Storie originali > Fantasy
Segui la storia  |       
Autore: LaRagazzaTimida    27/08/2014    0 recensioni
Questa è la storia di una ragazza, che nella sua vecchia vita aveva passato molti momenti difficili, così duri da superare che la portano persino al suicidio.
Ma sarà proprio dopo che si butterà nel vuoto dal quel ponte che la sua vita si sconvolgerà totalmente, non essendo ancora pronta a lasciare questo mondo, si trasformerà in un angelo e quando verrà trasferita in un orfanotrofio conoscerà la sua anima gemella, James.
Da questo momento in poi supereranno ogni ostacolo insieme, tutto solo grazie all'amore che si rafforza tra i due giovani giorno dopo giorno, aiutandosi a vicenda, tutti e due contro il mondo, solo così riusciranno a sconfiggere una volta per tutte il legame che li tiene ancora legati alla terra e giungeranno finalmente insieme in Paradiso, nella tranquillità tanto sperata. Insieme per l'eternità.
Genere: Fantasy, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Buio. Era l'unica cosa che potevo osservare in religioso silenzio, con i miei pensieri rimbombanti nella cupa stanza senza fine in cui ero capitata, finché improvvisamente un fascio di luce abbagliante mi riportò in quel luogo da me tanto odiato e fu con estrema amarezza che mi accorsi di essere precisamente nello stesso punto in cui avevo voluto dare una fine alla mia esistenza.
Una marea di domande mi scorrevano in mente proprio come l'acqua cristallina di quel fiume, com'era possibile che dopo essermi gettata nel vuoto da quel ponte, nel bel mezzo di un bosco, ad un'altezza notevole,fossi qui rannicchiata su queste rocce inumidite dal ruscello, più sana d'un pesce?
Era possibile che fossi sopravvissuta senza nemmeno farmi un graffio?
Ero spaventata, non mi sapevo trovare delle risposte, ma quando mi alzai per realizzare ancora cosa fosse realmente accaduto, mi venne un conato di vomito nel vedere quell'orribile scena: Di fronte a me si trovava il mio corpo disteso in un enorme pozza di sangue,con lo sguardo rivolto verso il cielo e un sorriso stampato in volto.
Poco fa ero davvero contenta di dare un taglio a quella tortura, di finire tutto buttandomi verso il Paradiso, ma se sapevo le conseguenze, avrei preferito continuare a vivere; terrorizzata mi specchiai nell'acqua limpida del fiume come fosse uno specchio e notai con mio grande stupore che, non solo ora ero ancora lì viva e vegeta, ma avevo cambiato totalmente aspetto!
Ero tutto il contrario di me stessa: capelli castani scurissimi, ricci che ricadevano lungo le guance rosse risaltando di più tutte quelle buffe macchioline sugli zigomi, un naso piccolino incastrato perfettamente nel viso, labbra scure e carnose, ma soprattutto la cosa che si notava di più ora erano quegli occhi azzurri, quasi grigi, dello stesso color del ghiaccio che facevano venire i brividi solamente ad incrociarli.
Io più spaventata che mai scappai via da quel posto, sapendo che non sarei più potuta tornare a casa, ma nemmeno lo volevo, così corsi fino a raggiungere la città senza una meta precisa; di fronte alla vetrina di un negozio, mi fermai a guardare meglio la mia "nuova" me.
Avrò avuto sempre la stessa età, 16 anni, ero un po' più alta di prima, ma i vestiti che avevo indosso erano gli stessi che mi ero infilata questa mattina prima di scappare verso il bosco, solo ora erano tutti bagnati e sporchi di terra. Senza nemmeno pensare a quello che stessi facendo, raggiunsi il primo parco che vidi e mi sedetti lungo un albero lasciando scorrere tutte quelle gocce salate, provenienti dal mare che mi portavo dentro, finché non ebbero finito.
Quando terminarono, mi concentrai sulla gente che passava e mi accorsi che c'era qualcos'altro che non andava...riuscivo a vedere i cuori delle persone, solo che attorno a quelli a volte c'erano dei bagliori di luce bianca che lo circondavano, mentre attorno ad altri era presente una strana nebbia scura, e quasi tutti quelli che avevo incrociato, avevano il cuore completamente circondato di quella nebbia, rendendolo quasi invisibile.
Dopo molte riflessioni giunsi alla conclusione che la luce raffigurasse la purezza di quella persona, quindi che era buona, mentre la nebbia era l'impurità, cioè erano le persone malvagie.
Da quel momento cercai di allontanarmi da quelle persone, anche se ormai erano davvero ovunque!
Si fece notte in fretta e io mi ritrovavo senza un tetto sotto cui stare, stanca morta e con i vestiti ancora umidi, decisi di dormire su di una panchina per quella notte e poi chi lo sa, magari il giorno seguente avrei trovato un riparo; quella mattina presto però venni svegliata da alcuni strani rumori che ben presto si trasformarono in vere e proprie urla d terrore.
In una strada vicino al parco in cui riposavo, un uomo aveva assalito una donna, la stava picchiando e le imprecava addosso, ma le strade erano vuote e nessuno poteva intervenire, così mi alzai dalla panchina e cercai la cabina telefonica più vicina chiamando la polizia; quando gli uomini raggiunsero il posto, ormai in quella stradina stretta e buia, illuminata solo da un lampione che emetteva un fascio di luce fioca, era rimasta solo la donna accasciata a terra con i vestiti sporchi di sangue che ancora cercava di chiedere aiuto senza nemmeno riuscire a muovere un dito.
Dopo nemmeno due minuti un ambulanza aveva già trasportato via quella povera donna e uno dei poliziotti finalmente si accorse della mia presenza, così si avvicino e preoccupato mi riempì di domande 
"Ehi ragazzina, sei tu che hai chiamato? Come mai non sei a casa alle 5 di mattina? Ti senti bene?"
Io cercai di parlare, ma ero ancora letteralmente scioccata dalla scena che mi si era presentata sotto i miei occhi poco prima, così rimasi lì impalata a tremare come una foglia, sia per il freddo che per la paura.
L'uomo mi disse allora con più calma
"Dove abiti? Dai ti riportiamo a casa..."
Io finalmente trovai il coraggio di parlare
"Io non ho una casa...>"
L'uomo iniziò seriamente a preoccuparsi, così decise di portarmi alla centrale per capire meglio la mia situazione. Una volta arrivati, accertarono che non ci fossero persone scomparse in quelle zone o comunque nessun segno di allarme negli ultimi giorni, poi mi diedero qualcosa per cambiarmi e mi fecero riposare lì quella notte, dicendo che il giorno seguente avrebbero pensato a come aiutarmi.
Prima di dormire, andai a cambiarmi in una stanza, ma quando mi tolsi la maglietta sporca ovetti trattenere un grido. Dietro di me erano spuntate all'improvviso un paio di ali bianchissime che con addosso la maglietta non si notavano, e subito tentai di toglierle, strapparle, nasconderle, fare qualunque cosa per farle sparire, ma niente quelle rimanevano lì nella stessa posizione di come le avevo trovate.
Mi cambiai in fretta e cercai di dormire un po' su quella poltrona, cosa per niente facile dopo tutta la giornata che avevo trascorso, ma dopo circa 3 ore riuscii finalmente a prendere sonno...
"Ragazza...scusa non volevo disturbarti, ma dobbiamo proprio andare..."
Io aprii gli occhi ancora tutta assonnata, e quando realizzai il significato della frase chiesi
"Dove bisogna andare?"
Il signore allora mi disse con un piccolo sorriso
"Dobbiamo per forza portarti in un orfanotrofio, ma starai bene lì tranquilla..ti ho portato qualcosa da mettere sotto i denti prima di partire"
Dopo aver mangiato una brioche e bevuto del caffè caldo, salii in macchina con l'ansia a mille, ma in fondo era l'unica cosa da fare ormai, ma se gli altri avrebbero scoperto che ero un angelo? Ecco che la paura si impossessava di me...


Ehi ciao a tutti, è la prima storia che pubblico su questo sito, spero vi piaccia, fatemi sapere come la trovate :)
  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Fantasy / Vai alla pagina dell'autore: LaRagazzaTimida