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Autore: Lisaralin    27/08/2014    2 recensioni
"In my thoughts and in my dreams
They're always in my mind
These songs of hobbits, dwarves and men
And elves come close your eyes
You can see them too."

(The Bard's Song, Blind Guardian)
Raccolta di flashfic sui personaggi della saga. Nel segno del caso.
Genere: Fantasy, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Valygar



Personaggio: Valygar Corthala
Genere: Introspettivo, Malinconico, Missing Moments
Rating: verde tendente al giallo
Avvertimenti: basata sul finale di Valygar post Throne of Bhaal. I nomi della moglie e del figlio di Valygar sono di mia invenzione.



Sete di libertà

“Ispettore Corthala, gli atti degli ultimi processi sono sulla sua scrivania.”
“Ispettore Corthala, il carico di rape rubate è stato sequestrato come da suo ordine. Procederà lei all’interrogatorio dello gnomo?”
“Ispettore Corthala, le ricordo che la riunione straordinaria del Consiglio inizierà tra dieci minuti.”
“Ispettore Corthala… “
Basta così.”
Il trio di attendenti rimane spiazzato dalla durezza del tono. Dopo tanti anni al servizio dell’Ispettore Capo più pacato e tollerante che Athkatla ricordi devono aver dimenticato cosa significa essere redarguiti. Valygar approfitta dell’attimo di esitazione e allunga il passo, guardando dritto davanti a sé per non incontrare le loro facce costernate. La terrazza in fondo al corridoio gli appare come un miraggio, un quadrato di luce che sembra tentarlo con promesse di conforto e ristoro.
La prima boccata di aria fresca è una benedizione per i suoi polmoni soffocati da ore trascorse tra scartoffie e riunioni tediose. Chino sulla balaustra che si affaccia sui giardini del Consiglio dei Sei, Valygar inspira come un disperato in procinto di annegare. Come se ogni respiro fosse l’ultimo. Un soffio di vento si impadronisce di una ciocca dei suoi capelli e la fa ondeggiare davanti al viso; nella luce del tramonto, le striature grigie sembrano ancora più evidenti.
Non ho più l’età per questo.
Tutto è diventato immensamente più difficile dopo la morte di Alyanne. Il vento gli porta il ricordo di infinite serate trascorse insieme su quella stessa terrazza, abbracciati a guardare il sole dipingere di rosso e oro i tetti di Athkatla e la vita frenetica della Città della Moneta cedere il passo alla quiete della notte.
“C’è poco verde ad Athkatla” era solito lamentarsi con la moglie, affondando il viso e le inquietudini di una lunga giornata di lavoro nel profumo dei suoi capelli.
Lei allora gli regalava una delle risate melodiose che gli rimescolavano il sangue nelle vene: “Scherzi, tesoro? Il Quartiere Governativo è pieno di parchi!”
Parchi, già. Aiuole rasate con precisione millimetrica, cespugli senza neanche un rametto fuori posto, impeccabili nei loro abiti verdi quanto le nobildonne che vi passeggiano accanto. La natura ad Athkatla è una bestia addomesticata. Il bosco, quello vero, è un’altra cosa. Nessuno lo sa meglio di un ex ranger.
Da dove si trova non vede gli alberi, ma può immaginarli se spinge lo sguardo oltre la distesa di tetti e il cerchio imponente delle mura cittadine. Chilometri e chilometri di foresta inviolata dalla mano dell’uomo, un rifugio da occhi e orecchie indiscrete per chi sa come dileguarsi nel suo abbraccio.
I suoi vecchi amici, il Figlio di Bhaal e la sua maga selvaggia, devono essere là fuori da qualche parte. Gli hanno inviato un messaggio giusto qualche giorno fa, poche righe per invitarlo a unirsi all’ennesima caccia ai maghi rossi. Pare che un piccolo nucleo di Thayani si nasconda proprio nei boschi intorno la città, e ovviamente non mancano gli inevitabili maghi selvaggi da salvare.
Sono troppo vecchio ormai per giocare all’eroe.
Non ha ancora risposto al messaggio. Sono anni che non li incontra di persona: l’ultima volta è stato per la commemorazione in onore di Keldorn, il loro vecchio compagno di avventura. Non potrà mai dimenticare il suo ultimo messaggio. Una disperata richiesta di aiuto, vergata in fretta da mani intrizzite dal gelo nei passi montani intorno ad Amn assediati dai giganti. Valygar ha praticamente forzato la mano del Consiglio ottenendo l’invio di un intero reggimento, e ha cavalcato giorno e notte per portare rinforzi all’amico di un tempo. Non abbastanza in fretta.
“Ispettore Corthala… la riunione… “
Uno degli attendenti si è deciso a seguirlo sulla terrazza. Ovviamente la tregua non poteva durare a lungo.
Il solo pensiero di rientrare nell’accaldata sala del Consiglio gli fa salire un’ondata di nausea. Improvvisamente lo prende il desiderio di rivedere i vecchi amici, di brindare con loro alle passate avventure e al ricordo dei compagni caduti. Di respirare ancora una volta i profumi del bosco e della terra umida sotto i piedi, lontano dal puzzo acre e stantio della città.
Sa che deve farlo subito. Se perde ancora tempo a pensarci la razionalità avrà il sopravvento e lo fermerà.
Con un gesto si libera del mantello di velluto con le insegne di Athkatla, lasciandolo cadere a terra. Abiti più comodi lo attendono nella sua vecchia casa al Quartiere dei Moli, dove tutto è rimasto esattamente come un tempo. Il suo secondo è più che preparato a gestire la situazione in sua assenza, e i messaggi di Aster dall’accademia degli Stregoni Incappucciati non fanno che ripetere quanto il figlio si trovi bene e sia felice di imparare.
Tutto sommato può concedersi una breve vacanza.
L’attendente trattiene il fiato quando lo vede scavalcare la balaustra. Poggia i piedi su un cornicione finemente intarsiato, pensando che tutte quelle statue e decorazioni che ha sempre considerato pacchiane ora serviranno solo a facilitargli la discesa. Le ginocchia scricchiolano, ma la sua presa resta salda, e le mani non tremano.
Forse non sono ancora così vecchio.
“Ispettore Corthala…. “ il tono dell’attendente è a dir poco scandalizzato. “Si può sapere dove va?!”
La risposta arriva quando ormai Valygar ha quasi toccato il suolo.
“A caccia di maghi rossi.”
  
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