Anime & Manga > Rossana/Kodocha
Segui la storia  |       
Autore: KodochaLife    26/08/2014    4 recensioni
E se Akito fosse un giovane assassino arabo ai tempi delle crociate e Sana una giovane dama in fuga verso la Terra Santa? Dalla storia:
-Tu non sai cosa significhi uccidere da quando si è nati, essere chiamati "Figlio del Diavolo" da tua sorella fin da piccolo. L'Accademia per me è stata come una famiglia arrivata in ritardo, e sono devoto a loro. Per me la mia vecchia famiglia non è mai esistita, e sai cosa è successo alla mia "sorella biologica"? L'ho uccisa con le mie mani, e sono stato soddisfatto nel vederla implorare, di supplicarmi come se fossi stato il suo dio...ma la pietà in questo mondo non esiste, e anche se mi hai aiutato, io ti dovrò uccidere.-
Sana lo guardò negli occhi, e notò che il ragazzo che aveva davanti a sè aveva uno sguardo gelido e vuoto allo stesso tempo, che le trapassava il petto e le entrava nelle membra. Provava pietà per lui: era un ragazzo diventato adulto troppo presto.
Love
Genere: Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Akito Hayama/Heric, Aya Sugita/Alissa, Fuka Matsui/Funny, Sana Kurata/Rossana Smith, Tsuyoshi Sasaki/Terence | Coppie: Sana/Akito
Note: AU, What if? | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Tutto è lecito in Guerra, Tutto è lecito in Amore


Terralivia era una nota città italiana, dal fiorente commercio e dalle persone raffinate e colte. Sebbene fosse di dimensioni modeste, molti celebri personaggi si erano stabilii lì, rendendola ancora più famosa e sognata. Tra le molte persone che camminavano nelle sue stradine affollate, che giravano nel mercato, che si incontravano nelle piazze in cerca di compagnia, una giovane ragazza dai sedici anni d'età, i lunghi capelli rossi tenuti sempre da due nastri e la carnagione chiara e delicata viveva la sua nobile e tranquilla vita, anche se i tempi erano grigi e le Crociate occupavano la mente delle persone.
Questa ragazza era una giovane ricca di sogni e speranze, che non potevano rendersi realtà a causa delle condizioni sociali di quell'epoca, ma comunque continuava a vivere la vita aiutando le persone in difficoltà. Si chiamava Sana Kurata, ed era una dama ribelle e coraggiosa. Camminava tranquilla per le vie della città, e si dirigeva verso il castello di sua madre, ormai vedova, anche se non era la sua vera madre: l'aveva trovata sotto una cassa al mercato e l'aveva presa con sè. Appena rientrata nel familiare vicolo di campagna, iniziò ad ammirare l'enorme fortezza che fungeva per lei da casa: un enorme portone in legno chiudeva un insieme di muri di pietra grigi, che a loro volta coprivano un giardino verde e varie costruzioni dedite all'agricoltura, al commercio e alle risorse primarie. Alzò lo sguardo e vide le quattro torri che si stagliavano alte nel cielo blu e limpido, rendendo ancora più visibile l'enorme costruzione in cui abitava.
Sana aprì il portone aiutata da due guardie appostate lì e entrò nella sua "umile" dimora.
-Salve Madre! Sono andata al mercato e ho comperato alcuni oggetti interessanti: un pezzo di legno con dei crini di cavallo chiamato "spazzola", due pezzi di vetro rotondi tenuti insieme da un filo di ferro chiamati "occhiali" e un martello fatto interamente in legno!
-Ma che cose interessanti, Sana! Credo che saranno utili qui nel castello...-
-Io dico di no, Saggia Dama Kurata, perchè credo che quegli oggetti vengano dall'oriente...e se la vedessero con quelli? La definirebbero un'eretica! E così oltre che a cercare le spie arabe nell'impero, la Chiesa cercherebbe anche lei!Li butti via! Come potrebbe Messer Naozumi Kamura vedere la Signorina con quelle cianfrusaglie!?-disse Rei, il suo maggiordomo.
-Cosa!? Nao verrà qui al castello!? Perchè non me l'hai detto!?-
-Signorina, parli in modo corretto, e non come quei popolani privi di cultura! E comunque lo deve trattare con rispetto, perchè le deve fare una dichiarazione di matrimonio!Ops!-
-Co...co...cosa!? Ma..ma..matri...trimonio!? Ma neanche se domani gli arabi attaccassero! Non sposerò mai Nao, voglio essere libera, e sono ancora giovane...Madre, la prego, non accetti questo matrimonio, mi appoggi!-
-Mi spiace Sana, ma io...vedi, io ho già accettato...è per il tuo bene...-
-Per il mio bene, per il mio bene!? Basta, io odio la vita di corte, voglio vivere come quegli umili popolani senza cultura! Almeno loro vivono tranquilli! Addio Rei, addio Madre, io me ne vado!- e prese le sue cose e se ne andò via per sempre.

************************************************

-Akito! Akito! Abbiamo una nuova missione per te!- disse Tsuyoshi
-Cosa, di già? L'ultima è stata appena ieri!-
-Ehm...i cristiani attaccano di continuo, quindi abbiamo bisogno di più persone del solito...ora alzati dal letto e sbrigati, o ti puniranno!-
-Si, mi sbrigo...-
A parlare era stato un giovane assassino arabo, che arabo proprio non sembrava: aveva due occhi ambrati che incutevano soggezzione, una carnagione chiara e dei capelli biondi quasi sempre arruffati, Sembrava uno di quei guerrieri cristiani che cercavano di ucciderlo.
Akito, così si chiamava, aveva sedici anni, ma ne dimostrava molti di più: fin da piccolo era stato trattato come un mostro, perciò era cresciuto in fretta senza l'amore della sua famiglia. Poi, all'età di udici anni era entrato nell'Accademia, e fin da allora loro erano la sua vera famiglia. Era stato addestrato da assassino, e una volta preso il diploma, a quindici anni, aveva ucciso la sorella, mentre il padre era stato ammazzato in guerra. Akito non aveva alcun risentimento sulle scelte della sua vita, perciò viveva tranquillo nella sua "casa". Però Akito non era mai stato felice, neanche una volta in vita sua. Ora si stava cambiando e dopo dieci minuti era pronto: indossava una tuta nera, una cintura in cuoio gli fasciava la vita e conteneva coltelli, pugnali e armi di ogni genere. Per finire indossò il suo mantello nero. Akito non era un soldato: era stato addestrato per uccidere in incognito, all'ombra, dove era riparato dagli attacchi nemici e dove poteva attaccare meglio. Anche se può sembrare più sicuro, il suo lavoro non era affatto semplice: aggirarsi senza fare il minimo rumore era difficile di suo, ma attaccare facendolo era quasi impossibile. Comunque, Akito era il miglior assassino dell'Accademia e completava sempre le sue missioni.
-Akito!!!!! Ci stanno aspettando!-
-Si...si....ciao Tsu, ci vediamo in battaglia...-
Così Akito si diresse verso il campo di battaglia.
Non lo sapeva ancora, ma all'Accademia non ci sarebbe più tornato.





Bene, ciao a tutti!!! Questa storia mi è venuta in mente ieri, e spero che vi sia piaciuta! Leggete e ditemi se ci sono errori mooooooooooooolto gravi, perciò grazie a tutti!!!!!!!!! Questo era una specie di prologo, perciò era un po' corto, spero che i prossimi capitoli mi escano più lunghi...allora, a presto!!!!!!!!!!!
Love<3
KodochaLife
   
 
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Rossana/Kodocha / Vai alla pagina dell'autore: KodochaLife