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Autore: erixlol101    25/08/2014    0 recensioni
"Se lui se ne va non lo rivedrai mai più"
Infatti è così e Erika, la nostra protagonista si è quasi fatta scappare l'occasione. Ma lei è troppo speciale per lasciare che Gabriele la lasci così.
Genere: Fantasy, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri
Note: AU | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Mi stendo nel letto ancora sfatto. Non ci posso credere. É stata tutta una bugia. E poi tutto cosa? Quello stupido bacio ? Adesso capisco cosa doveva fare di così urgente. Sicuramente la sua Giorgia lo stava aspettando. Con le lacrime che scendono calde sulle guance e finiscono nell'incavo mi addormento. POV'S GABRIELE Un mal di testa perforante non mi lasciava dormire. E diciamoci la verità, non è solo quello ad evitare che i miei occhi si chiudessero. Continuavo a pensare al bacio e a come la avevo lasciata lì di colpo senza spiegazioni. Mi ero reso conto solo dopo di quello che avevo fatto e non riuscivo a togliermi di mente i suoi grandi occhi azzurri che mi fissavano vacui mentre uscivo per evitare di combinare altri casini. Senza dire niente a nessuno uscii alla ricerca di qualcosa che avrebbe potuto farmi dimenticare anche solo per poco. Fu allora che vidi il pub. Mi sembrava la risposta a tutto. Entrai e ordinai una birra. La ingurgitai nel giro di pochi minuti e subito ne chiesi un'altra. Mi faceva schifo ma allo stesso tempo mi piaceva la sensazione che mi lasciava. Arrivai a bere 6 birre ma siccome avevo dimenticato i soldi mi disegnai una runa di invisibiltà sul braccio e me ne andai senza pagare. Barcollando e sbattendo su tutti i pali possibili arrivai all'istituto. Non vedevo l'ora di stendermi e dormire ma avrei dovuto aspettare un bel po'. Infatti appena entrai vidi Michele seduto sul mio letto. -Stavo passando di qui quando ho visto la porta della tua camera aperta e allora sono entrato. Peccato che fosse vuota. -Ti posso spiegare tutto – dissi strascicando tutte le parole. -E sei pure ubriaco – strano che non se ne fosse accorto prima. -Come osi andare i giro di notte senza dire niente? -Rilassati, non ho fatto niente. - avevo poi bevuto un paio di birre. -Se fossi in te starei attento a quello che mi dici, potrei fare la spia con la mamma. -Tanto non lo faresti, ti conosco. - Invece lo farebbe eccome. Vuole tenersi mamma in buono per ereditare l'istituto e sbattere fuori me e mia sorella, anche se è illegale. -Spera che ti passi la sbronza entro domani mattina. -Se proprio vuoi ricattarmi dovresti dire alla mamma che ho baciato Erika. - il ricordo del bacio mi lasciava ancora in bocca il dolce sapore del suo lucidalabbra alla fragola. -Tu cosa hai fatto? - sbraitò Michele – Prima di tutto è una mondana e poi mamma ti uccide se sa cosa hai fatto dopo tutto quello che ha pagato per convincere il padre di Giorgia a stare con te. Mia madre aveva sborsato un sacco di soldi per convincere il padre di Giorgia a sposarmi. Io non volevo, ero ancora troppo giovane, ma mia madre aveva paura che andassi a sposare una mondana. Avevo provato ad uscire con qualche shadowhunters ma mi sembravano tutte troppo arroganti e stupide. Una come Erika non la avevo mai incontrata. Il matrimonio era programmato per un anno dopo, quando avrei avuto 18 anni, ma io avevo gia in mente di scappare. Tutto questo prima che arrivasse Erika. Al conoscevo da pochissimo ma gia riuscivo a sentire che era quella giusta. Peccato che fosse una mondana e se fossi stato con lei avrei dovuto rinunciare alle rune, e per me era come rinunciare a tutto quello in cui credevo. -Tu non sai niente! - sbottai dopo un po' e con questo uscii correndo per andare nella stanza di Erika e spiegarle tutto. Non volevo che ci fossero segreti tra noie non volevo nemmeno imbrogliare. Destra, sinistra, di nuovo destra e poi ero arrivato. Bussai alla porta... POV'S ERIKA Un rumore mi sveglio dal mio sonno tormentato. Qualcuno stava bussando alla porta. -Chi è? - chiesi con voce roca. -Sono Gabriele – la sua voce dolce mi arrivò come un pugno in faccia riportandomi alla realtà, non dovevo dimenticare cosa aveva fatto. Dovevo uscire da lì in qualche modo. Guadai fuori dalla finestra. Per fortuna ero solo al primo piano, troppo alto per saltare ma non troppo per scendere tipo tarzan. Legai insieme i due lenzuoli trovati nell'armadio e quello che avevo trovato e li assicurai al tubo che scendeva lungo la facciata dell'edificio. Piano pano iniziai a scendere fino a quando i miei piedi non toccarono terra. Pensavo fosse una cosa possibile solo nei film. Faccio appena in tempo a uscire dal cancello dell'istituto che qualcuno mi appoggia un fazzoletto che odora stranamente e la vista mi si oscura.
  
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