27/08/2014
6 recensioniTen - Chelsea Bun
Arthur sospirò e si sedette, finalmente tranquillo, sulla poltrona davanti al caminetto.
Una copia del Ritratto di Dorian Gray tra le mani, un paio di pantaloni di una tuta (di Francis), una felpa di due taglie più grande (di Francis) ed il tea sul tavolino di fianco alla poltrona.
Erano le cinque e cinquantasette e lui era prontissimo a guastarsi il suo break pomeridiano.
Sentiva i bambini giocare con Francis in giardino e le loro risate.
Si rilassò, pronto ad un impegnativo pomeriggio a suon di Basil e Dorian Gray quando il campanello suonò.
Fino all'ultimo sperò che andasse uno di quei tre ad aprire ma si rese conto che non potevano sentire con i bambini che urlavano e ridevano.
Si alzò e sciabattò lungo il corridoio fino ad aprire.
Si ritrovò davanti a due dei tre rifiuti della società.
Prussia e Spagna.
- Che volete?
Prussia ghignò e posò la mano sullo stipite della porta.
- Soltanto te, bellezza.
La porta si richiuse, secca, sulle sue dita.
Il campanello risuonò e, sospirando, Inghilterra si trovò ad aprire.
Stavolta fu Spagna a provare ad entrare, mentre, dietro di lui, Gilbert agonizzava in terra.
- Francis ci ha invitati a passare qui il pomeriggio.
Come se fosse stata richiamata da una forza superiore, la rana apparve dietro il compagno, cingendogli i fianchi
- Siete arrivati finalmente!
- Zio Antonio! Zio Gilbert!
I due bambini saltarono addosso ai due alla porta, buttandoli quasi in terra.
- Come va? Avete portato regali?
- Alfred! Non chiedere agli ospiti se hanno regali!
Gilbert sorrise, stringendo a sè Canada che teneva tra le mani Gilbird, sorridendo.
- Si, sono in macchin- prima che potesse finire, le due furie bionde si erano lanciate verso la BMW del tedesco.
- ...na...
Inghilterra ghignò quando i due rientrarono carichi di pacchetti e trotterellarono in salotto, agguantando i dolcetti posati sul vassoio accanto al tea.
Francis li fece entrare e si misero sui divani a chiacchierare del più e del meno, mentre i bambini erano in cucina a combinare chissà cosa.
Dopo un po' di tempo, nel quale anche Arthur si era rilassato insieme ai tre, a sua detta rifiuti, nell'aria si sentì un odore di bruciato misto a qualcosa di dolce.
Inizialmente nessuno osò parlare poi, quando Canada uscì per andare da suo padre, tutti iniziarono a preoccuparsi.
- Matthew? Ti prego dimmi che sono i vicini...
Il piccolo scosse la testa sorridendo e prese la mano di Francis.
- Vieni papa, voglio mostrarti una cosa! Dai papa, vieni, vieni!
Il francese venne trascinato in cucina dal piccolo e sparì dietro la porta.
- Però, è un padre niente male!
Rise Gilbert stravaccato sul divano.
Antonio gli diede manforte annuendo.
- Si, tiene molto a Matthew ed Alfred.
Entrambi guardarono la faccia, leggermente innamorata, di Arthur che guardava la porta della cucina.
Porta che si spalancò rivelando un Francis sorridente che portava un vassoio di tartine dall'aspetto non troppo convincente.
- Arthùr, mon amour, i bambini hanno fatto queste per te.
Alfred spuntò da dietro le sue gambe e andò a sedersi in braccio ad Antonio.
- Non è vero, li abbiamo fatti per lo zio Tonio e lo zio Gil!
- Zitto Alfred.
Ribatté Francis posando il vassoio sul tavolo.
Arthur osservò critico un dolcetto, poi lo prese, lo annusò e lo morse.
Le guance presero colore, il respiro venne trattenuto e gli occhi lacrimarono.
- A-Alfred, honey, che ci hai messo al posto dell'uvetta?
La stessa reazione avvenne in Gilbert ed Antonio che si alzarono di colpo, osservando i bambini sorridenti.
- Vi piacciono?
Chiesero, all'unisono, guardandoli speranzosi.
Gli adulti si guardarono e poi annuirono, forzatamente.
- Sono squisiti, ma che ci avete messo al posto dell'uvetta?
Intanto Arthur era in terra e si teneva la gola con le mani.
- Non avevamo uvetta così abbiamo ridotto un peperoncino indiano a cubetti e lo abbiamo messo sopra tipo uvetta!!!
Poi corsero in giardino a giocare, ignari dell morte, molto prossima, del loro daddy.
- Penso di star per vomitare.
Tutti annuirono all'affermazione di Prussia.
Ci furono cinque secondi di silenzio poi, in massa, si precipitarono in bagno.
Alfred e Matthew, intanto, continuavano a giocare felici a football.
Nooooooooooooo è finitaaaaaaaaaaaaa!!!!! Mi dispiace enormemente mettere un punto a questa raccolta!
Mi sento come se mi stesse abbandonando una parte di me!!
Mi sono dannatamente affezionata alla FACE family, e chissà, magari tornerò alla carica con qualcos'altro!!
Spero che questa raccolta sia piaciuta come la ho amata io.
Grazie tante a chi ha solo letto, a chi ha messo questa storia in una delle tre categorie e chi ha recensito.
Grazie mille a tutti voi!!!
BACIONISSIMI EM&C!!!