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Autore: theblackphantomhive    26/08/2014    1 recensioni
Trailer della storia [by: http://www.efpfanfic.net/viewuser.php?uid=250641] https://www.youtube.com/watch?v=-L5TfAe2ikA&feature=youtu.be
Dalla storia:
"[...] Ogni sera, avrete una parte della storia, finché via via essa non sarà conclusa, e allora io sarò libera di volare via, e di cominciare a vivere."
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate, Violenza
Capitoli:
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Vi è mai capitato che la vita vi porti via tutto, e poi ve lo rilanci addosso?

Ma si, come quando siete a mare e le onde vi risucchiano via, e poi vi scaraventano contro la spiaggia -solo che in quel caso, almeno per me, è piuttosto divertente!-.

Ecco, mi è successo questo, comunque. Ho visto la mia vita scivolare via cosi velocemente da accorgermene quando era ormai troppo tardi per riaverla indietro. Svanita la mia famiglia, i miei amici, i miei sentimenti, l'amore... e poi, bum, eccoli. Suonano alla tua porta di casa, presentandosi con un mazzo di fiori per le scuse, e delle bende per curarti le ferite che loro stessi ti hanno procurato.

Se vi va, se volete, io sono qui a rubare qualche ora della vostra vita per raccontarvi la mia storia.

Okay, lo ammetto: mi sento dannatamente sola, e portare dentro di me il peso della mia vita, senza poterlo condividere con qualcuno mi sta schiacciando. Sto qui, seduta sulla spiaggia, a scrivere queste parole e mi sento come se stessi urlando ma nessuno possa sentirmi. Mi aiutereste a scollarmi di dosso questi sentimenti? Questo masso sulla schiena? Queste catene ai piedi, che non mi fanno andare avanti?

Scommetto che vi piacciono i lieto fine, vero? Beh, non mi pare che la mia storia lo preveda, ma sono ancora viva, quindi per me il lieto fine è esattamente questo.

Nel mio racconto non troverete il principe azzurro, la principessa, e il “vissero per sempre felici e contenti” che tanto adoriamo tutti, e che tanto vorrei mettere come finale a questa storia. Spero solo che i ragazzi punk, i graffiti sui muri, le ragazze sarcastiche, e le migliori amiche tonte vi piacciano.

Per favore, leggete fino alla fine, anche se all'inizio sembrerà tutto banale e comune in ogni storiella adolescenziale. Non vi prometto che vi piacerà, perché per prima a me, questo racconto fa venire i brividi.

Ma, tutto non è come sembra.

Bene, adesso comincio a raccontare. Ogni sera, avrete una parte della storia, finché via via essa non sarà conclusa, e allora io sarò libera di volare via, e di cominciare a vivere.

Voglio solo dirvi un'ultima cosa, e poi la smetto di rompere.

I finali che vi darò saranno due. Uno, sarà quello accaduto veramente, l'altro, sarà il finale che avrei voluto dare alla mia storia.

Detto ciò, buona lettura cari amici.

 

Diana.”

 

Alle volte nella vita ci si ritrova in un vortice di avvenimenti senza nemmeno renderci conto che questi ci stravolgeranno la vita.

 

Mi chiamo Diana, sono italiana e ho 23 anni. Voglio raccontarvi una storia, non una fiaba (magari lo fosse), riguardante la mia “favolosa” adolescenza.

 

Avevo 17 anni quando mio padre venne trasferito per lavoro a Londra, così, non avendo dove andare, tutta emozionata mi trasferii con lui.

Londra è davvero un bel posto, ma ricominciare tutta la mia vita da capo (non che avessi chissà quale vita sociale) fu abbastanza difficile.

Sono qui perché voglio raccontarvi quello che successe, quando misi piede in quel paese. Questo è il mio diario.

Vi narrerò di fatti che ho vissuto in prima persona, e di parti che mi sono state raccontate.

Okay, si parte!

 

 

Capitolo 1

 

-Vieni tesoro, ti accompagno da tua cugina, io devo correre a lavoro-

Oh già, qui a Londra viveva mia cugina, Abby. Ci avevo chattato un paio di volte su facebook, mi era sembrata simpatica ed è molto bella. Non l'avevo mai vista di persona, ma mio padre diceva che la sua è una brava famiglia, e mi sarei trovata sicuramente bene con loro.

 

La sua casa era enorme.

-Io devo scappare. Il campanello è quello: Thomson”, ti vengo a prendere sta sera- disse lui mettendo in moto l'automobile.

Tirai un sospiro, -Si, okay papi. A dopo- e mi incamminai verso la porta, suonai di impulso e sentii urlare qualcuno “VADO IO”.

Ad aprirmi la porta era stata una bellissima ragazza bionda, alta e molto magra, con degli occhi azzurri favolosi. Le si aprì un sorriso a trentadue denti sul volto e tirandomi per un polso mi fece entrare in casa.

-Io sono Abby! Tu devi essere Diana invece!-

-Eh si, sono proprio io- ammisi un po imbarazzata.

 

-Tesoro, chi è?- in quel momento dalla cucina sbucò una donna dai lunghi capelli rossi e mossi, che mi sorrise gentilmente -Oh, Diana, cara. Prego accomodati, vuoi qualcosa da bere?-

 

-E mamma lasciala in pace! Dai Diana, vieni nella mia camera!- Abby prese a tirarmi ancora su per le scale. La sua allegria stava facendo sparire velocemente tutta la mia timidezza. I suoi modi di fare mi piacevano già un sacco.

 

 

-Allora, come mai qui? Non sai che emozione rivederti!-

 

-Ri..rivedermi?- chiesi stupita

 

-Si, dai davvero non ricordi?- mise un finto broncio per poi scattare dal letto e prendere un album fotografico posto dentro un cassetto.

-Da piccole eravamo sempre insieme, quando anche io vivevo in Italia. Giocavamo tutti i giorni al parco, ed...ed eri la mia migliore amica!-

 

-Oddio, scusami, forse ero troppo piccola..non riesco a ricordare nulla della mia infanzia...-

 

-Non ti preoccupare, ci riprenderemo il tempo perduto! Visto che, suppongo, tu qui non conosca nessuno-

-Effettivamente no-

-Yaay, ci penso io!- mi prese per mano e mi sorrise, accidenti le volevo già bene. Ricambiai il sorriso e l'abbracciai istintivamente. Avevo l'impressione che la mia vita finalmente sarebbe cambiata. Forse il trasferimento non era cosi pessimo come pensavo.

 

Passammo il pomeriggio a ridere e a conoscerci meglio. Visto che l'indomani sarei dovuta andare nella nuova scuola, lei me ne parlò un po.

-Allora, c'è un gruppo off-limits, ovviamente, come potrai capire dal nome, a cui noi poveri mortali non possiamo avvicinarci. Tieniti lontano da quelli, perché soprattutto le ragazze sono terribili, anche se i ragazzi sono veramente carini...- il suo sguardo si perse nel vuoto, e i suoi occhi presero a brillare.

-Ehi Abby.... Abby... ABBY!- le schiafeggiai una guancia

-ODDIO SCUSA- saltò dallo spavento -stavo pensando-

 

Scendemmo al piano di sotto, dove sul divano era seduta la famiglia completa.

-Oh Diana! Quanto sei cresciuta! Come va?- chiese l'uomo con la barba grigia, probabilmente il padre di Abby.

 

-Bene..grazie, e lei?- chiesi per essere cordiale, anche se infondo era mio zio.

-Lei è Jenny, mia sorella. Non vi conoscete perché è più piccola, per cui..Jenny-Diana, Diana-Jenny-

Sua sorella era esattamente uguale a lei di aspetto, ma era mooolto timida.

 

 

Arrivò in fretta la sera, e io dovetti andarmene. Mi ero già affezzionata a quella casa.

-Uffa- disse Abby fra un sospiro e l'altro

-Ci vediamo domani a scuola, e dopo vengo da te se vuoi-

-Facciamo che ti passo a prendere io a casa! Scambiamoci i numeri, cosi poi mi mandi l'indirizzo di casa tua-

Fatto questo salutai il resto della famiglia, e andai verso la macchina di mio padre, dove fui accolta da un sorriso stanco.

Guidò verso casa, facendo una piccola tappa in pizzeria per comprare la cena.

-Allora, com'è andata da tua cugina?- chiese tagliando una fetta.

-La adoro- dissi masticando la pizza con la bocca aperta

-Te lo avevo detto- sorrise lui soddisfatto -Domani vuoi che ti accompagni io a scuola?-

-No, Abby ha detto che mi passa a prendere, gli ho spiegato con estrema difficoltà la via, dopo vado direttamente da lei-

Continuammo a mangiare, guardando la tv e parlando del lavoro di papà. A quei tempi pensavo che mi sarebbe davvero piaciuto seguire le sue orme, e magari lavorare con lui.

-Io vado a dormire, buona notte- dissi dandogli un bacio in guancia.

-Notte piccola-

 











Diana immaginatela come Selena Gomez.
Abby come Taylor Swift.







//Spazio autrice.
Ciao a tutti, è da un po che me la pensavo sul fatto di pubblicare o no questa storia, perché mi appartiene davvero molto, nel senso che l'ho relativamente vissuta sulla mia mente, sul mio cuore, e sul mio corpo in generale. Grazie al supporto di mia cugina Asja (Bubu ti adoro <3), e della mia dolce amica Sophie, mi sono convinta a condividere con voi ciò che custodisco gelosamente nel mio cuore.

E' la prima vera fanfictionc che scrivo, con un vero impegno, e spero che almeno un po, a qualcuno, possa piacere. Non mi aspetto chissà cosa, sopratutto perché da un capitolo (perdonatemi anche che come capitolo sia fin troppo breve, nei gli altri vado via via migliorando) non si può capire molto della storia, ed effettivamente non ho dato nemmeno una trama -scusate-.
Allora, in breve la storia narra di questa ragazza, Diana, che viene letteralmente catapultata a Londra con suo padre. Trova in Abby una grande amicizia. Ben presto a scuola troverà anche l'amore, non esattamente quello che
sperava di trovare. Ma non sarà tutto rosa e fiori, purtroppo. Arriverà qualcuno che renderà la sua esistenza un vero e proprio inferno, spingendola ad azioni che lei stessa non credeva di poter compiere. Ma esiste davvero una soluzione a tutto ciò?
Bene, non posso dirvi altro o finisco a spoilerare.
Ringrazio in anticipo chi avrà la santa voglia di leggerlo, e vi chiedo in ginocchio di lasciare una piccola recensione, giusto per non scoraggiarmi e capire se a qualcuno piacerebbe sapere cosa è successo alla piccola Diana e ai suoi amici.
Avrei voluto caricare direttamente qui le immagini e le gif, ma il mio pc non me lo fa fare, cercherò di risolvere..per ora date un'occhiata ai link. Scusate T.T
Adesso vi lascio in pace, scusate per la nota lunga! A presto, Hikari. :)
   
 
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