*Flashback-
notte dell’omicidio*
Forse non era la prima volta, forse
non sarebbe stata l’ultima;
il discorso opposto era applicabile soltanto all’arma di cui qualcuno dalle mani opportunamente
guantate si stava appropriando. Un’arma già
carica, ed era meglio così.
Presumibilmente il proprietario non
si sarebbe accorto della
sua scomparsa per un bel pezzo.
*fine
flaskback*
«no, un momento: hanno
trovato il cadavere di chi?! Credevamo
fosse scomparso, o…o morto da un po’!»
A quanto pareva i ragazzi della
Muscle League si erano del
tutto sbagliati, e Sunshine non era affatto morto…o almeno
non lo era stato
fino a poco tempo prima, quando era stato ucciso con tre colpi di
pistola
sparatigli in testa*.
“…gli
inquirenti
stanno indagando sull’omicidio del D.m.P., che dalla prima
analisi del coroner
risulta deceduto nello stesso arco di tempo in cui il Muscle Leaguer
Check Mate
è-”
«no…fatemi
capire, Check Mate ed il suo vecchio maestro
dunque sarebbero stati uccisi la stessa notte da Chichi?»
chiese agli altri Kid
estremamente confuso.
«così
pare…» mormorò Wally, altrettanto
perplesso.
«è improbabile
perché stanno dicendo or ora che il corpo di
Sunshine è stato trovato in un vicolo poco lontano dal luogo
dove è avvenuto l’omicidio
di Check Mate» replicò pronto Terry
«e-»
“...si”
stava
dicendo il coroner “si
può riuscire a
stabilire l’orario del decesso nonostante il corpo sia stato
fatto a pezzi con
quest’arma” indicò
un’ascia che, da come disse in seguito, era stata
trovata sotto il cassonetto “ed
anche l’ora
in cui l’assassino si è accanito sul corpo
riducendolo nello stato in cui l’abbiamo
trovato, che pare essere successiva al momento in cui la -ormai
presunta-
colpevole dell’omicidio di Check Mate è stata
arrestata dalla polizia. Ulteriori
indagini accerteranno altresì se l’arma con cui
entrambi i chojin sono stati
uccisi sia o meno la stessa”.
I ragazzi erano letteralmente
incollati al televisore,
mentre immagini piuttosto cruente passavano sullo schermo.
«se l’arma con
cui ‘Mate e Sunshine sono stati uccisi fosse
la stessa forse Chichi non è colpevole, ed ha detto la
verità sul fatto di non
essere stata lei» osservò Jeager.
«se non fosse stata lei
sarebbe un sollievo per i suoi
familiari e per tutti noi, ma vorrebbe anche dire che
l’assassino di Check Mate
è ancora a piede libero e pronto a colpire».
Non che i ragazzi, quello, non
l’avessero intuito.
“vi manca? Non temete, lo
raggiungerete presto.
#R.”
Erano passati due giorni, e dopo quel
messaggio non ce n’erano
stati altri, ma di certo non rendeva le cose meno minacciose. Forse era
proprio
il caso di parlarne alla polizia…ma lo sciocco orgoglio di
molti di loro li
aveva dissuasi. Volevano dimostrare che un sms non bastava a
spaventarli, che
non si sarebbero lasciati condizionare la vita da nessuno,
perché sapevano
difendersi e potevano cavarsela da soli.
Non avevano detto nulla nemmeno a
Meat, infine, e tantomeno
alle ragazze. Non volevano far preoccupare nessuno più di
quanto già fosse.
«si, ma a questo punto
c’è qualcosa che non quadra: Kevin
Mask, alla polizia, ha detto precisamente “lo ha ucciso
lei”. Ed è stata quella
testimonianza, oltre al fatto che Chichi aveva in mano la pistola, ad
indurre i
poliziotti ad arrestarla immediatamente» fece notare loro
Meat «inoltre pare
che la ragazza avesse anche un movente, visto che la loro relazione non
andava
più molto bene. Siete stati voi stessi a confermare che
Check Mate aveva detto
più volte di volerla lasciare perché non andavano
più molto d’accordo».
«si, abbiamo detto questo
ma…forse Kevin Mask ha preso
lucciole per lanterne» borbottò Dik Dik.
«non credo, ha detto alla
polizia “lo ha ucciso lei”…si
presume che abbia visto…uuuff, che mal di testa»
si lagnò Kid Muscle.
«quindi dovremmo credere
che qualche pazzo abbia ucciso e
poi fatto a pezzi Sunshine la stessa notte e nello stesso momento in
cui Check
Mate è stato ucciso?! Ah, ma dai! Non è possibile
una cosa del genere, e visto
che è stato fatto a pezzi in un momento successivo
all’arresto non può essere
stata Chichi. Quindi forse non c’entra e basta. Forse hanno
messo dentro la
persona sbagliata» disse Jeager «e poi, che motivo
avrebbe avuto Chichi di
uccidere anche Sunshine? Non lo conosceva nemmeno!»
«si, per quanto ne sappiamo
è così, ma magari nascondeva
qualcosa» obiettò Terry.
«ma chi, Chichi Faccia
d’Angelo? Che rapporti avrebbe potuto
mai avere con Sunshine, se Check Mate stesso non ne aveva
più al punto che
abbiamo creduto fosse morto?» si rimise in mezzo Kid.
«forse ‘Mate e
Sunshine si erano riavvicinati e gliel’aveva
fatta conoscere…in fondo è stato una specie di
padre, per lui. Non so»
spallucciò Dik Dik.
«o forse stiamo prendendo
tutti quanti un grosso granchio, e
per dura che sia sarebbe meglio lasciar fare agli inquirenti il loro
lavoro
sperando che vengano a capo di questa storia. In ogni caso vi
consiglierei di
non girare mai da soli, nemmeno per andare a comprare il
latte» e lì Meat
rivolse a Kid uno sguardo severo «non voglio altri Check
Mate».
«si, questo è
chiaro» annuì Wally «staremo
attenti».
«nemmeno a farlo apposta
oggi peraltro è giorno di spese…»
ricordò a tutti Kid «il manzo è
finito».
Tutti quanti si scambiarono delle
occhiate. Non erano molto contenti
all’idea di uscire ma, come detto, volevano dimostrare ad #R
chiunque fosse che
loro intendevano andare avanti con la propria vita.
«di chi è il
turno?»
«l’altra volta
siamo andati io e Wally quindi tocca a
voi-voi-voi!» esclamò Kid indicando Terry e Van
Dik a ripetizione «però davvero…state
attenti».
«aaah, tranquillo. Insomma,
non è nemmeno mezzogiorno, è
difficile che capiti qualcosa» minimizzò il texano
incamminandosi verso il
pick-up con Dik Dik che lo seguiva.
«e poi io sono il primo
classificato tra noi, ricordatevelo
sempre, cosa volete che possa succedermi?» l’uomo
antilope faceva lo sbruffone,
ma voleva convincere se stesso più di tutti
«torneremo in un attimo».
O così speravano.
«io mi chiedo chi sia,
questo #R».
«o
“questa”, Dik. Forse è una fan accanita
con qualche
problema mentale…non mi stupirebbe. Non stare a pensarci
su» tentò di
tranquillizzarlo Terry arrivando in cima alla discesa abbastanza ripida
che li
avrebbe portati fino al supermarket «probabilmente non si
farà nemmeno sentire
ancora».
«beh, lo spero»
sospirò l’africano* «tra questo ed il
fatto
che forse l’assassino di Check Mate potrebbe essere ancora a
piede libero so
già che questa notte non dormirò» si
lamentò mentre il pick-up imboccava la
discesa «ed io necessito del mio sonno di bellezza!»
«ah! Se già
normalmente sei così non oso immaginare come sei
senza» scherzò Terry, frattanto che il pick-up
prendeva velocità lungo la
discesa «veramente un mostro! Ahahahah».
«si, beh…invece
di ridere pensa a frenare, scemo, altrimenti
ci schianteremo contro il supermarket!» sbottò Dik
Dik, a cui i commento dell’americano
non erano affatto piaciuti.
«te la sei presa, Dikky? E
comunque guarda che so guidare,
non c’è bisogno che…»
premette il pedale del freno.
Non successe niente. Andò
a vuoto.
«Terry! Frena! Non
è divertente!!!» Van Dik si strinse la
cintura appiattendosi contro il sedile «piantala!»
gridò, mentre il pick-up era diventato -dal suo punto di
vista eccessivo-
veloce come un meteorite pronto a schiantarsi contro la superficie
terrestre.
«ci
sto provando, ci
sto provando!!!» urlò Terry premendo
compulsivamente il pedale del freno
«NON FUNZIONA!!!»
«come
“non funziona?!!”»
«I FRENI NON FUNZIONANO!!! Finiremo per-»
Meno di tre secondi dopo il pick-up
impazzito si schiantò
contro le vetrine del supermercato, entrando nell’edificio
facendo a pezzi
tutto quello che si trovava davanti. Quella che per alcune casalinghe
era una
normalissima giornata di spese si trasformò in breve nel
nono girone dell’Inferno,
con pareti e scaffali che crollavano e persone che fuggivano da tutte
le parti,
calpestandosi, gettandosi a terra, finendo sotto le macere, ferendosi.
Ed i
chojin nel pick-up non erano messi meglio, tra i colpi ricevuti ed i
frammenti
di vetro che li avevano riempiti di tagli in ogni dove.
Il pick-up frenò la sua
corsa solo quando andò ad abbattersi
contro la parete che dava sul retro del supermercato, tra sbuffi di
fumo del
motore andato e l’odore di una copiosa perdita di benzina.
«D-Dik…Dik?»
farfugliò Terry, in procinto di svenire, all’amico
che lo aveva già fatto da un po’.
Stava per sprofondare
anch’egli nell’incoscienza, il rumore
delle grida e delle sirene gli giungeva ovattato, quando…
Bi-bip.
Bi-bip.
Con le forze residue
riuscì a tirare fuori il cellulare.
“forse
“attenti” non è
abbastanza. Controlla meglio i freni, Kenyon.
#R”.
Ed il texano perse i sensi.
«cos’è
questo baccano? Che è successo?»
«non so…sembrano
sirene della polizia…»
Le parole di Lord Flash vennero
confermate dal passaggio di
diverse volanti lungo quella strada, dirette verso una destinazione a
loro
ignota.
«Cristo, non mi dire che
hanno trovato un altro morto
ammazzato».
«mi
auguro di no, Kevin. Prima quel chojin, poi Sunshine, direi che in
questo
periodo di morti ce ne siano stati fin troppi»
commentò Flash «in ogni caso
direi che non sia bene seguire la strada delle volanti, è
bene che restiamo
fuori almeno da questa faccenda».
«già…il
detective Reynolds mi ha già detto di presentarmi oggi in
commissariato per
farmi altre domande…immagino che voglia chiedermi se ho
visto dell’altro».
I
due
decisero di interrompere brevemente gli allenamenti sedendosi su una
panchina
posta vicino all’angolo in cui la strada virava bruscamente a
sinistra, dove
era stata messa una pensilina accanto alla fermata
dell’autobus.
«e
tu hai visto nell’altro?»
«no…non
lo so. Non mi sembra».
Un
breve
momento di silenzio intercorse tra i due, che a stento si accorsero che
l’autobus
aveva imboccato la strada alla loro sinistra e si era fermato.
«a
questo proposito Kevin…» Lord Flash
abbassò drasticamente il tono di voce «tu
sei proprio sicuro di aver visto quella ragazza uccidere Check Mate?
Alla luce
degli ultimi avvenimenti…»
«io…certo.
Si. Sicuro».
Diceva
“sicuro”, ma la sua voce non era altrettanto
sicura. Sembrava esitante. Incerta.
«Kevin,
c’è qualcosa che non mi hai detto?»
Flash occhieggiò la strada, che era
completamente libera «perché non mi sembri poi
tanto sicuro».
Anche
il ragazzo si guardò attorno, combattuto.
Dire…?
Non
dire…?
«è
che…io…ricordi…quella sera avevamo
discusso…»
«ricordo».
«quindi
avevo bevuto un po’…non ero sbronzo, ero solo un
po’alticcio…e la polizia non
se n’è nemmeno accorta…forse
perché quelli erano agenti incompetenti, non so-»
«…aspetta.
Mi stai dicendo che hai accusato di omicidio qualcuno da
ubriaco?!» sibilò Lord
Flash. quel ragazzo certe volte faceva delle autentiche cazzate.
«alticcio!...e
poi…ero sicuro che l’avesse ucciso lei, era in
ginocchio accanto a lui, aveva
in mano la pistol-»
«allora
tu non l’hai vista ucciderlo!
Tu l’hai
solo vista con la pistola in mano! Poteva essere una reazione
impulsiva, alla
televisione non hanno detto che era il suo fidanzato?»
avrebbe voluto urlargli
contro, ma era già rischioso abbastanza così.
«ah,
ma dai, era ovvio che-»
«non
era ovvio niente! se scoprissero che è innocente, e che tu
eri ubriaco ed hai
testimoniato qualcosa a caso, e che una volta sobrio non hai ritrattato
immediatamente pur sapendo la verità…»
si passò una mano sul viso «potresti
finire accusato di inquinamento di prove, e non vorrei che fosse
abbastanza
da-»
«”abbastanza
da” cosa?»
«farti
cacciare dal Torneo. È in pausa ma riprenderà.
Come se non ti avessi detto un
sacco di volte di evitare, evitare,
di metterti nei guai! Che devo fare con te?!...non devono scoprire che
eri
ubriaco. Se verrà scagionata, perché
c’è ancora una possibilità che sia
stata
lei, e indagheranno su quella tua testimonianza dirai quel che hai
visto
esattamente, che ti sei agitato e non hai capito più niente.
Chiaro?»
Kevin
annuì silenziosamente.
«un’ora
di corsa e poi ce ne andiamo a cas…mh?»
Un’ombra
all’angolo, o così gli era sembrato, ma si era
sbagliato di sicuro.
«
“mh”
cosa?»
«mi
è parso di vedere…no, niente. Andiamo,
su».
[…]
«dici che in tv diranno
qualcosa del perché tutte quelle
volanti sono andate chissà dove?»
«può essere,
Kevin. In ogni caso ti ribadisco di starne
fuori per quanto puoi, visto che sei già più nei
guai di quanto dovresti».
«ok, ho fatto un errore, la
smetti di ricordarmelo?»
protestò il ragazzo, imboccando per primo il viale e
trovando un’amara
sorpresa.
I suoi vasetti di fiori con le viole
del pensiero, di cui
aveva tanta cura, erano stati fatti a pezzi dopo che il vandalo aveva
tirato
fuori le piantine. In quella devastazione il ragazzo notò un
biglietto.
“è
il primo ed ultimo
avvertimento. Ritira immediatamente quella deposizione, o ad essere
distrutte
non saranno le viole, ma tu”.
«Kevin…? Che
succede?»
Il ragazzo strinse in mano il
biglietto e lo nascose in una
tasca dell’impermeabile.
«…nulla» mentì «un
vandalo ha distrutto le mie povere
viole, se becco chi è stato…»
«aah, peccato. Erano venute
su così bene…a parte questo però
sei sicuro che sia tutto a posto?»
«si.
Si…è tutto a posto».
La mia intenzione qui è di fare capitoli non tanto lunghi, e giuro che NON intendo finire a scrivere una storia di trenta capitoli. Giuro.
Comunque, come vedete il mistero si infittisce ed #R colpisce :) Who is #R?
Divertitevi con le teorie xD
* ho pensato che Sunshine si potesse uccidere alla stessa maniera degli zombies, visto che il pgno della furia che l'ha trapassato non gli ha fatto quasi nulla.
* viene dalla Tanzania, precisamente. Per chi non lo sapeva...adesso lo sa :D