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Autore: fedenow    20/09/2008    2 recensioni
Sono veramente brutto in questo momento.
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy | Coppie: Draco/Harry
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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the green man A Draco Malfoy, che più di un personaggio di Harry Potter è ormai un amico.




THE GREEN MAN



Ecco. Lo sapevo. Tutto come prima.

Respiri per sopravvivere, non di vita.

Penso che alcune persone siano nate per stare male, e penso di essere fra quelle.

Cerco di sotterrare le domande che ho, facendo finta di ignorarle.
È semplice mentire, ma non ce la faccio più a farlo con me stesso.
È decisamente più facile dare un’idea di sé agli altri, piuttosto che darsi davvero. E, concedetemelo, sono un campione in questo.


Riduco ulteriormente quei pochi centimetri che mi separano da casa tua, cercando di fare il meno rumore possibile. Sto in silenzio, e non so perché, appoggio le labbra alla porta. Il legno levigato e freddo e sporco, ma non mi interessa. Cosa sto cercando di fare?
Mi sembra di sentirti lì, dentro a casa tua a guardare la tele.
O forse stai piangendo per tutto quello che ti ho fatto? Io ho ancora in bocca il gusto schifoso delle lacrime che ho appena smesso di versare.

Sono veramente brutto in questo momento.




“Hai deciso di non venire.”
Una constatazione stupida, dopo tutto quello che ti ho detto. Ma ti piace sempre avere tutto ben chiaro, e sai che questo è il mio punto debole. Io, maestro d’ipocrisia.

“Sì”, ti rispondo sostenendo il tuo sguardo.
L’idea più stupida che tu abbia mai avuto è stata quella di invitarmi al matrimonio di tua sorella. Come se fossimo una felice coppia di fidanzati. Ma Harry, lo sai cosa siamo? Lo sai cosa sono?

“Perché?”, mi chiedi sempre fissandomi.
Ti odio. Lo sai benissimo perché, e ti detesto per il fatto che me lo vuoi far dire, che vuoi farmi parlare, chiarire. Ma come ti permetti? Te l’ho data io tutta questa libertà?
Stavolta non te la darò vinta.
“Perché di sì.” 

“E perché sì?”

“Piantala, Harry.”

“Solo se mi dici perché non vieni. Non sono io ad averti invitato. È stata Ginny a mandare due partecipazioni, guarda...” Mi porgi due piccole pergamene, che non ho la minima intenzione di raccogliere dalle tue mani. “Vuol dire che sarebbe felice di vederti.”

Ti guardo basito, senza neanche riuscire a scoppiare a ridere. Felice è una parola che stona al mio orecchio. “Harry, ma ti senti?”

“Guarda che non ti odiano tutti.”

“Harry…”

“Lo sai benissimo che i Weasley ti hanno accettato da tempo.”

“Harry, smettila ho detto!” Ora sto urlando, e la vittoria è già tua. “Accettato? Non l’ha fatto nessuno fino ad ora, e i Weasley mi avrebbero accettato secondo te?”

“Non fare la vittima.”

“Non è autocommiserazione! È la verità che sopporto da una vita!”

“ Invece è la tua stupida fissa di inferiorità!”
Ora urli anche tu.

“Potter,” e quando lo dico è una pugnalata al cuore, “io non sono inferiore a nessuno, chiaro? Tanto meno a te e ai Weasley.”

“Sei un attore, Draco.” Continui a fissarmi, non so come tu faccia. “Ma è troppo comodo dire che nessuno ti capisce se tu non ti spieghi.”

“Harry, vattene subito.”

Penso seriamente di poterti fare del male, se non mi ubbidisci.

“Così puoi dire di essere stato lasciato dal tuo fidanzato? Puoi trovare l’ennesimo motivo per farti schifo?”

Accade tutto molto rapidamente. Io che estraggo la bacchetta, che mi avvicino, che te la punto alla tempia.
Stiamo lì così, sento il tuo respiro farsi affannoso, ma so che non mi supplicherai mai di lasciarti andare. Semplicemente, attendi che io parli, e io faccio lo stesso.
“Sei un’idiota. E non ti azzardare a dire che sei il mio ragazzo. Io non ho un ragazzo.”

Cerchi di trattenere il tremito che ti percorre le gambe.
“Abbiamo fatto l’amore.”
Ti scende una lacrima, probabilmente dovuta alla tensione -cerco di convincermi. Sta di fatto che sento una lama affondarmi nella carne, vicino al cuore, quando la vedo.

“O vuoi negare anche questo?”

“Sì, è stato un bel gioco.” La lama affonda sempre di più.
Siamo perfettamente immobili, e la mia bacchetta continua a pressarti la tempia.

“No.”

...Come osi contraddirmi mentre rischi la vita, Harry?

“Sì. Andiamo, non avrai creduto che davvero potessimo avere una vita insieme io e te?”
Ecco, ora sono riuscito a passarti la lama, lo vedo dai tuoi occhi.

“Basta, Draco.”

Ed è qui che sbagli. Lo sai che non è altro che un invito, per me.
“Sì, è stato divertente. Per tutti e due. Ma –cosa saranno?”, mi guardo in giro come il più consumato degli attori, “due mesi di sesso non significano certo che siamo fidanzati, no?”

Mi arriva una sberla. Ma le tue lacrime silenziose fanno molto più male.

“27, Draco. 27 volte abbiamo fatto l’amore. 27 volte ti ho detto “ti amo” e non te ne sei mai accorto.”
Ti volti, ti allontani ed esci da casa mia.
Fine.


E gli insulti, Harry? Dove sono gli insulti? Le grida? Cosa devo fare?

27, Harry. Il numero delle volte in cui ho vissuto il momento che aspettavo da una vita.
E ancora 27, Harry. Le volte in cui non me ne sono accorto.

Cado scompostamente sul pavimento, e semplicemente piango.




Mi accorgo che è notevolmente più buio rispetto a quando sono arrivato qui. Devono essere passati almeno 30 minuti, mentre pensavo al nostro recente scontro.
Mi rendo conto di non poter andare avanti così –così vuoto, così mascherato, così meschino.
Sono così orgoglioso da non riuscire a bussare a questa maledetta porta.
Ho bisogno d’aiuto. Ho bisogno di te.

Alzo la mano sul campanello, ma resta lì, senza fare niente, non è ancora il momento.

Chiudo gli occhi, e di nuovo mi perdo nei miei pensieri.
Ho paura, ho tanta paura. Sento il sangue che fatica a circolare, mi vedo rantolare al suolo, oppresso dalla maschera che io stesso mi sono creato. Mi vedo stringere il cuore, mentre l’aria lentamente non affluisce più nei miei polmoni, e quell’essere che ormai da troppo tempo sono mi guarda dall’alto in basso ridendo. Ridendo della mia morte. Gli spasmi sono sempre più forti. Sto morendo, stavolta per sempre. Devo sembrare un verme mentre mi contorco convulsamente a terra, strabuzzando gli occhi e stringendomi la gola. Sputo sangue poco prima di morire, e l’unica cosa che penso è che non doveva finire così.

Mi sveglio quando mi accorgo di aver suonato il campanello, e non mi meraviglia che tu non venga ad aprirmi.
Riprovo ancora. Poi ancora. E ancora. Poi passo a battere con i pugni direttamente sul legno e sul muro.
“Harry! Apri!”
Non so quanto dovrò andare avanti, ma finché non ti vedrò qui fuori continuerò a spaccarmi le dita contro casa tua.
“Harry! Harry!”

E finalmente arrivi. Hai il volto stravolto, gli occhi gonfi e ancora umidi, arrossati. Esattamente come quando ti ho lasciato. Eppure sei bellissimo anche così.

“Harry…”
Non riesco a dire altro, come al solito, come sempre.

“Harry”

Ti sostieni allo stipite in malo modo, sembri sul punto di crollare da un momento all’altro. E, cosa che mi fa più paura, non dici una parola. Mi fissi e basta.

“Scusami”

E per la prima volta nella vita pronuncio queste parole.
Ed è l’inizio della fine.
E contiene tutto quello che avrei voluto dirti in questi maledetti due mesi. Scusami sta per Sono qui, Sono tuo, Harry. Scusami è una porta che si chiude e un’altra che si apre verso il futuro, qualunque esso sia. Scusami è la prova d’amore più grande che io possa dare in questo momento.
Ci abbracciamo spasmodicamente, e stiamo piangendo tutti e due, ma giuro che sarà l’ultima volta.

Mi hai salvato ancora, Harry. Mi hai sempre salvato, tu.


Quello che ci scambiamo lì nell’ingresso di casa tua è il bacio che mi ricorderò più a lungo, perché per me è il nostro primo bacio. Stretti, avvinghiati l’uno all’altro, con una tensione sempre crescente. Ricordo la bellezza di quei momenti, la difficoltà nel raggiungere camera tua così legati, e quella stupenda notte che abbiamo reso nostra.
Non hai detto una parola mentre eravamo immersi in quel buio, Harry. Tu che parli sempre, tu che troppe volte sei stato zittito da me. Io che ti giuro che non capiterà mai più, perché voglio sentire la tua voce d’ora in poi, sentirla davvero. Ascoltare i nostri discorsi e capirci, darci una possibilità ogni volta di più.
Il tuo silenzio è il mio definitivo punto a capo. E il nostro ventottesimo “ti amo” sono io a pronunciarlo.





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The green man si riferisce all’icona di MSN che compare in basso a sinistra del vostro schermo.  Così vuoto, insignificante, solo, perfino traslucido, conficcato tra l’antivirus e l’HP. Vabbè, immagino sia incomprensibile se non siete nella mia testa…

Grazie 300000000 a chi recensirà!!

   
 
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