Sono
tornata!!!! E ovviamente non sono da
sola...............ecco quì il nono capitolo!!!!!
-si
è tutto apposto, puoi essere dimesso senza problemi-
dice il dottore col classico camice bianco- se hai dolori o problemi,
torna per
una visitina veloce, intanto la prossima visita è fissata
per...- controlla sui
documenti che tiene nella mano destra- per il 25 novembre, quindi tra
un mese
circa, ti raccomando riguardati e non fare sforzi!-mi sorride e si alza
dalla
scrivania al quale era seduto. Siamo nel suo studio immagino ed
è tutto così
freddo e professionale da far venire i brividi. Apre la porta posta
dietro di
me e si ferma un attimo prima di averla attraversata.
-rivestiti dai,
c'è qualcuno che ti aspetta!- mi giro per
guardarlo in faccio e lo vedo farmi l'occhiolino. Chi sa chi
è...Magari è Sara!
O forse è solo mia sorella. Mi rivesto in fretta ed esco
dallo studio.
Finalmente libero di andarmene. Non ho detto a nessuno quando mi
dimettevano,
volevo fare un giro da solo per la città prima di tuffarmi
in un mare di
bacetti sulle guance, commenti, lacrimucce ecc...Insomma prima di
vedere mia
madre. Ho bisogo di prepararmi psicologicamente. Esco dallo studio e
chi mi
trovo davanti? Federico. E io che speravo fosse qualcun altro. Sono
deluso e
non lo nascondo. Sbuffo e mi avvicino a lui quasi scazzato.
-ciao
fè- dico senza alcuna voglia, passandogli accanto.
-ehy, anche io
sono contento di vederti!-
-si certo
fè-
-così
mi fai dubitare che al posto mio aspettassi qualcun
altro!!- mi fa la faccia tradita e la vocina effeminata. Mi metto a
ridere.
-è
così infatti!-
-il tuo dottore
ci ha preso per gay-
-come?- chiedo
basito.
-prima gli ho
chiesto di te e mi ha detto esattamente:
"il suo ragazzo...emh...volevo dire...il suo amico deve prima farsi una
visita e poi potrà essere dimesso"-.
-immaginavo
fosse rincoglionito ma non pensavo fino a questo
punto!-
-perchè
non sa che ti sei quasi fatto l'infermiera!- rido
ancora. Già, però Sara lo sa... Mi torna in mente
lei, lei bella come il sole,
dolce come il cioccolato bianco e profonda come gli abissi salati e blu
dell'oceano. Pensando a tutto questo chiudo gli occhi. Poi li riaspro
tornando
alla realtà e come per magia me la ritrova davanti ad appena
un metro di
distanza che mi guarda sorridente.
-Fede, la vedi
anche tu?-
-perchè?
Non ho mica problemi di questo genere io!- la
guarda ancora.
-allora mi
saluti o no?- la mia illusione parla anche!
-ah si scusa
ciao-
-ciao...
ragazzi vi presento Giulia- indica una ragazza al
suo fianco che sinceramente non avevo ancora visto.
-da due giorni
sono ospite a casa sua. Giulia loro sono
Daniel e Federico-
-piacere- porge
la mano a entrambie e loro la stringono.
-come mai da
queste parti?-
-è
da stamattina che rompe per venire all'ospedale...-
inizia Giulia- voleva esserci assolutamente quando ti avrebbero
dimesso!-
sorride in direzione di Sara che la guarda omicida.
-non
è vero che rompo, ero solo un pò impaziente!-
-di vedermi?-
dico con un ghigno sulle labbra.
-no di rivedere
la tua infermierina! Approposito come sta?-
colpito e affondato, piccola stronzetta. Vedo Giulia ridere sotto i
baffi e poi
guardare l'orologio preoccupata.
-cazzo! ma
posso essere sempre in ritardo! scusa Sara devo
andare c'è gente quì che a scuola ci deve entrare
per forza vuole o meno! Ciao-
saluta tutti e corre via. Io intanto mi giro verso Fè. Lo
guardo alzando un
sopracciglio e indicando l'auto posteggiata a due passi, la sua auto.
All'inizio non capisce e mi guarda come si fa con un pazzo. Poi
l'illuminazione...
-ahhhhh, si
ecco mi dispiace anche a me, ma devo andare di
corsa in bagno perchè sennò me la faccio
addosso!- ma dico se la poteva
inventare una migliore. mi giro verso Sara che mi osserva attentamente.
Poi
sorride.
-se volevi
restare solo con me bastava dirlo!- si gira e
inizia a camminare. Arrossisco e la seguo.
-è
vero volevo restare solo con te...mi sei mancata
tantissimo in questi giorni- la fermi prendendole un polso e faccio in
modo che
si giri verso di me. La sento tremare e ho paura di averle fatto male.
-scusa non
volevo- le lascio il polso e vado avanti
camminando speditamente, finchè non mi sento abbracciare da
dietro. Il suo
corpo attaccato alla mia schiena mi provoca intensi brividi. Sentirle
così
vicina senza poterla toccare mi distrugge.
-anche tu mi
sei mancato...da morire...ti ho pensato
spesso..avevo talmente tanta voglia di vederti!- mi lascia. E provo un
senso di
perdita nel sentire l'ari fresca del mattino passare tra di noi
prepotente. Mi
volto, in modo da averla davanti. Mi avvicino e l'abbraccio di slancio,
senti
il suo corpo aderire perfettamente al mio, come se un tempo fossero
parte dello
stesso essere. Sento la sua pelle fremere al contatto con la mia. Sento
il suo
cuore battere all'unisono con il mio. Sento di aver trovato un senso
alla mia
vita. La sento. La stringo ancora di più e la alzo in modo
da portare il suo
viso di fronte al mio. Pochi centimetri di distanza e potrei toccare
quelle
labbra che desidero dalla prima volta che l'ho vista. Quella lingua che
tanto
ho osservato mentre accarezza parole vellutate e soffici, che
rimbalzano felici
verso il mio cuore e la mia anima. Entrambi gelidi e riscaldati solo
dal calore
del suo respiro e della sua vita stessa.
Pochi
centimetri. 3...2...1...la bacio. Mi sento scoppiare.
I fuochi d'artificio nello stomaco e le farfalle mi svolazzano intorno
mentre i
passerotti intonano una canzoncina fatta di note distorte e alte. Sento
le sue
labbra morbide, ne assaporo il calore emanato e saggio il loro gusto
irresistibilmente dolce e suadente che mi spinge a morderle e
succhiarle avido.
Non ho ancora neanche osato entrare nella sua bocca. Mi limito ad
accarezzarla
dall'esterno. Come dandomene il permesso, schiude le labbra e io vi
entro
cauto. La saggio, la sento. Le nostre lingue danzano e si cercano, si
trovano
per non perdersi mai più. Si vogliono. Si assalgono e poi si
liberano. Ma
sempre unite. Prima lento e dolce, poi il bacio diventa veloce e
passionale per
tornare poco dopo un lentissimo ed estenuante sfiorarsi. Tutto questo
in un
bacio. Non respiro più ma poco importa. Ci stacchiamo. Ma
rimaniamo ad
osservarci così abbracciati in mezzo alla strada per un
tempo che mi sembra
eterno.
-Daniel...- mi
chiama, la sento e desidero tornare a
torturare le sue labbra che ora sono rosse e gonfie, bellissime,
perfette.
-Sara...- la
chiamo la guardo in quei profondissimi occhi
blu e mi rispecchio in essi. Mi guarda anche lei e sta volta prende
l'iniziativa
baciandomi e prendendo il controllo dei miei sensi. Ci baciamo con foga
ma in
modo dolce, delicato. Come se non aspettassimo altro da tutta la vita.
Come se
questo servisse a legarci insieme per sempre. Ci stacchiamo per la
seconda
volta. Sta volta però anche dall'abbraccio. Senza proferire
parola ci
allontaniamo dal marciapiede che ha visto un nuovo amore. Il mio amore,
il
nostro amore.
Camminiamo
vicini, le prendo la mano e la sento sorridere,
so che lo sta facendo. Camminiamo a testa alta, con le mani intrecciate
e non
abbiamo bisogno di altro. Nè di parole nè di
illusioni. Io e lei. Io e lei.
Daniel&Sara. Quella & mi dà fastidio,
perchè anche se in modo
figurativo divide il mio nome dal suo. Ma noi siamo una cosa sola
adesso. Vero
Sara?
ALLURA NON SO
SE VI PIACERà QUESTO CAP...SPERO DI SI!!! CMQ
RINHGRAZIo COLORO CHE LEGGERANNO COLORO CHE COMMENTERANNO E ANCHE
COLORO CHE
HANNO AGGIUNTO QUESTA STORIA TRA I PREFERITI!!! GRAZIE A TT!!!!
MIAU