovuto farlo.

Del ragazzino ricco e viziato degli anni trascorsi a Hogwarts non c'era più alcuna traccia: certo, alcune cose erano rimaste immutate, come la sua arroganza e il suo menefreghismo verso qualunque tipo di sentimento romantico; ma facendo un lavoro come il suo, all'amore si poteva credere davvero poco.

Questo non voleva dire che disprezzasse la compagnia di belle donne, o una relazione seria: lui e la sua ragazza, Pansy, stavano insieme da 5 anni ormai, e tutto funzionava a meraviglia; il loro era un rapporto serio, maturo, razionale. Avrebbe persino potuto sposarla, chissà.

Uscendo dall'edificio e addentrandosi tra le strade di Diagon Alley, circondato da maghi e streghe impegnati a fare acquisti, l'uomo si chiese perchè non riusciva ad essere pienamente soddisfatto della sua vita: aveva un lavoro che gli piaceva e che gli regalava enormi soddisfazioni, aveva una fidanzata bella e caratterialmente simile a lui, i soldi non erano un problema così come la fama, e per essere un quasi trentenne era in forma perfetta. Perchè lamentarsi, allora?

Perchè, per qualche strano motivo, lui sognava qualcosa di diverso: qualcosa che gli facesse circolare l'adrenalina addosso, che facesse battere il suo cuore, che gli impegnasse anima e corpo fino a sfinirlo. Purtroppo per lui, però, quel qualcosa non era ancora arrivato nella sua vita, e forse nemmeno esisteva.

Con un sospiro e un sorriso malinconico, l'uomo uscì da Diagon Alley per dirigersi nel centro di Londra: ogni tanto, anche solo per un'ora, era bello fingere di essere qualcun altro.

 

 

 

- Hermione, Hermione! -

La donna sorrise, e agitò la mano in segno di saluto al piccolo pettirosso che si era posato sull'albero accanto alla sua casetta.

- Buongiorno Puffin! - esclamò gioiosa - E' una bellissima giornata, non trovi? - gli chiese poi, facendo una piroetta.

L'uccellino piegò il capo di lato, fissandola curioso: - Come mai sei così allegra, oggi? Il tuo Principe Azzurro sta per arrivare, per caso? -

Hermione sospirò, intrecciando le mani all'altezza del petto: - Magari, mio piccolo amico. Non sai da quanto tempo aspetto l'arrivo del mio vero amore.. e quando finalmente c'incontreremo, ci scambieremo il Bacio del Vero Amore, e vivremo per sempre felici e contenti! - gli disse, con aria sognante.

- Il Bacio del Vero Amore? - ripetè il pettirosso, e lei annuì.

- Esatto! E' la cosa più potente di tutte, sai? Ah.. non vedo l'ora che il mio Principe arrivi, e mi porti via con sè.. - mormorò la donna, appoggiandosi alla grande quercia che affiancava la sua abitazione.

L'uccellino cinguettò, agitato: - Ti troverò io un Principe, Hermione! - esclamò, volando via.

La donna lo salutò con la mano, ridendo: Puffin era molto dolce, anche se un po' ingenuo. Come avrebbe fatto a trovarle un Principe così, di colpo?

 

 

 

- Vostra Altezza, perchè non possiamo rientrare al castello? Ormai sono ore che vaghiamo in questi boschi, inutilmente.. - 

Il Principe Ronald scosse la testa: - Vedi Seamus, amico mio, non possiamo tornare indietro. Io sono alla ricerca della mia Principessa, della mia anima gemella, del mio unico amore! E non ci fermeremo fino a quando non l'avremo trovata! - esclamò, con aria solenne.

Il suo accompagnatore sospirò e annuì: la Regina Lavanda non ne sarebbe stata affatto felice, lei non voleva che suo figlio trovasse una donna da sposare, altrimenti avrebbe perso il trono!

- Vostra Maestà, capisco le vostre intenzioni, tuttavia si sta facendo molto tardi.. potremo continuare le ricerche domani, alle prime luci dell'alba! - gli propose, speranzoso.

In quel momento, un uccellino sfrecciò accanto alla sua testa, per poi posarsi sulla spalla del Principe: - Se una Principessa vuoi trovare, nel profondo del bosco devi cercare! Segui lesto il mio canto, e ti condurrò da colei che è un vero incanto! - cinguettò, per poi alzarsi in volo.

- Hai sentito, mio caro amico? - esclamò eccitato il Principe Ronald, partendo al galoppo.

- Vostra Altezza, aspettate vi prego! - urlò Seamus nel disperato tentativo di fermarlo: tutto inutile. All'uomo non restò altro da fare che seguire il Principe all'interno del bosco.

- Avanti pettirosso, portami dalla mia amata! - pensò Ronald, tenendo d'occhio quel piccolo puntino che sfrecciava nell'aria a tutta velocità.

L'uccellino continuò a cinguettare melodioso, cosicchè il Principe non potesse perdersi: molto presto arrivò fino alla casa di Hermione, e si posò su uno dei rami più bassi della grande quercia.

Il Principe Ronald scese da cavallo, osservando la casetta: - Abita qui il mio dolce tesoro? - chiese al pettirosso.

- Se una fanciulla vuoi trovare, non ti resta che bussare! - cinguettò lui in risposta, mentre Seamus, finalmente, lo raggiungeva.

- Vostra Maestà.. - provò a dire l'uomo, ma Ronald lo interruppe; bussò alla porta della casetta, e attese.

Quando essa si aprì, i suoi occhi rimasero incantati dalla giovane donna che aveva davanti: - Buongiorno, mio dolce amore. Sono il Principe Ronald, e tu sei esattamente la donna che cercavo, la mia anima gemella. Vieni, andiamo al castello: domani ci sposeremo, e vivremo per sempre felici e contenti! - le disse, inginocchiandosi di fronte a lei.

Hermione si portò le mani alla bocca, gli occhi lucidi per la gioia: - Oh.. non è possibile.. sei arrivato finalmente, mio Principe! - mormorò lei, buttandosi tra le sue braccia.

- Qual'è il tuo nome, mia unica ragione di vita? - le chiese lui, facendola sedere sul suo cavallo.

- Hermione. - rispose lei in un sussurro.

Ronald sorrise: - Un nome splendido per una splendida fanciulla! Coraggio Seamus, andiamo! E grazie mio piccolo pettirosso per il tuo prezioso aiuto! - disse, incitando il cavallo a partire.

 

 

 

- Ma guardatela, quella piccola ragazzina impertinente. Pensa di soffiarmi il trono, ma io non glielo permetterò. -

La Regina Lavanda pronunciò una formula magica per mutare il suo aspetto e, con le sembianze di una fragile vecchina, si avvicinò alla fanciulla che, in abito da sposa, si affrettava a raggiungere il castello per la cerimonia nuziale.

- Ma che bella sposina abbiamo qui.. dimmi cara, chi è il fortunato? - gracchiò la Regina mascherata con un sorriso sdentato.

Hermione sorrise: - Vi ringrazio dolce vecchietta, e colui che mi attende è il Principe Ronald. Perdonatemi ora, ma non posso fermarmi a parlare, perchè sono già in ritardo! - le disse, facendo per oltrepassarla.

- Aspetta, mia cara! Hai pronunciato il tuo desiderio al Pozzo delle Spose? - le chiese la vecchia, mentre Hermione la guardava confusa.

- Pozzo delle Spose? Non ne ho mai sentito parlare a dire il vero.. - mormorò lei, e l'anziana donna la prese per un braccio.

- Seguimi, è di vitale importanza che tu esprima il tuo desiderio prima del matrimonio: solo così avrai una vita lunga e felice col tuo amato! - esclamò lei, mentre Hermione, seppur agitata per il ritardo, la camminava di fianco.

- Eccoci cara, siamo arrivate. - le disse la vecchietta, indicandole una cascata la cui acqua finiva in un pozzo profondo, di cui era impossibile scorgere la fine - Basterà che tu ti sporga un po' e che esprima il tuo desiderio. Coraggio bambina, fallo subito e non perdere altro tempo! -

Hermione si morse il labbro, poi sorrise e fece come l'anziana donna le aveva detto: in un attimo la vecchia la spinse, facendola cadere giù nel pozzo, per poi riprendere le sue sembianze normali.

- Mi dispiace tanto per te, cara la mia ingenuotta. Non rivedrai mai più il tuo amato Principe, ahahah!! - esclamò la donna, ridendo di gusto.

Seamus, che aveva assistito a tutta la scena di nascosto, si avvicinò e fissò la sua Regina con preoccupazione: - Dove l'avete mandata, Mia Signora? - le chiese.

La Regina Lavanda ghignò: - In un luogo dove nessuno è mai felice. - rispose con soddisfazione, prima di scoppiare di nuovo in una risata malvagia.

 

 

 

- Che.. che posto è mai questo? Oh povera me.. dove.. dove mi trovo? -

Hermione si guardò intorno, spaventata: persone di ogni età, vestite con abiti molto bizzarri, la guardavano in modo molto strano.

- Perdonatemi, gentile signora. - disse la donna, fermando una strega - Sareste così cortese da dirmi dove siamo? - le chiese.

La strega la guardò come se fosse impazzita, anche se in effetti, con quel vestito da sposa, qualche rotella fuori posto doveva averla per forza - A Diagon Alley, Londra. - le rispose, prima di allontanarsi rapidamente da lei.

- Dia.. Diagon Alley..?.. - ripetè lei in un sussurro, prima di essere travolta dalla marea di persone che camminavano per la strada, e spinta per le vie piene di negozi.

- Nessuno sa dirmi come faccio a tornare a casa? O magari c'è qualcuno che può indicarmi la via per il castello? .. Ronald, dove sei? - gemette la donna, ormai in lacrime.

Quando finalmente la massa di persone si diradò, e Hermione fu libera di camminare liberamente, la sera stava calando lentamente: e lei, povera fanciulla indifesa, non aveva la minima idea di come tornare a casa.

  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Xevias