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Autore: acielsereno    26/08/2014    5 recensioni
Hermione ha paura del temporale e trova conforto nelle braccia e nelle parole di Fred.
Una storia scritta in prima persona su questa bellissima coppia :)
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Fred Weasley/Hermione Granger
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Tutta colpa del temporale

Capitolo 1


Apro gli occhi tutto d’un colpo e mi ritrovo lì, nel mio letto a baldacchino dalle coperte color rosso e oro a fissare il soffitto davanti a me. È notte fonda, lo so, ma nonostante questo mi alzo mettendomi seduta sul letto e osservo la situazione intorno a me: il silenzio è l’unica cosa che riesco a sentire, tranne forse qualche sospiro di Lavanda Brown, ed è proprio allora che succede di nuovo.

Vedo dalla finestra di fronte a me un lampo di luce nel cielo e subito dopo sento un rumore assordante. Era ovvio che fuori dalle mura del castello di Hogwarts era in atto un temporale, un temporale coi fiocchi direi.

Avvicino le gambe al petto e le circondo con le braccia come per abbracciarmi a me stessa e comincio a muovermi avanti e indietro con tutto il corpo come a dondolarmi.

È solo un temporale, è solo uno stupido, uno stupidissimo temporale! penso mentre continuo a muovermi piano per non svegliare le mie compagne di stanza. Proprio quando cominciavo a non pensarci più e a sentirmi meglio eccolo di nuovo: un alto lampo di luce seguito ovviamente da un boato nel cielo. Ed io mi ritrovo più spaventata di prima!

Nessuno sa di questa mia paura, neppure Harry e Ron, nonostante siano i miei migliori amici. Solo mamma e papà lo sanno e solo perché più di una volta mi hanno ritrovata a piangere con la testa sotto il mio cuscino nel mio letto a casa mia, a Londra. Loro hanno cercato di consolarmi come potevano: una volta mio papà mi aveva preparato una cioccolata calda con doppia razione di marshmallow e un’altra volta mia madre mi aveva tenuto compagnia nel mio letto finché non mi sono riaddormentata tra le sue braccia.

Ma questa volta non c’è nessuno a consolarmi, nessuno pronto ad abbracciarmi o a farmi una cioccolata calda e questo lo so bene! So di non poter svegliare una delle mie compagne di stanza per chiedere conforto perché non ho mai avuto molta confidenza con loro e so di non poter andare alla ricerca di Harry e Ron nel buio più totale della Sala Comune dei Grifondoro, soprattutto a quest’ora. In realtà non so nemmeno che ore siano, ma sicuramente è molto tardi, probabilmente è notte fonda.

Alla fine decido di far cadere le mie gambe giù da letto, ritrovandomi seduta sul materasso. Con la mano destra cerco la mia bacchetta sul comodino Accipicchia! L’avevo messa qui ieri sera prima di andare a dormire! penso appena prima di trovarla. Le mie dite avvolgono quello che sembra essere un semplice bastoncino di legno decorato, ma che io so essere la mia bacchetta magica. In contemporanea, coi piedi scalzi, cerco le mie pantofole e le trovo subito dopo. Mi alzo piano dal letto. Ora sono in piedi e decido di spostarmi verso la porta della camera. Ora sono vicino al mio letto, poi passo vicino al letto di Calí e infine arrivo alla porta d’ingresso della nostra stanza. Ringrazio Merlino, Morgana e tutti i maghi più famosi del mondo magico per avermi concesso la grazia di non svegliare nessuna delle mie compagne di stanza. Chi la stava a sentire poi Lavanda se la svegliavo! penso decisamente sollevata dal non averla destata dal suo sonno, pesante tra parentesi.

Esco dalla camera e mi chiudo piano la porta alle spalle, tirando un vero e proprio sospiro di sollievo. Scendo le scale a chiocciola e mi ritrovo nella Sala Comune. Nel camino ci sono ancora delle piccole braci che bruciano e illuminano appena la stanza. I divani rossi intorno al caminetto sono vuoti e ovviamente anche sui puff non è seduto nessuno.

Il temporale non è ancora finito ed io decido di andare a sedersi sul divanetto situato proprio di fronte al focolare, sistemando prima un altro pezzo di legno nel fuoco per farlo rinascere. Il fuoco comincia solo adesso a scoppiettare di nuovo e io mi ritrovo a fissarlo. Mi siedo spesso qui con Harry e Ron a parlare di qualsiasi cosa, ultimamente soprattutto dell’esercito di Silente, nel quale tutti e tre ci stiamo impegnando con tutte le nostre forze: chi per insegnare come Harry e chi per imparare a difendersi, me e Ron compresi.

Mi ritrovo a pensare all’esercito di Silente e a come è nato. L’idea, ovviamente, era stata mia, ma ora era Harry che portava avanti il tutto. Era veramente un bravo insegnante! Nessuno facente parte del nostro gruppo poteva negare che era molto portato per l’insegnamento e anche per la Difesa contro le Arti Oscure. A parer mio Harry poteva considerarsi un mago migliore di tanti altri, anche più grandi di lui. All’esercito di Silente avevano aderito anche i gemelli Weasley, i fratelli maggiori di Ron, che nonostante studiassero ad Hogwarts ormai da sette lunghi anni, su alcune cose avevano ancora dei dubbi, soprattutto per quanto riguarda la materia quell’anno assegnata alla Umbridge. Questo era assolutamente normale, dopotutto loro due, come anche tutti gli altri studenti della scuola, avevano cambiato professore di Difesa contro le Arti Oscure ogni anno e non sempre gli era andata bene: Raptor non era poi così portato per l’insegnamento della materia che insegnava perché aveva paura anche della sua ombra, Gilderoy Allock era un mago così affascinante, ma indubbiamente parlando anche lui non era portato per l’insegnamento di quella materia; con Lupin avevano avuto più fortuna, ma purtroppo il professore ha dovuto lascare la scuola a causa della sua natura di lupo mannaro; Malocchio avrebbe potuto essere un grande professore, ma per sua e nostra grande sfortuna non ha potuto dimostrare le sue potenzialità e quest’anno è toccato alla Umbridge. Veniva chiamata dagli studenti di Grifondoro, e suppongo anche da molti altri, faccia da rospo e non riusciva a risultare simpatica neanche agli insegnanti, figurati agli studenti; per di più non aveva la minima intenzione di insegnare ai suoi studenti a difendersi, convinta del fatto che nessuno farebbe del male a dei ragazzini come loro.

Eccone un altro, e poi un altro ancora: una luce nel cielo e poi un fragore assordante.

Sono ancora seduta sul divanetto ad aspettare la fine del temporale quando sento un altro rumore proveniente da dietro di me. D’impulso giro la testa e mi ritrovo faccia a faccia con quello che sembra essere uno dei due gemelli Weasley in pigiama.

«Cosa ci fai qui?!» gli chiedo soffocando la voce per non fare troppo rumore

«Potrei farti la stessa domanda eh, Granger?»

Giro di nuovo la testa e torno a guardare il fuoco che ha ripreso a ardere come si deve nel caminetto della Sala Comune. Il gemello aveva ragione, avrebbe potuto farmi la stessa domanda, dopotutto anche io mi trovavo fuori dalla mia camera.

Si siede alla mia sinistra e mette il suo braccio destro intorno alle mie spalle come per abbracciarmi. Non capisco cosa cerca di fare, ma non ci penso troppo perché non voglio che lui noti che ci sto pensando.

«Chi sei dei due?» gli chiedo, senza spostare lo sguardo dal caminetto

«Ma come Granger!? Non hai ancora imparato a riconoscerci?! Siamo simili è vero, ma io sono nettamente più bello di Fred! Avanti dai…» rispondee lui

«Ecco una frase da Fred!» dico io sorridendo piano senza girarmi verso di lui

Sento che sta sorridendo, ma non so per cosa. Forse sorride perché l’ho riconosciuto o forse sorride semplicemente perché si trova lì con me in quel momento e in quel modo. Che situazione imbarazzante penso tra me e me.

Mi giro a guardarlo: ha appoggiato la testa indietro contro lo schienale del divano rosso e ha chiuso gli occhi come per riposarsi. Noto che ha la bocca socchiusa: respira piano e non affannosamente come Ron, suo fratello. Ha le labbra piccole, ma incredibilmente carnose e rosee. Ha il naso leggermente appuntito e il volto ricoperto da lentiggini. Gli occhi non si vedono perché chiusi, ma so che sono del colore del mare, un colore molto più intenso di quello di Ron che assomiglia più ad un cielo senza nuvole. Gli occhi di Fred sono di un blu più intenso, così intenso che se li guardi per un po’ ti perdi in loro, rischiando di non tornare più indietro.

Scuoto la testa come per mandare via questi pensieri che mi annebbiano la mente e lui sembra accorgersene perché alza la testa, si gira verso di me e mi fa un sorriso sbilenco, mostrandomi solo una parte dei denti. Ha i denti dritti, bianco e non esageratamente grandi come i miei. Mi mordo le labbra, come se questo possa nascondere i denti da castoro che nascondo dietro di esse e lui sembra accorgersene perché ricomincia a parlare, come per non farmi pensare.

«Allora Prefetto Perfetto Granger, devi ancora rispondermi! Cosa ci fai qui?»

«In realtà te l’ho chiesto prima io quindi prima rispondi tu e poi forse riceverai una risposta da me!» gli rispondo alzando un po’ la voce e pentendomi subito di averlo fatto

«Non urlare, Granger! Ron potrebbe sentire e potrebbe decidere di venire a salvarti... e nessuno dei due lo vuole qui a rompere i bolidi!» commenta lui, mentre io arrossisco palesemente

«Avanti rispondi!» gli dico

«Il temporale» è l’unica cosa che dice

«Il temporale cosa?» chiedo

«Il temporale mi ha svegliato e ho deciso di farmi un giro, chiaro?» dice «Ora tocca a te!»

«Il temporale!» gli rispondo

«Il temporale cosa?» chiede lui sorridendo in modo malizioso

«Il temporale mi ha svegliata e ho deciso di farmi un giro, chiaro?»

Senza rendermene conto lo sto guardando negli occhi da diverso tempo e lui sta facendo lo stesso. Quei suoi grandi e bellissimi occhi blu mi hanno catturata e fatta prigioniera. Distacchiamo gli occhi l’uno da quelli dell’altra solo per sbattere le palpebre e poi torniamo a fissarci senza aggiungere una solo parola.

Rimaniamo così per un tempo indefinito: per qualche secondo, qualche minuto o qualche ora. Nessuno dei due vuole parlare, anche perché nessuno dei due ha da dire qualcosa all’altro.

La pioggia continua a cadere, il temporale continua ed è proprio il rumore di un tuono a farmi spostare lo sguardo dagli occhi di Fred alle punte dei miei piedi, prima di chiudere gli occhi per vedere tutto nero. Ho paura.

Fa che non se ne accorga, ti prego, fa che non si accorga che ho paura! continuo a pensare io fissando il buio più totale dell’interno dei miei occhi color nocciola.

«Tu hai paura!» dice lui mentre io sbuffo «E non volevi che io me ne accorgessi!» un altro sbuffo da parte mia è l’unica risposta che ottiene

«Ho paura dei temporali da quando ho memoria!» gli rispondo dopo un paio di sbuffi

«Una volta anche Ginny aveva paura!» commenta lui

«Davvero?» chiedo stupefatta io

Ginny è la mia migliore amica. Con lei parlo di tutto, ma non mi aveva mai detto di aver paura dei temporali! Non mi sembrava il tipo di ragazza che trema nel sentire dei rumori nel cielo, ma se lo dice Fred allora deve essere vero, dopotutto Ginny non è sempre stata così coraggiosa. Magari quando era piccola aveva paura anche lei di qualcosa.

«Mi ricordo che quando aveva sei anni, una notte, l’ho trovata a girovagare per casa senza una meta, con le lacrime agli occhi. Era impaurita. Aveva paura anche della sua ombra e tutto per cosa? Un semplice temporale estivo!» deglutisce prima di continuare «Allora l’ho accompagnata in cucina, le ho fatto bere un bicchiere di succo di zucca e sono rimasto con lei sul divano in salotto finché i tuoni non sono finiti. Poi l’ho riaccompagnata in camera sua e non l’ho rivista fino al mattino seguente!»

Mi venne spontaneo ridere.

«Perché ridi, Granger?» chiese lui

Fred non rideva. Non accennava nemmeno ad un sorriso. Era serio. Me ne rendo conto e mi ricompongo.

«Scusa! Mi riesce difficile pensarti così carino e dolce nei confronti di qualcuno!» osservo io

«Beh non è qualcuno… ti ricordo che stiamo parlando della mia sorellina!» risponde lui guardando il fuoco come facevo io poco prima «E poi riesco ad essere dolce e gentile anche con delle altre persone!»

«Fred e i tuoi fratelli non valgono!» dico io

Vedo Fred che conta sulle dita come per fare un elenco di persone con cui sa essere gentile. Io guardo prima lui e poi il mio sguardo si sposta sulle sue mani. Noto che ha delle mani veramente grandi, ma anche veramente belle. Le dita sono lunghe, ma non troppo magre, le unghie tenute bene e pulite.

«Conto un altro paio di persone con cui riesco ad essere come dici tu!» dice lui

«Nome e cognome!» dico io sorridendogli

«Allora» dice lui prima di sospirare «Harry Potter potrebbe essere una di queste»

«Non vale! È come un fratello per te!» commento io

«I commenti alla fine, Granger! Non interrompermi!» dice lui e io annuisco «Angelina Johnson… beh devo essere gentile con lei perché è il capitano della squadra di Quidditch, quindi immagino che per te anche lei non valga! Poi direi che c’è Lee Jordan, ma anche lui è quasi un fratello per me quindi non vale! E poi direi anche Hermione Granger!» dice lui tornando a guardarmi

«Tu non sei gentile con me, Fred!»

«Ma come no!»

«Non hai mai fatto niente di carino nei miei confronti! Mi parli sempre con lo stesso tono di sfida e non capisco perché, ma mi consideri solo una rompi bolidi!» dico io

«Beh questo non è vero!» commenta lui

«Okay» dico «Allora dimmi una sola cosa carina che hai fatto per me!»

«Vuoi saperla davvero?» chiede

«Sì, certo che la voglio sapere!» gli rispondo

«Ho passato tutta la notte abbracciato a te su questo divanetto aspettando la fine del temporale. Quanti altri lo avrebbero fatto al mio posto eh, Hermione?» si alza dal divano e va verso la scala che porta al dormitorio maschile «Ah comunque il temporale è finito, torna a letto Hermione» dice lui sorridendo e poi salendo le scale

Fred è scomparso nel buio della Sala Comune ed io ho ricominciato a fissare il fuoco che scoppietta nel camino.

Quello che ha detto è vero! È rimasto con me fino alla fine del temporale, mi ha abbracciata e mi ha consolata quando avevo più paura! Ha fatto qualcosa di carino, dolce e gentile per me! penso prima di alzarmi dal divano rosso Niente cioccolata calda però! Peccato!

Sorrido e torno a dormire.

 

Angolo dell'autrice

Ciao a tutti :)

Ho scritto questa fan fiction su Fred e Hermione dopo una notte insonne a causa di un terribile temporale (tra parentesi io ho paura del temporale!!!)

In ogni caso, ho voluto scriverla apposta in prima persona, anche se non l'avevo mai fatto prima e spero che la cosa non sia sembrata brutta o monotona o scritta male :)

Recensite :)

Baci,

- celestepeppe

   
 
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