Il sole del crepuscolo
Sorgeva un nuovo giorno sulla città di Lycìa e dalle
serrande, ancora saldamente chiuse, trapelava a spruzzi la luce solare, fioca,
del mattino, che riflettava il suo riverbero sui volti dei giovani ragazzi che
ancora dormivano.
La città iniziava allora a risvegliarsi: ed ecco
allora la melodia delle inferriate dei cancelli che si aprivano per far uscire
le carrozze, ecco le porte dei negozi che scricchiolavano leggere, ecco il
profumo inebriante del pane caldo e delle paste fresche della pasticceria sotto
la casa di Alessandra, il soffocato cadere delle goccia di rugiada dai fiori del
giardinetto della casa di Valentina, lo squillio acuto della sveglia di Giacomo
e le ruote ben gonfie della bici di Maria Vittoria.
" giù dal letto forza!!" erano quelle le parole che
di prima mattina Vale si era sentita dire da sua madre, e mentre ancora si
stropicciava gli occhi, si accingeva ad indossare la divisa
scolastica.
La scuola era grande, immensa, dai corridoi che pian
piano andavano illuminandosi, suprema in splendore, con le sue pareti gialline e
l'odore di lavanda per le aule. Ed ecco una tipica scena: le sette e quaranta
della mattina! Il cortile straripava di gonne gialle e pantaloni ocra, di
risate, sbadigli e sbuffi.
Alessandra se ne stava seduta sulla gradinata della
scuola, cosa che aveva avuto il gusto di fare pochi giorni prima con Vale e da
allora ne aveva preso l'abitudine, con i suoi capelli rubei che svolazzavano
sotto il vento tagliante di novembre.
"ciao Ale!" una voce dolce sollevò Ale dai tasti del
telefono
"ciao Viky! sei arrivata di già!" salutò Ale con un
cenno della testa, che fece sollevare i suoi capelli corti
" già! mi sono svegliata presto presto per fare una
bella colazione!" disse Maria Vittoria sollevando le sopracciglia in
un'espressione buffa, mentre sistemava la bicicletta.
"ciao ragazze!!" mentre le due ancora ridevano, era
arrivata Vale, che correva con l'aria sognante
"Vale! eccoti anche tu!" sorrise
Ale
"che hai sta mattina? Sembri felice" chiese
Viky
"ma, è che ho visto quel ragazzo là che legge! Avete
visto che carino che è?" e sospirò con gli occhi che le due ragazze avrebbero
giurato essere a cuoricino...
"possibile?! ogni giorno uno nuovo! Ne adocchia
sempre uno questa fricchettona!" rise Viky, mentre il fiocco giallo sulla testa
svolazzava accompagnato dai capelli biondo cenere
" lei se lo può permettere... guarda che bella che
è..." sbuffò Ale con il cappellino nero in mano, indicando Vale
" Ale!! Basta! tu sei bellissima e io... io... io
pure!" e Vale scoppiò a ridere " dai scherzo! Cmq tu sei bella, Viky lo è, e
io... be diciamo anche io! perchè siamo personali! Sappiamo renderci speciali!
Ma naturalmente io lo sono di più perchè voi non potrete mai avere una cosa che
ho io!"
"ah si?! E che sarebbe?!" sbuffò Viky facendo
l'offesa
"Voi due!!!" sorrise Vale a trentadue denti,
lasciando tramutare anche le smorfie delle altre due in sorrisi
radiosi
"ciao!! scusate il ritardo, ma è venuta mamma a
chiamarmi e mi sono riaddormentato, poi è suonata la sveglia ma non l'ho
sentita, poi è venuto il gatto sul letto, poi mi sono alzato, però il motorino
non partiva, poi..." mentre la lista della vita di Giacomo continuava, le tre
ragazze lo guardavano come per dire "è tutto normale..."
"beh, devo dire voi tre allora!" sorrise ancora
Vale
"voi tre cosa?" chiese Momo, terminato il riepilogo
della sua odissea di mattina
"niente te lo spiego poi!" lo spinse Vale verso la
porta della scuola, mentre ancora ridevano lei e le altre
due.
Ed ecco ancora le lezioni, come ogni giorno, come
ogni mattina... Tutto scorreva così a Lycìa, tutto sempre normale, ripetuto ogni
giorno della vita dei suoi cittadini. E nessuno si era mai chiesto il perchè, e
nessuno aveva mai voluto di più; così le vite erano scorse senza problemi, senza
malintesi, senza bisogno di domande inutili. Tanto ad ogni domanda vi erano i
potenti che rispondevano: cosa c'è fuori da Lycìa? Nulla che valga la pena di
vedere, rispondevano... Esiste la magia? Solo per quegli stolti che vogliono
crederlo, rispondevano... Non si può dire che la libertà non vi fosse: ognuno
poteva uscire da Lycìa ed esplorare il mondo, ognuno poteva sostenere che la
magia esistesse, ma ormai, nessuno ne aveva più la curiosità... i potenti
avevano ormai assopito quella sete di sapere... e tutti sembravano esserne
felici...
" ei, cosa dice un rinoceronte che va a trovare un
amico?" ridacchiava Momo all'ultimo banco
"non lo so... cosa dice?" rispondeva Vale, annoiata
dalle lezioni, mentre giocava con i capelli castano chiaro
" rino... c'è... ronte?! Ahahaha!" e rideva, mentre
Vale lo guardava cercando di non scoppiare in una risata sguaiata.
" e un goloso ad un pasticcere mentre sta per cadere
da un burrone? ... Tiramisù!!"
Tutte quelle battute erano normali, ormai quasi una
consuetudine; ma tutto tanto lo era ormai a Lycìa.
" Nel medioevo si credeva molto alla magia..." erano
le parole che la professoressa ripeteva leggendo il libro di
storia
"si, la magia... nel medioevo credevano a tutto!"
ironizzavano dei ragazzi
"la magia..." iniziò a ripetere Vale... sembrava
quasi incantata
"la magia..." le faceva il verso Momo, dapprima come
scherzo, ma poi sempre più decisamente
"Viky, che hanno quei due?" chiese Ale scrollando la
spalla di Viky, mezza addormentata
"Eh?! ah... si... bo... che hai detto Ale?"
"guarda Vale e Momo..."
"ah,lo sai che fanno sempre gli stupidi all'ultima
ora..."
"A me non sembra che stiano facendo gli stupidi...
sembrano quasi incantati..." e di fatti gli sguardi dei due ragazzi erano fissi
nel vuoto... Non seppe perchè, ma in quel momento ad Ale parve di vedere una
donna molto bella accarezzare i volti dei suoi due compagni... Si voltò verso
Viky, che sembrava confermare quella strana visione... Viky allora, fissò i due
compagni, sbattendo gli occhi... Vale e Momo si svegliarono d'improvviso ed
iniziarono a ridere tra loro...
"visto, era tutto normale... scherzavano..." disse
Viky seccata
Ale aggrottò le sopracciglia
" Momo, qualcosa mi ha spruzzato dell'acqua in
faccia..." fece Vale
"certo, ero io che starnutivo,
scusa"
"ma che schifo!!" ed iniziò a dargli delle botte
sulla spallla
"ma dai scherzavo... comunque anche io ho sentito
dell'acqua in faccia... ma forse era una sensazione... "
"si può darsi... l'ultima ora oggi ci stressa più
del solito..."
Fu un lampo, un secondo, e alla porta apparve una
figura che bussò; e ad entrare fu una bambina, di circa otto anni, dal candido
vestito panna e un fiocco rosso sui capelli a mo' di fascia... I capelli
cortini, ricci, del colore dell'oro... nessuno l'aveva mai
vista...
"si...?" domandò la professoressa alzando lo sguardo
dal libro e fissando quella bambina con un po' di timore... e pochi secondi dopo
disse sicura " di pure Elinne... ragazzi questa è Elinne,la nipotina del
preside..."
"gli alunni Moretti, Nappini, Valentini e Marzufero
sono pregati di uscire ..."
"ma che? che abbiamo fatto?" si allarmò
Alessandra
"queste sono le tue battutine! te l'avevo detto che
qualcuno ci avrebbe segnalati al preside!" finse Vale di essere arrabbiata con
Momo, ma sotto non riusciva a nascondere un risolino
"niente domande ragazzi, andate..." autorizzò la
professoressa
I quattro si alzarono dai banchi e sgusciarono fuori
dall'aula, incosapevoli di ciò che avrebbero dovuto sentire dal preside... Ma
non ci fu nessuno preside: la bimba, infatti, si fermò pochi passi dopo la porta
dell'aula, nemmeno si voltò ed iniziò a parlare
compiaciuta
"vi ho trovati... siete voi... voi sarete i miei
nuovi amici..."
"come?" chiese Viky
"vuoi che siamo amici tuoi? be, se al preside sta
bene..." fece Vale
"non c'è più nessun preside di cui dovete
proccuparvi... ormai voi non appartenete più a questo posto... sarete voi i miei
amici..." continuava la bambina
"io non capisco... che vuol dire?" Ale si grattava
la testa per capirci qualcosa...
"infatti... senti Erlina,Erminia... insomma come ti
chiami, se vuoi che diveniamo tuoi amici va bene..." continuò
Momo
" voi non siete più di qui... voi siete
diversi..."
"ma..." continuava a ripetere
Viky
"ragazzi guardate... " Ale indicò due ragazze ferme
sulla finestra... le loro espressioni erano troppo ferme, come fossero state
bloccate... "cosa cavolo succede?"
Gli sguardi dei ragazzi si volsero lì dove c'era la
bambina... ma lei non c'era più...
"Ahahaha!" le risate delle ragazze alla finestra
riportarono i quattro con i piedi per terra...
" ma cosa è stato? chi era quella?" domandava
frenetico Momo
" e io che ne so..." rispose
Vale
"una cosa è sicura..." iniziò Viky " quella non era
la nipote del preside... ma che voleva da noi?"
"l'ha detto no? vuole che siamo amici... più o
meno..." sussurrò Ale
"bah... chi lo sa... torniamo in classe va..."
propose Vale...
"si ma... che gli diciamo alla prof ora...?" ma
mentre Momo diceva quelle parole aveva aperto la porta, e i quattro si accorsero
che gli sguardi dei loro compagni non li sfioravano minimamente; nemmeno la
professoressa aveva smesso di leggere, come se nulla fosse accaduto... Tutti e
quattro fecero spallucce e si sedettero al proprio posto...
Sembrava tutto normale; se non fosse stato per
quella strana sensazione che gli cresceva dentro... Volevano delle risposte...
volevano sapere...
La campanella dell'uscita suonò e tutti uscirono
urlando, come facevano ogni volta. Sembrava tornato tutto alla normalità...
"ragazzi vi va di vederci oggi? Così studiamo
matematica?" propose Momo
"per me va bene" disse Ale
"anche per me!" esclamò Vale
"ok mi aggrego!" concluse Viky con un
sorriso
"oh! Ale guarda è quello carino di 'sta mattina!!"
Vale stava letteralmente urlando, tirando il braccio di Ale come fosse stato un
peluche...
"ho capito! mamma mia!! l'esaurimento come galoppa!"
ironizzava Ale... Viky e Momo si guardarono e iniziarono a ridere.
"allora ci vediamo oggi alle quattro a casa mia!"
concluse Momo
"e chi ti dice che a noi stia bene?!" fece Vale con
atteggiamento strafottente
"lo dico io! perchè sono superiore!" rispose Momo,
gonfiandosi come un piccione
Ancora delle risate, poi i quattro si salutarono,
confermando il luogo e l'ora proposti da Momo.
" VA aspetta!" Vale si girò, richiamata dalla voce
di suo fratello
"Dado muoviti"
"mmm.... non mi chiamare Dado! almeno chiamami Lo
Re!"
"uff... Come ti chiami tu? Dario. quale nome
richiama di più Dario, Dado o lo Re? ecco risponditi da solo" e mentre Dado
ancora sbuffava, si avviarono verso casa...
E mentre loro chiacchieravano, Viky si allontanava
con la sua bici... " la lalala la..." cantava mentre pedalava. "la lalalal la...
l-la... aaaaaaiuto!!!!!" Bum... La bici era caduta perchè un pezzo di carta si
era impigliato tra le ruote e Viky, per vedere cos'era, era inciampata in una
buca "ma che è 'sto coso??? per poco non mi ammazzo!!!" Viky tirò via il foglio
dalle ruote e lesse cosa c'era scritto "Erminia la chiromante. Venite a farvi
leggere il futuro! "
" ecco, bel futuro! cadere dalla bici, sporcare la
divisa, strappare la camicetta, macchiare il gilè e farsi male per colpa di uno
stupido fogliaccio!!!" sbraitò Viky accingendosi ad accartocciare il foglio...
Ma qualcosa in lei le disse di non farlo, anzi di tenerselo... Così lo ripiegò,
lo mise nella tasca del cappotto e tornò a pedalare verso casa.
Il sole già si alzava leggero su Lycìa, mentre il
vento di novembre alzava le foglie gialle dalla strada, facendole danzare per i
passanti. L'orologio segnava le quattro meno tre, quando Momo corse alla porta
per aprire a Viky.
"ciao! Io e Ale siamo arrivate!" sorrise
Viky
"ok entrate" Momo si accinse a chiudere la porta.
Vale era a pochi metri di lì ed iniziò a correre per arrivare lì prima che Momo
l'avesse chiusa fuori... D'improvviso sentì come una forza dalla terra e con un
balzo arrivò davanti alla porta, tenendola con la mano.
"ma che?! Oh sei arrivata anche tu Vale!" si
compiacque Momo; con sua sorpresa però, la stretta di Vale sulla porta era più
forte del solito: infatti non riusciva a muovere la porta.
Entrarono tutti in casa ed iniziarono a studiare...
Studiare per così dire! Infatti erano più le battute e le papere che tiravano
fuori che le equazioni di matematica.
" e quindi sapete che nel computer di un malato di
mente c'è il microcim?!" continuava Momo
"Momo basta. Oggi dai i numeri eh..." lo rimproverò
ironicamente Viky
"certo, facciamo matematica!" rise
Vale
"adesso gli dai pure spago Vale???!" fece Viky,
sforzandosi di mantenere un'espressione seria
"che matti che siete!" continuava a ripetere Ale,
sfogliando noiosamente le pagine del libro.
" dai Viky un po' di vita!" continuava Momo dandole
pacche sulla schiena... Poi le sfilò il fiocco giallo dai capelli e si mise a
correre per la stanza
"Fermo! ridammelo!!! E' mio!!"
Momo corse allora alla finestra, la aprì, lasciando
entrare una ventata d'aria gelida, e lasciò pendere il fiocco dal davanzale "lo
butto eh! Lo butto!"
"no fermo!!" mentre Viky cercava di toglierglielo
dalle mani, Momo lasciò accidentalmente la presa ed il fiocco volò sul ramo di
un albero non molto lontano dalla finestra
"ma bravo sapiente, ed ora come lo riprendo??"
sbraitò Viky
"dai aspetta! adesso ci provo io!" la rassicurò
Momo, allungando il braccio fuori la finestra verso l'albero... "dai vieni qui!
uffa basterebbe una folata di vento..." poco dopo averlo detto, una folata di
vento strappò il fiocco all'albero e lo posò sulle mani di Momo... " visto? che
classe?"
"che fortuna con la c maiuscola!" esclamò Viky,
riprendendosi il fiocco
Intanto Ale se ne stava seduta con la mano
appoggiata al tavolo e Vale scarabbocchiava il foglio che aveva davanti battendo
i denti per il freddo che quella finestra aperta creava nella
stanza
"Ale tu non hai freddo?" le chiese
Vale
"io? no... perchè?"
"ma come no?! senti le mie mani come sono fredde!" e
le prese una mano; Vale si stupì di quanto le mani di Ale fossero calde, come
fossero state fino ad allora davanti ad un fuoco caldo.
Momo chiuse allora la finestra, e guardò le altre
sedute al tavolo; si sedette anche lui, e per un momento il silenzio piombò sui
quattro...
"avete pensato a quella bambina?" sussurrò poi
Vale
" a dir la verità un po' si..." rispose
Ale
" chissà cosa voleva da noi..." continuò Vale
guardando tutti gli altri...
" già... e chissà da dove viene... ha detto che noi
non siamo di qui..." domandò Momo
"già... se non siamo di qui, di dove siamo? Esiste
qualcosa di più grande fuori Lycìa? Fuori il nostro sistema c'è altro?" continuò
Viky
" io non ho mai domandato cosa ci fosse al di fuori
del sistema di Lycìa... conosco la nostra città e poi i piccoli borghi fuori di
essa, ma null'altro..." disse Ale
" sapete, prima non ce lo eravamo mai domandato...
perchè ora ci interessa sapere cosa c'è fuori la nostra città? Perchè ora ci
facciamo tutte queste domande?" Vale li guardò tutti, specchiandosi nella loro
perplessità... In quel momento sembrava essere calato un velo nero sulla stanza,
mentre i quattro ragazzi si guardavano, sperando di svegliarsi presto da quello
che sembrava un brutto sogno...
" andiamolo a scoprire!!" propose poi
Vale
" come? che vuoi dire?" si scosse
Ale
"andiamo a scoprire cosa c'è! E' vero, nessuno ci ha
mai detto cosa ci sia fuori di qui, però noi possiamo saperlo! Alla biblioteca
ci saranno sicuramente dei libri che parlano di altre città, di altri luoghi,
dei posti fuori di qui!" l'entusiasmo di Vale trascinava a poco a poco tutti gli
altri
"si ma... se poi non troviamo nulla?" Ale li mise
subito difronte alla realtà
"dai Ale, sii ottimista!" cercava di coinvolgerla
Momo
" se non troviamo nulla..." le rispose Vale " io
vado a vedere cosa c'è di persona!"
"Come?!" urlò Ale " ma sei pazza? hai solo 16 anni
dove vuoi andare da sola?"
"e se là fuori 16 anni fossero tantissimi? oppure
pochissimi? non so come mai, ma ora lo voglio sapere! ho voglia di sapere cosa
c'è fuori di qui! E se i libri non me lo sanno dire, vado da sola a cercarmelo!"
"io ci sto!" esclamò Momo
"Momo ma che dici? sei matto?" lo rimproverò
Viky
"lei ha ragione... non la sentite anche voi? Questa
voglia di sapere, di conoscere che cresce in noi?! Da quando abbiamo incontarto
quella bambina ci stiamo ponendo tante domande a cui dobbiamo rispondere! La
gente qui ormai non si chiede più nulla perchè i potenti gli impongono le
risposte! Noi eravamo così! Non ve ne siete accorte? facevamo sempre le stesse
cose, parlavamo sempre di cose riguardanti Lycìa. Eppure quella bambina ci ha
detto che non siamo di qui! Se è vero, di dove siamo? io voglio saperlo!" Momo
continuava a sognare di partire mentre parlava, ma Viky smontò subito i suoi
sogni
" a me così stava benissimo... ero sicura delle cose
che facevo e tutt'ora lo sono! perchè sconvolgerle?" ma d'improvviso come una
voce in lei le fece cambiare idea "perchè hai tenuto il foglio allora?
"... Viky portò la mano alle labbra e guardò gli altri... "ma forse avete
ragione... sapere di più non può farci male..."
" se siete tutti decisi... allora vengo anche io!"
si aggregò Ale
Ridendo per la loro nuova decisione i quattro
presero i cappotti e corsero alla biblioteca di Lycìa.
Se il mondo fosse stato di più? Che vi si troverà? E
se il mondo non fosse stato di più? Allora da dove venivano? E tutte quelle
domande da dove venivano? Perchè si erano svegliate tutte all'improvviso? Forse
solo la biblioteca poteva rispondergli... o forse neanche quella poteva... Ma
per loro valeva provare.
Correndo i ragazzi si facevano scherzi tra loro,
sorridendo come facevano sempre; ma questa, forse, era l'unica cosa che volevano
mantenere immutata di quella loro vita. Ad un tratto nella mente di Ale si
materializzò un pensiero: e se una volta scoperto cosa c'era fuori di lì, si
sarebbero lasciati? Non si sarebbero più potuti rivedere? Aveva ragione Viky a
dire che le cose monotone erano sicure e tali dovevano rimanere? Ale si fermò.
"Ale che hai?" domandò Vale, vedendo l'amica
fermarsi di scatto
"stai bene Ale?" si preoccupò
Viky
"io non vengo..." iniziò "non voglio rischiare di
perdervi scoprendo cose che dovrebbero rimanere segrete... Se i potenti ce le
hanno nascoste, forse è bene che lo rimangano... Se poi ci dividessimo?"
"ma se ora tu non vieni con noi, ci divederemmo da
subito... infondo andiamo solo a leggere un po' di libri... giusto?" la
rassicurò Momo, con quella sua solita aria dolce e apprensiva
" mm... forse è vero... però ho paura..." sibillò
Ale
"noi non ci divideremo! Ale staremo sempre tutti e
quattro insieme... ah! guarda!" Vale corse verso un aiula e raccolse un sasso
con una forma irregolare... sembrava un cuoricino arrotondato... Lo posò a terra
e con un sasso più grande lo spezzò in quattro parti un po'
disuguali.
"Ecco" disse porgendone un pezzo ad ognuno " questi
frammenti di quel sassolino saranno il nostro punto di unione! Se uno di noi
dovesse perdersi, e non ricordasse nulla, saprebbe di dover cercare le parti
mancanti di quel sasso per ricordare, e inevitabilmente ci ricongingeremmo!"
"che bello!" esclamò Ale, con le lacrime quasi agli
occhi
"mi piace!" si aggregò Momo
"si! così saremo sempre uniti!" sorrise Viky
"però... come hai fatto ha spezzarlo così bene? Guarda i pezzi sono quasi
perfetti... è vero sono un po' disuguali, però sono anche fin troppo
precisi..."
"bo, io ci ho buttato sopra un sasso più grande! "
rise Vale
"la solita violenta..." scosse la testa Momo
"oppure, la solita violentina!! Ahahah!"
" - __-' questa te la potevi risparmiare lo sai
vero?" commentò Vale, al quanto rattristata dalla pena della
battuta.
Senza altre esitazioni i quattro continuarono a
camminare verso la biblioteca,ma si fermarono prima ad una merceria, dove
comprarono quattro fili di cauchù, e formarono dei ciondoli con i sassolini.
E finalmete ecco la biblioteca! Grande, l'edificio
antico, che risaliva probabilmente alla fondazione di Lycìa, ospitava milioni di
libri, disposti ordinatamente negli scaffali di legno
bruno.
"ti pare che qui non troviamo nulla!" esclamò Vale,
un po' troppo forte
"shh!" fu il verso all'unisono dei suoi tre
compagni, che la fecero diventare piccola piccola
"buongiorno giovani ragazzi" fu il benvenuto
dell'anziana signora seduta dietro il banco "come posso
aiutarvi?"
"salve, emm... dovevamo... fare una ricerca di
scuola! E... ci servono..." iniziò Vale
"dei libri di... geografia!" la aiutò
Momo
"ma certo i libri di geografia sono là dietro, nel
settore G1!" e gli indicò lo scaffale con fare gentile. Mentre i ragazzi si
dirigevano verso lo scaffale, la signora sorrise loro, dicendo in modo sommesso
" cercate bene, mi raccomando"
"come?" chiese Viky, ma la signora era sprofondata
negli archivi dei libri, e così lasciò correre.
"ok settore G1! Diamoci da fare!!" li esortò tutti
Vale
L'orologio segnava le sette meno venti minuti,
quando i quattro si gettarono sconfitti sul tavolo della
biblioteca.
"che vi avevo detto? Non c'è nulla!" affermò
Ale
"che bufala..." sbuffò Momo
"ma non è possibile! Se non c'è nulla, tutti questi
libri da dove vengono?" si arrabbiò Vale
" ancora! Basta con queste domande inutili! Volevi
venire a vedere? Bene, non c'è nulla! perchè continuare con le domande
stupide?!" Viky si pentì subito delle cose che aveva detto a Vale, che con lo
sguardo affranto la guardò e poi abbossò gli occhi "scusami..." le disse
Viky
"no... scusatemi voi... vorse è vero, devo
smetterla... a che serve farsi tante domande? Tanto le risposte non esistono..."
e prese un libro in mano, accingendosi a rimetterlo a posto... Ma appoggiandolo
sullo scaffale, mentre leggeva le lettere "Geografia di Lycìa " sulla
copertina, notò un libro molto vecchio, pieno di polvere, solo sullo scaffale
tra il settore G1 e il G2... non ce ne erano altri, solo quello era lì, solo, e
per un qualche inspiegabile motivo, Vale decise in quel momento che quello
sarebbe stato la sua risposta!
"e questo?" disse prendendolo, mentre gli altri
alzarono gli sguardi verso il suo, che piano si tramutava in una sorriso
radioso,mentre leggeva sulla copertina " Geografia del mondo... L'ho... L'ho
trovato!!" e ancora una volta dovette sentirsi dire "shh!!" da tutti gli
altri...
Si sedette al tavolo, aprì il pesante libro e,
mentre la nuvola di polvere andava annebbiando la stanza, si meravigliò insieme
agli altri delle cartine che riportavano il mondo intero; era immenso! Non
avevano mai visto nulla di più grande! E nelle pagine successive vi erano tanti
testi che narravano tutto di quel mondo! Parlavano di strani usi e tradizioni di
altri popoli, parlavano di religioni, di vestiti, di palazzi, di tutto ciò che
c'era fuori di Lycìa!
"ragazzi, tutto questo è meraviglioso! Guardate
queste montagne! Come vorrei visitarle!" sognava Momo rimirando le immagini di
colline verdi tempestate di alberi di cui ignorava il nome
" guarda che lago meraviglioso! E che giardino
attorno!" sussurrava Viky sulle foto di un lago magnifico
" e questa distesa di sabbia che chiamano deserto!
E' bellissimo!" si meravigliava Ale
"un giorno li vedremo tutti... questi posti..."
sorrise Vale, accarezzando con le dita la foto di un sentiero articolato tra le
montagne.
"e come faremo a vederli..." Viky stava per
attaccare nuovamente l'amica, ma ripensando a pochi minuti prima, ed al suo
torto, decise di partecipare al suo sogno " si, li vedremo tutti!"
"e naturalmente insieme!" esclamò Vale
Ma sta volta non ci fu nessun "shh" a bloccarla,
perchè nessuno voleva smentire quell'affermazione! Ma qualcosa invece voleva
sminuire quell'enstusiasmo: l'orologio segnava le sette e un
quarto.
"AAAHHH! Mamma mi uccide! Devo volare! Ci vediamo
domani!" gridò Viky, correndo via
"oh Dio anche io! Ciao Ciao!" ed anche Ale scappò
"e va bè, suppongo anche tu debba andare" domandò
Vale a Momo
"in effetti... è tardino! Però andiamo con calma,
non ti preoccupare!" le rispose lui
"dici che questo libro ce lo farà prendere la
signora?"
"non lo so, ma glielo chiediamo no?"
Così si avviarono scherzando al banco... Ma la
signora non c'era
"ma dov'è?! è andata via?" chiese
Momo
"certo, la biblioteca la chiudiamo noi!" disse Vale
sarcastica, stringendo forte il libro
"guarda qua! Un biglietto" Momo lo prese e lo lesse
ad alta voce "Prendete pure ciò che vi serve, torno subito! Visto, possiamo
prenderlo!"
"ah! Che bello!! Bene bene, sta sera me lo sfoglio
un po'!"
Ridendo i due uscirono dalla biblioteca, mentre la
signora, tornata al banco, sorrideva compiaciuta; i due si salutarono e se ne
tornarono a casa.
Quella sera, Ale sognò di camminare in quel deserto
che tanto l'aveva affascinata, ascoltando ogni suono che la natura le offriva,
sotto il sole cocente; Viky era immersa nel suo lago, sognando di nuotare
libera, gustandosi quell'acqua che le pareva magnifica; Momo era leggero mentre
volava su quelle colline verdi e toccava le foglie morbide degli alberi senza
nome, mentre quelle stesse foglie volvano libere con lui; e Vale si rilassò
ascoltando i suoi passi leggeri tra i meandri di quel sentiro di montagna,
mentre osservava i colori misti dei fiori. Sogni meravigliosi, nei quali però, i
ragazzi si osservarono con dei vestiti strani, quasi di un altro mondo, in piena
simbiosi con il luogo in cui si trovavano; immaginarono essere i vestiti di cui
parlava quel libro, che quella sera gli aveva regalato quei sogni
magnifici.
La luna quella sera rischiarava le tenebre, mentre
due occhi verdi di smeraldo osservavano le quattro case dei ragazzi, immersi
tutti nei loro sogni.
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