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Autore: Iva27    26/08/2014    3 recensioni
Nient'altro che frammenti.
Se sei a pezzi cosa devi fare?
Come fai a ritornare intero?
Hai bisogno di qualcuno che ti rimetta insieme, ma se non hai nessuno?
Ma se sei a pezzi, si ha paura. Chi ti dice che la persona davanti a te non ti distrugga ancora di più i pezzi, invece di ricomporti?
Come si fa ad aprirsi agli altri se ti potrebbero distruggere di più?
Fino a quando non incontrai quel qualcuno che mi aiutò.
Quel qualcuno che mi fece cambiare e che mi salvò.
Chi era?
Un vero amico!
Questa storia parla di una grande amicizia, saltando di qualche anno per vedere cosa succede durante gli anni dei famosi malandrini! e anche di un grandissimo amore! il più bello in assoluto!!! Spero decidiate di leggerla, e grazie a chi lo farà! baci!
Genere: Commedia, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: I Malandrini, Lily Evans | Coppie: James/Lily
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'I miei malandrini'
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CAPITOLO 59: 

La fine di un sogno

Joy

Dopo il matrimonio non ci restò altro che tornare a scuola e studiare. Nonostante cercassimo di godere di ogni piccolo secondo delle nostre giornate, il tempo volò inesorabilmente e ci trovammo presto al giorno prima dei M.A.G.O. Il castello fremeva tutto per emozioni simili, ma al contempo differenti.

Tutte le classi avevano finito gli esami di fine anno ed erano pronti a divertirsi quell'estate, solo quelli del quinto e noi del settimo anno avevamo addosso il peso degli esami. I G.U.F.O. sarebbero finiti il giorno dopo, i nostri esami sarebbero invece iniziati proprio domani. Studiammo insieme per quasi tutta la mattina e pomeriggio, nonostante le lamentele di Sirius e di James, anche se considerato tutto non furono così troppe, ma la sera decidemmo di rilassarci.

Invece di andare a mangiare nella Sala Grande, i ragazzi fecero il pieno di squisitezze in cucina e insieme a Lily ci trovammo tutti sulle rive del lago nero, con la luce del sole che stava sempre più scomparendo lasciando solo quella della luna e delle stelle, a fare un meraviglioso e rilassante picnic.

Mi sdraiai su una delle coperte che avevamo steso sull'erba, osservando quel piccolo spicchio di luna che comunque iniziava sempre di più a brillare e immaginando cosa sarebbe successo il giorno dopo.

Sirius si stava ancora abbuffando insieme a Peter, Remus stava guardando distrattamente la foresta, forse con pensieri simili ai miei. James e Lily si erano spostati sulle rive del lago e lui gli stava dicendo chissà cosa. Era bello vederli insieme e mi chiesi se anche io e Sirius eravamo così visti dall'esterno.

Poi il mio pensiero volò a mio fratello e mI vennero i brividi al solo pensiero di quello che era successo il giorno del suo matrimonio. Ora lui e Amelia erano nascosti, perché Voldemort aveva cercato di assoldarli e si sa che o la risposta è sì, oppure ti uccideranno presto. Guardai con tristezza e preoccupazione un filo d'erba, chiedendomi cosa il destino ci avrebbe fatto affrontare ancora.

Due braccia forti e calde mi abbracciarono da dietro e labbra ancora fredde per il gelato appena mangiato si posarono sul mio collo.

-Non starai pensando a quegli stupidi esami di domani, vero? Avevamo detto che ci saremo rilassati stasera!- mi apostrofò, lui accigliato.

-Quanto gelato hai mangiato?- chiesi, decisa a non rispondergli. Non volevo rovinare la serata con simili pensieri, ero seccata profondamente con me stessa già per averli tirarti in ballo.

Gli passai una mano sui capelli, scombinandoglieli un po' e Sirius mi guardò male.

Poi mi baciò. Sapeva di fragola! E io amavo la fragola. Così come amavo lui.

 

***

 

Lily

 

Forza Lily, non andare nel panico. Sei pronta, hai studiato tutto fino all'ultimo, hai ripetuto un sacco di volte, ora non ti resta che entrare e iniziare il tuo primo esame. Andrà tutto bene!

Ripetei nella mia testa questo incoraggiamento un milione di volte almeno, per riuscire ad avere almeno una parvenza di calma, ma quando riaprii gli occhi e incrociai quelli di James il panico ritornò tutto indietro.

-Lily andrà tutto benissimo! Stiamo per affrontare un esame, non stiamo andando alla forca!- scherzò lui, come al solito. Il suo sorriso e le sue mani che strinsero subito le mie, però, mi fecero sentire molto meglio.

-Però non sono esami qualunque. Sono i M.A.G.O. Decreteranno cosa possiamo o non possiamo fare nella nostra vita!- gli feci notare. Il mio panico non era eccessivo, c'era davvero di che preoccuparsi.

-Mio zio Alfred non riuscii a superare i M.A.G.O. di nessuna materia, ma trovò comunque un lavoro rispettabile e visse fino a 50 anni sereno, felice e con quasi tutte le dita dei piedi!-

-Come perse le dita dei piedi?- chiesi incuriosita.

-Aspetta, tuo zio Alfred non era quello che allevava vermicoli? È stato divorato nel sonno da uno di loro, poveretto!- intervenne Sirius.

Inarcai le sopracciglia, guardando James.

-Allevare vermicoli? Sarebbe questa la tua proposta?- presi in giro James, che guardò Sirius male per avermi svelato il lavoro dello zio Alfred.

Prima che potesse ribattere, però, le porte della Sala Grande si spalancarono e tutti gli alunni del settimo anno entrarono dentro per prendere posto.

Mi sedetti in terza fila con il cuore ancora in gola. Stavamo iniziando con Trasfigurazione e la professoressa era in piedi di fronte a tutti noi, però portava un mantello nero col cappuccio e si scorgeva appena la sua figura. Non mi soffermai molto sulla stranezza del mantello fino a quando non vidi le dita che sporgevano dalle maniche. Erano bianche, lunghe e sottili, come zampe di un ragno albino. Con un colpo di bacchetta comparvero dei fogli davanti a noi, sul banco, e li guardai col fiato sospeso. Non era il foglio dell'esame.

Era una lettera di Voldemort che ci informava che ormai il regno magico era suo e che avevamo solo due possibilità, diventare Mangiamorte oppure morire.

-Meglio la morte!- fu la risposta forte e chiara di James.

No, stavo gridando nella mia testa, ma ero come pietrificata e non potei far altro che guardare Voldemort che puntava velocissimo la bacchetta su James mentre gridava: -Avada Kedavra-

 

-Lily? Lily! Svegliati Lily!- sentivo James chiamarmi, ma lo vedevo lì, a terra tra i banchi. All'improvviso mi sentii scrollare forte e aprii finalmente gli occhi. James mi guardava preoccupato, stringendomi per le braccia con le sue calde mani. Eravamo nella sua stanza, nel dormitorio dei ragazzi. Tutto era tranquillo, la luna ci illuminava appena spuntando timida dalla finestra. Gli altri avevano le tende tirate e probabilmente dormivano sogni tranquilli e privi di incubi come i miei. Era solo un incubo! Con ancora il cuore in gola accarezzai il viso di James che ancora mi fissava preoccupato. Era caldo e vivo ed era meraviglioso.

Stava per parlare, ma io lo fermai mettendogli l'indice sulle labbra.

-James Potter vuoi sposarmi?-

 

***

 

James

La guardai completamente confuso mentre il mio cervello tentava di elaborare le sue parole. Dormivo tranquillo quando l'avevo sentita agitarsi di fianco a me. Piangeva e diceva il mio nome.

E ora lei mi... o cavolo, dove avevo messo l'anello? Chiusi gli occhi per un secondo, per poi tornare a guardarla. I suoi grandi occhi verdi erano ancora pieni di lacrime, ma mi guardava con serietà e amore, un sguardo di amore solenne.

Feci scivolare le mie mani sulle sue braccia fino a stringere le sue mani tra le mie e le guardai, unite. Me le portai al viso per baciarle e sorrisi. Mi morsi l'interno della bocca per trattenere una battuta che sicuramente mi avrebbe fatto meritare un pugno da parte di Lily, dovevo prima fare la mia parte! Pensai divertito a quanto avevo rimandato la dichiarazione! C'erano stati molti momenti perfetti, ma non come li volevo io. Io volevo prenderla di sorpresa, volevo stupirla, volevo fare una proposta che l'avrebbe fatta innamorare ancora di più di me. Ma avevo rimandato troppo e ora aveva preso lei l'iniziativa. La mia Lily, così forte, così imprevedibile, così... mi sarei dovuto preoccupare seriamente se iniziava così, chi avrebbe portato i pantaloni in questa famiglia con una moglie come lei? Ma infondo, era davvero importante? 

-Sì, Lily Evans, ti sposerò se tu vorrai- e poi la baciai. Lei si strinse a me con una sorta di disperazione e ricambiai con dolcezza. Quando tornai a guardarla negli occhi scacciai le ultime sue lacrime e mi finsi indispettito.

-Potevi farmi fare l'uomo e aspettare, però!- scherzai infine. Lei rise, per poi baciarmi di nuovo.

-La colpa non è mia. Sei tu che hai aspettato troppo! E manca anche l’anello, ma non pensavo di dovertelo prendere Milady- mi prese in giro. Ormai ero sdraiato di nuovo sul letto con lei sopra e feci scivolare le mani sulla sua schiena per farla aderire ancora di più al mio corpo.

-Mi hai chiamato davvero Milady? Stai forze dicendo che non sono un uomo?- Lei si sistemò meglio su di me e entrambi sospirammo di piacere.

Lei non mi rispose, ma si piegò di nuovo su di me per baciarmi. Però mancava una cosa!

Capovolsi la situazione e poi mi alzai in piedi prendendola per le mani e tirandola su.

-Che stai facendo?- chiese lei stupita.

-Devi venire con me, ora!-

-Dove? È tardissimo e domani iniziamo gli esami! Cavolo, ci sono i M.A.G.O. domani e noi siamo qui svegli e non riposiamo!- si ricordò lei, all'improvviso. Io sbuffai.

-Lily Evans vieni con me senza fiatare. Non dobbiamo andare lontano comunque, tranquilla!- la rassicurai. Afferrai il suo mantello per posarglielo sulle spalle e poi feci lo stesso col mio. Tastai un attimo la tasca per assicurarmi che ci fosse la scatoletta e poi presi la scopa.

-E perché la scopa?-

-Spegni il cervello Lily e vieni con me- ripetei per la seconda volta. Che testarda questa ragazza. Salii sulla scopa e gli porsi la mano. Uscimmo dalla finestra e atterrammo sopra la torre di Grifondoro, sul tetto.

Era uno dei miei posti preferiti e quella notte erano ancora più bello con solo la luce del piccolo spicchio di luna e quella delle stelle a illuminare di raggi d'argento tutto il castello e il parco.

Osservai attentamente Lily guardare il paesaggio incantata e poi prendermi per mano. Ci sedemmo sul tetto spiovente stando attenti a non perdere l'equilibrio e io tentai di riordinare i pensieri.

-Lily Evans, so che mi hai bruciato sul tempo, ma per ricostruire il mio ego altrimenti mutilato, devo fare anche la mia parte. Quindi facciamo finta che tu non abbia chiesto nulla, okay? E ricordati che io ho risposto sì, e che quindi la tua risposta dovrebbe essere molto simile!-

-Il tuo ego ne soffrirebbe se scoppiassi a ridere?- tentò di restare seria lei.

-Decisamente quindi cuciti la bocca e stammi ad ascoltare!- risposi divertito. Lei finse addirittura di cucirsi la bocca e mi ritrovai a trattenere io le risate.

-Sei proprio impossibile Lily. E io ti amo anche per questo. Con te al mio fianco mi sento felice, mi sento bene, completo. Quando sei con me magari mi sento un pò stupido a volte, ma sicuramente mi sento anche più forte. Non ho idea di cosa ci riserverà il futuro, ma so che se ci sarai tu al mio fianco saprò affrontare tutto! Voglio amarti per l'eternità, non solo fino alla fine dei nostri giorni! Lily Evans vuoi accettare un piantagrane come me, una fonte continua di problemi, ma anche di risate, uno stupido che però ti ama e che per te morirebbe, come marito?- e tirai fuori la scatoletta che da troppo avevo nella tasca. Lei la prese tremante, ma non l'aprii subito.

-Sì, James, lo voglio. E tu accetterai di sposare una pazza come me, con tutti i difetti che ho, le pippe mentali che mi faccio e i mille problemi che sono sicura che creerò?-

-Si Lily, lo voglio-

 

***

 

Lily

Affrontammo gli esami insieme, io con un anello meraviglioso all’anulare della mano sinistra. Ci saremo sposati! La mattina prima degli esami mandai una lettera ai miei per dirgli le novità, perché non potevo aspettare fino alla fine della scuola per farglielo sapere. Ogni giorno svolgevamo prima gli scritti e poi gli esami orali o pratici delle varie materie e i giorni si susseguirono tra ripetizioni e studio. Purtroppo finirono anche subito e presto ci ritrovammo a dover sistemare il baule per il ritorno a casa. Era orribile l'idea di abbandonare Hogwarts, ma avevamo anche tutto un futuro davanti da iniziare e anche se faceva paura, eravamo Grifondoro, giusto? Lo avremo affrontato.

 

***

 

James

Ed eccoci qui, la notte prima del nostro ritorno a casa. Tra poche ore avremo lasciato per sempre Hogwarts e saremo diventati adulti nel pieno senso della parola.

Eravamo nel nostro dormitorio, ma tutti e quattro non riuscivamo a prendere sonno e parlavamo continuamente, senza avere davvero qualcosa da dirci. Scherzavamo, cercando di far finta di niente, ma la verità era che eravamo tutti preoccupati. Ci eravamo ritagliati quella sera e notte solo per noi, solo noi Malandrini!

-Ragazzi, voi non avete fame?- chiese Sirius ad un certo punto.

-Certamente fratello!- acconsentì io. Vidi Remus interdetto, come se volesse dirci che non era il caso andare di notte in giro per il castello. Ma era una marachella decisamente innocente rispetto a tutti i nostri scherzi soliti, quindi non disse niente e tutti e quattro uscimmo in silenzio dalla nostra stanza. Avevamo deciso di non usare né i mantelli, né di trasformarci e fu divertente scappare dai prof che con aria annoiata controllavano i corridoi, come all’inizio della nostra avventura.

Di comune accordo avevamo deciso di girare tutta Hogwarts, e quando arrivammo nella cucina avevamo già ricordato moltissimi eventi spassosi avvenuti in ogni punto.

Mangiammo dolci a non finire e poi proposi di andare nel parco e tutti gli altri mi seguirono di buona lena.

 

Sdraiati sotto le stelle, con un solo spicchio di luna nel cielo, tutti e quattro eravamo ormai in silenzio. Il blu della notte stava schiarendo, a breve il sole sarebbe spuntato.

Avevamo passato tutta la notte insonne, ma eravamo contenti comunque. Tutti avevamo dubbi, eravamo preoccupati per il futuro, ma stare insieme ci aveva fatto sentire molto meglio.

-Vi ricordate al primo anno quando abbiamo aspettato il sorgere del sole proprio qui, sdraiati sull'erba?- chiesi, rompendo il silenzio.

-Sì, faceva freddo e ho starnutito tutto il giorno seguente!- rammentò Remus.

-Non è colpa nostra se avevi le difese immunitarie basse Lunastorta!- commentò Sirius e Remus gli diede un calcio.

Prima che iniziasse la guerra tra i due mi schiarii la voce.

-Stavo cercando di fare un discorso, idioti. Mi lasciate parlare?- protestai.

-Avanti saggio capo. Parla pure!- acconsentii Remus, prendendomi palesemente in giro.

-Già, grande e venerabile capo, cosa mai volevi dirci?- mi provocò anche Sirius.

-Che se non mi state ad ascoltare vi butto a tutti e due nel lago nero. Comunque stavo dicendo, vi ricordate di cosa avevamo parlato quella notte?-

-Del nostro futuro- rispose Remus in tono malinconico.

-Già!- borbottò a disagio Peter.

-Chi l'avrebbe detto che saremo arrivati fino a questo momento, vero? Io temevo di essere espulso molto prima di finire la scuola!- ammise Sirius.

-Beh, hai rischiato molte volte di essere espulso Felpato, non erano vaneggiamenti i tuoi!- lo stuzzicò Peter.

-Mai affermato il contrario!?!-

Scoppiammo tutti a ridere per la faccia di Sirius e poi continuai.

-Sono cambiate molte cose da quando abbiamo fatto questo discorso, ma devo dire che una cosa non è cambiata per fortuna! Noi. Noi siamo e saremo i Malandrini ragazzi! Noi... noi staremo sempre uniti anche fuori da qui, non importa cosa succederà amici miei, ma io ci sarò sempre per voi- e guardai tutti e tre con aria solenne. Stavo facendo una promessa importante, ma ci credevo davvero.

-Per sempre Malandrini- e tesi la mano davanti a me.

-Uniti e pazzi come sempre!- aggiunse Sirius, poggiando subito la mano sulla mia.

-Ci saremo sempre l'uno per l'altro- promise Remus, poggiando anche la sua mano sulle nostre. Peter esitò. Immaginai che fosse perché non sapeva come proseguire, non era mai stato bravo ad improvvisare come noi. Ma poi pose la mano sopra le nostre e disse: -Per sempre-

 

 

***

 

Ed ecco a voi il capitolo finale! Okay, premetto che è stato terribile da scrivere perché qualsiasi cosa scrivessi mi sembrava sempre orribile! Non sono brava a finire le storie, l'ho dimostrato più di una volta e quindi temo di aver sbagliato anche in questo caso... ma questa è la versione migliore che mi sia uscita e non la odio molto, anzi, mi piace quasi! Quasi!!! poteva essere meglio? Sicuramente si! Ma infondo non sentitevi tristi, non è esattamente la fine. Ho un altro piccolo capitolo da scrivere, una specie di epilogo. Lo pubblicherò domani, così magari avrete il tempo di recensire!! (come se ci sarà qualcuno che vuole leggere la fine della tua storia, è orribile x( XD ) okay, scusate la mia pazzia a sfondo depressivo, ma come potrebbe non esserlo visto che sta finendo una storia che scrivo dal 26.07.2009? ha in pratica cinque anni!!! Un eternità! Ero completamente un altra persona quando ho iniziato a scrivere questa storia! Eppure eccomi qui a finire questa mia storia! Rimando i ringraziamenti e gli addii all'epilogo quindi... beh... a domani!:) :*

   
 
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