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Autore: ChrisKozato    25/08/2014    1 recensioni
"Non vedo l' ora di uscire da quest' inferno" "Oddio che tortura, uccidetemi subito" "Voglio morire piuttosto che restare ad annoiarmi ancora" .... Tutti pensiamo a frasi del genere mentre ci annoiamo durante le lezioni, ma quando non ci sono le lezioni e si fa notte cosa si nasconde nelle nostre scuole?
Genere: Dark, Horror, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Era una sera come tutte le altre sere nella cittadina di Odakim.
 
D' avanti al cancello di una vecchia scuola si intravedeva un ragazzo dall' altezza media, capelli corti, vestito con una t-shirt nera con sopra il logo di una band musicale, dei jeans chiari e scarpe nere.

“Dove cavolo sei finito Dom!”

“Ehy Marcus, scusa per il ritardo, ma Fox e Rick non sono venuti a chiamarmi in orario.”

“Fox?... Rick??, loro che c entrano?” 

“Ecco … vedi, mi avevano chiesto cosa avrei fatto stasera e così li ho fatti venire con me. Spero non ti dispiaccia.”

“Va bene, più siamo e meglio è” rispose Marcus che finalmente riusciva a intravedere i suoi amici.

Dom, Fox, e Rick erano dei amici di Marcus, tutti e tre più o meno della stessa altezza, ma l unica differenza erano i capelli, infatti il primo aveva i capelli dello stesso colore di Marcus, ovvero neri. Fox invece era quello lievemente più basso nel gruppo e aveva capelli rossi, mentre Rick era l unico con i capelli biondi, ed era quello più silenzioso del gruppo.

“Bene ragazzi è ora di entrare e vedere cosa nasconde la scuola di notte” disse Dom pieno di sé.

“Tsk. Solo tu puoi pensare che ci siano attività paranormali in una scuola, credo che i manga,film e cartoni ti abbiano dato di volta il cervello.” rispose Fox in tono sarcastico.

“Fottiti Fox” rispose a sua volta Dom.

“Smettetela voi due. Piuttosto come entriamo?” chiese Marcus, ma non fece in tempò a fare un sospiro che si senti un rumore di vetri rotti.

“Cosa sta succedendo!”. Gridò Fox appena senti il rumore.

“Bhè che avete da gridare, come pensavate di entrare se non rompendo i vetri e scavalcare.” rispose Dom.


 
Una volta entrati all' interno, Dom si posizionò in prima fila come se fosse la guida di un gruppo turistico.


“Mmmh... secondo voi quale aula si può visitare per prima??” chiese il ragazzo avanti a tutti.

“Perché non andare nel piano di sopra dove ci sono i laboratori, se ci sono dei fenomeni paranormali sarà per forza lassù, giusto Dom??” rispose Fox.

“Se sei venuto solo per darmi fastidio allora perché non torni a casa,brutto idiota.” questa volta Dom sembrava veramente irritato.

“Fox, mi spiace dirlo ma se continui così allora ha ragione Dom, tornatene a casa.” disse Rick.

“Ok, me la smetto però, non so voi, ma non è strano che nonostante abbiamo rotto la finestra non sia scattato nessun allarme?” chiese Fox.

“Bhè hai ragione, e poi perché nei corridoi c è la luce accesa??” domando un po' impaurito Jack

“Tutto ciò è strano, magari si sono sbagliati e al posto di spegnere le luci hanno spento i sistemi di sicurezza”

“Marcus, non ti sembra un po' assurdo quello che hai appena detto?”

“Sì. Però questa è l unica soluzi ...”.

Marcus non fece in tempo a finire la frase, che dai trasmettitori che si trovavano in ogni classe si senti uscire una voce modificata con qualche strumento tecnologico.

Salve ragazzi,forse voi non lo sapevate, ma di sera la scuola è sotto il mio controllo. E visto che stasera siete l unici all' interno dell' edificio dovrete partecipare al mio gioco.
Avete un ora e mezzo di tempo per uscire da questa scuola, nel caso riuscirete ad uscire sarete salvi, però nel caso entro un ora e mezzo sarete ancora all' interno della struttura, bhè mi spiace ma farete una brutta fine.


“Ehy cosa cavolo stai dicendo, e poi perché dovrebbe essere sotto il tuo controllo. Fatti vedere se hai il coraggio.” gridò Marcus con tutto il suo fiato.

Tu calmati ancora non ho finito a spiegarvi il gioco. Allora dov' ero rimasto... a ecco … l unica uscita con le porte aperte è il tetto però lungo la strada potreste trovare delle difficoltà, perciò divertitevi e non andate nelle zone buie.

Improvvisamente la voce scompari e i quattro ragazzi iniziarono ad avere paura.

“ Dom, Marcus, Rick mi spiace ma me ne vado. I... Io non parteciperò a nessun gioco.” detto ciò Fox si girò e di corsa si diresse verso il portone principale che era avvolto nell' oscurità.

“Fox fermati, non fare cazzate, non ti ricordi cosa ha detto poco fa la voce, fermati caz...”

AAAAAAAAAAAhhhhhhhhhhhh, vi prego bastaaaaaaaaa!!!” le urla di Fox furono talmente alte che superarono la voce di Dom.

Ad un certo punto i trasmettitori delle classi si riaccesero.

Ehy, ma mi state portando in giro o siete sordi?, io vi avevo avvertito, ma voi che fate... andate verso il buio, perché non mi dà mai retta nessuno. Ogni volta devo assistere a idioti che scappano verso le zone buie. 
Siete noiosi.
 Comunque ora vedrete cosa vi accade quando entrate nel buio, e non provate ad avvicinarvi all' portone se non vorrete fare la fine del vostro amico. Come vi ho detto prima, l unica uscita è il tetto.


Finito di parlare come per magia le luci vicino la porta principale della scuola si accesero mostrando un corpo squartato e pieno di morsi.

“Tu stronzo cosa gli hai fatto?” urlò Dom.

Io non ho fatto nulla, io vi ho avvertito di non entrare nei luoghi bui, le zone senza luce sono la casa delle creature più pericolose, vi posso solo dire che all inizio erano delle persone normali ma entrando in questa scuola la notte, proprio come avete fatto voi, dopo sono diventate le mie cavie personali, ed ora riescono a vivere solo nel buio, uccidendo tutti coloro che entrano nelle loro zone.

“Ma lui non ti aveva fatto niente, perché lo hai dovuto uccidere?” 

Non so come divertirmi, durante il giorno la scuola potrà essere anche sotto il controllo degli studenti, ma durante la notte io prendo il sopravento facendo i miei esperimenti e divertendomi con la gente che entra in questo edificio. 
Ah e vogliate scusarmi, ma prima mi sono dimenticato di dirvi che senza la chiave che si trova in un aula dei laboratori, la porta del tetto non si aprirà mai. Ci vediamo sul tetto nel caso vi salverete, ciao ciao.
” detto ciò i trasmettitori si spensero.
 
“Maledizione, sono un idiota, non dovevo portarvi con me, solo per una mia stupidà curiosità.” disse a voce alta Dom.

“Ehy calmati, non è successo nulla” cercò di confortarlo Marcus.

“Non è successo nulla?? Come fai a dire certe parole quando d' avanti hai i vari pezzi del corpo di Fox.” gridò Dom che ormai era entrato in uno stato di tensione elevata.

“Se la pensi così non riuscirai mai ad arrivare al tetto e rimarrai qui immobile facendo la sua stessa fine, te ne rendi conto che sono già passati 20 minuti. Se non ci diamo una mossa a trovare quella chiave allora faremmo tutti la sua fine.”

“Dom, Marcus ha ragione dobbiamo far finta che non sia successo nulla oppure anche noi faremo la sua stessa fine.” disse Rick con un tono di voce quasi calmo.

“Ok, avete ragione, andiamo”


 
Passati 10 minuti i ragazzi riuscirono ad arrivare al piano di sopra evitando tutte le zone di buio che si erano trovati per strada.
 


“Quale laboratorio controlliamo per prima?” chiese Dom impazziente.

“Io direi di provare quello di fisica, è la più vicina e poi sembrà che non ci siano zone di buio fino alla porta dell’ aula.” rispose Rick portandosi avanti agli altri.

“Ok , però stiamo attenti, il fatto che ci sia tutta questa luce non mi convince molto.”
 
Arrivati avanti alla porta, Rick la aprì e stava per metterci dentro il piede destro quando all' improvviso si senti una strana voce dire < BAD END > e una strana forza lo fece entrare dentro l aula chiudendo immediatamente la porta.

“Ragazzi non entrate, scappate velociiiiiii!!!”. Rick gridò con tutta la voce che aveva quando si inizio a sentire uno strano rumore, come se fosse esploso qualcosa, e poi la porta si riaprì mostrando un aula illuminata, con gli organi e il sangue del ragazzo sparsi ovunque.

“Perchè, prima Fox ora Rick, perchè , perchè ...” disse Marcus cadendo in lacrime mentre l amico stava vomitando a causa della scena che si era presentata avanti ai suoi occhi.

“Dom vado dentro e cerco la chiave, tu intatto aspetta qua fuori.”

Entrato nell' aula, Marcus cercò in qualsiasi posto dove potesse essere la chiave, ma dopo un quarto d ora di ricerca si ricordo della vocina che aveva sentito prima della morte di Rick è capì che la chiave non era là dentro, così uscì subito da quell' aula, fece rialzare Dom da terra e andarono insieme verso il laboratorio di chimica evitando i spazi bui.

“Dom resta indietro.” detto ciò Marcus aprì la porta ma a differenza di prima non successe nulla di strano.

“Fiù, sono ancora salvo, Dom entra anche tu e aiutami a trovare la chiave”.

Appena sentì la frase Dom entrò nell' aula e cercò insieme a Marcus la chiave.
Furono i 20 minuti più silenziosi di tutta la giornata per i due ragazzi.

“E...e hy Marcus, l ho trovata” disse Dom con una voce tremolante.

“Veramente... l hai trovata veramente ??” Marcus si sentiva felice, finalmente era arrivata una buona notizia.

“Sì è proprio qui davanti ai miei occhi, dai prendila e poi sbrighiamoci ad andarcene da questo inferno”

“Ok Dom come vuoi.”
 
“Marcus aspetta, volevo dirti che è stato magnifico averti come amico e non odiarmi per ciò che succederà.”
“Ehy ma che stai dicendo, guarda che d ora in poi sarà facile poter uscire, dobbiamo solamente andare sul tetto”
 
Marcus prese la chiave e allo stesso tempo sentì un rumore simile ad uno sparò vicino a lui.
 
“Dom, stai bene? …. Dom mi senti??... Dom smettila di stare in silenzio e d...” Marcus non fece in tempo a finire la frase che vide sotto i suoi piedi il corpo senza testa dell' amico immerso nel sangue, e la testa che rotolava sul pavimento.
 
“C-cosa, non dirmi che le parole di prima erano per questo idiota di un Dom. Come cazzo facevi a sapere che saresti morto idiota.!!”
 
Ormai pure Marcus era caduto nella disperazione era l' unico dei quattro rimasto in vita e ciò gli dava fastidio perché lui aveva preferito poter andare all' uscita insieme ai suoi amici, mentre ormai i suoi amici erano tutti morti.
 
Bene, bene. Avete preso la chiave, ora siete liberi di andare al tetto e salvarvi … ops, chiedo scusa... sei libero di andare sul tetto e salvarti.” disse con un tono felice la voce sconosciuta che come al solito fuoriusciva dal interfono.
 
“Ehy tu, smettila di parlare, stai diventando fastidioso, e si può sapere chi sei brutto psicopatico che non sei altro??” gridò Marcus tra le lacrime.
 
Ragazzino, calmati e occhio a come parli, se ero uno psicopatico vi avrei fatto soffrire piano piano a tutti quanti per poi uccidervi con le mie stesse mani mentre mi chiedevate pietà.” disse la voce irritata dall’ offesa che aveva ricevuto. “Ora sbrigati e salvati se ci tieni alla vita.”
 
Marcus ormai era senza forze, questa era stata l ora più brutta di tutta la sua vita, aveva visto i suoi tre amici morire, e lui invece era ancora in vita con un psicopatico che seguiva tutte le sue mosse.
Ma ormai lui non poteva far nulla se non aprire quella porta per mettere fine a tutto.
 
“Ciao Marcus” disse una voce potente ma allo stesso tempo rassicurante.

“P-preside fortuna che lei è qui.” disse Marcus mentre correva verso l uomo che lo aspettava a braccia alzate. “Non so se lo sa, ma ci conviene andar via al più presto, c è uno psicopatico all’ interno della scuola, e … e ...” il ragazzo si fece forza e continuò la frase “e ha ucciso Fox, Rick e Dom”.

Come il preside senti la frase dette un pugno diretto in faccia al ragazzo.

“Ancora non hai capito, pulce che non sei altro. Io non sono lo psicopatico.

Marcus rimase shockato come sentì il preside dire quelle parole.

Tu ti saresti salvato, bastava che stavi zitto ed invece no, hai dovuto per forza paragonarmi ad uno psicopatico. Brutto idiota ora vediamo cosa potrei fare.” Il preside stava schiacciando con il piede la testa del ragazzo, il quale lo stava supplicando di lasciarlo in vita.

Stai zitto!!” gridò l uomo, tirando un calcio contro la testa del ragazzo. “ se continui a frignare non riesco a pensare.
Passarono 3 minuti quando ad un certo punto il preside prese due chiodi e grazie ad un martello li piantò nelle mani del ragazzo.
Ti do un ultima possibilità, perciò non sprecarla.” gli disse il preside con una faccia divertita. “Devi indovinare un numero da uno a dieci, e se indovini il numero a cui stavo pensando allora sarai salvo.
 
Marcus ormai non riusciva a pensare a causa del elevato dolore e paura che stava provando in quel momento.
“4 … noi eravamo in quattro perciò il numero è 4” disse Marcus con la poca voce che gli era rimasta.
 
Il preside prese il martello, lo alzo in aria e disse, “Mi dispiace”, e poi con tutta la sua forza schiacciò la testa del ragazzo con il martello facendo uscire le cervella e tutto ciò che si trova nella nostra testa.
 
Mi spiace ma il numero era 11” disse il preside cadendo in una risata dal suono psicopatico che durò più di un minuto.
   
 
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