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Autore: nightmaresandstars    27/08/2014    1 recensioni
[SPOILER! Se non avete letto la trilogia, sbrigatevi e poi tornate qui!]
Helene Snow è la nipote dell'ormai ex Presidente di Panem. Questa è la storia degli ultimi Hunger Games.
Che i Settantaseiesimi Hunger Games abbiano inizio. E possa la fortuna essere sempre a vostro favore!
Genere: Azione, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Katniss Everdeen, Nuovi Tributi, Nuovo personaggio, Peeta Mellark
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 18 - ... IL MATROMONIO
 
«A-adesso?» ho chiesto scioccata.
«E quando altrimenti?» ha cominciato alzandosi. «Tu sei convinta di non poter uscire da qua, e io sinceramente ho paura di quando ci saremo solo noi, insomma, non voglio uccidere nessuno di loro, quindi probabilmente morirò anche io...»
«Aspetta, aspetta.» l’ho interrotto io. «Tu vuoi veramente sposarmi adesso?? Nel bel mezzo dell’Arena?»
«S-sì...» stava cominciando a perdere l’entusiasmo che lo animava.
«Okay... sì! Sposiamoci!» gli ho infine risposto sorridendo.
In fondo lo amo, quindi... perché no?
«Bene, allora White, faremo come avevamo deciso, okay?» ha detto girandosi verso la mia migliore amica.
«Perfetto!» ha iniziato lei. «Ragazze, dovrete darmi una mano, domani ci sarà un matrimonio da celebrare, dobbiamo prendere delle cose... Fir, posso parlarti un attimo?»
«Certo, dimmi pure...»
«Non qui, vieni.» ha detto infine alzandosi per allontanarsi da noi. «Se volete venire anche voi ragazze, vi spiego quello che faremo...»
Così, di punto in bianco, ci siamo ritrovati soli. Jale stava mettendo da parte il coniglio, dicendo che quello sarebbe stato il nostro banchetto di nozze.
«Aspetta... ma io non sono pronta!» ho detto improvvisamente. «Insomma, vestito, trucco, cerimonia... come pensi di fare?» ho aggiunto poi rispondendo al suo sguardo interrogativo.
«Sta tranquilla... ho pensato a tutto... se ne stanno occupando gli altri.» mi ha risposto avvicinandosi. «Magari non sarà il bellissimo abito che avresti voluto, e magari non ci sarà la tua famiglia, ma ci sono io... io sarò la tua nuova famiglia da domani, e per sempre. E non mi interessa come sei vestita, o come sei truccata, tu sarai sempre la più bella, sarai sempre la mia stella!»
Solo a quel punto, mi ha messo la collanina al collo. Io come risposta ho fatto ciò che l’istinto mi ha detto di fare: l’ho baciato. Un bacio dolce e intenso al tempo stesso.
Lo amo veramente così tanto?
I miei pensieri vagavano a briglia sciolte. Gale è comparso solo per una frazione di secondo, il tempo di rendermene conto e cacciarlo via. Stavo per sposarmi, e pensieri del genere su altri uomini non andavano più bene!
«Ehi, voi! Va bene che vi abbiamo lasciato un po’ di privacy, ma potete aspettare fino a domani per fare certe cose!» la voce di Volumnia mi ha riportato alla realtà.
Tempo di rendermi conto che ero sdraiata per terra, con Jale sopra e una sua mano pericolosamente infilata sotto l’orlo della maglietta, che l’avevo spinto via, tra le risate degli altri e lo sguardo di Jale che diceva “ma come, pensavo andasse bene, per te!”.
«Ehm... sì, direi che possiamo mangiare...» ho detto.
La faccia di Jale era la cosa più divertente che avessi mai visto: un misto di sconvolto, incredulo e divertito. Non ce l’ho fatta a trattenermi, quindi sono scoppiata a ridere, e le poche volte che accadeva, continuavo a ridere per parecchi minuti.
Abbiamo cenato con una porzione di carne. Il primo turno era quello di Fir e Volumnia, io avevo il terzo con Fannia, quindi sono andata subito a dormire, accoccolata contro Jale.

Quando mi sono svegliata la mattina dopo per fare la guardia, fremevo d’eccitazione. Ho dato di nuovo il bacio della buona notte a Jale e l’ho rispedito a dormire, sapendo benissimo che io non sarei riuscita.
Insomma, non era né una cosa ufficiale, né una cosa preparata a dovere, ma significava veramente tanto per me, per noi.
I preparativi ci hanno occupato per tutto il tempo e, anche se, il mio compito era semplicemente quello di fare la guardia in modo che non ci scoprissero, è stata la cosa più difficile del mondo, con Jale che tentava in tutti i modi di distrarmi.
Ci hanno richiamato indietro quando ormai il sole stava per tramontare, non avevamo pranzato, sapendo che per cena ci sarebbe stato un succulento coniglio.
Ci hanno separati, io e le ragazze siamo andare nel rifugio, Fir e Jale da un’altra parte.
Le ragazze avevano preparato per me una coroncina di fiori e un bouquet, hanno usato delle fragole per truccarmi le labbra e hanno cominciato a pizzicami le guance per darmi un po’ di colore. Ho usato la lama di un coltello da lancio per vedere cosa avevano fatto, ed effettivamente non stavo malissimo. Hanno sistemato la coroncina sulla mia testa, i piccoli fiorellini bianchi, presenti anche nel bouquet, stavano bene con i capelli, e alla fine possiamo dire che anche la tuta, che aveva le strisce blu, era intonata al resto.
White mi ha preso sotto braccio: mi avrebbe accompagnato lei all’altare, con Volumnia e Fannia che facevano da damigelle.
Quando mi hanno portato in uno spiazzo lì vicino, ho visto che Fir aveva uno strano cappello fatto di foglie, mentre Jale aveva una coroncina simile alla mia, una specie di versione maschile della mia.
«Bene, bene!» ha cominciato Fir. «Abbiamo qui una bellissima sposa, e un fantastico sposo! Io sarò il vostro celebrante, non abbiamo fogli legali da firmare, in realtà non credo neanche che sia legale questa unione, ma a noi non interessa! Celebrerò anche alla cerimonia del fuoco che si svolgerà questa sera. Intanto, se White vuole portarci gli anelli...»
White si è avvicinata portando due anellini fatti con quella che mi è sembrata la parte sfilacciata della corda.
«Li hai fatti tu?» ho sussurrato a Jale.
«Ovvio che sì... chi altri sennò?» mi ha risposto sorridente.
«Vuoi tu, Helene Snow, prendere Jale Whishart come tuo marito, per il resto dei tuoi giorni, per quanto possano essere orrendi, dentro e fuori questa maledetta Arena?» ha ripreso Fir.
«Sì, lo voglio!» ho risposto emozionata.
«E vuoi tu, Jale Whishart, prendere Helene Snow come tua moglie, per amarla e proteggerla per sempre, dentro e fuori questa orrenda Arena?»
«Lo voglio! Lo voglio! Lo voglio!» ha risposto lui.
«Bene, per i poteri conferitimi da me stesso e da tutti voi qui presenti, vi dichiaro marito e moglie! Puoi baciare la sposa.»
Ci siamo baciati con intensità. Poi Fir ci ha fermati.
«Sì, sì, bravissimi, bellissimi. Ora incidete le vostre iniziali su questo tronco.» ha aggiunto porgendoci un coltello.
Jale ha inciso una “H” e io una “J”, dopodiché è partito un piccolo applauso.
«Su, su, andiamo a preparare quel bel coniglio!» ha aggiunto poi.
In effetti eravamo tutti parecchio affamati, però...
«Ragazzi, aspettate, non... non penso sia saggio accendere un fuoco... dopotutto è la prima cosa che Gale mi ha detto di non fare... non possiamo spostare la festa a domani a pranzo e mangiare della carne normale adesso?»
«Dai, Hel... non rovinare tutto, vedrai che non ci troverà nessuno!»
Si vedeva lontano un miglio: era troppo emozionato e felice per quello che era successo, non riusciva a pensare ad altro.
Anche io sono felice, però... però non accenderei comunque un fuoco...

Più giorni passavano, più odiavo quest’edizione.
Ogni singola parola, pronunciata quella sera, era come una pugnalata al cuore. Forse era parte del mio destino, rimanere solo. Forse era solo l’universo che mi diceva di smetterla di provarci: prima o poi arriverà qualcuno destinato a restare sempre con te, ma non è lei.
Il pensiero mi tormentava. Possibile che fossi stato così cieco? Così stupido da non capire che erano fatti l’uno per l’altra?
Certo che se ci fossi stato tu, sarebbe stato meglio...
Nonostante questo, però, il pensiero che quel gesto le poteva aver portato almeno un po’ di gioia, mi faceva stare meglio.
Era tutto così complicato...
Stavano tornando al rifugio quando la loro conversazione ha attirato la mia attenzione.
«... andiamo a preparare quel bel coniglio!» stava dicendo, il ragazzo del Sette con cui si erano alleati.
Aspetta! Preparare un coniglio? Non vorranno mica accendere un fuoco...
«... non penso sia saggio accendere un fuoco... dopotutto è la prima cosa che Gale mi ha detto di non fare... »
Ah, per fortuna... almeno si ricorda ciò che le ho detto...
«... non rovinare tutto, vedrai che non ci troverà nessuno!» le ha risposto quell’idiota di Jale.
«Fantastico!» ho detto imprecando sotto voce. «Mai una volta che mi danno ragione, eh?»
«Che è successo?» ha chiesto Haymitch dal balcone.
«Stanno per accendere un fuoco.» ho risposto passandomi una mano sul volto.
«Perché diamine lo sanno facendo?» se la stava ridendo di gusto.
«Festeggiano.»
«Che ca...» è corso sul divano sempre ridendo di gusto. «No! Ti prego, dimmi di no!» non riusciva quasi a parlare dal gran ridere. «Si sono... sposati?!»
«Sì.» ho mugugnato.
A quel punto si è reso conto della mia faccia: probabilmente dovevo avere una pessima espressione.
«Oh... oh no... no, no, no... mi rifiuto.» ha detto cambiando tono e accasciandosi vicino a me. «Avevi detto che t’era passata, Gale!»
«Io... io...» ho cominciato.
«No, aspetta, prima che tu dica qualcosa. Non t’è mai passata, vero?» ho annuito. «Ma quanto sei stupido! Sai benissimo che non uscirà da lì! Te l’ho già detto!»
«No... tu non capisci.»
«Non parlare di cose che non conosci, per favore. Comunque. Ormai hanno fatto, e non c’è niente che tu possa fare per cambiare. Mettiti l’anima in pace.»
«Lo so. Lo so. Non c’è bisogno che me lo ripeti. E adesso, se permetti, vado a dormire. Mi sento particolarmente stanco.»
Detto questo, sono andato in camera mia, piangendo.

Ero veramente contraria a questa cosa. Sembrava non capissero il grande pericolo che potevamo correre, in più nessun di noi era in ottima forma, avevamo ancora dei problemi dal festino, soprattutto Fir che aveva ancora dolore al braccio.
Abbiamo acceso il fuoco, e ripulito il coniglio. Sapevamo farlo solo io, Jale e Fannia, perché i nostri mentori ci avevano dato qualche dritta. Non sono ancora convinta d’aver fatto un buon lavoro quel giorno.
Insomma, alla fine tra le chiacchiere e altro non ci siamo neanche resi conto che il sole era calato da un pezzo, me ne sono resa conto solo, quando, alzando la testa, ho visto le stelle così vivide e accese sopra di noi.
«Santo Cielo! È tardissimo!» ho esclamato.
«Tesoro, capisco che tu voglia consumare le nozze, ma non c’è bisogno d’avere fretta!» mi ha detto Jale sorridendo. Gli ho dato uno schiaffo.
«Idiota. Non era per quello. Se è tardi sarà più facile per gli altri trovarci, dato che abbiamo un fuoco acceso e stiamo bellamente banchettando alla faccia di chi ci ha infilato qui dentro!»
«Helene, dai.» aveva cambiato tono. «Non mi sembra il caso di fare così... abbiamo le armi a portata di mano, e per una sera finalmente siamo al calduccio, ce la caveremo!»
«Già, ma siamo tutti doloranti, e Fir è in quelle condizioni, non siamo molto in forma!»
L’atmosfera da festa si era spenta, sapevo di essere stata io la causa, ma non mi dispiaceva più di tanto: lo facevo in primis per loro.
Pensavo alle cose peggiori che ci sarebbero potute succedere, e, in tanto, pregavo con tutta me stessa che non accadessero.
Stavamo spegnendo il fuoco, e decidendo i turni di guardia, quella sera avevamo lasciato a me e Jale l’ultimo turno, dicevano che avevamo altro da fare durante la notte che pensare a fare la guardia, quindi come regalo potevamo avere la mattina: avevamo notato che era il turno più tranquillo.
Ci stavamo già preparando, Fannia e Fir stavano per andare a dormire, Volumnia e White si stavano appostando, io e Jale ci stavamo allontanando, quando dal cielo è piombata giù Eta.
Era inquietante, più magra che mai, sporca di sangue ormai secco, e con lo sguardo più assassino che le avessi mai visto.
«Sera Helene. Mi dispiace disturbarti in questa notte così speciale.» ha cominciato. «Ma temo proprio di doverti uccidere.» ha concluso brandendo un coltello.


 
*Angolino autrice*
Ehm... sì, okay.
Questo è il nuovo capitolo...
So che potrebbe sembrare futile celebrare un matrimonio adesso,
ma alla fine, non sogniamo un po’ tutti il nostro matrimonio?
E sposarsi con qualcuno che si ama può alleviare i brutti pensieri, anche solo per poco...
E quindi eccoci qui!
Spero di non essere stata banale,
o di non avervi annoiato.
A presto,
Lady_Periwinkle
  
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