Prologo
E rieccomi di nuovo li, seduto al centro del letto, col respiro affannoso e piccole gocce di sudore che scivolano lungo la tempia.
I miei soliti incubi erano risaliti a galla, eppure mi ero assicurato di averli chiusi in una piccola scatola nera, nell'angolo del cervello e di averne buttato la chiave.
Guardavo la camera buia, illuminata soltanto da un piccolo fascio di luce che entrava dalla finestra.
Portai cosi le gambe fuori dal letto alzando lo sguardo verso il leggero ticchettio che emanava la sveglia posta sul comodino. 04:56.
Quattro minuti alle cinque e mi chiedevo per qualche oscuro motivo non dormivo.
Sospirai frustato mentre facevo scivolare le dita fra i capelli leggermente scompigliati e allungavo la mano libera verso il cellulare posto sulla mensola poco sopra la testata del letto.
Sorrisi nel leggere il messaggio lasciato da Christine, la ragazza pił fantastica che io abbia mai conosciuto.
Occhi verdi e capelli biondo cenere, piccole fossette che le spuntavano ai lati delle labbra non appena sorrideva e.. dio.
Il suo sorriso.
"So che sei crollato, Haz. Ci vediamo