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Autore: HeavenHell    27/08/2014    3 recensioni
Ne "I pilastri della Terra" l'ex sceriffo William Hamleigh viene giustiziato con un'impiccagione al patibolo di Shiring, il feudo che ha ingiustamente strappato dalle braccia dei figli del defunto traditore Bartholomew. E se la sua morte non fosse avvenuta? E se ci fosse stata una svolta del destino a cambiargli totalmente la vita?
Premetto che non sono un granchè nello scrivere e non ho mai aspirato ad essere un'autrice, ma mi piacerebbe molto sfogare la mia fantasia e condividerla con tutti voi lettori.
Mi piace molto leggere e amo lo stile di Ken Follett. Un nome, una garanzia.
E come potete dedurre dall'apertura di questa breve premessa la mia fan fiction ruoterà intorno alle vicende del tanto odiato William Hamleigh e l'oggetto della sua lunga e insoddisfabile ossessione: Aliena.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Aliena, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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Goodbye

Walter trovò immediatamente un modo per rimediare al proprio errore; a causa dell'età avanzata non aveva prestato molta attenzione alla strada e aveva fatto sì che un sasso enorme andasse a finire in una ruota anteriore, distruggendone il vecchio legno. William n'era rimasto molto arrabbiato. Non vi era alcun cavallo su cui viaggiare e di certo non voleva percorrere molte miglia a piedi. 
Ma un'ora dopo dal brusco risveglio di Aliena, un altro carro agricolo spuntò dalla parte opposta e avanzò velocemente verso di loro. Un contadino fu talmente gentile da tirare le redini per fermare il giovane cavallo per correre ad assistere i tre sfortunati, ma poi Walter ebbe un lampo di genio. 
Senza proferire parola all'uomo dal buon animo, estrasse dalla cinta di pelle un pugnale affiliato e, con uno scatto deciso, glielo ficcò nel ventre. Il contadino sgranò gli occhi e, nel tentativo di mormorare qualcosa, la bocca grondò di sangue. Non gli ci volle molto a cadere a terra, in fin di vita.
Walter si rivolse al suo signore. << Ecco fatto >> E con un finto, ma soddisfatto inchino invitò i due a salire sul nuovo carro. 
Trasferirono il vecchio bue e i bauli da un veicolo all'altro. Spostarono il cavallo e lo legarono all'altra estremità del carro per evitare che le lunghe corna del bue ferissero l'altro animale. Il cavallo valeva molto di più. 
Ripresero a viaggiare lasciando il carro danneggiato accanto al corpo inerme del contadino. Non ci pensarono nemmeno a seppellirlo.
Aliena scosse più volte il capo, amareggiata dai due "compagni di viaggio". Si sentiva dispiaciuta per il pover uomo che senz'altro non si meritava una simile fine.
Senza volerlo, tornò a meditare sull'incubo. 
Il suo cuore ebbe un fremito di paura ogniqualvolta che la sua mente rievocava l'immagine di sua figlia con il ventre scoperto, ma gonfio, e con gli occhi colmi di infelicità. 
Le punsero gli occhi al solo pensiero di sua figlia con il seme di William che attraversava le sue ovaie. Riemersero le stesse paure verificatasi nel periodo in cui Aliena temette per la propria gravidanza aspettando un ipotetico figlio di Hamleigh. Fortunatamente ebbe dato alla luce un bellissimo bambino dai capelli rossi e dai vivaci occhi azzurri.

<< Devo pisciare >> Annunciò Walter ad un certo punto del viaggio frenando il vecchio bue. L'animale fu contento di fermarsi per recuperare alcune energie perdute nel lungo e faticoso viaggio.
<< Anch'io >> Soggiunse William scendendo dal carro. 
Walter s'incamminò verso la foresta che fiancheggiava la strada.
<< Tu vieni con noi >> Disse William voltandosi verso Aliena, ma quest'ultima storse la bocca formando una smorfia sul  viso come per dire:   "No grazie, preferisco non vedere i vostri uccelli raggrinziti ". Ma William, spazientito, afferrò un braccio della donna e la obbligò a scendere dal carro e seguirlo nella foresta. Non poteva correre il rischio di lasciarla sola lì, Aliena era una maledetta furba e , una volta trovatasi sola, non avrebbe esitato a fuggire via.
I tre entrarono nella fitta vegetazione a passo lento. Vi regnava un silenzio tombale, interrotto dal rumore delle foglie morte rompersi sotto le loro scarpe.
Walter si fermò a lunga distanza dai due e si posizionò davanti ad un albero. Si alzò la tunica ed emette un gemito di sollievo nel svuotare la propria vescica. Aliena ringraziò Dio di trovarsi a lunghi passi di distanza dal vecchio cavaliere. 
William fece per allontanarsi anche lui per trovare un punto ove urinare quando, ad un tratto, qualcosa cominciò a muoversi nei cespugli sempreverdi vicini a Walter. 
Il cavaliere non ebbe alcun motivo di preoccuparsi, convinto all'idea di trovarsi accanto ad un animale fuggitivo. Ma pochi secondi dopo si rese conto di sbagliarsi totalmente : due uomini sbucarono fuori dai cespugli e si lanciarono su di lui. 
William e Aliena non aspettarono nulla per nascondersi nei primi arbusti che trovarono.
I due fuorilegge aggredirono con una certa potenza il vecchio cavaliere. William non si mosse dal proprio nascondiglio, consapevole della brutale forza che i due possedevano, nonostante fossero spogli di armi.
Walter non ebbe tempo di sguainare la propria spada per difendersi dai briganti che si trovò subito disteso a terra, facilitando di conseguenza il compito ai due uomini di massacrarlo di botte. Uno dei due fuorilegge riuscì a strappargli via l'arma e si fece da parte, tenendola ben stretta al petto. La spada valeva qualche penny. 
L'altro invece cominciò a prenderlo a pesanti sassate. Walter si sentiva troppo debole per reagire.
Davanti a quella sgradevole vista Aliena parve per un momento sconvolta e nauseata, ma poi si ricompose distendendo l'espressione. Dopotutto non si sentiva per niente dispiaciuta per Walter, anzì si compiacque alla vista di un William impaurito e preoccupato. 
Egli impugnava la propria spada, ma non aveva il coraggio di lasciare il nascondiglio e accorrere ad aiutare il cavaliere. Era consapevole di essere troppo vecchio per i due avversari e preferì restare in disparte per salvarsi la pelle.
Walter tentò di urlare il nome del suo signore ma un'ennesima sassata bastò a sfondargli il cranio.
I fuorilegge, dopo avergli rubato qualche indumento, presero a scappare via verso il prossimo villaggio dove poter vendere la spada della vittima in cambio di pane e birra abbondante.
Non appena i briganti furono abbastanza lontani i due sopravvissuti uscirono dai cespugli.
William si avvicinò al corpo inerte del cavaliere. S'impallidì nel vedere il suo compagno di avventure e disgrazie con la testa completamente sfondata.
Si portò la manica della tunica sulla bocca, quasi sul punto di vomitare. Spostò lo sguardo sulle gambe del morto per evitare di dare di stomaco. Aveva visto di peggio, ma senza Walter cominciava a sentirsi solo ed indifeso.
Aliena stette silenziosa dietro di lui. Quella situazione le voltava lo stomaco, ma si sentiva egualmente sollevata. Ora, senza il suo prediletto scudiero, William era un bersaglio facile.
Si stupì nel vederlo inginocchiarsi accanto al corpo senza vita del compagno. Se lo sentì bisbigliare una frase simile a : " Sei stato più che un cavaliere per me. Addio Walter. "
Aliena non aprì bocca. Non si aspettava un gesto di compassione da parte del tanto odiato e temuto William Hamleigh. Era convinta che quell'uomo non possedesse un cuore.
William si alzò di scatto e afferrò nuovamente la donna per un braccio. << Dobbiamo andare via. Dobbiamo raggiungere il carro prima dei briganti >> E detto ciò i due cominciarono a correre verso l'uscita della foresta. 
A William il piede sinistro cominciava a dolergli, era appena guarito dalla gotta, ma aveva ancora l'articolazione debole. Il pensiero di perdere tutte le sue ultime ricchezze per mano dei fuori legge lo aiutarono a non rallentare la corsa.
Finalmente i due raggiunsero il carro e lo trovarono intatto. Probabilmente i fuorilegge avevano preso un'altra via.
Montarono sul carro e William prese le redini e con dei movimenti bruschi incitò il povero animale a proseguire.
Era visibilmente scosso dalla perdita del cavaliere, lei pertanto stette zitta per un paio di ore..non per compassione, ma per sottrarsi dal malumore di William.
A William importava andare il più lontano possibile da Kingsbridge; avendo preso parte all'assassinio del vescovo di Canterbury difficilmente poteva sfuggire una seconda volta dalla rabbia del nuovo conte di Shiring.
  
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