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Autore: _Cthylla_    28/08/2014    6 recensioni
Dopo la tragica morte di un chojin che ben conoscete, qualcuno inizia a perseguitare i ragazzi della Muscle League per motivi che loro non conoscono.
Riusciranno a chiarire i punti oscuri riguardanti l'omicidio e scoprire la verità?
O sarà #R ad avere la meglio...?
Genere: Introspettivo, Mistero, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Kevin Mask, Kid Muscle
Note: AU, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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PLL 2

*Flashback- notte dell’omicidio*

 

Forse non era la prima volta, forse non sarebbe stata l’ultima; il discorso opposto era applicabile soltanto all’arma di cui qualcuno dalle mani opportunamente guantate si stava appropriando. Un’arma già carica, ed era meglio così.

Presumibilmente il proprietario non si sarebbe accorto della sua scomparsa per un bel pezzo.

 

*fine flaskback*

 

 

«no, un momento: hanno trovato il cadavere di chi?! Credevamo fosse scomparso, o…o morto da un po’!»

A quanto pareva i ragazzi della Muscle League si erano del tutto sbagliati, e Sunshine non era affatto morto…o almeno non lo era stato fino a poco tempo prima, quando era stato ucciso con tre colpi di pistola sparatigli in testa*.

 

“…gli inquirenti stanno indagando sull’omicidio del D.m.P., che dalla prima analisi del coroner risulta deceduto nello stesso arco di tempo in cui il Muscle Leaguer Check Mate è-”

 

«no…fatemi capire, Check Mate ed il suo vecchio maestro dunque sarebbero stati uccisi la stessa notte da Chichi?» chiese agli altri Kid estremamente confuso.

«così pare…» mormorò Wally, altrettanto perplesso.

«è improbabile perché stanno dicendo or ora che il corpo di Sunshine è stato trovato in un vicolo poco lontano dal luogo dove è avvenuto l’omicidio di Check Mate» replicò pronto Terry «e-»

 

...si” stava dicendo il coroner “si può riuscire a stabilire l’orario del decesso nonostante il corpo sia stato fatto a pezzi con quest’arma” indicò un’ascia che, da come disse in seguito, era stata trovata sotto il cassonetto “ed anche l’ora in cui l’assassino si è accanito sul corpo riducendolo nello stato in cui l’abbiamo trovato, che pare essere successiva al momento in cui la -ormai presunta- colpevole dell’omicidio di Check Mate è stata arrestata dalla polizia. Ulteriori indagini accerteranno altresì se l’arma con cui entrambi i chojin sono stati uccisi sia o meno la stessa”.

 

I ragazzi erano letteralmente incollati al televisore, mentre immagini piuttosto cruente passavano sullo schermo.

«se l’arma con cui ‘Mate e Sunshine sono stati uccisi fosse la stessa forse Chichi non è colpevole, ed ha detto la verità sul fatto di non essere stata lei» osservò Jeager.

«se non fosse stata lei sarebbe un sollievo per i suoi familiari e per tutti noi, ma vorrebbe anche dire che l’assassino di Check Mate è ancora a piede libero e pronto a colpire».

Non che i ragazzi, quello, non l’avessero intuito.

 

vi manca? Non temete, lo raggiungerete presto.

#R.”

 

Erano passati due giorni, e dopo quel messaggio non ce n’erano stati altri, ma di certo non rendeva le cose meno minacciose. Forse era proprio il caso di parlarne alla polizia…ma lo sciocco orgoglio di molti di loro li aveva dissuasi. Volevano dimostrare che un sms non bastava a spaventarli, che non si sarebbero lasciati condizionare la vita da nessuno, perché sapevano difendersi e potevano cavarsela da soli.

Non avevano detto nulla nemmeno a Meat, infine, e tantomeno alle ragazze. Non volevano far preoccupare nessuno più di quanto già fosse.

«si, ma a questo punto c’è qualcosa che non quadra: Kevin Mask, alla polizia, ha detto precisamente “lo ha ucciso lei”. Ed è stata quella testimonianza, oltre al fatto che Chichi aveva in mano la pistola, ad indurre i poliziotti ad arrestarla immediatamente» fece notare loro Meat «inoltre pare che la ragazza avesse anche un movente, visto che la loro relazione non andava più molto bene. Siete stati voi stessi a confermare che Check Mate aveva detto più volte di volerla lasciare perché non andavano più molto d’accordo».

«si, abbiamo detto questo ma…forse Kevin Mask ha preso lucciole per lanterne» borbottò Dik Dik.

«non credo, ha detto alla polizia “lo ha ucciso lei”…si presume che abbia visto…uuuff, che mal di testa» si lagnò Kid Muscle.

«quindi dovremmo credere che qualche pazzo abbia ucciso e poi fatto a pezzi Sunshine la stessa notte e nello stesso momento in cui Check Mate è stato ucciso?! Ah, ma dai! Non è possibile una cosa del genere, e visto che è stato fatto a pezzi in un momento successivo all’arresto non può essere stata Chichi. Quindi forse non c’entra e basta. Forse hanno messo dentro la persona sbagliata» disse Jeager «e poi, che motivo avrebbe avuto Chichi di uccidere anche Sunshine? Non lo conosceva nemmeno!»

«si, per quanto ne sappiamo è così, ma magari nascondeva qualcosa» obiettò Terry.

«ma chi, Chichi Faccia d’Angelo? Che rapporti avrebbe potuto mai avere con Sunshine, se Check Mate stesso non ne aveva più al punto che abbiamo creduto fosse morto?» si rimise in mezzo Kid.

«forse ‘Mate e Sunshine si erano riavvicinati e gliel’aveva fatta conoscere…in fondo è stato una specie di padre, per lui. Non so» spallucciò Dik Dik.

«o forse stiamo prendendo tutti quanti un grosso granchio, e per dura che sia sarebbe meglio lasciar fare agli inquirenti il loro lavoro sperando che vengano a capo di questa storia. In ogni caso vi consiglierei di non girare mai da soli, nemmeno per andare a comprare il latte» e lì Meat rivolse a Kid uno sguardo severo «non voglio altri Check Mate».

«si, questo è chiaro» annuì Wally «staremo attenti».

«nemmeno a farlo apposta oggi peraltro è giorno di spese…» ricordò a tutti Kid «il manzo è finito».

Tutti quanti si scambiarono delle occhiate. Non erano molto contenti all’idea di uscire ma, come detto, volevano dimostrare ad #R chiunque fosse che loro intendevano andare avanti con la propria vita.

«di chi è il turno?»

«l’altra volta siamo andati io e Wally quindi tocca a voi-voi-voi!» esclamò Kid indicando Terry e Van Dik a ripetizione «però davvero…state attenti».

«aaah, tranquillo. Insomma, non è nemmeno mezzogiorno, è difficile che capiti qualcosa» minimizzò il texano incamminandosi verso il pick-up con Dik Dik che lo seguiva.

«e poi io sono il primo classificato tra noi, ricordatevelo sempre, cosa volete che possa succedermi?» l’uomo antilope faceva lo sbruffone, ma voleva convincere se stesso più di tutti «torneremo in un attimo».

O così speravano.

 

 

«io mi chiedo chi sia, questo #R».

«o “questa”, Dik. Forse è una fan accanita con qualche problema mentale…non mi stupirebbe. Non stare a pensarci su» tentò di tranquillizzarlo Terry arrivando in cima alla discesa abbastanza ripida che li avrebbe portati fino al supermarket «probabilmente non si farà nemmeno sentire ancora».

«beh, lo spero» sospirò l’africano* «tra questo ed il fatto che forse l’assassino di Check Mate potrebbe essere ancora a piede libero so già che questa notte non dormirò» si lamentò mentre il pick-up imboccava la discesa «ed io necessito del mio sonno di bellezza!»

«ah! Se già normalmente sei così non oso immaginare come sei senza» scherzò Terry, frattanto che il pick-up prendeva velocità lungo la discesa «veramente un mostro! Ahahahah».

«si, beh…invece di ridere pensa a frenare, scemo, altrimenti ci schianteremo contro il supermarket!» sbottò Dik Dik, a cui i commento dell’americano non erano affatto piaciuti.

«te la sei presa, Dikky? E comunque guarda che so guidare, non c’è bisogno che…» premette il pedale del freno.

Non successe niente. Andò a vuoto.

«Terry! Frena! Non è divertente!!!» Van Dik si strinse la cintura appiattendosi contro il sedile «piantala!» gridò, mentre il pick-up era diventato -dal suo punto di vista eccessivo- veloce come un meteorite pronto a schiantarsi contro la superficie terrestre.

«ci sto provando, ci sto provando!!!» urlò Terry premendo compulsivamente il pedale del freno «NON FUNZIONA!!!»

«come “non funziona?!!”»

«I FRENI NON FUNZIONANO!!! Finiremo per-»

Meno di tre secondi dopo il pick-up impazzito si schiantò contro le vetrine del supermercato, entrando nell’edificio facendo a pezzi tutto quello che si trovava davanti. Quella che per alcune casalinghe era una normalissima giornata di spese si trasformò in breve nel nono girone dell’Inferno, con pareti e scaffali che crollavano e persone che fuggivano da tutte le parti, calpestandosi, gettandosi a terra, finendo sotto le macere, ferendosi. Ed i chojin nel pick-up non erano messi meglio, tra i colpi ricevuti ed i frammenti di vetro che li avevano riempiti di tagli in ogni dove.

Il pick-up frenò la sua corsa solo quando andò ad abbattersi contro la parete che dava sul retro del supermercato, tra sbuffi di fumo del motore andato e l’odore di una copiosa perdita di benzina.

«D-Dik…Dik?» farfugliò Terry, in procinto di svenire, all’amico che lo aveva già fatto da un po’.

Stava per sprofondare anch’egli nell’incoscienza, il rumore delle grida e delle sirene gli giungeva ovattato, quando…

Bi-bip. Bi-bip.

Con le forze residue riuscì a tirare fuori il cellulare.

 

forse “attenti” non è abbastanza. Controlla meglio i freni, Kenyon.

#R”.

 

Ed il texano perse i sensi.

 

 

«cos’è questo baccano? Che è successo?»

«non so…sembrano sirene della polizia…»

Le parole di Lord Flash vennero confermate dal passaggio di diverse volanti lungo quella strada, dirette verso una destinazione a loro ignota.

«Cristo, non mi dire che hanno trovato un altro morto ammazzato».

«mi auguro di no, Kevin. Prima quel chojin, poi Sunshine, direi che in questo periodo di morti ce ne siano stati fin troppi» commentò Flash «in ogni caso direi che non sia bene seguire la strada delle volanti, è bene che restiamo fuori almeno da questa faccenda».

«già…il detective Reynolds mi ha già detto di presentarmi oggi in commissariato per farmi altre domande…immagino che voglia chiedermi se ho visto dell’altro».

I due decisero di interrompere brevemente gli allenamenti sedendosi su una panchina posta vicino all’angolo in cui la strada virava bruscamente a sinistra, dove era stata messa una pensilina accanto alla fermata dell’autobus.

«e tu hai visto nell’altro?»

«no…non lo so. Non mi sembra».

Un breve momento di silenzio intercorse tra i due, che a stento si accorsero che l’autobus aveva imboccato la strada alla loro sinistra e si era fermato.

«a questo proposito Kevin…» Lord Flash abbassò drasticamente il tono di voce «tu sei proprio sicuro di aver visto quella ragazza uccidere Check Mate? Alla luce degli ultimi avvenimenti…»

«io…certo. Si. Sicuro».

Diceva “sicuro”, ma la sua voce non era altrettanto sicura. Sembrava esitante. Incerta.

«Kevin, c’è qualcosa che non mi hai detto?» Flash occhieggiò la strada, che era completamente libera «perché non mi sembri poi tanto sicuro».

Anche il ragazzo si guardò attorno, combattuto.

Dire…?

Non dire…?

«è che…io…ricordi…quella sera avevamo discusso…»

«ricordo».

«quindi avevo bevuto un po’…non ero sbronzo, ero solo un po’alticcio…e la polizia non se n’è nemmeno accorta…forse perché quelli erano agenti incompetenti, non so-»

«…aspetta. Mi stai dicendo che hai accusato di omicidio qualcuno da ubriaco?!» sibilò Lord Flash. quel ragazzo certe volte faceva delle autentiche cazzate.

«alticcio!...e poi…ero sicuro che l’avesse ucciso lei, era in ginocchio accanto a lui, aveva in mano la pistol-»

«allora tu non l’hai vista ucciderlo! Tu l’hai solo vista con la pistola in mano! Poteva essere una reazione impulsiva, alla televisione non hanno detto che era il suo fidanzato?» avrebbe voluto urlargli contro, ma era già rischioso abbastanza così.

«ah, ma dai, era ovvio che-»

«non era ovvio niente! se scoprissero che è innocente, e che tu eri ubriaco ed hai testimoniato qualcosa a caso, e che una volta sobrio non hai ritrattato immediatamente pur sapendo la verità…» si passò una mano sul viso «potresti finire accusato di inquinamento di prove, e non vorrei che fosse abbastanza da-»

«”abbastanza da” cosa?»

«farti cacciare dal Torneo. È in pausa ma riprenderà. Come se non ti avessi detto un sacco di volte di evitare, evitare, di metterti nei guai! Che devo fare con te?!...non devono scoprire che eri ubriaco. Se verrà scagionata, perché c’è ancora una possibilità che sia stata lei, e indagheranno su quella tua testimonianza dirai quel che hai visto esattamente, che ti sei agitato e non hai capito più niente. Chiaro?»

Kevin annuì silenziosamente.

«un’ora di corsa e poi ce ne andiamo a cas…mh?»

Un’ombra all’angolo, o così gli era sembrato, ma si era sbagliato di sicuro.

« “mh” cosa?»

«mi è parso di vedere…no, niente. Andiamo, su».

 

[…]

 

«dici che in tv diranno qualcosa del perché tutte quelle volanti sono andate chissà dove?»

«può essere, Kevin. In ogni caso ti ribadisco di starne fuori per quanto puoi, visto che sei già più nei guai di quanto dovresti».

«ok, ho fatto un errore, la smetti di ricordarmelo?» protestò il ragazzo, imboccando per primo il viale e trovando un’amara sorpresa.

I suoi vasetti di fiori con le viole del pensiero, di cui aveva tanta cura, erano stati fatti a pezzi dopo che il vandalo aveva tirato fuori le piantine. In quella devastazione il ragazzo notò un biglietto.

 

è il primo ed ultimo avvertimento. Ritira immediatamente quella deposizione, o ad essere distrutte non saranno le viole, ma tu”.

 

«Kevin…? Che succede?»

Il ragazzo strinse in mano il biglietto e lo nascose in una tasca dell’impermeabile. «…nulla» mentì «un vandalo ha distrutto le mie povere viole, se becco chi è stato…»

«aah, peccato. Erano venute su così bene…a parte questo però sei sicuro che sia tutto a posto?»

«si. Si…è tutto a posto».




La mia intenzione qui è di fare capitoli non tanto lunghi, e giuro che NON intendo finire a scrivere una storia di trenta capitoli. Giuro.
Comunque, come vedete il mistero si infittisce ed #R colpisce :) Who is #R?
Divertitevi con le teorie xD

* ho pensato che Sunshine si potesse uccidere alla stessa maniera degli zombies, visto che il pgno della furia che l'ha trapassato non gli ha fatto quasi nulla.
* viene dalla Tanzania, precisamente. Per chi non lo sapeva...adesso lo sa :D
   
 
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