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Autore: Scintilla19    25/08/2014    2 recensioni
...Perché quando c'è di mezzo una convivenza, spesso neanche le migliori amicizie sopravvivono.
1- Sviste...
2- I lati scabrosi della simbiosi
3- Amicizia senza malizia...
4- Di botte, rimbrotti, e briciole di biscotti
5- Tra ciambelle e cappuccini non proporre mai pom****
6- Di intenti pretestuosi e incidenti deliziosi
Continua...
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2827516&i=1
Genere: Comico, Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: L, Light/Raito, Un po' tutti | Coppie: L/Light
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Questi personaggi non mi appartengono, ma sono proprietà di Tsugumi Ohba e Takeshi Obata; questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro.

Questa raccolta è una collaborazione di Mirella__ e  Scintilla19





At First Fight

- Chi sarà il primo a colpire? -




 
Tra ciambelle e cappuccini non proporre mai pom****
 

Da quando era stato ammanettato ad L, il giovane Light Yagami si era ridotto ad un fascio di nervi tesi.
Bastava un niente per farlo trasalire o sobbalzare mentre era assorto nelle sue faccende, vale a dire aiutare L a scovare Kira; che fosse poi proprio il fatto che le sue presunte faccende vertessero in realtà su tutt'altre questioni, o meglio, contemplazioni, e ciò fosse per lui motivo di scandalo ed intima vergogna, Light non l'avrebbe ammesso neanche sotto tortura.
Dietro un’imperturbabile facciata di calma apparente, si sentiva come una bottiglia di spumante furiosamente agitata e poi messa impietosamente da parte in attesa del brindisi: in breve, Light Yagami era sul punto di scoppiare. O almeno, una certa parte di lui rischiava seriamente di esplodere. E chi poteva essere a ridurlo in uno stato simile, se non Ryuzaki?
Light era sicuro che lo facesse apposta: lo provocava, lo istigava, lo stuzzicava, fomentava i suoi più sordidi desideri, lo trascinava al limite, per poi far finta di niente e piantarlo in asso come un idiota, come se Light si fosse immaginato tutto.
Senza dubbio, Light non era tipo da andarsi a cacciare in situazioni strane o ambigue, ma tant'è: gliene capitavano, di cose strane. Dall'essere accusato di essere Kira, al dover convivere con quel detective indecente e depravato.
Eppure, si trovava in conflitto con se stesso: in nome del suo orgoglio, del suo amor proprio e della sua conclamata innocenza, Light non poteva accettare il fatto di non riuscire più a staccare gli occhi di dosso al tizio dall'altra parte della catena.
Come se fosse possibile poi evitare di guardarlo mentre era nel pieno della sua performance!
Il suo sguardo fu infatti calamitato per l'ennesima volta verso le manovre di Ryuzaki: ciambella alla mano, il detective fissava assorto lo screen saver del suo PC, mentre a colpi di lingua ripuliva la ciambella di tutta la glassa al cioccolato che la ricopriva, rigirandosela tra le dita come in una languida carezza, e indugiando infine nel foro centrale con tale accanimento che Light dovette distogliere lo sguardo.
Possibile che dovesse fare quelle cose anche mentre lavoravano? Era impossibile restare concentrati, persino per l'impeccabile Light Yagami.
Non che fosse tipo da far pensieri strani o sporchi -i suoi, tutt'al più, erano contorti-, tuttavia non poteva proprio evitare di pensare a certe cose, anche sul lavoro. Insomma, aveva pur sempre diciotto anni ed L non poteva pretendere che rimanesse impassibile in eterno a certe provocazioni...
Light venne assalito da un moto di rabbia e di vergogna: quel detective brutto e sgraziato gli aveva causato un altro sconvolgimento ormonale! Con finta indifferenza, si fece scivolare in grembo una pila di documenti da leggere, in modo tale da coprire il cavallo ormai troppo stretto dei pantaloni; non gli sfuggì tuttavia il sorrisino soddisfatto che si andava delineando pian piano sul volto solitamente impassibile di Ryuzaki.
Che bastardo. E poi aveva pure il coraggio di dire che non lo faceva apposta!
Light guardò nuovamente di sottecchi alla propria destra, per vedere a che punto fosse giunta la dissolutezza di Ryuzaki, e ovviamente seguirlo a ruota in quel cammino verso la perdizione più totale.
Il compagno teneva la ciambella già ampiamente vessata con le consuete due dita e proseguiva il suo rituale di tortura inzuppandola ripetutamente nel cappuccino caldo; com'era prevedibile, la metà inferiore si spezzò nella tazza, trasformandosi in una poltiglia indefinita nel cappuccino.
Light soffocò una risata, mentre Ryuzaki esaminava la propria colazione con un certo disappunto, prima di rinunciare definitivamente alla tazza con relativo contenuto, concentrandosi sulla metà di ciambella che gli era rimasta.
Fu un attimo: Light fu certo che Ryuzaki avesse ruotato gli occhi nella sua direzione, assicurandosi che lo stesse guardando, prima di far sparire la mezza ciambella giù per la gola.
Light strabuzzò gli occhi, chiedendosi se avesse visto proprio bene: possibile che non l'avesse nemmeno masticata?!
Si sistemò meglio sulla sedia, decisamente a disagio. Era chiaro come il sole che lo stava deliberatamente provocando da diverso tempo, sebbene non si fosse mai spinto oltre quel tipo di ammiccamenti, ed era chiaro anche che sapesse qual era la situazione ai piani bassi di Light.
Che volesse metterlo alla prova? Forse aspettava che facesse lui il primo passo?
Light non ne poteva più. Ryuzaki lo stava adesso esasperando dando il meglio di sé: aveva cominciato a leccarsi le dita.
Light guardava ipnotizzato i movimenti della sua stramaledetta lingua, che girava lentamente attorno al polpastrello sporco di cioccolato, per poi cedere il passo alle labbra, che lambivano e succhiavano spudoratamente ogni falange.
Per quanto odiasse ammetterlo, avrebbe voluto esserci lui al posto di quello stupido dito. E come a dargli il colpo di grazia, Ryuzaki introdusse l'intero pollice in bocca e succhiò avidamente, benché non fosse rimasto nemmeno un minuscolo residuo di cioccolato.
Oh no, non c'erano più dubbi: Ryuzaki lo voleva quanto lui, Light ci avrebbe scommesso la sua innocenza! Ma il punto adesso era un altro: come approcciarlo? In quali termini formulare la sua folle richiesta?
Light si guardò intorno, preoccupato che qualcuno potesse vederli. La fortuna era dalla sua: a quell'ora non era ancora arrivato nessuno. Aveva campo libero.
Raccolse tutto il suo coraggio e afferrò il polso del detective, allontanandoglielo dal viso.
«Ryuzaki!» lo richiamò, risultando però più severo di quanto avesse voluto.
«Mmh?» bofonchiò l’altro, inclinando il capo e osservandolo incuriosito, in un chiaro invito a continuare.
Come dirglielo?
Light si rese conto di essere del tutto impreparato ad una cosa del genere, tanto che, per la prima volta in vita sua, fece scena muta.
Non sembrava esserci un modo pratico di spiegare la questione, d'altra parte non c'era tra loro una confidenza tale da azzardare un argomento tanto sconcio. Era come se le parole gettassero una luce ridicola su tutta quella faccenda. Insomma, se Ryuzaki non ne aveva mai parlato apertamente, perché avrebbe dovuto farlo lui?
No, la cosa non era fattibile.
«La devi smettere» disse Light, perentorio, cercando di rimediare alla situazione.
«Di fare cosa?» chiese distrattamente l'altro.
«Smettila di succhiarti il pollice. È esasperante!»
Il detective sbatté un paio di volte le palpebre, palesemente perplesso.
«Ma lo faccio sempre, non credevo ti disturbasse tanto...»
Light sospirò afflitto, stufo di quel detective che puntualmente lanciava la pietra e nascondeva la mano. Certo era che le situazioni bizzarre in cui si cacciava avevano dell’incredibile: adesso era lui ad essere il depravato visionario!
Come a smentire le sue congetture, il detective riprese tranquillamente a fare quello che stava facendo, cioè leccarsi languidamente le dita, guardandolo però senza il minimo ritegno.
Questo era davvero troppo: confidenza o meno, Light seppe che era giunto il momento di farlo.
«Ryuzaki.»
«Mmh?»
Si alzò lentamente in piedi e mise mano alla lampo dei propri pantaloni. Un sorriso trionfante si disegnò sul suo viso nell'istante in cui abbandonò ogni remora: se Ryuzaki poteva permettersi di essere tanto sfacciato, lui avrebbe fatto di meglio. E le parole non sarebbero servite. L'avrebbe semplicemente messo di fronte all'increscioso problema che aveva causato, fine della storia.
Questo pensava Light, mentre con un solo gesto si liberava di pantaloni e boxer di fronte ad uno scandalizzato Ryuzaki.
Quel che seguì, contro ogni sua previsione, fu una sorprendente mossa di Capoeira diretta al suo bel viso, che lo fece volare dall'altra parte della stanza, e che cancellò per almeno una settimana il suo tipico sorriso sprezzante.
Oh, questa gliel'avrebbe fatta pagare, poteva starne certo!







Note dell'autrice
Finalmente, per una volta, è Light a prenderle per primo! XD Come al solito, spero che anche questa storia vi sia piaciuta.
Vi comunico che siamo giunti alla penultima shot prevista per questa raccolta. Mi ritengo in parte soddisfatta per il discreto numero raggiunto nelle liste di preferite/ ricordate/ seguite, e ringrazio tutti coloro che hanno inserito questa raccolta in una delle tre liste. Purtroppo la penuria di recensioni lascia un po' di amarezza... Ringrazio di cuore demoniac_angel22 per aver recensito tutti i capitoli finora pubblicati! <3
Beh... Alla settimana prossima! :)






 

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