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Autore: Silvia_Shady    27/08/2014    4 recensioni
Tetsuya è partito non dicendo nulla Doremi che ne ha sofferto per due anni. Ad un certo punto torna a Misora,e spiega le motivazioni delle sue azioni. I due dovranno affrontare diverse prove,una delle prime è che Doremi capisca che lo ama,poi verranno i problemi con il mondo della magia che cambieranno tutto. Fra loro nascerà un legame indissolubile,pche l'amore salderà e farà crescere giorno per giorno. Spero che vi piaccia!
Genere: Fantasy, Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Doremi Harukaze, Tetsuya Kotake, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Complicated

Cap19- Difficult

 

"Chi sei?"

Quelle parole mi giravano nella testa in continuazione. Perchè uno pensa di non sentirsele mai dire dalla persona che ama,no?

Vorrebbe dire che si è dimenticata di te,e infatti così è.

Com'è possibile che si riesca a dimenticare tutta la vita che si è vissuti fino a quel momento,sembra così assurdo.

E' come passare la gomma sulla penna,non si cancella,mai, ma forse si sbiadisce leggermente segno che ancora c'è ma che magari è velata e non la si vede...

Ma che sto dicendo?

Doremi si è dimenticata di me questa è la realtà c'è poco da fare e da dire, e io non posso nulla per lei.

"Tetsuya,sveglia è ora di andare a scuola"urlò mia madre da sotto.

Mi alzai svogliatamente scostando le lenzuola e scesi a fare colazione.

"Buongiorno mamma"le dissi appena sceso.

Si girò stupita di vedermi già fuori dal letto.

"Wow! Insomma pensavo di doverti richiamare come al solto,invece!"

"Invece non è così"risposi freddo.

Era passata una settimana da quando era venuto a sapere che aveva perso la memoria e mia madre cercava continuamente di alzarmi l'umore,e io odiavo tutto questo,lo odiavo profondamente.

"Tieni,mangia che oggi è il primo giorno di scuola e devi essere lucido!"mi sorrise,ma tenni la testa bassa sul mio piatto.

"Tetsuya,forse dovremmo..."

"No"la interruppi quasi urlando. "Non c'è nulla di cui parlare"

"Non ne hai parlato con nessuno,penso che tu sia scosso e insomma gli volevi bene,è normale"

"Smettila"allontanai il piatto e mi alzai imboccando la strada per le scale.

"Tetsuya!"

"No,lasciami stare"

Mi vestii e lavai il più velocemente possibile uscendo di corsa da casa.

Scappando da casa.

 

"Buongiorno Tetsuya"Masaru mi salutò. Come una volta c'incontravamo per strada e andavamo insieme a scuola. Solo che non era tutto come prima,quei giorni sembravano così lontani.

Alzai la testa in segno di saluto concentrandomi sulla scelta della canzone.

Arrivati in prossimità della scuola cominciai ad agitarmi. Non la vedevo da quel giorno,come dovevo comportarmi?

"Tetsuya,tutto bene?" lo sentii leggermente.

Annuii

"Sei bianco come un lenzuolo"

"Grazie"dissi con lo sguardo perso.

Ad un certo punto mi tolse le cuffie di mano.

"Eh,ma che fai?"

"Ti prego dammi un segno di vita,non ti riconosco!"

"Ma che vuoi devo fare i salti di gioia?"

"No,ma devi parlarne con qualcuno,uno qualsiasi,ora la vedi e che vuoi fare? Non ti sei voluto far spiegare nulla. Appena hai saputo quello che era successo,ti sei dileguato,non vuoi sapere che cos'ha? Quando gli potrebbe passare? Cosa possiamo fare noi per aiutarla? Nulla?"

"No,non voglio saper nulla"

"Non ti frega nulla di lei?"

"Non dire cazzate Masaru per piacere"

"Allora parlane"

"Va bene,dimmi cos'ha? Che devo fare?"dissi alterato.

"Non devi attacarla,nel senso che devi andare al passo con lei. Parlarci,facendo qualche allusione,portandola in posti significati,devi avere pazienza,ma non attacarla con una montagna di ricordi,potrebbe essere pericoloso,dopo te ne parlo,ho sentito insieme agli altri la spiegazione del dottore,ora andiamo,ok?"

"Ok"

La vidi.

Aveva i capelli sciolti che brillavano,erano belli e mi sembrava di sentirne il profumo fin da dove mi trovavo,ma non era possibile.

Stava camminando vicina a Sinfony e si guardava intorno persa.

Masaru mi trascinò vicino a loro e salutò: "Buongiorno ragazze!"

Sinfony si girò e così fece Doremi,che incrocìò il mio sguardo per poi deviarlo impaurita.

"Ciao!"

"Doremi come va, ti ricordi di me?"le disse Masaru sorridente.

"Io... ecco non molto"

"Masaru!"

"Ah si! Ciao Masaru!"gli sorrise.

Questo mi diede una gomitata.

"Ciao Doremi"

"Mi conosci anche tu?"

"A quanto pare..."

"Sei...?"

"Tetsuya"

"Piacere Tetsuya"mi disse scrutandomi.

No,io non ci posso credere! Questo è impossibile,come ha potuto dimenticare tutto,come,come?

Me ne andai,non potevo sopportare oltre.

"Scusalo,è un pò nervoso! Sai com'è, il ritorno a scuola non è mai piacevole,a dopo"disse Masaru.

 

"Dico,tii sembra questo il modo di comportarti?"

"Tanto non si ricorderà nemmeno come mi chiamo, a fine giornata, anzi lo avrà già dimenticato"dissi aumentando il passo per evitare paternali di troppo.

"Se fai così non si risolverà mai nulla"

"Cosa vuoi che faccia,lei non si ricorda di me! Capisci? Mi si è presenta,mi ha detto 'piacere' così come se tutta le cose che abbiamo passato prima non fossero mai esistite,come vuoi che mi senta?"

"Scusa Tetsuya,hai ragione, cercherò di aiutarti,va bene?"si protese per un abbraccio e glielo concessi.

 

"Doremi,tutto bene?"mi chiese sinfony.

"Credo di si. Senti Sinfony..."

"Dimmi"disse frenando la camminata.

"Tu eri la mia migliora amica,no?"

"Be, si,non ci credi?"

"Si che ci credo. Ho visto le mille foto in camera mia e mia madre mi ha detto che di te potevo fidarmi in qualsiasi momento. Quindi si, ti credo"

"E allora cosa?"

"Quel ragazzo,Tetsuya...era mio amico. C'è nelle foto ed è vicino a me in alcune, e mi abbraccia,chi è?"

"Spiegarti cos'è per te Tetsuya,penso sia meglio non farlo,posso solo dirti che per te era fondamentale,ora corriamo in classe"

"Ma..."lasciai stare,in fondo in parte aveva risposto.

Fondamentale?

In che senso?

Tutte le mie domande vennero accantonate nel momento stesso in cui entrai in classe, una massa eterogenea di persona mi piombò addosso con la grazia che si addice ad un elefante.

"Doremi,come stai?"

"Doremi,ti ricordi di me?"

"Ciao io sono Reika!"

"Ehm, non mi ricordo di voi, ma piacere di conoscervi!"dissi leggermente imbarazzata.

Fissai lo sguardo alla mia sinistra e notai il "Fondamentale" seduto ad un banco con il telefono in mano. Notaii che scorreva il pollice su e giù senza una reale attenzione per ciò che stava facendo.

Chissà perchè per me era importante.

Migliore amico?

Ragazzo?

No, se era il mio ragazzo, non so, qualcuno avrebbe dovuto dirmelo che lo era. E lui sembra odiarmi, quindi io non ero fondamentale per lui.

Alzò lo sguardo verso di me e continuò a fissarmi.

Aveva dei profondi occhi blu scuri, erano bellissimi davvero.

Che succede? Chi sei?

M'incaminai verso di lui. Non lo so nemmeno io che cosa dovevo fare, non lo conoscevo, non conoscevo nessuno in quel posto, come negli altri.

Anzi, erano miei amici, ma io non ricordavo nulla di loro. Cosa avevo in comune con tutta questa gente?

Con chi ridevo, con chi litigavo?

"Devi dirmi qualcosa?"

Il Fondamentale, mi stava guardando.

Ero davanti al suo banco e cercai di svegliarmi dai pensieri.

"Ehm. Ecco..."non sapevo che dire.

Magari potevo intavolare un discorso...

Cosa gli piace?

Poggiai le mani sul suo banco e feci cadere qualcosa.

Spostando lo sguardo, notai che era il suo diario. Sopra alla copertina c'era la figurina di quello che doveva essere un calciatore.

Gli piaceva forse il calcio?

"Scusami..."poggiai la mano per raccoglierlo e la mia incontrò la sua.

Brivido.

Mi alzai terrorizzata.

"Tutto bene Dojimi?... Cazzo! Scusa non dovevo chiamarti così. Non hai sentito niente"

Ma chi è questo ragazzo? Mi allontanai e uscii dalla classe.

 

 

"Doremi,dove sei?"

Sentivo chiamarmi, ma rimasi nell'angoletto del bagno.

Stavoo sudando freddo. La mia testa era andata, girava ed era così pesante.

"Doremi,calmati. Respira!"

Perchè respira?

"Ti prego fai dei respiri profondi e calmati ora ti do la pasticca"

Tutto quello che accadde dopo erano ricordi buii, so solo che mi svegliai in infermieria.

Primo giorno di scuola. Primo attacco di panico. Yeah

 

Uscii dall'infermieria quando sentii il suono della campanella.

Le lezioni,erano finite per fortuna e io potevo tornare a casa.

Non che avessi voglia di uscire da quella sala,anzi.

Tutti fuori avrebbero cominciato a preoccuparsi,a chiedermi se stavo bene e se potevano portarmi a casa.

Avevo solo perso la memoria, porca miseria, non ero una pazza, malata di mente!

"Eccoti,come stai?"era Sinfony.

"Bene"

"Certo!"

"Davvero,piantatela tutti quanti di fare i gentili con me, non serve! Il fatto che lo siate,non rende altro che tutto più complicato! Mi fate sentire stupida!"

"Scusa, volevo solo..."

"E si lo so! Volete essermi di aiuto, ma non trattatemi come una malata che sta all ospedale, sono sana, sto bene, certo non mi ricordo nulla, ma sono capace di camminare sulle mie gambe"

"A posto allora"

"Ok"

"Il caratteraccio non te lo sei scordato,tantomeno la testardaggine"

"Esatto"dissi.

Cominciai a cammminare verso l'uscita.

Ero stufa.

Mia madre, i miei amici, tutti!

"Ferma!"avevo appena varcato l'uscita quando qualcuno mi prese per il polso.

Mi girai stizzita.

Cos'è,ora avevo anche la guardia del corpo?!

"Cosa c'è?" urlai.

Appena vidi chi era,mi vergognai, avrei voluto scavare una fossa e sotterrarmici.

"Tetsuya"dissi il suo nome d'impulso, non ci pensai. Se mi avessero chiesto chi era forse nemmeno me lo sarei ricordato.

Era uscito così dalla bocca, e ora mi stavo chiedendo se fosse giusto.

"Ti ricordi il mio nome,wow"disse strafottente.

"Tu hai qualche problema con me, vero?"buttai li.

"Io? Con te?"

"Si,mi sembra tanto di esserti antipatica"

"Tutt'altro"

"Allora cosa?"

"Cosa che?"

"Cos'hai, qual'è il tuo problema con me?"

"Ti sei dimenticata tutto"

"Lo so"abbassai lo sguardo.

"Io non ci posso credere,possibile che nella tua testa, non ci sia qualcosa di noi?"

"Noi?"

"Si, me e te"

"Io... Mi dispiace, non mi ricordo"dissi scoraggiata.

Mi guardava in modo indescrvibile, mi faceva venire i brividi.

Era bellissimo.

"Senti,facciamo una cosa"

"Sarebbe a dire?"

"Fidati di me"

"..."

"Lo so che non sai nemmeno come faccio di cognome, ma devi fidarti di me"

"Mi hanno detto che tu eri importante per me,quindi mi fidavo di te..."

"Esatto,vieni con me?"

"Dove?"

"Non fare domande"

"Va bene"dissi.

Ok,forse sembrava avventato,ma sentivo davvero di potermi fidare di lui.

 

"Dove mi porti? Dai dimmelo"

"Io ero il tuo migliore amico"

"Davvero?"sorrisi.

"Si,e da tale, vorrei occuparmi io di te"

"Ok"risi. Era così buffo,cioè sembrava determinato, e mi faceva tenerezza.

"Arrivati"annunciò.

"Un parco?"

"Già"

"E?"

"Non pensi nulla?"

"Non funziona così, non ricorderò tutto a questo modo"lo guardai.

"Ah si? Sei un esperta allora"

"No, ma..."

"Guardalo attentamente"

Mi girai.

Era un bel palco, sull'entrata, c'erano due altalene poi un albero, che le divideva da un quadrato con dentro uno scivolo e della sabbia.

Lo scivolo era celeste e c'erano dei bambini che giocavano con la sabbia. Dietro di essi, c'era il cavalluccio, e tutti i giochi degni di un parco. Era tutto bello, ma non so perchè la mia mente registrò meglio lo scivolo.

Era piccolo e vicino ce ne erano di più grandi, ma quello era bello. Bello davvero.

"Quello scivolo..."

Ci sedemmo sul prato verde dietro le giostre. Mi sentivo bene in quel parco.

"Tu,fai di cognome Kotake,vero?"

"Si,chi te lo ha detto"

"Nessuno"

"Te lo sei ricordato?"

"Penso di si"

"Un bel passo avanti"rise.

"Su,dai!"gli diedi un colpettoo sulla spalla. Ritrassi subito la mano.

"Che c'è?"

"E' che, non lo so"dissi.

Ma in realtà avevo paura di prendermi troppa confidenza,non ci stavo capendo nulla. Avevo tante di quelle domande,che potevo scriverci un libro.

E lui, mi faceva stare bene,sentivo il cuore esplodere ogni volta che si avvicinava più del dovuto.

"Bene"

"Ti piace il calcio? Ho visto la figurina sul diario"

"Si"

"Ci giochi?"

"Nella squadra di città"

"Forte"

"Domani ho una partita, mi vieni a vedere?"

"Penso di si, mia madre ha detto che non ho danza domani"

"Lo so, ho imparato a memoria i tuoi orari"

"Io no,non me li ricordo mai"

"Già eri pasticciona prima,ora sei una frana totale"

"Piantala, non è vero"

"Io dico di si"

"Sei fidanzato?"buttai li giocando con un ciuffo d'erba.

"Perchè?"

"Non sei il mio migliore amico?"chiesi guardandolo.

"Certo"

"Allora vorrei sapere qualcosa di te"

"Non sono fidanzato, ma sono innamorato di una ragazza bellissima"spezzai il ciuffo e lo guardai seriamente.

"Ah, bello"in realtà non lo pensavo, mi venne un senso di fastidio alla bocca dello stomaco.

"Dipende"non l'ascoltavo. Nella mia testa erano appena approdate domande su domande.

"Vattene"

"Che?"

"Sparisci"

Mi alzai e comiciai a scendere,li il terreno era in pendenza.

"Che ti prende ora?"

"No lo so, mi dai fastidio,vattene"lo so,molto probilmente non ero molto stabile psicologicamente.

"Ma che stai dicendo?" mi sedei poco più distante e scoppiai a piangere.

Non chiedetemi il perchè,a dire la verità non lo so nemmeno io. Avevo provato dei sentimenti strani,non sapevo come spiegarmeli.

"Ei, piccola che hai?"mi venne davanti e si mise sulle ginocchia per guardarmi.

"Non lo so"risposi.

Mi aveva ferita credo. Ma non sapevo come, non sapevo perchè, non sapevo nulla.

Mi venne un dubbio.

"Sei sicuro che io e te fossimo amici?"chiesi fra le lacrime.

Prima mi era venuta voglia di baciarlo, e per quanto uno puo essere amico,non penso che passavamo le nostre giornate a baciarci, se lo eravamo.

"Si,eravamo amici"

Volevo chiedergli se ci fossimo mai baciati,ma mi vergognavo troppo.

"Ora calmati, va tutto bene"

"Lo dici tu, sono instabile"

Mi baciò sulla fronte. Un brivido mi trapassò.

No,io e lui non eravamo amici

Almeno non per me.

Mi batteva il cuore ed era strano,stranissimo.

"Sai,credo di sapere cosa ti sia preso, ma non posso spiegartelo, devi capirlo da sola. Ma qualsiasi domanda ti venisse in mente,dimmela,di me ti puoi fidare"

"Si,lo so"

"A posto, ora ti accompagno a casa"

"Posso andarci da sola"

"Non è perchè hai perso la memoria, io e te andavamo spesso a casa insieme,era abitudine, e poi sei troppo bella, potrebbero rubarti"

"Smettila" arrossii, penso che mi poteva vedere anche un aereo, mi avrebbe preso per una lucetta rossa d'atterraggio.

Bhè,lui non era di certo brutto.

Se possibile, arrossii ancora di più.

" A che pensi?"

"A nulla"

"Non ci credo, stai pensando a me vero?"rideva.

Si,non c'era dubbio,era davvero bello. Un bel ragazzo proprio, poi se sorrideva.

"Si" ma che sei matta Doremi?

"Davvero,e che pensi?"

"Tante cose"

"Bene,meglio così"

 

Ero appena arrivata in classe quando il professore arrivò e annunciò:

"Quest' oggi, avremo una nuova compagna di classe"

Mi sedei tranquilla aspettando l'arrivo di suddetta.

"Ciao Doremi"mi girai.

"Ciao Tetsuya"gli sorrisi.

"Ecco a voi la signorina Sora Natsui*"

"Salve a tutti"sorrise sventolando la mano.

"Conosce per caso qualcuno?"chiese il professor Tamakawa.

"Si professore, Tetsuya Kotake"

"Bene,allora si vada a sedere al banco dietro di lui, e mi raccomando fatela sentire come a casa, si è appena trasferita"

"La ringrazio"

L'ora d'italiano passò velocemente,alla fine il tempò se e andò e arrivò l'ora di pranzo.

La ragazza nuova, si avvicinò a me.

"Ciao, tu devi essere Doremi! Sai,nel tempo che Tetsuya e stato fuori da Misora, mi ha parlato di te"

"Ciao"dissi non sapendo di cosa stesse parlando.

"Sora! Lei ha perso la memoria!"arrivò Tetsuya.

"Oddio! E come è successo?"

Guardai Tetsuya incuriosita. E' vero, come avevo perso la memoria?

"Incidente"rispose vago.

"Capisco! Bhè,mi dispiace cara, riprenditi"

"Grazie"risposi.

Mi stava antipatica, decisamente tanto. Non so perchè.

"Tetsuya,posso parlarti un attimo?"chiesi.

"Certo, andiamo"mi prese per mano e ci avviammo verso il cortile.

Mi appogiai ad un albero dandogli la schiena.

"Come ho perso la memoria?"chiesi secca.

"Doremi, non credo di potertelo dire"

"Possibile che io non possa sapere nulla? Hai detto che qualsiasi domanda potevo venire da te. Eccomi! Sono qui davanti a te,e voglio la verità"sbottai girandomi verso di lui.

"La devi scoprire da te"

"Perchè, aiutami!"

"Non posso dirti troppe cose tutte insieme"

"Facciamo un patto?"

"Dimmi"

"Ogni giorno ti farò una domanda su quello che voglio sapere, una al giorno, ma tu dovrai essere sincero con me"

"Va bene"

"La prima: Cosa mi è successo?"

"Sei una strega, da quello che abbiamo capito, Pedravius ti ha fatto un incantesimo"

"Strega? Pedravius? Incantesimo?"chiesi confusa.

"Chiedimelo domani"disse sorridendo.

"Stupido" dissi facendo altrettanto abbassando lo sguardo.

Si avvicinò a me e mi prese il mento.

"Tu non sai quanto vorrei parlarti di tutto, raccontarti ogni cosa, affinchè ti possa ricordare, ma non posso. Ti giuro che se sapessi che non ti farebbe male, ti direi tutto,perchè sto malissimo. Non ti ricordi di me, di noi e questo uccide,ma mi fido di te,so che piano piano lo farai tu piccola"mi abbracciò.

Ricambiai e cominciai a piangere. Lui si scosto quanto bastava per guardarmi,continuando a stringermi.

"Che hai?"

"Scusa,sono un egoista, penso solo a me, so che questa situazione è diffcile per tutti"

"Shh, tu non sei egoista, sei la persona migliore che io conosca"

"Grazie"

"E di che"

"Tetsuya?"

"Si?"

"Ti voglio bene"

"Anche io, ti ...voglio bene"

Mi strinse forte a lui, il cuore batteva forte.

"Tetsuya!"una terza voce.

Alzai la testa e vidi Sora.

Mi staccai da Tetsuya, lei fece il contrario, lo prese a braccetto e se lo portò via.

"Tutto bene?"di colpo mi chiamò qualcuno.

"Oh,ciao Sinfony"

"Ti vedo strana"

"Quella nuova, mi sta antipatica"

"Ah,strano"disse sorridendo.

"Non c'è nulla da ridere, davvero"

Era bella, aveva i capelli biondo cenere, gli occhi marroni, alta,magra.

Andava bene per Tetsuya.

Mi sentivo terribilmente trsiste. Odiavo la mia amnesia, c'erano troppe domande, troppi frammenti di ricordi che non avevano alcun che di ragionevole.

Possibile che avevo dimenticato tutto?

Ero una strega, quelle col cappello che girano il mestolo nel grande pentolone?

Cattiva?

Buona?

Potente, o no?

E chi era quel nome che aveva pronunciato?

Non me lo ricordavo più, era troppo complesso.

Virus...Pirus...Pedro...aviazione?

No,credo di no.

E,lui conosceva quella ragazza, c'era qualcosa fra di loro?

"Ei, hai la faccia perplessa"

"Non puoi capire quante domande ho nel cervello"

"Immagino,io non riuscirei a non ricordare"

"Non è una cosa che riesci a fare"

"Si,lo so,ma sarebbe orrendo"

"Lo è. Chi è quella?!"

"Una sua amica"

"Solo amica?"

"Perchè?"

"Curiosità"dissi mettendo il broncio.

"Si,certo,comunque penso di si"

"Pensare non è una certezza"

"Vai a chiederglielo tu!"

"Sono spariti"

"No,sono laggiù"

"Lasciamo stare"

"Quando riavrai la tua memoria, ce ne sarannno delle belle"disse ridendo sotto i baffi.

"Che intendi?"

"Lo capirai"

"Ah già, io devo capire tutto da sola"dissi ironica.

"Dai,andiamo dentro"

"Ok"

 

"Aspetta Doremi!"

"Che vuoi Tetsuya?"

"Ti voglio accompagnare a casa"disse sorpreso dal mio tono.

"Ci arrivo da sola"

"Che succede?"

Chi è quella?

Siete stati insieme?

Ti piace?

Peggio,ne eri innamorato?

E io e te,che cosa eravamo?

"Niente"dissi semplicemente.

"Non è vero,ti conosco"

"Come vuoi"

"Doremi,dai"

"Tetsuya,non sai nemmeno quante domande ho nel cervello,sono confusa,e tu non aiuti"

"Grazie"

"Prego"

"Qual'è il problema?"

"Vuoi sapere qual'è il problema? Vuoi proprio saperlo? Io non ci sto capendo nulla,voglio sapere se io e te ci amavamo,se io ero innamorata di te, se ci siamo mai baciati,chi è quella ragazza, se ci stavi insieme,se ne sei innamorato,chi è il tizio magico,chi sono io, cosa mi è successo. E ora so che mi dirai che non puoi parlare,ma ci penso io a ricordare,fosse l'utima cosa che faccio"

"Doremi,non so che dirti"

"Chi è quella? Sono sicura che ha questa domanda puoi rispondermi"

"Un pò di tempo fa, io sono partito, e nel posto dove sono andato, ho incontrato questa ragazza,siamo stati insieme, ma ci siamo lasciati perchè io sono tornato qui. Ora lei ha convinto i suoi a mandarla a scuola qua. Suo padre abita qui,i suoi genitori sono divorzati, quindi sta con lui"

"Quanto ci sei stato insieme?"

"Un anno e mezzo"

"E,quanto sei stato via da misora?"

"Due anni"

"Ok"

In quel momento ho perso un battito,avevo bisogno della mia memoria,dovevo capire fino a che punto mi aveva fatto male questo ragazzo così bello,di cui penso di essere innamorata.

Presi a camminare.

"Doremi, aspetta"

"Stai lontano da me,sparisci,non mi seguire, dico sul serio"

"Va bene"

Quando mi assicurai di essergli abbastaza lontana, scoppiai a piangere mentre camminavo.

Era tutto così assurdo.

Nello scombussolamento generale,sbagliai strada. Mi trovai davanti ad un negozio, l'insegna diceva "Maho".

Instintivamente,scesi le scale e bussai,ma non ricevendo risposta, entrai.

Era buio,e puzzava di chiuso,non si vedeva un palmo dal naso e beccai una gamba di quello che doveva essere un tavolino.

Presi il telefono e accesi la torcia, c'era una cassa, e dei mobili. Alcuni oggetti erano accatastati da un lato,sembravano fatti a mano, ne presi uno a dir poco brutto.

Mi avvicinai ad una porta, e la aprii,quello che vidi mi fece paura.

Era una specie di passaggio.

Tetsuya aveva detto che io ero una strega, forse poteva essere qualcosa che ne aveva a che fare. Entrai in questa porta e appena uscii rimasi affascinata e impaurita nello stesso momento.

Sembrava un bel mondo, ma alcune case erano ridotte male, in lontananza c'era un castello imponente, che non era in tutta la sua bellezza, parti di muro si erano staccate,ma stavano lavorando per poterlo far tornare al suo aspetto originale.

Mi avvicinai a questo castello, ero vicino alla scalinata quando ad un certo punto una donna mi venne addosso.

"Ma che diamine?"questa mi guardò sorpresa. "Doremi?"

"Chi sei?"

"Come sei arrivata qui, sei sola? Va tutto bene?"

"Chi sei?"continuai con la mia domanda. Quella signora era strana, mi somigliava molto.

"Stavo venendo nel mondo degli umani. Abbiamo scoperto un controincantesimo per la tua perdita di memoria"

"Sono qui, ridammi la mia vita, ti prego"

"Certo, anche se tornerai ad odiarmi"

"Come scusa?

"Nulla,vieni qua,risolviamo subito la cosa"

Mi si avvicinò,mi toccò la fronte con una mano e chiuse gli occhi. La sentii sussurrare qualcosa. Per un momento non pensai nulla, poi mi scoppiò una bomba nel cervello. Sentii una valanga di ricordi tornarmi alla mente,tutte le domande trovarono risposta,non proprio tutte,la parte di Sora no, infatti non ne ero a conoscenza, quindi non potevo ricordare cose che non sapevo.

Guardai la persona davanti me, la riconobbi subito, era mia madre. Quella biologica, purchè di madre avesse ben poco. Mi allontanai subito, e lei sembro capire. Da una parte sembrava felice, dall'altra per niente.

Mi venne subito in mente quello che mi aveva detto Tetsuya poco fa. Come potevo aver dimenticato tutta questa roba! Porca miseria!

Ora ricordo, devo uccidere Tetsuya.

Schioccai le dita e mi trovai davanti casa sua. Avevo la magia e nemmeno lo sapevo.

Suonai e lui usci subito a chiedere chi fossi. Doveva essere solo in casa.

"Doremi, finalmente, come stai?"

"Non fare il buon samaritano, sei solo uno stronzo"

"Doremi? Che è sucesso?"

"Memoria tornata"

"Davvero,ti ricordi tutto"esclamò gioioso.

"Si, tutto tutto,sono venuta solo per dirti che mi fai schifo"

"Che bello, avevo immaginato questo momento in modo diverso"

"Anche io sai? Ma a quanto pare tu non riesci a stare lontano dalle altre, ma da me si"

"Non è vero"

"Ah no? Lullaby, quella cretina,e non voglio essere volgare. Oggi a scuola ti si è avvinghiata ,cos'è siete tornati insieme?"

"Ci siamo baciati"

"Perchè lo hai fatto?"

"Mi ha preso alla sprovvista, mi ha detto che non mi ha dimeticato e che è venuta per tornare con me, e che avrebbe fatto di tutto"

"Vacci. Vai da lei"

"No, io voglio te"disse avvicinandosi.

"No"lo bloccai subito. "Tu mi hai stufato, non riesci a essermi fedele, stavamo insieme praticamente, e avevo perso la memoria, dovevi stare con me. Con me Tetsuya. Se davvero mi amavi non lo avresti fatto"

"Non puoi dubitare di questo"

"Come faccio a non farlo,dimmelo"lo spinsi. "Lo fai a posta? Ti diverti a farmi soffrire? Perchè non mi hai mai detto di questa ragazza?"

"Non ce n'era bisogno"

"Siete stati insieme un anno e mezzo. Alla faccia del 'mi mancavi'. L'amavi?"

"Io amo te, lo sai?"

"Rispondi?"

"Pensavo di esserne innamorato, ma poi mi sono accorto che non lo ero veramente"

"Ti ci sei lasciato solo perchè tornavi qui"

"Si"

"Se ci sei stato tanto tempo, vuol dire che l'amavi"

"In quel momento si"

Boom

"Come ti sei dimenticato in fretta di me"

"Pensavo di non vederti mai più, dovevo continuare a vivere"

"Oh be scusa! Non volevo rovinarti l'esistenza, ma si da il caso che tu abbia sempre distrutto la mia di vita, ma io sono sempre stata qui, per te. Io, a differenza tua ti amo, tu non riesci a stare lontano da un'altra donna"

"Non è vero"

"Ah no? Vuoi continuare a prendermi in giro? Avanti, sono qui, dimmi altre cazzate, sono tutta orecchie. Sono stufa di te, sono stufa del tuo amore cosi effimero, delle tue cazzate, dei tuoi tradimenti. Vai da lei. Perchè io lo so, che ora ti ci metterai insieme, e mi verrai a dire che lo hai fatto solo per ingelosirmi. E sarà un'altra bugia, una delle tante.

Da adesso, le nostre strade si dividono, non provare più toccarmi, o giuro che te la farò pagare, mi hai fatta soffrire troppo, è ora di dire basta"

"Non puoi farmi questo, ora che potremmo stare insieme, finalmente"

"Sei tu che rovini sempre tutto, noi non siamo fatti per stare insieme, è ora di farcene una ragione"dissi.

Mi girai e voltai l'angolo, diretta verso casa.

Non mi seguii, sapevo che non l'avrebbe fatto. Non ha mai lottato veramente per me, non mi amava abbastanza, o forse affatto.

 

Erano le otto e mi trovavo già in classe, seduta al banco con il libro di Filosofia in mano.

Dovevo mettermi alla pari, col fatto che non ricordavo nulla, studiavo e dimenticavo.

Oggi stavo meglio. Ieri dopo esser tornata a casa, i miei genitori volevano festeggiare, ma io mi ero chiusa a chiave in camera. Avevo pianto tutta la notte, verso le quattro mi ero addormentata e non so come avevo fatto a svegliarmi presto. Avevo raccontato in poche parole le cose a Sinfony. Era arrabbiata, diceva di non capirci, di non capire lui e neanche me.

Io invece credo sia l'ora di andare avanti.

Sentii la porta aprirsi. Il professore entrò e si stupì nel trovarmi li.

"Buongiorno Signorina Harukaze"

"Buongiorno professore"

"Come mai mattiniera?"

"Ho recuperato la memoria"gli dissi evitando la sua domanda.

"Oh, ne sono molto contento. Visto che è in classe, mi puo aiutare con qualche scartoffia?"

"Certo, cosa devo fare?"

"Ci sarà una gita, fra due settimane"

"Oh, e dove andiamo?"

"In Italia"

"Molto bella, come posso aiutarla?"

"Ordini i moduli, questi-indicò dei fogli sulla cattedra- e li metti sopra ogni banco"

" Va bene"

Finii al suono della campanella, e in pochi minuti, la gente cominciò a riversarsi in classe.

Appena lessero i fogli, ci furono sospiri di gioia. Alcuni cacciarono anche degli urletti acuti.

La gente stava male.

"Bene ragazzi, come avete potuto leggere, faremo una gita, di una settimana all'estero. Sui moduli c'è scritto tutto, se avete domande, sono qui. Sarò il vostro accompagnatore"

Era tutto molto chiaro, forse mi avrebbe fatto bene quel viaggio.

"Kotake, a cosa dobbiamo il suo ritardo...signorina Natsui, anche lei"

"Ci scusi professore" parlò lui per tutte e due.

Alzai lo sguardo, e incontrai i suoi occhi. Mi faceva schifo come non me ne aveva mai fatto. Ancora una volta si era gettato nelle braccia di un'altra invece di fare qualcosa per me, ancora una volta mi aveva dimostrato quanto non mi amava e quanto poco mi desiderava.

Mi sarei voluta alzare, rendere il mio banco e lanciarglielo addosso, ma non ci avrei guadagnanto nulla. Così, mi limitai ad abbassare lo sguardo.

"Per questa volta passate, un'altro ritardo e potete benissimo non farvi vedere e filare in presidenza alla velocità della luce"

"Grazie"

Si sederono, Sora mi guardò, sentivo il suo sguardo addosso a me, ma non me ne preoccupai più di tanto.

Appena suonò la campanella, la ragazza, mi si avvicinò con sguardo sicuro.

"Cosa vuoi"dissi avendola notata con la coda degli occhi.

"Devi stare lontana dal mio ragazzo"

Mi veniva quasi da scoppiargli a ridere in faccia. "State già insieme? Che bello, le mie congratulazioni"

"No, ma fra poco me lo chiederà, ne sono sicura"

"Anche io ne sono sicura, non riesce a stare lontana da nessuna che gli si butta così tra le braccia"

"Io, ero la sua ragazza, tu non sei mai stata nulla per lui"

"Si, hai ragione, è tutto tuo, ora se permetti me ne vado" mi avviai alla porta, ma mi prese il braccio e mi pose un'altra domanda: "Davvero lasci stare?"

"Ho detto di si e non mi toccare"dissi alzando, forse troppo il volume.

"Ci sono problemi ragazze?" Tenko.

"No, è tutto a posto"dissi avvicinandomi a lui. Sora uscì.

"Sicura Dore?"

"Si grazie" gli sorrisi.

"Come stai?"mi chiese mentre uscivamo dalla classe.

"Bene"

"Davvero?"

"Si, te?"

"Io bene"

"Tenko..."gli presi le mani e mi misi davanti a lui.

"Dimmi bellissima"mi sorrise.

Arrosii. " Ti devo chiedere scusa"

"Per cosa?"

"Per come ti ho trattato, insomma da quando ci conosciamo, tu sei sempre stato molto gentile con me, ma tutto quel casino che è successo...mi dispiace"

"Ei, tranquilla, ok?" lo abbracciai titubante. Lui mi strinse forte a se.

"Ti accompagno a casa?"

"Si grazie"

Parlammo della gita per il più del tempo.

"Quindi ci vieni?"

"Si, anche se c'è un pò di trambusto in casa, sai per la storia di mia madre biologica"

"Ah, ho capito, e tu come l'hai presa?"

"Bhe ho scoperto che i miei genitori non sono i miei veri genitori, ma non c'è l'ho con loro, mi hanno cresciuta sempre con amore dandomi tutto quello di cui avevo bisogno"

"E la tua madre vera?"

"Lei è come se non la conoscessi, si è rinchiusa in un castello solo per la morte di quello che doveva essere mio padre, non ha senso, non mi doveva abbandonare"

"Voleva tenerti lontana dal mondo della magia, sapeva del tuo potere"

"Si ma le origini ci seguono sempre, non si può scappre da ciò che siamo"

"Si, ma una prova sempre a proteggere i propri figli"

"Se voleva mi avrebbe protetta lei, e ora non parliamone più"

"Va bene"

Arrivammo davanti casa. "Grazie" mi girai verso di lui per salutarlo con un bacio sulla guancia.

Quando fui vicina, lui mi voltò il viso e poggio le mie labbra sull sue. Rimasi paralizzata.

"Scusa ma volevo farlo da non so quanto tempo"

"Io, cioè..."

"Tranquilla, lo so che non provi nulla, siamo solo amici" se ne andò.

Stavo per entrare in casa quando qualcuno mi fece voltare verso di lui toccandomi la spalla.

"Cosa vuoi?"

"Poi sono io quello che va con tutte è?"

"Non ti seguo"

"Tenko"

"Siamo solo amici"

"Gli amici non si baciano"

"Strano, io e te lo facevamo spesso"

"Non siamo amici io e te"

"Ah no e cosa siamo?"

"Tu sei mia, la prossima volta che ti si avvicina gli faccio rimpiangere di essere nato"

"Non sono tua"

"Si"

"Tu stai con un'altra io ho la mia vita, non ci apparteniamo, e mai sarà cosi"

"Non sto con Sora"

"Ma se te la porti dietro come un cagnolino"

"E' lei che mi viene dietro, io voglio te, in tutti i sensi"sorrise malizioso.

Io diventai talmente rossa che potevano vedermi anche dall'altra parte del mondo, mi vedavano anche i marziari, ne sono sicura.

"Ma cosa... dici" presi a balbettare e a tirare su e giu la borsa di scuola senza saperne il motivo.

Si avvicinò a me, prima mi strinse a lui e poi mi baciò. Ricambiai, finchè la mia ragione bussò al cervello per farmi staccare.

"Insomma piantatela di baciarmi così all'improvviso"

"Tu devi avere solo il mio sapore sulle labbra"

"La figura del geloso non ti si addice, vattene"

"In gita sarai mia"

"Se certo.."

Sua... sua in che senso?!

"Fermo, non muovere un muscolo!" urlai attirando la sua attenzione.

"Dimmi"

"Che vuol dire tua?"

"La mia ragazza"

" Io non mi ci metto con te, vedi di sparire"

"No, ti dimostrerò che ti amo"

"Sono proprio curiosa"dissi seccata.

Entrai in casa e sbattei la porta.

Basta. Voglio la pace. Un pò di serenità, non chiedo molto no?

 

I giorni passavano veloci, e pian piano si avvicinò la data della partenza. Non stavo bene, ma cercavo di sembrare il più possibile felice davanti agli altri.

Io e Sinfony stavamo su skype, preparavamo le valigia.

"Questo lo metto?" chiesi alla mia amica.

"Direi di si, è la prima cosa utile che metti nella valigia"

"Non scherzare!"

"Ti stai portando l'intera casa"

Stavo per rispondere, quando citofonarono.

"Scusami Sinfony"

"Vai tranquilla"

Scesi le scale e aprii la porta, doveva essere mamma, era andata a fare la spesa.

"Mamma... Tetsuya?"

"Ciao tesoro, ho incontrato Tetsuya fuori dal supermercato e mi ha dato una mano nel portare la spesa"

"Non dovevi andare con la macchina mamma?"

"No tesoro, è dal meccanico, dove vivi?"

"Qui mamma, qui" dissi abbassando lo sguardo.

"Caro, vuoi rimanere? Si è fatto tardi"

"Oh non si preoccupi" rispose lui imbarazzato.

"Non fare complimenti, avvertirò i tuoi genitori"

"Non si preoccupi, loro sono fuori per due giorni, non mi aspettano"

"Un motivo in più per rimanere. Puoi anche dormire qui se ti fa piacere, così on devi passare la notte solo"

"Non vorrei infastidire"

"Ammetti di essere fastidioso allora"dissi guardandolo male.

"Doremi, che modi. Tranquillo Tetsuya"

"La ringrazio"

"Io preparo, voi fate qualcosa"

"Tanto ormai, me sembra un amico tuo lui. Lo inviti come e quando vuoi. Chiedigli di venire a vivere qui no?"

"Piantala di fare l'ironica."

Salii le scale ed entrai sedendomi poi sul letto della mia stanza.

"Perchè mi segui?" chiesi infastidita. In realtà avevo il cuore che batteva come un pazzo. Ogni volta che siamo soli mi agito. Vorrei solo baciarlo. Ovunque. Buttarlo sul letto, togliergli la maglia e sfiorare con le labbra ogni centimetro del suo petto.

"A che pensi, sei tutta rossa"

Lo guardai, rendendomi conto solo ora del mio mutismo.

"Io...ecco, niente" dissi incespicando sulle parole. Cosa pensavo, ero forse impazzita?

"Aahahah, sei completamente rossa"

"Sei tu, mi stai facendo diventare pazza"

"Menomale che ti faccio impazzire"disse avvicinandosi pericolasamente a me. "Perchè non metti in pratica quello che hai pensato?"

"Che ne sai di quello che ho pensato"

"Ammetti che hai pensato qualcosa di strano allora?"

"No, io... no!"

"Aaahahah ti fai i filmini erotici su di me piccola?"

"Esci dalla mia stanza, brutto egocentrico, sbruffone!"

"Non l'avrei ma detto"

Ancora rideva, e io mi imbarazzavo ogni minuto di più.

"Tranquilla io ho pensato mille modi diversi per portarti a letto"disse tra una risata e l'altra.

"Che cosa?!" presi la prima cosa che mi trovai sotto mano e gliela tirai.

"Porco!"

La gita sarebbe stata più dura di quanto pensassi.

 

Spazio autrice:

Salveee!

Non arrabbiatevi con me, vi prego!

Sono in un ritardo madornale.. epocale, sono senza parole anche io.

Premetto che questo capitolo mi fa altamente schifo, del resto quando mai mi piace quello che faccio?! Mai.

Bhe. E' da una vita che volevo togliermi di dosso questa.

Voglio un altro capitolo e per fortuna ho delle idee in mente.

Non sapevo che scrivere, non avevo idee, altro che blocco dello scrittore..

Via alla critiche, sono pronta.

Credo che abbandonerò questa storia... non so, è un periodaccio e faccio schifo.

Vedrò come va, nel caso vi avvertirò.

Bye guys :3

<3

ps: ci sono sicuramente errori, ma sono stanca di rileggerlo.

Tanto anche se lo facessi non cambierebbe molto, a quest'ora non riesco a distinguere una virgola da un punto.

Ps1: Il titolo del capitolo, è un titolo di una canzone del mio cantante preferito. 

  
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