Le mie Evans Bianche scivolano sull' asfalto bagnato mentre io cerco disperatamente di non bagnarmi infilandomi il capuccio della felpa in testa. Un impresa visto che sembra che ci sia il diluvio universale. E io dove mi dovevo trovare? Di sicuro non a casa sotto le coperte, ma nella periferia di Londra. Continuo a camminare disperata, maledicendomi mentalmente, "Come ho fatto ad addormentarmi sull' Autobus?". Solo a me possono capitare queste cose. Sento un ronzio o meglio il motore di una macchina che si avvicina; finalmente sta passando qualcuno in questo deserto inglese. Mi copro gli occhi col braccio quando l' abbagliante della macchina mi acceca. Una Range Rover si accosta vicino a me. "E adesso che cosa vorra?". Il finestrino si abbassa e scopre un ragazzo più o meno sulla ventina con capelli biondi e occhi color del cielo che mi guarda.
«Vuoi un passaggio?»Mi chiede ammicando.
«No grazie» rispondo brusca continuando a camminare più veloce sperando che il ragazzo biondo continui per la sua strada, ma invece decide di seguirmi con la retromarcia in macchina.
«Ti ammalerai se continui a camminare sotto questa pioggia»Mi dice.
"E a lui cosa gliene importa?".Continuo per la mia strada ignorandolo.
«Sali...non ti preocupare non ti faccio niente»continua lui.
«Non accetto passaggi dagli sconosciuti!» gli urlo come risposta.
«Non mi conosci?»
«No ,perché? Dovrei?»mi fermo di scatto guardandolo, non mi sembra che ci fossimo incontrati da qualche parte o che fosse un ragazzo che faceva parte della mia cerchia di amici...si aveva un aria famigliare, forse l'avevo visto da qualche parte. Si mette a ridere e io non capisco il perché che nervi...si vede che mi trova buffa.
«Stai scherzando vero?»mi chiese.
«Senti non so te ma io non ho di sicuro tempo da perdere con uno che si crede chissa chi e adesso lasciami impace» sbraitai.
«Sei tosta» mi disse « sono Niall Horan»continua.
Lo guardo interrogativamente, avevo già sentito il suo nome ma adesso non mi veniva in memte dove. Lui mi guarda scioccato «Uno dei cantanti dei One Direction» Sospira.
Aaaaah si ecco perché l' avevo già visto, é un cantante della band più seguita del momento, la band che la mia migliore amica Elen ama e che a me sinceramente non mi fa ne caldo ne freddo.
«Allora? Potresti essere un pervertito stupratore lo stesso» Aggiungo.
«Ho la faccia da stupratore?»
Lo guardo dritto negli occhi, certo lui poteva ricordare tutto tranne un pervertito, ma non si sapeva mai.
«N-No ma potresti esserlo comunque» Affermo.
«Ti giuro che non ti sfioro neanche e adesso sali».
Mi guardo indietro. " Che alternativa ho?". Nessuna. Di sicuro a piedi non ci arriverei mai a casa mia e quindi avrei dovuto chiedere per forza un passaggio.
«Va bene» acconsento disperata.
Apro la portiera della macchina ed entro sbattendola. Appoggio le mie Evans sul cruscotto, non perché sono abbituata a farlo, ma per togliermi lo sfizio di sporcarli la macchina.
«Potresti togliere i piedi dalla macchina» dice infastidito.
Non mi muovo da li «No»
«Sai sei proprio gentile...così mi ripaghi dopo averti dato un passaggio?»dice ironico.
«Potevi anche evitare»
Continua a guardare la strada concentrato anche se noto un leggero sorriso che gli compare sulle labbra.
«Ehy scontrosa»dice scherzoso.
«Che c' é?»
«Dov' é che abiti?»
« In Xxxxxxx»
E dopo questa breve conversazione cala il silenzio tra noi due. Io mi guardo le unghie e lui guida concentrato.
«Come ti chiami?»
«Lu»
«Bel nome»
«É la tipica frase che si dice dopo che ognuno ti dice il suo nome»
E di nuovo cala quel silenzio imbarazzante.
«Non sei londinese vero?» Gli chiedo cercando di tratenere una conversazione.
«Gia, sono irlandese e tu?»
«Non lo so sono stata adottata da piccola e non mi é mai interessato saperlo»
Perché glielo avevo detto? Era una cosa che sapevano solo gli amici più stretti e invece adesso lo sapeva anche lui... Uno sconosciuto.
«Aaah mi dispiace»
«Non dispiacerti...i miei genitori addottivi sono fantastici di sicuro meglio di quelli biologici... Lei era una drogata e a Lui non gli importa un cavolo di me» Non so perché gli rivelavo particolari cosi intimi della mia vita forse erano quei suoi occhi che mi ispiravano fiducia o il suo sorriso.
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La sua macchina accosta di fronte a casa mia. Il viaggio che mi é sembrato più lungo della mia vita. Niall mi intimidisce...Mi fa sentire troppo bene. Lo sò che suona strano ma é così. Mi sento troppo bene per conoscerlo appena.
«B-bhe io vado...grazie per aver perso tempo dandomi un passaggio» Gli dico.
«Mi piace la tua compagnia» Si avvicina a me e mi schiocca un bacio in guancia leggiero come una nuvola.
«A presto»Mi sussura all' orecchio,sfoderando un sorriso e mordendomi il lobo dell' orecchio. Scesi dalla macchina tastandomi la guancia nel punto dove mi aveva baciato, ripensando a tutta la nostra conversazione. Quel 'A presto' che sembrava non un saluto ma più che altro una promessa. Ma che cavolo sto dicendo... Quando mai potrei rincontrarlo...Io e lui siamo totalmente diversi. Lui é bello, famoso e ricco e io invece sono Lu la ragazza più imbranata del mondo. Di sicuro Niall frequenta locali totalmente diversi dal Tropical, la baracca vicino a casa mia dove vado con Elen. Adesso Lu basta toglitelo dalla testa...
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«Lu dove sei stata...é tardi» Mi urla mio padre dalla cucina visto che ero salita per le scale come una furia.
«Lascia perdere John...mi sono solo persa» gli urlo dalla camera.
«Vuoi qualcosa da mangiare?» mi chiede mia madre dalla cucina.
«No grazie Ana...mangiate voi due io non ho fame»
Aaaaa sono stanca morta... Mi butto sul letto sfinita e come faccio sempr prima di addormentarmi mi metto le cuffie, approposito é proprio ora di riaggiornarmi sulla musica...Sono proprio indietro.