Di conflitti familiari, amore e franchezza.




“Smettila, smettila, sei solo un fallito! Vai in camera tua! Non accetteremo mai che tu stia con un 

ragazzo, capito? Mai!” 

La voce soave che mi trapana i timpani è quella della mia cara, dolce mammina. Certo, dolce come un branco di pitbull infuriati. 

Sebbene non si possa dire che abbia le spalle strette e/o deboli, le sento come gravate da un grosso, grosso peso. Del quale difficilmente riuscirò a liberarmi, oltretutto. Non credo nei miracoli e Dio sembra avere un qualche tipo di conto aperto con me, visto che questa situazione difficile proprio non me la merito. Ma porca miseria, proprio a me doveva capitare di innamorarmi di una persona del mio stesso sesso? A me, che ho la famiglia più bigotta del mondo intero? Ne sono felice, in verità, e sono fortunato perchè lui mi ricambia e si fa chilometri ogni volta per vedermi. Treno, autobus, macchina; questa è l'odissea che deve passare ogni volta per colpa della mia famiglia. Ma non ci posso fare nulla, in assoluto. D'altronde, cosa può fare un povero ventenne costretto a stare in casa e fare quello che vogliono i genitori perchè non trova uno straccio di lavoro? E io che credevo che fosse facile trovare lavoro per un traduttore! 

Questo non c'entra niente con i problemi con la mia famiglia a causa del mio ragazzo, però. Quando sono agitato vago con i pensieri. Bè, comunque, la mia famiglia non mi lascia libero di vivere la mia storia. Che io poi vivo lo stesso, peraltro, solo che loro non lo sanno, dunque è ipocrisia inutile. 

All'improvviso, il mio PC trilla, riportando la mia mente alla realtà. Controllo la chat di Facebook, c'è un messaggio. Sorrido. E' suo. E' del mio Giacomo. 

Giacomo

Ehi, tutto a posto? Hai litigato ancora con i tuoi? Mi spiace. Mi manchi.

Francesco

Sì, ma non è colpa tua, sono loro a essere stupidi. Tranquillo, non devi dispiacerti. Mi manchi anche tu. Ti amo.

Ebbene sì, mi chiamo Francesco, ho vent'anni e sono gay. Non credo che ci sarà mai una soluzione a questo grosso, gigantesco problema. I miei sogni sono andati tutti in fumo, ma non me ne dispiaccio, non troppo, almeno. La mia storia con Giacomo è una favola, non voglio perderlo per niente al mondo. Le difficoltà mi staranno sempre vicino, ma anche lui lo farà. Però... Vorrei tanto scappare, andare in un altro posto, che mi possa permettere di vivere la mia storia tranquillo. I miei problemi in famiglia, le mie... difficoltà, ecco, derivano tutte dal fatto che sto con un uomo. I miei sanno che sto con un ragazzo, ma non i dettagli, e neanche loro possono lamentarsi del resto della mia vita. Studio, lavoro d'estate, sono un bravo ragazzo. Quanto mi scoccia che i miei mi trattino così male solo per questo. Il fatto è che loro sono così stupidi e retrogradi che scommetto che vorrebbero che non facessi sesso prima del matrimonio e magari mi costringeranno a sposare una ragazza! Accidenti, neanche fossimo nel Medioevo! 

Da una parte, però, mi dispiace deluderli così. Non posso farci nulla, è la mia natura, ma so di dar loro un grande dolore. Volevano che potessi sposarmi in chiesa, con i fiori e tutto il resto, come hanno fatto loro ventidue anni fa. Volevano dei nipotini che non potrò mai dargli. Mi sento diviso tra la lealtà al mio uomo e quella che devo ai miei genitori, ed è frustrante, in molti modi diversi. 

Comunque, io sono felice con Giacomo. In tutta franchezza, per me è questo l'importante, e dovrebbe esserlo anche per loro.