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Autore: she_lies_awake    26/08/2014    2 recensioni
"Ti amo" mi sussurrò prima di partire. "Ti amo anche io, ed è per questo che ti devo lasciare"dissi tra le lacrime "Io tornerò a casa, tu partirai per il tour. Migliaia di chilometri ci separeranno. Le relazioni a distanza non funzionano a lungo e purtroppo questo vale anche per noi"conclusi tra i singhiozzi.
"No, non per noi"mi disse serio asciugandomi una lacrima "Noi siamo l'eccezione. Tu sei la mia eccezione".
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Chapter 42


SAM POV

Un forte odore di disinfettante invase il mio naso. Aprii leggermente gli occhi e la prima cosa che vidi fu un orologio appeso alla parete davanti a me. Erano le quattro di pomeriggio. Da quanto tempo era che dormivo?

Spostai lo sguardo giusto per darmi un'occhiata in giro. Mi trovavo in una stanza con le pareti verniciate di bianco. Vicino al mio letto c'era un mobiletto con sopra dei flaconcini di medicinali.

Cercai di mettermi a sedere, ma ero indolenzita. Appena emisi un lamento, vidi spuntare dal nulla mia mamma seguita da un medico.

"Tesoro!" disse per poi abbracciarmi.

"Mamma fai piano! Mi fa male ovunque!" esclamai.

"Tranquilla, è normale. Hai qualche costola incrinata e un braccio rotto. Ma visto l'impatto, poteva andare peggio." spiegò il dottore.

"Beh, grazie per questa ventata di ottimismo." risposi sarcastica.

"Sam!" esclamò mia mamma lanciandomi un'occhiataccia.

"Sarà meglio che vada. Se hai bisogno per qualsiasi cosa, chiamami premendo il pulsante vicino al letto." mi disse il medico sorridendo divertito, per poi uscire.

"Allora, come stai?" chiese mia mamma preoccupata.

"A parte qualche costola rotra, direi bene."

"Tra qualche giorno potrai tornare a casa. Adesso pensa solo a riposarti, ok?"

In quel momento sentimmo bussare alla porta. Non appena dissi avanti, vidi Luna precipitarsi verso il mio letto.

"Oh mio dio Sam! Appena ho saputo sono corsa qui. Mi hai fatto prendere un mezzo infarto. Anzi, un infarto intero!" disse senza prendere fiato.

"Hey! Sono sana e salva, più o meno." risposi sorridendo.

"E pensare che quell'idiota di Alberto non si è fatto nemmeno un graffio..." disse arrabbiata.

"Vieni Luna, andiamo. Ora Sam deve dormire. Ci vediamo piùà tardi!" disse mia mamma trascinandosi dietro la mia amica, cercando di calmarla.


ROB POV

Quando entrai nella stanza, trovai mia sorella intenta a leggere un libro.

"Non riesci a far niente nemmeno quando sei in un letto d'ospedale, eh?"

"Rob! Pensavo fossi a casa!"

"Sono rimasto qui, ti do fastidio?"

"Tantissimo." rispose sorridendo.

Mi accomodai sulla poltrona vicino al suo letto. Sam mi guardò per un po' senza dire niente. Probabilmente avevo intuito cosa voleva chiedermi.

"Sai niente di Alberto?"

"Non l'ho ancora visto, ma so che è già tornato a casa. Spero solo di non incontrarlo." risposi cercando di non far trapelare l'odio che provavo per lui.

"Rob! È stato un incidente, non l'ha fatto apposta."

"Ma come puoi sempre difendere chi ti fa del male?" sbottai.

Vidi i suoi occhi diventare lucidi.

"Scusa, non ce l'ho con te. È solo che per colpa di quel cretino tu potevi non essere più qui con me." continuai guardandola negli occhi.

"Ma ci sono ed è questo che conta."

"Ora riposati ancora un po'. Stasera stò io a farti compagnia. Vado a prendermi qualcosa da mangiare."

"Ok."

Le diedi un bacio sulla fronte per poi uscire dalla stanza.


LUNA POV

Ero appena tornata a casa dall'ospedale, quando sentii il cellulare suonare.

"Pronto?"

"Ciao Luna, sono Michael. Ti disturbo?"

"N-no figurati, dimmi!" esclamai sorpresa. Non mi aspettavo una sua chiamata.

"Ho chiesto il tuo numero ad Ash. Scusa se ti ho telefonato ma avrei bisogno di un favore..." disse incerto.

"Spara!"

"Sono arrivato ora all'aeroporto. Non è che potresti..."

"Sei qui a Milano??" chiesi meravigliata, senza lasciargli finire la frase.

"Beh, si."

"Hai saputo di Sam?"

"No, cioè sono venuto qui per parlarle... ma cosa dovrei sapere?" domandò con una punta di preoccupazione.

"Meglio che te lo dica di persona, ma non ti agitare. Mezz'ora e sono lì da te."


MICK POV

Non appena Luna mi raccontò dell'incidente, mi feci dare un passaggio all'ospedale.

Una volta entrato, chiesi all'infermiera di turno dove si trovava la stanza di Sam.

"Mi dispiace, ma l'orario di visite è finito già da un po'."

"La prego, devo vederla!" esclamai quasi supplicandola.

"E' un parente?"

"Io sono il suo...no, sono solo un suo amico." risposi tristemente.

"Sono davvero desolata ma non posso aiutarla." disse per poi allontanarsi.

Decisi allora di accomodarmi su un divanetto nel corridoio dell'ospedale. Speravo di riuscire a vedere Sam in qualche modo.

Ad un tratto, sentii una voce provenire poco distante da me. Quando mi girai, vidi un ragazzo parlare con l'infermiera di prima.

"Lo lasci entrare. È venuto da Londra per mia sorella. Non può chiudere un occhio? Giuro che rimarrà un segreto tra noi due e poi farebbe felice una paziente!"

"E va bene!" rispose rassegnata. La vidi farmi un cenno per poi scomparire dietro una porta. Mi alzai dal divano e mi avvicinai al ragazzo.

"Tu devi essere Michael ,vero?"

"Esatto!"

"Piacere, Rob! Sam mi ha parlato tanto di te." disse sorridendo.

"Anche lei di te." risposi stringendogli la mano.

"Davvero? Spero non ti abbia raccontanto niente di imbarazzante sul mio conto. Comunque ora vai! Scommetto che sarà contenta di vederti."

"Ah, grazie ancora Rob!" dissi prima d'entrare nella stanza.


SAM POV

Stavo dormendo, quando sentii una mano sfiorarmi una guancia. E le mie narici furono innondate da un odore diverso da quello del disinfettante. Questo era un profumo piacevole, familiare. Un profumo che riconoscevo anche ad occhi chiusi. Non appena sollevai le palpebre, me lo ritrovai lì davanti intento a fissarmi con i suoi bellissimi occhi.

"Dovevo rischiare di morire per rivederti?" domandai accennando un sorriso.

"Cazzo Sam, non dirlo nemmeno per scherzo! L'ho saputo quando ormai ero già qui..."

"Ah! E perchè sei venuto allora?" chiesi curiosa.

"Ora non ha molta importanza. Come stai?"

"Bene, ho solo qualche osso rotto." risposi con finta noncuranza. Non volevo mostrarmi debole davanti a lui.

Mi guardò senza parlare per un istante che mi sembrò eterno. Poi si accasciò sulla poltroncina di fianco al letto per poi afferrarmi delicatamente una mano.

"Sam lo so che non mi sono comportato esattamente bene nei tuoi confronti..."

"Direi di no!" esclamai seria.

"Grazie per avermi dato ragione." disse ironico.

"Figurati, vai pure avanti."

"Ecco, mi ero preparato il discorso e ora ho perso il filo." sussurrò.

In quel momento era così nervoso che mi fece tenerezza. Mi sarei alzata dal letto, avrei sopportato anche i dolori lancinanti solo per poterlo abbracciare.

"Comunque io ti volevo dire che... non era mia intenzione farti soffrire. Ho ripensato a quello che ho fatto ogni singolo giorno e mi sento terribilemente in colpa. Non avrei mai più pensato di poter far del male alla persona che mi ha cambiato la vita in così poco tempo. Quel giorno che hai varcato la soglia di casa mia con le valigie in mano, ti avrei dovuto bloccare. Invece sono stato fermo, a vedere la cosa più importante che abbia mai avuto andare via dalla mia vita. Per colpa del mio orgoglio, probabilmente ti ho persa per sempre. Ma ora sono qui per chiederti scusa, per quanto possa valere ormai. E per dirti che ti amo." concluse guardandomi negli occhi.

"Non posso nasconderti che tu mi abbia ferito. Non puoi nemmeno immaginare come mi sono sentita quando ho visto te e Liza che..beh lo sai. Avrei fatto qualsiasi cosa per fartela pagare, anche uscire con ragazzi che non mi interessavano minimamente. Ero diventata una persona diversa. Ma se devo essere sincera fino in fondo, non posso nemmeno nasconderti che nonostante quello che tu mi abbia fatto, non sono mai riuscita a voltare pagina. Solo dopo tutto questo tempo che sono stata lontano da te, ho capito che non riesco ad amare qualcuno che non sia tu." confessai sospirando.

Lo vidi sorridere per poi sedersi sul letto accanto a me. Prese il mio volto tra le sue mani.

"Vorrei baciarti, posso?" domandò arrossendo.

"Si e dovresti darti anche una mossa Clifford!" esclamai scoppiando a ridere.

"Sei sempre la solita, riesci sempre a rovinare un momento romantico." disse divertito.

"Scusa, ma è già stato abbastanza difficile stare seria davanti a uno con i capelli verdi." dissi per poi ricominciare a ridere.

"Ho capito, me li rifarò biondi."

"Puoi tingerli del colore che vuoi. Per me sei comunque bellissimo." risposi per poi baciarlo.

"Hey, dovevo farlo io!" protestò staccandosi leggermente da me.

"Per questa volta ti ho anticipato. Ma sappi che potrai rifarlo tutte le volte che vuoi."

"Ci puoi scommettere!" disse seriamente per poi ricominciare a baciarmi.




SPAZIO AUTRICE


Eccomi qui! Sono tornata con il 42esimo capitolo!

Beh finalmente Michael e Sam si sono riuniti. Sono troppo contenta *-*

Non mi sarei mai permessa di distruggere questa coppia che personalmente adoro u.u


Eh si, questo è il penultimo capitolo. Ma non temete mie care, la sottoscritta ha una sorpresa (spero gradita) per voi!

Visto che avete seguito in tantissime la mia storia (il primo capitolo ha quasi raggiunto le 2000 visualizzazioni O.O), ho seguito il consiglio di alcune di voi e ho deciso di pubblicare il seguito!!

Sicuramente sarà più corto ma spero che vi piaccia. Non ho ancora iniziato a scriverlo, ma ho buttato giù qualche idea. Ho persino il titolo: With you I'm a beautiful mess.


Detto questo, ne approfitto per ringraziare tutte coloro che hanno recensito la mia ff. Ma anche chi l'ha messa tra le preferite o tra le seguite. Ma anche semplicemente chi ha deciso di sprecare una parte del suo tempo per leggerla. Grazie, davvero <3

Senza il vostro parere non avrebbe avuto senso continuare a scrivere.


A presto.

Xx


  
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