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Autore: MadLucy    25/08/2014    4 recensioni
{Mythea | Mycroft/Anthea | post!The Empty Hearse | leggero spoiler 3x01 | fluff | bonding | H/C | slice of life | missing moment | Mycroft!centric | Mythea is the way}
Mycroft permetteva ad una sola persona al mondo di prenderlo in giro, e non era Sherlock, anche se lui spesso e volentieri lo faceva ugualmente.
«Buonasera, Anthea» sospirò, scivolando con indolente disinvoltura sui sedili della limousine.
Genere: Fluff, Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anthea, Mycroft Holmes
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
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Mythea

Un'insana filosofia.



Mycroft permetteva ad una sola persona al mondo di prenderlo in giro, e non era Sherlock, anche se lui spesso e volentieri lo faceva ugualmente.
«Buonasera, Anthea» sospirò, scivolando con indolente disinvoltura sui sedili della limousine.
«Altrettanto, sir.»
Il confronto con l'atmosfera convulsa degli uffici centrali rendeva quasi cullante la monotonia melodica e diseguale, seppur costante, delle sue unghie smaltate che picchiettavano sui tasti. Mycroft estrasse dal secchiello del ghiaccio, comodamente installato di fronte a lui, una piccola, ambrata bottiglia di scotch. Se ne versò un bicchiere, valutando stancamente quanto ne sarebbe bastato per mantenerlo sveglio e lucido, e quando rigirò lo stelo fra l'indice e il medio i cubetti tintinnarono.
«Vuoi favorire?» domandò gentilmente alla segretaria, che scosse il capo ancora chino.
«Come accettato, sir.»
Mycroft inspirò, saggiando sul palato il gusto pungente della bevanda, colmando così le narici del profumo che pervadeva la limousine -Anthea sapeva di nuovo ogni mattina, di giacche fiammanti di sartoria, di capelli freschi di messa in piega, di Chanel numero 5 ancora umido nell'incavo del collo e dei polsi, quell'effluvio tipico di una donna impeccabile, a cui non si bucano mai i collant, e che tutte le altre odiano inevitabilmente.
«Cos'è?» domandò Mycroft, prendendo la cartella che lei gli tendeva, senza distogliere gli occhi dallo schermo del blackberry. 
«Un resoconto del dibattito che si è svolto alle cinque nella camera dei lord. Quarantasette pagine, poche novità.»
Il suo capo lo sfogliò con le dita, poco allettato, in un gesto sbrigativo. «E fra quanto dovrò espressamente dare dimostrazione di averlo letto?»
«Due ore.»
Seguì una pausa di profonda rassegnazione. Mycroft mandò giù un altro sorso di scotch, per farsi coraggio.
«In fondo c'è il riassunto» aggiunse Anthea, ancora assorta, ma senza mancare di esibire uno sfuggente sorriso: perchè aveva una sua cortese, sofisticata insolenza, sottile e tagliente come un bisturi, che neutralizzava spesso le persone con cui aveva a che fare, anche se nessuno riusciva a chiarire esattamente cosa fosse a tediarli tanto, se la curva sarcastica delle labbra, quella perfettamente disegnata delle sopracciglia o soltanto l'accanirsi sui tasti, il susseguirsi di rumori brevi, duri e metallici. Lei era capace di essere immodesta ed impertinente senza pronunciare alcunchè -era uno dei suoi numerosi talenti, oltre alla svagata attitudine elusiva.
«Davvero premuroso da parte tua» commentò Mycroft, con un pizzico d'ironia, sottraendo l'ultimo foglio dal plico.
«Dovere, sir.» La segretaria sistemò una lunga ciocca setosa dietro l'orecchio. «Lei è un uomo molto impegnato.»
Mycroft si chiese se nella rubrica di Anthea ci fosse spazio per numeri che non fossero contrassegnati come "orologeria Carnaby Street" o "avvocato M", ma sapeva già la risposta. In un certo senso era l'unico uomo della sua vita, e la cosa non sembrava turbarla granchè. In generale, era difficile turbare Anthea. Nemmeno i lavori in corso in King's Road, la borsa di New York o la chiusura per ferie del ristorante preferito di Mycroft ci riuscivano. Lei era pagata -nata- per non farsi turbare da ciò che si frapponeva tra il capo e i di lui intenti; era pagata -nata- per risolvere tutto in sordina e contemporaneamente non rovinarsi il trucco, nè perdere il senso dello humor.
Era questo che pensava, quando la invitavano ad uscire? Che Mycroft Holmes era un uomo molto impegnato? Mycroft tossicchiò, messo stranamente a disagio dalle proprie stesse riflessioni.
«La filosofia esistenziale che ti induce a trascorrere i tuoi pomeriggi riassumendo in seicento caratteri una riunione della camera dei lord è un po' insana, se mi permetti il termine.»
La loro era un'alleanza consolidata dai benefici del silenzio e dall'inanità delle parole, dai lucchetti degli anni e dell'indefinibile comprensione di una reciproca necessità. Occupavano i loro posti nel mondo, e lo facevano piuttosto bene, senza vantarsene. C'era qualcosa di delizioso nel potersi sostenere su una certezza, che, qualsiasi cosa fosse successa, qualsiasi equilibrio fosse stato scombinato, Anthea sarebbe rimasta in quella macchina, senza bisogno di sollevare lo sguardo per sapere che anche lui c'era salito, e avrebbe già capito dove portarlo, perchè la contingenza del benestare di Mycroft le era entrata dentro, forse nel cervello o forse nel cuore, o più probabilmente in quell'altro modo inspiegabile in cui Anthea aveva acconsentito a far coincidere la propria vita con la sua. Fin dal primo giorno l'aveva valutato e l'aveva autorizzato ad intromettersi, a privarla di una casa con giardino e un nugolo di mocciosi che le strappassero i collant, prendendo in pugno l'Inghilterra e un blackberry. Non era abnegazione -era un sentimento egoista, ma non per questo meno pervicace.
Era ormai distrattamente che Mycroft associava l'odore della costosa pelle dei sedili a quello della sua segretaria -poteva fidarsi, affidarsi, lei l'avrebbe sempre messo sulla strada giusta, lei l'avrebbe sempre ricondotto a casa, ovunque fosse. Si erano scelti a vicenda, a condizione di non abbandonarsi mai. Non avrebbero più potuto farlo nemmeno volendo.
La limousine frenò morbidamente all'indirizzo richiesto. Il ronzio dei tasti s'interruppe e Anthea sollevò la testa, esponendo il viso alla luce di un lampione vicino. Era bello come Mycroft non ne aveva mai visti altri. I lineamenti armoniosi risaltavano come se fossero stati ricalcati con un pennello, gli occhi scuri ingoiavano il buio.
«Qualcuno un giorno mi ha detto che viviamo in un mondo di pesci rossi. Cerco di non dimenticarlo mai. Buonanotte, sir.»
Sorrise, questa volta senza barriere nè irrisione. Il suo sguardo era così tenace perchè in fondo era come lui, di ferro -di ghiaccio, avrebbe precisato Moriarty.
Quando la limousine si fu dileguata dietro un angolo, Mycroft scosse la testa, con allegro disappunto.
«Assurdo. Quella donna mi sta ancora prendendo in giro.»



































Note dell'Autrice: Mythea, uno dei miei major ship in questo fandom. Sono davvero una coppia adorabile. So che molti shippano Mystrade, ma non capisco: perchè? Cos'hanno a che vedere l'uno con l'altro? Mi piacerebbe che qualcuno mi fornisse delucidazioni, perchè davvero non so da dove metta radici questo headcanon.
Ad ogni modo, Anthea (o not!Anthea?) è davvero troppo adorabile, indimenticabile il modo in cui snobba John, nel mio cuore lo fa perchè non riesce a pensare ad altri che a Mycroft XD Una bosscrush, diciamo XD Inoltre trovo che siano due persone molto simili, e questo le leghi non solo sul piano professionale, ma anche emotivo.
Grazie mille per aver letto, mi piacerebbe sapere cosa ne pensate. ^^
Lucy
  
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