Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
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Autore: Triz    26/08/2014    2 recensioni
Momentaneamente sospesa, la storia riprenderà verso novembre!
Cinque anni dopo gli avvenimenti di Frozen, Elsa regna con saggezza e giustizia su Arendelle, non temendo più di perdere il controllo dei suoi poteri. Una notizia dal vicino regno di Efesia porterà scompiglio nella vita della regina delle nevi, mentre all'orizzonte si profilano un nuovo amore e un mistero del passato legato ai suoi poteri.
Prima fanfiction su Frozen, spero solo di avervi incuriositi. Buona lettura!
Genere: Avventura, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Elsa, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 7
Il consiglio del Granpapà
Kristoff decise di agire.
Fissando la slitta a Sven, il ragazzo attese l'arrivo di Thomas, che stava rinfoderando la spada e salutando le guardie: «Thomas, hai un momento?» chiese raggiungendolo.
«Cosa c'è, Kristoff?».
"Speriamo che abbocchi" pensò Kristoff: «Stavo per andare da alcuni amici ad invitarli al matrimonio» disse e Thomas alzò un sopracciglio.
«Credevo che gli inviti fossero stati mandati tutti» obiettò il re.
«Questi amici sono, in un certo senso, isolati dal mondo» ribatté Kristoff: «Ed è da un po' di tempo che non li vedo, quindi voglio cogliere l'occasione per andarli a trovare. Vorresti venire con me?».
Quello che Kristoff non aveva specificato era che questi amici erano dei troll con profonda conoscenza delle arti magiche e che, attraverso loro, avrebbe chiesto a Olaf di tornare ad Arendelle per il matrimonio e avrebbe scoperto cosa stesse nascondendo il re. Thomas ci rifletté sopra e mormorò: «Va bene, dammi il tempo di prendere il cavallo».
«Non ce n'è bisogno, ho la mia slitta» disse Kristoff indicando Sven e, dopo un iniziale esitazione, Thomas si convinse ad accettare il passaggio.
Elsa non avrebbe fatto domande, troppo occupata con la prova dell'abito e probabilmente non avrebbe approvato: le parole di quegli attendenti, però, non avevano lasciato Kristoff tranquillo. Se Anna lo avesse scoperto, poi, lo avrebbe fatto a fettine.
«Vai, Sven, sai da chi andiamo».
La renna annuì e attraversò tranquillamente Arendelle diretta verso i boschi. Se c'era qualcuno in grado di scoprire le vere intenzioni di Thomas, rifletté Kristoff tenendo le redini, quel qualcuno era il Granpapà.

«Thomas, qualcosa non va?».
«No, perché?».
Queste furono le prime parole che si dissero Kristoff e Thomas una volta fuori da Arendelle. Thomas era teso come una corda di violino, anche se non c'era nulla da temere, ma il suo atteggiamento non fece che insospettire Kristoff ancora di più.
Attraversarono la foresta e Kristoff iniziò a fischiettare per rompere il silenzio che si era creato tra loro. Raggiunsero uno spiazzo in poche ore e lasciarono Sven con la slitta per proseguire a piedi: «Kristoff, ma i tuoi amici...» esordì Thomas.
«Manca pochissimo, siamo quasi arrivati».
Scesero nella radura immersa nel verde e Thomas vide numerose pietre lisce e rotonde, ma ciò che lo incuriosì di più fu il comportamento di Kristoff: «Ragazzi, sono io, Kristoff. Vi ho portato una persona da conoscere» diceva aggirandosi tra le pietre.
Il re di Efesia stava per fargli presente che stava parlando a delle rocce, ma esse iniziarono a dondolare e rotolare. Si trasformarono tutte in omini di piccola statura dalla faccia bonaria e rotonda che sembravano statue scolpite nella roccia. Non appena Kristoff allargò le braccia, i troll gli saltarono addosso per abbracciarlo e domandargli di Kitty, ignorando Thomas alle loro spalle.
«Kristoff, quanto tempo!».
«Dov'è Kitty? Avresti dovuto portare lei e Anna con te?».
«Ed Elsa come sta?».
«Abbiamo visto Olaf, è andato sulla montagna Nord».
«Un momento, chi è Olaf?» domandò Thomas ancora più confuso e tutti i troll si voltarono verso di lui. Batterono le palpebre tutti insieme e si avvicinarono al sovrano, mentre Kristoff si chinava su quello che a Thomas sembrava il capo e gli disse qualcosa all'orecchio.
Il Granpapà divenne scuro in volto e si fece largo tra gli altri troll, che avevano cominciato a chiedere a Thomas persino quanti bambini avesse intenzione di avere: «Re Thomas, ti do il benvenuto tra la mia gente» disse il troll e prese la mano sinistra di Thomas. Sfilò il guanto, osservò il palmo e il dorso della mano con attenzione e inarcò le sopracciglia folte guardando il re negli occhi.
«Devi dirlo a Elsa».
«Cosa?».
«Di' a Elsa il tuo segreto, diglielo prima che sia troppo tardi» continuò il Granpapà e Thomas deglutì. Attesero tutti di sapere di cosa stessero parlando e quando Kristoff provò a esprimere la sua curiosità a voce alta, il Granpapà si espresse in modo severo: «Deve essere Thomas a farlo, non io. Grazie per averci invitato al matrimonio, Kristoff, ma abbiamo il dovere di sorvegliare questa foresta e non possiamo distrarci».
«D'accordo, lo dirò a Elsa».
«Stammi bene, figliolo, e saluta tua moglie e tua figlia» disse il Granpapà a Kristoff e congedò così i due uomini.

«Toglimi una curiosità, Kristoff» domandò Thomas tornando alla slitta: «Da quanto li conosci?».
«Da quando ero piccolo» rispose Kristoff: «Mi hanno accolto e cresciuto come...».
Si interruppe e assieme a Thomas si fermò, vedendo un gruppo di quindici uomini che cercava di legare Sven.
  
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