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Autore: Mania    25/08/2014    4 recensioni
{ Hook/Emma (+ Henry in alcune) ● Raccolta di 30 flashfic ● Generi e avvisi mutevoli, segnalati in ciascuna flash ● Un po' di spoiler! }
[ H I A T U S - spero non permanente! ]
♦ | O7 | «Vi amo, Swan.»
♦ | O8 | A ripensarci in futuro, Killian Jones non sarebbe mai riuscito a tirare le fila di come era giunto a quel drammatico punto della propria vita.
♦ | O9 | Hook era sempre lì per lei – una certezza in divenire nel mezzo di una vita nella quale erano scarseggiate. Un’ancora.
♦ | 1O | Malauguratamente per Emma, Henry adorava passare le giornate in compagnia di Hook.
♦ | 11 | Desiderava essere la sua di salvatrice, personale e unica.
♦ | 12 | Eppure era lì. Ancora e ancora, nonostante tutto.
♦ | 13 | Marzo era sempre stato un mese crudele per Killian Jones, ma da quell’anno fu anche quello della speranza.
♦ | 14 | Si ritrovò da sola, seduta sulle piastrelle fredde, sotto una cascata di luce artificiale intensa, a guardare porte che non si aprivano.
♦ | 15 | L’unica bugia di cui avrebbe permesso l’esistenza sarebbe stato un per sempre a loro, alla loro vita trascorsa assieme.
Genere: Introspettivo, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Emma Swan, Henry Mills, Killian Jones/Capitan Uncino
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: Incompiuta, Spoiler!
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PROLOGO

C A P I T O L O   1 4
“ Al tuo fianco
{
Conoscersi, combattersi, amarsi }





1 4Sotto questa luce artificiale

        ■ { Rating Giallo | Introspettivo + Angst + a tratti Nonsense | 549 parole}


C’era troppo sangue sulle sue mani; scorreva lungo il palmo, sorpassava il polso e si insinuava sotto la stoffa della maglietta, macchiandola. Era una quantità spropositata, tanto da averle fatto dimenticare come potessero mai essere le sue dita senza tutto quel rosso lucente a inondarle.
Più premeva sulla ferita per fermare il flusso implacabile del caldo liquido, più le pareva ne scivolasse fuori. Sapeva di averlo tra i ciuffi di capelli scompigliati, sulle guance e la fronte, sugli abiti e forse anche sulle punte degli stivali, perché durante i movimenti per tentare di arrestare l’emorragia non si era preoccupata di quanto si stesse imbrattando - doveva solo fare pressione e assicurarsi che non morisse dissanguato.
Era così pallido, tanto da farla gridare per catturare la sua attenzione evanescente. Gli occhi si stavano chiudendo e lei era spinta via dai medici all’ingresso dell’ospedale, ma nonostante due infermieri a trattenerla mentre la barella scivolava via nella sala operatoria, lontana da lei, Emma continuò a gridare testardamente il suo nome. Killian l’avrebbe sentita, lui la sentiva sempre, e sarebbe tornato da lei - doveva tornare.
Si ritrovò da sola, seduta sulle piastrelle fredde, sotto una cascata di luce artificiale intensa, a guardare porte che non si aprivano. Non riusciva nemmeno a pensare a sistemarsi, a togliersi via quei litri di scarlatto sangue appartenente a lui - come se poi potesse servirgli la sua presenza davanti a una stanza operatoria dalla quale non giungevano notizie, come se avesse potuto rimanere lì, con il suo dolore, in eterno.
Fu il ghiaccio a trafiggerle il cuore quando si accorse che non c’era niente da comunicarle, quando si rese conto che le porte erano sempre state aperte e lei era rimasta fuori unicamente perché sapeva già cosa avrebbe trovato. E il mondo si tinse ancora di più di lacrime cremisi, un’interiore pioggia sporca a inzupparla – e non c’era alcuna logica a quel sentire scoordinato dalla realtà dell’ospedale, nel quale era al riparo.
Al riparo da cosa?, si domandò stancamente raggiungendo un tavolo d’acciaio con un candido telo a coprire un corpo. Emma sapeva, ma non voleva davvero sapere, così la sua mano rimase tesa in avanti per ere geologiche, gli asti compirono interi moti completi prima che lei si decidesse a scostare il nero telo.
Gridò, con quanto più fiato aveva in gola, fino a scorticarsela per lo sforzo, davanti al livido volto di Killian, sporcato da ematomi violacei e con le vene blu a ramificarsi sotto la sua pelle, improvvisamente all’apparenza quasi trasparente.
Con il fiato corto, l’ansia di inalare ossigeno con ardente famelicità, Emma si riscosse dal mondo orrendo nel quale era scivolata dormendo. La coperta le era scivolata via, cadendo sul pavimento austero dell’ospedale, e il freddo si era impregnato di lei provocandole pelle d’oca a scorrere sul suo corpo. Lo sguardo smarrito, macchiato di liquido terrore, scorse velocemente attorno a sé, fino a soffermarsi sul letto della stanza davanti a lei - e lì vi riconobbe il profilo di Killian Jones.
Era vivo, malconcio ma vivo. E bastò quella costatazione a farla tornare ad adagiare la schiena alla sedia, provando finalmente a regolarizzare il respiro, sistemandosi nuovamente sotto il calore della lana.
Era stato solo un incubo, un incubo e basta, nient’altro che una scatola senza uscite inesistente. Loro sarebbero stati bene.








M A N I A’ s  W O R D S
Potete tirarmi addosso tutto il pomodoro che volete. Non so che dire: sono incostante, pigra, lunatica e in generale una pessima persona. La voglia di mettermi dietro c'è, poi la mia mente si perde nella mia mente e niente - d'altronde le buone intenzioni lastricano la via per l'inferno, no?
VABBÈ, a parte delirare, questa shot è un po' triste. Credo di essere stata un po' crudele e molto nonsense. Spero che si sia capito che Emma è mezza svenuta/addormentata fuori dalla sala operatoria e che abbia solo sognato la morte di Hook - per questo alcuni dettagli non hanno il minimo senso, e il telo che ricopre il cadavere di Killian cambia colore nel giro della stessa frase. Comunque, alla fine non ce la faccio a fare cose tristi fini a se stesse, quindi non è morto - lì si che mi sarei dovuta aspettare assassini professionisti sotto casa, anche se è Emma che porta sfortuna agli uomini della sua vita.
Io come sempre vi ringrazio tutti quanti, ho ancora la mente fissa in vacanza e sono su un meccanismo di lavoro lento e sfaticato, quindi non ho ancora risposto alle recensioni - MA il mio non rispondere non significa che non apprezzo ogni singola parola che mi scrivete, ANZI, molto spesso non so nemmeno come fare a ringraziarvi, ADORO ogni recensione e VE NE SONO ETERNAMENTE GRATA. Quindi non confondente la mia pigrizia per altro, anzi, è solo il pensiero che ci sia qualcuno ad attendere aggiornanti che mi fa venire la voglia di mettermi lì a scrivere, quindi grazie. Grazie, grazie, grazie e ancora grazie ♥
In particolare a Euridice100, Padme83 e Pink1000 e per aver recensito il capitolo scorso!
Alla prossima (e se volete venire a importunarmi, passate di qua: Mania FB),

Mania


PS: Shhhh, ho sforato le 500 parole, perdonatemi se non è proprio una flashfic!


  
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