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Autore: Aliak    27/08/2014    1 recensioni
250 anni sono passati dalla distruzione della sfera degli Shikion e l'eleminazione di Naraku, pian piano era tornata la pace in quelle terre, e tutto sembrava aver preso una buona piega, si eran creati accordi tra umani e alcuni demoni portando così una convivenza serena, anche se rimanevano alcuni focolai accesi fra le tante fila di entrambi. Qualcosa sta per cambiare, chi riporterà ora la pace, quando ormai i nostri vecchi eroi non ci sono più, e chi è rimasto sembra essersi estraniato dal mondo...
NB:Il personaggio principale di questa Fanfiction, sarà il figlio di Sesshomaru e Rin, saranno presenti anche altri personaggi presenti nel manga, anche se visto il periodo in cui si presenta la storia tutti i personaggi umani, saranno morti. Principalmente quindi saranno presenti quasi unicamente personaggi nuovi, o comunque secondari della storia, spero che piaccia.
Genere: Avventura, Azione, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Inuyasha, Jaken, Nuovo personaggio, Sesshoumaru, Un po' tutti | Coppie: Inuyasha/Kagome, Rin/Sesshoumaru
Note: Lemon, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Passato - Presente - Futuro'
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Eravamo ormai tornati, riconoscevo gli odori familiari di quel luogo, riconoscevo quelle terre, ormai eravamo quasi vicini al villaggio, eravamo in volo nella nostra reale forma, i miei occhi si erano spostati sul paesaggio sottostante nulla sembrava cambiato, era quasi un solievo, varcammo quella barriera di nebbia, che lo avvolgeva per poi scorgerlo, ormai i danni erano stati risanati il castello di nuovo come il villaggio, si mostrava nell'antica forma, come se nulla fosse accaduto quel giorno "da quanto siamo fuori" chiesi alle due, avevo perso il conto dei giorni in quel periodo che erano stati lontani da lì, era rimasta in silenzio per un pò come per accettarsi di dare la risposta giusta "dovrebbe essere passato quasi un mese e mezzo" ero rimasto scioccato da quella risposta, era passato così tanto tempo, com'era possibile, non gli sembrava che fosse passato tutto quel tempo, scorsi la grande imponente struttura del palazzo farsi sempre più vicina e l'odore di mio padre, che proveniva dalla stessa, poggiai lo sguardo su di lui, mentre scendevo riprendendo le mie forme, seguita poco dopo da Kami, e da Hanna -siete tornati- aveva chiaramente poggiato lo sguardo su Hanna, la studiava mentre mi si avvicinava insieme a Kami, lo sguardo tralasciava un po' di stupore, ma tornò impassibile come non mai. Entrammo arrivavano fino alle nari nuovi odori, mi guardai intorno stupito -sono arrivati alla fine fin dalla cina- disse Hana con il tono della voce che sembrava tra una risata trattenuta a stenti, e la calma sua totale notai lo sguardo assassino che mio padre le rivolse ma sembrava essere rimasta impassibile, come se non se ne fosse accorta, forse era anche possibile ma gli era parso di notare un sorriso divertito poco dopo increspare le labbra, che aveva appena nascosto, con la mancina mano -dov'è totosai?- domandai spezzando quella situazione, mio padre si voltò verso di me guardandomi -si trova in giardino con inuyasha- non dissi altroche mi allontanai lentamente da quel luogo, lasciando quei tre da soli avevo come l'impressione che dovessero parlare tra di loro, e non volevo star in mezzo, la mancina cercò la sfera, che era stata riposta all'interno di un piccolo sacchetto, l'avevo legata alla cinta vicino alle mie spade, assicurandomi ogni tanto che non fosse caduta durante il viaggio, ero quasi nei giardini quando vidi la figura di Isonka, portava con se la tenuta dei dodici, come gliel'avevo vista indossare una sola volta, da quando lo conoscevo -sei tornato tra di noi?- domandai a lui, non si era voltato in mia direzione, ma ero sicuro che si fosse accorto del mio arrivo -sono contento di rivederti, come è andato il viaggio?- domandò a quelle parole, aprì il sacchetto infine mostrandogli quella sfera -che cos'é?- domandò perplesso -aki e hana dicono che è l'essenza del meidon- girai lentamente la sfera, fra le dita studiandola per l'ennesima volta -Hana è qui?- domandò stupito -si- risposi semplicemente -sento guai in vista- lo fissavo perplesso -è una storia lunga- aggiunse -dove eri diretto?- mi domandò cambiando discorso sembrava non voler entrar oltre nell'argomento -da totosai- risposi, per poi cominciar di nuovo a incamminarmi per raggiungere i giardini -non mi chiedi di lei?- mi domandò che intendeva? parlava sempre di hana? -se non ne vuoi parlare, non ti sforzo- aggiunsi -io parlavo di Mikio- disse poco dopo, un sospiro uscì dalle mie labbra, dopo quell'illusione causata da hana, così reale, avevo avuto paura che realmente fosse morta, in realtà sapevo che era stata una illusione come gli aveva detto la yasha, ma quel dolore così intenso gli aveva chiuso il cuore congelandolo, temendo realmente di perderla di non essere all'altezza di salvarla, di proteggerla. Scorsi lo sguardo di isonka era preoccupato, da quel mio silenzio -sarei andato da lei appena avrei incontrato totosai- dopotutto era vero -che ti ha fatto hana?- mi chiese -in che senso?- sospirò lievemente -conosco bene quella subdola yasha, gioca sempre con i sentimenti degli altri, come un succubo si nutre delle paure degli incubi degli altri, non vorrei che..- non gli feci finire la frase -tranquillo- dissi solo quello per poi allontanarmi da lui, tornando in direzione della mia meta, trovai totosai con inuyasha, totosai sembrava occuparsi di tessaiga, ogni tanto batteva con il martello contro la lama infuocata, e poi risputava fuoco -è tornato il ragazzino finalmente- disse inuyasha, ero arrabbiato da quel termine, sentì il puncicare sul mio collo, e schiacciai la piccola figura del vecchio myoga -sono felice di riederla signorino-  disse lentamente riprendendosi -oh- esclamò totosai sollevando lo sguardo da tessaiga poggiandolo su di me -ci sei veramente riuscito?- domandò mentre mi avvicinavo ai due -si- dissi mostrandoglielo -che cos'è quella cosa?- domandò inuyasha, per poi cercar di afferrarla, totosai gli sbattè in testa il martello -non provateci- lo ammonì -perchè?- domandò di rimando massaggiandosi la testa nel punto in cui l'aveva colpito, vidi totosai allungare la mano, gli porsi quella sfera -non potresti toccarla comunque- ; -e perchè tu puoi?- gli domandò acido -perchè io posso modellarla per creare ciò che ci serve- aggiunse lui, guardandola attentamente ignorando inuysha che sembrava furioso -non mi sembra una vera risposta questa, che dovresti farci con quella sfera?- disse adirato -un'arma- prese tessaiga con la mano libera allungandola verso inuyasha -dammi la yamato- gli allungai quindi la mia zanna, ancora allinterno del suo fodero -mi ci vorrà un po', non so dirti quanto, appena sarà pronta ti avvertirò- disse -grazie- aggiunsi poco dopo per poi allontanarmi, sentì rimbombare un'altro colpo del martello di totosai voltandosi vide inuyasha che era stato colpito di nuovo  -perchè l'hai fatto vecchiaccio- ; -vedi come è educato il signorino, mai che tu mi abbia detto un grazie- commentò il frabbro, mentre inuyasha gli assestò un pugno in testa facendogli crescere un bernoccolo, sorrisi alla scena per poi allontanarmi di nuovo senza starli più a ascoltare, fissavo attentamente davanti a me, mentre percorrevo i corridoi seguendo quella traccia, "è viva" tirai un sospiro di solievo mentre raggiungevo la sua stanza, quella che inizialmente gli era stata affidata da aki, quando per la prima volta, era venuta a dormire nel mio castello, entrai senza bussare, e trovai la stanza deserta apparentemente per poi accorgermi che era dietro a un separè a cambiarsi di abito -Iriumaru- la sentì pronunciare il mio nome, e venirmi di corsa incontro, ancora semi nuda, l'abbracciai forte a me, trattenendola fra le mie braccia forti, facendo aderire il mio corpo al suo -sei viva- mi sfuggirono quelle parole dalle labbra -si sto benissimo, sei stato lontano un po' ma in tua assenza, non mi è successo nulla tranquillo- aveva sentito la paura trasmessa dal mio tono di voce, che aveva fatto uscire quelle parole. La baciai avidamente cercando quelle sue labbra che mi erano mancate così a lungo, per quel mese e mezzo, lei contraccambò subito sembrava felice anche lei, di essere tra le mie braccia continuai a baciarla non potevo farne a meno, ma volevo di più molto di più volevo il suo corpo, sentì le sue mani giocare con le mie vesti, sembrava volermi anche lei la lasciai fare, mentre lei scioglieva i nodi della veste, lasciandomi senza vestiti sentivo il suo dolce odore inebriarmi, la portai sul letto c'eravamo solo io lei e le lezuola, baciavo dolcemente la sua pelle, sentivo il suo corpo rispondere a ogni mio tocco a ogni mia carezza, morso la mordicchiavo dolcemente giocando con la sua pelle, con i capezzoli tirandoli mordendoli leggermente, per poi giocar con la lingua con gli stessi, gemeva di piacere, un piacere tanto intenso a un certo punto con una leggera forza, mi fece lei distendere dul letto, mettendosi a cavalcioni su di me, ero rimasto stupito da quel gesto, mentre lei lasciò completamente nudo il mio petto, cominciando a sua volta a giocare con me, il piacere si faceva sempre più intenso mentre sentivo il suo seno che mi sfiorava delicatamente il petto mentre mi baciava di nuovo sulle labbra, sentì il tocco di lei, dove non mi sarei mai aspettato un gemito uscì dalle mie labbra, mentre appena inarcavo la schiena per il piacere provocato da quel tocco, avevo il fiato corto non riuscivo a respirare quasi, con foga decisi di nuovo di cambiare la sua posizione, sapevo che ero pronto ma lei, sfiorai delicatamente l'interno coscia, mentre la baciavo di nuovo sul collo mordicchiandolo, infilai un dito delicatemente per poi ritirarmi giocando un po' con il clitoride, la sentì pian piano inumidirsi, quindi decisi di entrare dentro di lei una volta per tutte, e farla di nuovo mia dopo quel tempo di astinenza. Crollammò sul letto, al culmine di quell'amore, sollevai le coperte a coprirci delicatamente con le morbide lenzuola di seta sotto di esse continuavamo a baciarsi e dolcemente accarezzandoci mi rilassai tra le sue braccia, accoccolandomi contro la sua nera pelliccia e il suo petto, sentivo quel dolce contatto e non volevo che finisse, lei cominciò a accarezzarmi dolcemente i capelli, socchiusi appena gli occhi mentre il rumore mi destò, quando la portà si aprì e la figura di una delle giovane servitrici era entrata nella stanza, non aspettandosi la scena che gli si sarebbe parata davanti agli occhi, fissò per un breve momento il suo principe e mikio, ancora abbracciati l'uni a gli altri nudi -mi dispiace.. avevo portato solo le cose che..- poggiò delle rapidamente a terra, rossa come un pomodoro in faccia per poi uscire senza aggiungere altro, troppo sconvolta probabilmente o semplicemente imbarazzata, mikio sembrava volersi sollevare ma io la fermai -dove vuoi andare?- mormorai -volevo prendere quello che gli avevo chiesto- tentò di nuovo di alzarsi ma venne fermata da me, l'attirai di nuovo a me, ero quasi tentato da riprenderla di nuovo in quel momento, ancora stanchi e ansimanti per quello di prima, ancora carichi di passione, sembrava imbarazzata notò le sue gote colorarsi -non sei stanco?- mi chiese, la feci aderire un'altro po' al mio corpo, e come risposta ottenni un gemito, l'aveva sentita, contro la pelle della schiena -direi di no- non dissi altro lentamente entrai di nuovo in lei facendola mia, imprimendo dentro di me quelle sensazioni, era solo mia non avrei permesso che gli succedesse qualcosa, per nessun motivo al mondo. Ormai stanchi alla fine ci addormentammo.
   
 
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