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Autore: Azzurrina1926    27/08/2014    6 recensioni
Leon Vargas è uno dei ragazzi più sfigati della scuola. Quasi per caso si trova in situazioni spiacevoli che rendono la sua vita scolastica un inferno. Per aver ricevuto una sospensione suo padre lo manda a lavorare come barista in un locale di un amico. Ma nessuno avrebbe mai pensato che da quel lavoro la sua vita sarebbe cambiata completamente.
[...]
« Se stai male? pensa a me. Pensa a tutte le cavolate che ho fatto da quando ci siamo incontrati. Pensa al nostro strambo primo bacio, pensa ai nostri goffi abbracci e poi pensa che un giorno non lontano ti porterò via da quest'inferno che scapperemo da tutto e tutti, che guarderemo il mondo dall'alto e che non ti lascerò mai. Ti amo piccolo e dolce fiorellino ».
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Leon, Un po' tutti, Violetta
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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La giornata non era iniziata nel migliore dei modi. Mi trovavo in presidenza per aver partecipato ad una rissa in cortile, il motivo ? beh questo non lo sapevo nemmeno io, mi ci sono trovato per caso del resto è sempre per caso che finisco in presidenza. Una volta per una specie di lotta con il cibo. Mentre gli altri si sbizzarrivano a lanciarsi il pranzo io, preso dall'euforia del momento decisi di fare una pazzia diciamo una cosa vietata almeno nella mia scuola: Mangiare lo yogurt direttamente dalla macchina anziché usare il solito bicchierino. Inutile dirvi che quando la mia bocca era praticamente attaccata al tubicino dove usciva lo yogurt la signorina Garcìa entrò in mensa, il resto è inutile raccontarlo. 
« Vargas » sentì la voce della vicepreside chiamarmi e Diego il mio migliore amico uscire dall'ufficio con aria afflitta « Allora com'è andata ? » domandai « solo due parole: Mio padre » afferrai subito il concetto e diciamo che avevo paura per lui conoscendo suo padre. « Abbi cura di te amico, abbi cura di te » dissi dandogli qualche pacca sulla spalla.  
« Vargas, allora ? » guardai in cagnesco la vicepreside e totalmente tranquillo mi avviai verso l'inferno sperando di uscirne vivo. 
Ero seduto sulla comoda poltrona bordeaux in pelle posta dietro la scrivania in legno smaltato, di fronte a me c'era il preside Morata ovvero un vecchiaccio stempiato dai baffoni alla Freddie Mercury che leggeva delle cartacce. 
« Allora Leon. E' la terza volta in un mese che ti ritrovo qui. Quale parola della frase:  "Sta lontano dai guai " non hai capito ? ». « Veda signor preside il fatto è che io non lo faccio di proposito è come se i guai cercassero me, mi creda quando le dico che non so nemmeno io come ci sia finito in quella rissa. 
Cinque minuti prima stavo passeggiando tranquillamente nel cortile e cinque minuti dopo mi sono ritrovato in mezzo all'ammucchiata selvaggia » protestai. « Sospeso » a quelle parole spalancai gli occhi « lei non può farmi questo. Preferisco pulire i bagni per un mese ma non mi sospenda ». 
« Una settimana Vargas » disse porgendomi una di quelle scartoffie. Rassegnato presi il foglio e uscì. 
Sospeso per una rissa dove non c'entravo niente. Già avevo in mente le conseguenze: Lavorare per tutta la settimana nel bar di un amico di mio padre, grande ! Non poteva andarmi meglio. 
« Ti è andata male eh ? » girai lo sguardo e incrociai Alex. Uno dei ragazzi più tranquilli della scuola, diciamo che non causava mai problemi. « Sospeso per una settimana ».« Sai Leon è davvero strano tu sei un ragazzo egocentrico ma non un teppista eppure ogni settimana finisci nei guai ». « La sfortuna dello sfigato » lo sentì sorridere « ci si vede Vargas » disse avviandosi verso la classe. 

 

« Papà posso spiegare tutto » guardai fisso mio padre mentre spostava il suo sguardo prima sul foglio e poi su di me « tu hai partecipato ad una rissa ? » mi chiese incredulo « diciamo che mi ci sono trovato per caso, mi ci hanno trascinato ecco » risposi « ma è impossibile ! Tu non sai nemmeno calciare un pallone e ora partecipi ad una rissa ? ».« Strano eh ? ». « Bravo ».« Come scusa ? ». 
« Ho detto bravo Leon, adesso posso dire a tutti che mio figlio ha partecipato ad una rissa, sono fiero di te ».« Papà ma non ho nemmeno sferrato un cazzotto sono stato fermo ». « Beh allora se è così da domani incominci a lavorare ».« Ma come... ».« Niente proteste ». 
Diciamo che non mi sarei aspettato una reazione del genere da parte di mio padre, insomma è vero sono sempre stato un tipo pacifico che non ha mai alzato le mani contro nessuno e incapace di utilizzare qualsiasi muscolo del corpo compreso il cervello ma non sono una pippa ricordo la prima volta che dissi ai miei genitori che avevo una ragazza la risposta di mio padre fu « Allora non sei gay » ci rimasi male anche perché una settimana dopo quella ragazza mi lasciò. Non sono mai stato considerato un tipo affascinante una volta cercai di corteggiare la capo cheerleader Ludmilla ma diciamo che tutti i tentativi che provai furono inutili lei mi disse testuali parole « Sei carino e attraente ma imbranato, quindi non mi rivolgere più la parola » rimasi di pietra però pensai: " Se Ludmilla Ferro dice che sono attraente allora qualche speranza ce l'ho ".  
Diciamo che a scuola mi chiamano " Sfirgas " ovvero un incrocio tra Sfigato e Vargas ma non mi lamento almeno questo vuol dire che almeno sono considerato nelle gerarchie della scuola. Ci sono: I giocatori della squadra di calcio, le cheerleader, gli sfigati e Sfirgas che sarei io. L'unica ragazza che mi faceva stare bene era Madison. Lei rideva alle mie battute stupide, ai gesti stravaganti che usavo per parlare con i miei amici e alle cazzate che puntualmente facevo con lei mi sentivo amato e felice. Quando mi lasciò stetti male per tre mesi e ammetto che ancora adesso ci sto male. Avrei voluto essere il ragazzo che durante il suo ultimo anno di scuola l'avrebbe aspettata fuori al cortile appoggiato al motorino, il ragazzo per cui avrebbe usato la scusa di dormire a casa di un'amica sabato per poi scoprire dove nasce il primo brivido, avrei voluto essere quel ragazzo che l'avrebbe fatta esasperare per i messaggi mai inviati ma non poteva andare così. Mi tradì. Non era la ragazza che pensavo, non dissi niente ai miei mi confidai con Diego anche se poi non era un gran ascoltatore. Ma non cambiai per niente dopo esserci lasciati continuai a svolgere la mia vita nel peggiore dei modi anche perché nonostante i tentativi la parte migliore non mi veniva mai. 

 

 

Angolo Autrice: Ciao a tutti e buone vacanze. Vi piace la mia nuova storia ? spero di si. Il primo capitolo è abbastanza corto anche perché è solo il primo capitolo prometto che i prossimi saranno più grandi. Passiamo alla storia. Non so a voi ma a me piace l'idea di questo Leon imbranato e spesso molto sarcastico diciamo che stravolge la storia di Violetta ma chiunque di noi lo ha fatto nella propria storia. Spero vi piaccia. 

Ciao a tutti !!!!

  
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