Anime & Manga > L'Attacco dei Giganti
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Autore: _missyjaeger_    28/08/2014    1 recensioni
Questa storia parla di Levi ,un giovane artista di acclamato successo e dei suoi incubi che lo tengono sveglio la notte e lo fanno dormire male. I suoi ricordi di una vita passata lo tormentano e la mancanza del suo amato lo fa soffrire, riuscirà a ricongiungersi dopo tanto tempo a colui che tanto ha amato ma che non ha mai incontrato...almeno in questa vita?!
Genere: Angst, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Eren Jaeger, Rivaille, Un po' tutti
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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"Eren!!EREN!!!! non morireeeeee tu non devi morireeeee!!!"
"Caporale" pronunciò flebilmente una voce di donna "Eren è morto...è finita."
"WAAAAAAAAAAAAAA" un urlo disperato si levò in aria.
 
In another life
                                         
"WAAAAAAAAAAAAAA" Levi Ackerman, 34 anni, artista, si svegliò urlando a squarciagola. Come ogni notte quell'incubo lo tormentava non lo lasciava dormire ormai più; si svegliava la mattina bagnato fradicio di sudore con le occhiaie che gli contornavano gli occhi ma questo non era il male più grande perché lui, in fondo al suo cuore, sapeva, sapeva che quell'incubo non era frutto della sua fervida immaginazione ma un fatto accaduto realmente...nella sua vita precedente.
Sapeva benissimo chi era Eren, conosceva bene il suo volto e il suo corpo; lo aveva cercato in tutto il mondo aveva girato in lungo e in largo pur di scovarlo, ma in 34 anni della sua vita non era riuscito mai a trovarlo.
Levi Ackerman era anche uno scultore, il più bravo tra tutti secondo la critica, nella sua casa ovunque ci si girasse c'era una statua; uomini, donne, lupi, aquile e altri animali scolpiti nel duro e freddo marmo erano questi i suoi unici compagni di vita.
Quella mattina però Levi si svegliò con una nuova idea in mente: se non poteva arrivare fino a Eren , allora avrebbe fatto venire Eren da lui. Si alzò dal suo letto con uno scatto e si vestì in fretta dopo una doccia , prese la giacca e uscì subito di casa non poteva più aspettare oltre il suo cuore non avrebbe retto. Girò le chiavi nel cruscotto e mise in moto: direzione , la cava. Arrivato sul luogo andò di persona a cercare il suo marmo, non avrebbe badato a spese , doveva essere perfetto in tutto e per tutto. Lo trovò e lo portò a casa. Finalmente era pronto per scolpire la sua opera maggiore. Prese tutti gli attrezzi necessari e li pose accanto a sé. Afferrò con la destra il martello e con l'altra lo scalpello. Diede il primo colpo. Tanc. Un altro. Tanc. E altri ancora. Tanc. Tanc. Tanc. Continuò così per altre ore niente lo avrebbe fermato, né la fame né il sonno. Doveva finire. Doveva farlo per se stesso. Doveva farlo per Eren.
Finì l'opera soltanto il giorno dopo. Fece un passo indietro. Le sue gambe cedettero alla vista della statua. Eccolo, finalmente davanti a lui c'era...<> disse con un filo di voce l'artista andando ad abbracciare la statua del suo amato con gli occhi pieni di lacrime <> Singhiozzava mentre la sua mano scendeva ad accarezzare i pettorali duri e freddi, un dito sfiorò un capezzolo. Conosceva bene quel corpo, lo aveva studiato attentamente nell'altra vita, quando poteva stringere il suo adorato tra le braccia e bearsi del suo profumo e del calore. Poggiò la testa sul petto per sentire il suo cuore, ma quando il suo orecchio aderì alla cassa toracica, nulla. Non si sentiva niente. Solo un freddo silenzio. Che sciocco, si era illuso che la sua statua potesse essere viva ma ovviamente era solo un comune pezzo di marmo come tutti gli altri. NO. Non era un comune pezzo di marmo. Era Eren. Il suo caro e dolce Eren. Finalmente l'aveva potuto riabbracciare dopo così tanto tempo e sapeva che sarebbe rimasto con lui per sempre . Non aveva importanza se era un freddo pezzo di marmo inanimato non l'avrebbe più perso.
Una scossa lo buttò a terra. L'impatto col suolo gli aveva annebbiato la vista per qualche attimo. Sentì uno schianto qualcosa era caduto al suolo. Quando gli tornò la vista il terremoto era finito. Guardò subito in alto sul piedistallo ma la statua di Eren era sparita. Il panico lo pervase. Si guardò a lato. Tanti piccoli frammenti di marmo erano sparsi sul suolo. <>l'aveva perso di nuovo… Per sempre.
 
"WAAAAAAAAAAAAAA".
 
     FINE
 
 
NOTE DELL’AUTRICE:
 
Ok, ok dopo questo che ho scritto mi odierete tutti lo so, ma sono pronta a ricevere a braccia aperte i vostri insulti! *non è verooooo*comunque se vi può interessare la storia è stata scritta in una mattina folle in spiaggia! Già ragazzi il sole fa male!!
Tornando alle cose serie volevo spiegarvi l’idea dietro questa storia, insomma il motivo perché finisce male. Praticamente il destino di Levi è quello di perdere Eren in ogni singola vita che vive (scusate la ripetizione) perciò anche in questa non potrà mai riavere al suo fianco il suo amato Eren e gli unici momenti in cui può stare insieme a lui durano solo un istante (in pratica Levi è uno sfigato che più sfigato di così si muore) e quindi la sua vita, più che una vita, è una condanna che si ripete all’infinito in tutte le sue esistenze passate presenti e future.
 
POSTILLA DELL’AUTRICE:
Sempre quella mattina folle in spiaggia ero indecisa se far finire la storia bene ( a dispetto di tutto quello che ho detto sopra) o male. Non è difficile capire quale io abbia scelto! (il sole fa proprio male!)  Ebbene che ne dite di far diventare questa one-shot una serie?! Ovviamente ci sarà una good ending, sennò che scrivo a fare?! Però non vi aspettate grandi cose che non sono molto pratica di long fic! Ahaha fatemi sapere che ne pensate! :D
GRAZIE di aver letto la mia fic, un bacio e alla prossima storia,
_missyjaeger_ <3
   
 
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