LA SEDUZIONE E’ UN’ARTE
GIORNO
1
Un raggio di sole filtrava prepotente attraverso le tende per posarsi sugli occhi ancora chiusi di Lucy. Era sveglia, ma l’idea di iniziare una nuova giornata stranamente non la allettava affatto.
Lei
e i suoi compagni di squadra avevano
deciso di prendersi un periodo di pausa prima di scegliere un nuovo
incarico,
quindi avrebbe avuto un discreto lasso di tempo per dedicarsi alle cose
che
amava fare. Avrebbe potuto leggere, scrivere, andare alle terme, stare
con gli
amici.
Eppure
il suo inconscio le suggeriva di non muoversi da quel letto per
almeno una settimana.
Amici…
Con
una
mano strinse forte il lenzuolo.
Amici…perché
il mio cuore ha accelerato i battiti?
Era
certa
di aver dimenticato qualcosa, qualcosa accaduto la sera prima.
Amici…Erza…Gray…Natsu…
Natsu…
Spalancò
gli occhi e si sedette di colpo sul letto.
“Natsu?!”
Improvvisamente
ricordò tutto. Non poteva credere di aver davvero fatto una
scommessa del
genere con Natsu.
Si
coricò
di nuovo coprendosi il volto con il lenzuolo, tentando quasi di
nascondere
l’imbarazzo da sé stessa.
Sarebbe
stato cento volte più facile tentare di sedurre un estraneo.
Dopotutto Natsu
l’aveva già vista in abiti succinti e
atteggiamenti provocanti, non si sarebbe
certo lasciato impressionare da un costume e una posa da pin-up.
Scosse
violentemente il capo per allontanare quei pensieri. In fin dei conti
c’erano
tanti altri modi per sedurre un uomo.
Si,
ma quali?
Si
voltò
verso la finestra, lasciando che il sole le colpisse di nuovo il viso.
Sedurre…sedurre
è una parola troppo grossa. Tutto
sommato devo solo fare in modo che mi baci, no? E se mi organizzo per
bene,
potrò fare in modo che accada “per caso”.
Incoraggiata
da quell’idea, balzò giù dal letto e si
stiracchiò sorridendo.
Non
conosceva
il motivo per cui stava prendendo così seriamente quella
sfida, considerati i
termini che aveva letteralmente imposto Natsu, lei non aveva proprio
nulla da
vincere; eppure, nonostante nemmeno lei stessa volesse ammetterlo, il
suo cuore
quel bacio lo voleva.
*
“Stai
attenta Lucy-chan!”
“Si,
si!” rispose
Lucy ai due barcaioli mentre camminava in equilibrio sul cordolo della
strada,
il fiume da un parte e il cemento dall’altra.
Ormai
era
pomeriggio inoltrato, e il sole aveva già cominciato la sua
discesa verso
l’orizzonte.
Dopo
aver
dedicato un paio d’ore al suo romanzo, pranzato, e fatto un
lungo bagno
rilassante, Lucy si era convinta che il tempo di agire fosse giunto.
In
un modo
o nell’altro sarebbe riuscita a strappare un bacio al Dragon
Slayer del fuoco,
il problema che ora si poneva era come.
Aveva
escogitato diversi piani, uno più surreale
dell’altro, e alla fine aveva optato
per quello più banale e di facile messa in atto.
Devo solo riuscire a cadere, e con me, far cadere anche lui. E durante la caduta le nostre labbra si toccheranno e BAM! il gioco è fatto. Di certo non è il modo più elegante e romantico per farsi baciare…ooh ma a chi importa il romanticismo in questa storia? Devo solo trovare un modo per farlo cadere insieme a me…non sarà troppo difficile, no?
Sovrappensiero
e guidata dalla forza
dell’abitudine, in pochi minuti si trovò alla
gilda.
Si
guardò
intorno sperando di scorgere, in mezzo a tutte le altre, la figura di
Natsu.
“Stai
cercando qualcuno Lu-chan?” le chiese dolcemente Levy
andandole incontro.
“Ehm
si,
hai visto Natsu per caso?”
Levy
rifletté un momento. “E’ stato qua solo
questa mattina, e dopo pranzo se n’è
andato con Happy.”
“Adesso
dove
diavolo si sarà cacciato…”
commentò Lucy a voce alta facendo affiorare sul
volto dell’amica un delicato sorriso.
“Perché
non
provi a casa sua? E se non è là…non
saprei come altro aiutarti.” propose Levy
quasi scusandosi.
“Si
hai
ragione, proverò a casa.” Dopotutto non aveva
nulla di meglio da fare.
“Vuoi
che
ti accompagni?” la fermò la scripter prima che
Lucy potesse uscire.
“Oh…ahn…no
bè, immagino avrai altre cose da fare, ma uhm grazie
comunque!” E uscì prima
che l’amica potesse aggiungere altro.
Meno
pubblico c’era e meglio sarebbe stato. Effettivamente se
avesse trovato Natsu
alla gilda non aveva idea di come si sarebbero svolti gli eventi.
Essere
baciata davanti a quella folla di matti era fuori questione, sarebbe
stato
imbarazzante a dir poco. Forse era stato un bene non averlo trovato.
Però
è strano, di solito passa tutta la giornata
alla gilda…che voglia evitarmi per paura di perdere?
Lucy
si
diresse a passo non troppo rapido verso la dimora del Dragon Slayer e
dell’Exceed.
Una
volta
lasciato il centro abitato di Magnolia, la maga degli spiriti stellari
si
ritrovò a camminare su una strada che ormai assomigliava
molto di più ad un
sentiero di montagna, costeggiata solamente da cespugli, erbacce e
alberi da
frutto dalla dubbia commestibilità.
Infine
giunse, con non poca fatica, alla colorata abitazione dei suoi due
amici.
Il
giardino
era un intricato disordine di piante e oggetti dalla controversa
utilità, e
solo con qualche piccolo balzo e uno discreto senso
dell’equilibrio, Lucy
riuscì a raggiungere l’uscio della casa.
Bussò
un
paio di volte senza ottenere alcuna risposta.
“Natsu?
Happy?”
Spinse
leggermente la porta che, sotto il suo tocco lieve, si aprì
di poco verso
l’interno.
In
un primo
momento la ragazza sbirciò dentro con cautela poi,
insospettita da
quell’innaturale silenzio, entrò.
Esattamente
come si era aspettata, dentro quella piccola e buia abitazione il caos
regnava
sovrano. Piatti sporchi sul tavolo, biancheria sparsa sul pavimento,
diversi
oggetti bruciacchiati e qualche lisca di pesce buttata qua e
là.
Lucy
ignorò
volutamente il disordine e la sporcizia che infestavano quella casa e,
trattenendo il respiro per non inalare il fetore che stagnava
nell’aria, si
diresse alla bacheca in cui Natsu raccoglieva tutti i manifesti dei
vecchi
incarichi portati a termine.
Li
scorse
rapidamente uno ad uno, ed una marea di ricordi inondarono la sua
mente. Lasciò
che il passato e le sensazioni che esso portava le fluissero in tutto
il corpo,
senza opporre alcuna resistenza al potere della memoria.
Il
suo
sguardo si fermò infine su un manifesto in particolare e sul
post-it azzurro
che vi era affisso sopra: L’incarico
che
ho eseguito con Lucy per la prima volta!!
Era
già
stata altre volte a casa dell’amico e aveva già
visto altre volte quel
foglietto, eppure quando leggeva quelle parole, il suo cuore perdeva
sempre un
battito, la sua bocca non poteva fare a meno di aprirsi in un sorriso,
così
come i suoi occhi diventavano inevitabilmente lucidi.
Caldo.
Improvvisamente
tanto caldo.
“Chi
diavolo sei, esci subito da casa mia!”
Lucy
si
voltò appena in tempo per vedere un pugno di Natsu che
mirava alla sua faccia
e, per schivarlo, indietreggiò istintivamente, per poi
inciampare in una
coperta abbandonata sul pavimento che la fece cadere.
Il
Dragon
Slayer, non incontrando alcuna resistenza che fermasse il suo pugno,
perse
l’equilibrio e cadde addosso a Lucy.
I
loro nasi
ora si sfioravano pericolosamente.
Lucy
non
poté fare a meno di notare come il corpo di Natsu fosse
terribilmente caldo,
probabilmente a causa del fuoco che aveva sputato appena si era accorto
della
presenza di un estraneo in casa sua.
“Lu-
Lucy?”
constatò sorpreso il ragazzo arretrando leggermente il capo.
Non
posso lasciarmi scappare quest’occasione!
Per
quanto
inaspettato e traumatico fosse stato quell’improvviso arrivo
di Natsu, la maga
si rese immediatamente conto che il risultato finale era esattamente
come
quello che essa stessa aveva pianificato.
Ora
devo solo fare in modo che mi baci.
Il
Dragon Slayer
fece per rialzarsi.
“Natsu
aspetta…” lo bloccò Lucy tirandolo per
la sciarpa.
“Eh?”
I
loro visi
era tornati a sfiorarsi.
“E’
che…ehm…ho freddo, e il tuo corpo è
così
caldo…potresti restare…” si
schiarì la voce
imbarazzata. “Potresti restare ancora su di me?”
Natsu
la
guardò interrogativo con la fronte corrucciata.
Per
tutti gli spiriti, è la scusa più idiota che
potessi trovare, non se la berrà mai!
“Ok,
anche
se non sei molto comoda, Lucy.”
Cosa?!
Non sapeva se essere più sconvolta per il consenso di Natsu
o perché il suo
corpo fosse ritenuto scomodo.
Che
importa, un’opportunità come questa non
capiterà più! Avanti, adesso
avvicinati…
Grazie
ad
un’estremità della sciarpa che teneva ancora in
mano, Lucy avvicinò
ulteriormente il viso del ragazzo al suo.
Il
cuore
della maga iniziò inevitabilmente a galoppare nel suo petto
come un cavallo in
corsa, e le sue guance, esattamente come quelle di Natsu, si tinsero di
un
rosso acceso.
I
loro
respiri ormai si mescolavano in un turbinio di sapori, e le loro labbra
potevano percepire la reciproca vicinanza.
Ormai
è fatta! Finalmente
avrebbe saputo che gusto aveva la bocca di un Dragon Slayer.
“Cosa
state
facendo?”
Natsu
alzò
il capo.
“Oh
Happy!
Lucy aveva freddo e mi ha chiesto di scaldarla un
po’.” rispose lui in tutta
naturalezza. Si voltò di nuovo verso di lei. “Hai
ancora freddo?”
“N-
No,
grazie.” riuscì solamente a dire la maga delusa
quanto sconcertata.
Non…non
può aver davvero creduto a quella
scusa…è
ovvio che mi stesse per baciare. Eppure…come fa a
comportarsi con tanta
disinvoltura? E’ come se non fosse successo nulla. Forse
riesce a mentire
egregiamente.
Ma
accantonò quell’ipotesi dopo appena qualche
istante.
Per
mentire egregiamente, bisogna avere un’ottima
intelligenza.
E
l’intelligenza non era certo la miglior dote di quel Dragon
Slayer.
Ieri
sera però ha dato sfoggio di tutta la sua
furbizia…e adesso…
La
ragazza
non sapeva più cosa pensare.
I
due si
alzarono dal pavimento, e Lucy fu ben attenta a togliersi una viscida
lisca di
pesce incastratasi tra i capelli e un paio di boxer finito
chissà come attorno
alla sua caviglia destra.
“Cosa
ci
fai qua Lucy?” domandò Happy a mezz’aria.
Natsu
si
voltò incuriosito verso l’amica. “Si
giusto, cosa ci fai qua?” ripeté.
Ma
prima
che potesse rispondere, il ragazzo aggiunse: “Oh e scusa se
ho provato ad
incenerirti e tirarti un pugno in faccia! Pensavo fossi un ladro. Ci
sono tanti
odori in questa casa che non sono nemmeno riuscito ad identificare il
tuo.” Sorridendo
si portò una mano alla nuca, visibilmente imbarazzato.
“Oh
di
niente, figurati…” E quando si rese conto di
quanto la sua vita fosse stata
realmente in pericolo solo pochi istanti prima, Lucy aggiunse alla
frase un
sorriso tirato quanto spaventato. “E bè, io sono
qua…”
Perché
mi devi baciare.
“Io
ecco…sono
venuta da voi perché…” Fece vagare lo
sguardo per la stanza. “…perché avevo
bisogno di pesce!” concluse scuotendo leggermente il capo per
aver proferito
l’ennesima improbabile scusa.
Happy
si
avvicinò all’amico. “Da quando in qua a
Lucy piace il pesce?” gli sussurrò.
“Non
ne ho
idea, ma potrebbe sempre darci una mano a pescare.”
mormorò Natsu in risposta
all’Exceed.
“Guardate
che vi sento!” fece notare la maga, irritata.
A
quell’affermazione
i due si irrigidirono.
Perché
il mio udito è così sottovalutato?
Infine
Natsu si sciolse in un sorriso. “Noi stavamo giusto pescando.
Ero tornato a
casa per prendere altre esche…” E si mise a
frugare per tutta la stanza in
cerca del fantomatico cibo per attirare i pesci.
“…e se ti va puoi unirti a
noi!”
Il
pesce
non era mai piaciuto a Lucy. Inoltre, vedendo quelle lische sparse per
tutta la
casa, l’idea di cenare con della fauna ittica le dava il
voltastomaco.
“Eccolo!”
Natsu alzò vittorioso un barattolo contenente vermi morti.
La
ragazza
trattenne a stento un conato di vomito. “Sei...sei sicuro che
funzioneranno?” domandò
sempre più bisognosa di aria fresca.
“In
realtà
non lo so, fino ad ora i vermi li abbiamo sempre usati vivi.”
“Non
resta
che provare!” lo incitò Happy.
Natsu
gli
regalò un sorriso. “Esatto, forza
andiamo!”
“Aye,
Sir!”
E l’Exceed uscì rapido volteggiando
nell’aria.
“Ecco
una
canna da pesca per te, Lucy.” disse porgendo alla maga un
ramo secco con un filo
e un amo legati ad una delle due estremità.
“Ma
veramente...”
“Su
avanti,
o tutti i pesci migliori se ne andranno a dormire!”
affermò il Dragon Slayer
correndo fuori con il barattolo delle esche tra le mani.
Lucy
rimase
qualche istante a fissare la sua canna da pesca; era a dir poco
confusa.
Come
sono finita in questa situazione?
Alzò
le
spalle scacciando dalla mente ogni domanda e perplessità.
Raggiunse
i
suoi due amici, dimenticandosi per quella sera che aveva una scommessa
da
vincere ma, soprattutto, che odiava il pesce.
Angolo
Autrice:
Prima
ancora dei saluti devo un GRAZIE di proporzioni elefantiache a chi ha
speso un
po’ del suo tempo per recensire il capitolo precedente e a
chi ha messo questa
storia tra le preferite / seguite / da ricordare. Sinceramente pensavo
che
questa fic non se la filasse nessuno, invece sono rimasta davvero
stupita
da…uhm tutto ecco xD Quindi grazie <3
Detto
questo, salve ed ecco a voi il secondo capitolo, che spero vi sia
piaciuto
almeno quanto il primo. Sarò ben felice di leggere altre
recensioni con
consigli e critiche, quindi se avete tempo e voglia sbizzarritevi pure!
Il prossimo
aggiornamento temo avverrà a metà della prossima
settimana, quindi tra mercoledì
e giovedì prossimo :3
Ancora
mille grazie a tutti voi, un abbraccio e a presto!
Shi