Tutti si girarono in direzione della batteria. Un pianto improvviso li costrinse a sgranare gli occhi. “PAUL!” Esclamò John affrettandosi a raggiungere lo strumento, seguito dai compagni. Sotto la batteria il piccolo Paul si dimenava piangendo e agitava le manine disperatamente mentre John e George tiravano su l’oggetto. Ringo velocemente prese Paul tra le braccia cercando di farlo calmare. Il viso arrossato, gli occhi gonfi e ancora tremante, Paul non accennava a calmarsi. Ringo lo stringeva a sé mentre John, ansimante per la paura, gli accarezzava la testa.
“Come sta?” prese parola George.
“Bene… a parte lo spavento, immagino!“ esclamò Ringo coccolando il bambino.
“Volete spiegarmi, sì o no?” chiese Brian leggermente irritato. “Chi è quel bambino che Ringo tiene in braccio?”
“Beh… ecco… lui…” Ringo stava balbettando.
“Lui è Paul! Non ci chieda come ha fatto a tornare bambino perché non ce lo sappiamo spiegare!” esclamò John tutto d’un fiato.
“Se il vostro amico aveva bisogno di una scusa per saltare le prove poteva benissimo inventarne una più credibile. Non vi pare?” fece Brian con serietà mettendosi le mani ai fianchi e battendo, nervosamente, un piede per terra.
“Non le sto mentendo, Brian. È la verità. Lui è Paul, non è una scusa! Guardi!” rispose prontamente John invitandolo a guardare Paul. Il piccolo si mise un ditino in bocca e cominciò a fissare negli occhi Brian. Quest’ultimo lo scrutò attentamente, dritto negli occhi... senza mai battere le ciglia. Brian sapeva riconoscere qualcuno solamente dallo sguardo. Lo osservò attentamente, Paul sembrò essere incuriosito dallo sguardo fermo e attento dell’uomo. Lentamente, con calma… Brian lo studiava.
“Non ci posso credere!” esclamò distogliendo lo sguardo.
“Eh già. A chi lo dice” fece George grattandosi la testa.
“È … è… Non so come definirlo”
“Pazzesco! Credo che pazzesco sia il termine adatto” intervenne John. Paul batté forte gli occhi, con un piccolo gemito allungò una mano verso il manager.
“Credo... voglia essere preso in braccio da lei” disse Ringo porgendo il piccolo all’uomo. Brian lo afferrò e riprese a guardarlo negli occhi. Paul sembrava affascinato dal suo sguardo, come se lo stesse ipnotizzando.
“A quanto pare, Brian, il suo sguardo affascina parecchio Paul” sogghignò George, suscitando delle risatine da parte di Ringo. Brian lo fulminò con lo sguardo, costringendo George ad abbassare la testa e sussurrare un lieve “scusi” mentre Ringo scoppiava a ridere. John fece un passo avanti prendendo Paul tra le braccia; nei suoi occhi si vedeva, se pur trasparente, il sottile velo della gelosia. Lo strinse a sé come se volesse proteggerlo, quasi nasconderlo e tenere solo per sé la dolcezza di quel bambino. Paul sbadigliò sonoramente. John non poté fare a meno di sorridere intenerito, mentre posava un bacio sulle guancie del piccolo che, lentamente, si lasciava abbandonare al sonno.

Continua…

Grazie per le recensioni:
Chiku: Ciaooo. Grazie per aver recensito. Comunque si. Brian è il vero Gay. Reso pubblico anche! Sono contenta che la storia ti piaccia. Grazie mille. =)

Gre: Che bello che ti piaccia. Sono contenta =) Hehe, tranquilla i capelli di George resteranno intatti! ;) a presto. Bye =)