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Autore: Wannabeyours    28/08/2014    2 recensioni
"Non permetterò che un animale simile ti rovini la vita, Charlie.", grugnii Chad, senza mollare la presa dalla maglietta di Luke che a sua volta lo guardava con un sorrisetto al quanto divertito.
Non capivo i loro comportamenti, non capivo come la situazione si era scaldata fino ad arrivare a quel punto.
"Sei forse geloso del fatto che lei voglia più me che te, Fletcher?", continuò il biondo, mantenendo sempre sul viso quell'aria beffarda.
Sussultai per un secondo al suono delle sue parole, rimanendo quasi scioccata per la franchezza che aveva usato per dire una cosa simile.
Inclinai leggermente la testa verso quella di Chad ed osservai attentamente il suo viso tramutarsi in una smorfia terrificante, tanto da farmi accapponare la pelle, notai subito dopo le sue nocche spingere ferocemente sul petto di Luke, senza lasciare la presa dalla sua amata maglietta dei Nirvana, in quel momento pensai al peggio.
TRAILER: https://www.youtube.com/watch?v=q5DjomErWPQ&list=UUq5rpkaxUgoophO0qQCKdGg
Genere: Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Luke Hemmings
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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"Ti va di vederci dopo la scuola? -Marcus", fu l'ultimo bigliettino.
Sfioravo il piccolo foglietto con le dita e sentivo i solchi nei punti in cui aveva premuto la penna così forte sulla carta da rischiare di bucarla.
Me lo immaginavo scarabocchiare eccitato con la sua grafia disordinata, barrare righe su righe nervosamente quando non sapeva cosa scrivere.
Se gli fossi stata accanto, forse mi sarei messa a ridere.
La lezione stava per terminare, ormai mancavano pochissimi secondi al suono della campanella, finalmente.
Le lezioni della Parker non erano mai state divertenti al dire il vero, passava la maggior parte dell'ora a lamentarsi della nostra poca attenzione, ma in fin dei conti non ne aveva tutti i torti.
Oltre al suo sbraitare per ogni minima cosa, dovevo combattere contro la mia pazienza che si esauriva ogni volta che Courtney, con il piede, picchiettava la gamba della mia sedia a scopo di irritarmi, contro gli sguardi macabri del ragazzo nuovo che mi rivolgeva svariate volte senza alcun motivo, e contro l'insistenza di Marcus che continuava a mandarmi bigliettini incitandomi ad uscire nuovamente con lui.
Dopo svariati secondi la campanella prese a suonare, e non appena mi alzai dal banco sentii qualcosa di pesante sbattere contro la mia spalla, tanto da lasciarmi ferma al mio posto del tutto disorientata.
"Ahia", mormorai con tono leggero, quasi d'istinto.
Mi voltai verso la porta e notai che a venirmi addosso effettivamente era lo stesso ragazzo che fino a pochi secondi fa non faceva altro che fissarmi.
"Che tipo", borbottai.
Sfilai dalla tasca il foglietto con scritto tutte le materie che avrei avuto il giorno stesso e notai che segnava due ore di Algebra.
"Cavolo",mormorai. "Prof, a quanto pare ho due ore con lei",aggiunsi con tono falso.
"Io ho finito qui mia cara, avrai sbagliato foglio", rispose a sua volta con tono ovvio, avviandosi subito dopo verso l'uscita, lasciandomi così completamente sola all'interno dell'aula.
Infilai nuovamente il foglietto nella tasca del giubotto e a passo svelto mi incamminai verso la segreteria, situata poco lontano dalla classe, a chiedere informazioni sul mio orario, ma non appena arrivai davanti alla porta notai il ragazzo di prima discutere con la segretaria.
"Lei non capisce, io devo cambiare questo fottuto corso di Algebra", disse con tono aggressivo, pronto quasi a spaccare qualunque oggetto situato accanto a lui.
La discussione si interruppe non appena misi piede all'interno dell'ufficio, attirando così lo sguardo di entrambi verso di me.
"Sa una cosa? Vada a farsi fottere", aggiunse nuovamente avviandosi verso l'uscita dell'ufficio mantenendo quell'aria del tutto furiosa.
Mi trovai nuovamente disorientata e allo stesso tempo sentii un fascio di rabbia e oppressione salire su tutto il mio corpo.
Non capivo il suo comportamento, ma allo stesso tempo temevo che la ragione per cui voleva cambiare corso era per mano mia, e la cosa non fece altro che demoralizzarmi.
" Ha bisogno di qualcosa, signorina?", chiese la segretaria con tono calmo, ignorando la situazione che si era creata pochi secondi prima.
Sussultai per un secondo, cercando di trattenere l'imbarazzo e la frustrazione che in quel momento stavo provando per via della scena.
"No", risposi educatamente, cercando di creare con forza un sorriso convincente,"Scusi il disturbo", aggiunsi uscendo subito dopo fuori dall'ufficio.


|| ALLORA,VI HO MESSO I VOSTRI AMATI EDITS, TANTO RICHIESTI. SPERO VOI SIATE FELICI ASFDGHJ.
SO CHE QUESTO CAPITOLO NON E' UN GRAN CHE, MA OGGI SONO UN PO' STANCA, SORRY!
CONTINUERO' AL PIU' PRESTO!
 
Luke:
Luke:
Charlie:
   
 
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