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Autore: moonlight97    28/08/2014    1 recensioni
La storia è ambientata in Francia tra il XVI e il XVII secolo. Carlos, il protagonista, arriva a Calais, città portuale della Francia settentrionale, per affari; là tra amore, amicizia e un po' di mistero quella che sembrava essere iniziata come una semplice avventura spensierata si trasformerà in un qualcosa di molto più pericoloso e Carlos e i suoi amici dovranno mettercela tutta per spuntarla.
Genere: Avventura, Romantico, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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L'avventura comincia


Il mattino seguente si svegliò pronto e baldanzoso come non mai, nonostante la notte quasi insonne; piombò giù dal letto e in men che non si dica era già pronto per lanciarsi in quella che considerava un'avventura epocale. Sapeva da subito chi sarebbe stato altrettanto entusiasta di partecipare. Corse a perdifiato fino a casa di Julien e lo trovò a leggere in cortile.
“Sempre a bivaccare, eh!” esclamò Carlos, facendogli un ampio gesto di saluto col braccio.
Julien sembrò cadere dalle nuvole.
“Che cosa ci fai tu qui?”
“Grandi... grandissime notizie! Su, fammi entrare!” disse, premendo contro il cancello.
Una volta dentro, Carlos spiegò tutto quello che aveva in mente: avrebbe reclutato alcuni uomini nella zona del porto ed infine il suo amico Nicholas, che gli doveva qualche favore, non avrebbe fatto di certo molte storie per prestar loro un'imbarcazione. Julien, che le avventure preferiva leggerle piuttosto che viverle e che non aveva di certo lo stesso spirito di Carlos, rimase un po' titubante in un primo momento. Tuttavia l'esuberanza e la caparbietà del giovane spagnolo ebbero la meglio.
“Solo una cosa: come faccio con Elyse?”
“Ma che domande fai, mon petit frère? Io vengo con voi!”
Nella stanza calò un imbarazzante silenzio che fu rotto dalla fragorosa risata di Carlos.
Gli occhi di Elyse si infiammarono e questo bastò a zittire il ragazzo, che la seguiva con sguardo lievemente preoccupato mentre gli si avvicinava.
“Maleducato!” esclamò stizzita, mollandogli un ceffone.
Carlos, portandosi una mano sulla guancia dolorante, reagì con un'espressione al contempo divertita e sdegnata.

 

Il porto brulicava di persone: vi era chi salutava i propri cari, chi invece era appena ritornato ed infine chi, come i nostri protagonisti, era intento ad allestire una ciurma. I tre si giravano intorno spaesati fin quando Carlos non riconobbe una faccia amica.
“Nick!” esclamò pieno di giubilo. “Che piacere rivederti, amico mio!”
I due si strinsero la mano e si batterono un colpo sulla spalla, poi Carlos disse che sarebbe andato a parlare dei dettagli con Nicholas in un posto meno caotico. Mentre Carlos discuteva probabilmente davanti ad un boccale di birra, Elyse e suo fratello continuavano la loro ricerca. Ad un tratto la ragazza si gettò nel folto della folla.
“Killian! Killian!” gridò lei con aria trasognante.
Oh no pensò sconcertato Julien tutti ma non lui. Non c'era cosa che detestasse di più di sua sorella che faceva la svenevole con i ragazzi, o meglio, con quel ragazzo. Era, a detta della sorella, il prototipo del bello ideale: alto con i capelli neri un po' arruffati e gli occhi di un blu irresistibilmente intenso; aveva su per giù la stessa età di Julien e fra i due c'era sempre stata una competizione in fatto di ragazze e Julien non sopportava l'idea che sua sorella fosse caduta nella rete di quello sbruffone. Poiché era assorto in questo tipo di pensieri, non riuscì ad impedire alla sorella di coinvolgere anche Killian nel loro progetto. Di bene in meglio.
Dopo poco tornò anche Carlos seguito da Nicholas ed altri due giovani uomini, due gemelli, dalla cadenza propriamente olandese, che si presentarono come Remy e Pierre.
Tutti e sette insieme organizzarono tutto e si spartirono le mansioni da svolgere prima della partenza, che fu fissata per il 17 luglio, ovvero a tre giorni da allora. Stettero insieme tutta la giornata, poi, dopo essersi congedati, se ne andarono ognuno per la propria strada.

 

Rue St. German era una strada normalmente tranquilla, ma non quella notte.
Un uomo camminava col fiato spezzato guardandosi attorno circospetto. Si fermò un attimo e fu allora che un'altra figura, spuntata all'improvviso dall'oscurità, lo afferrò per le spalle, sbattendolo violentemente contro un muro.
“Richard,” sussurrò la voce in maniera viscida ed inquietante “dov'è? Dov'è la mappa?!”
Era una voce maschile e, stando alla reazione che il così chiamato Richard ebbe, una voce purtroppo ben nota.
“I... Io...” gemette e la voce gli si ruppe.
“Dillo e non ti sarà fatto alcun male.”
Richard sapeva benissimo che non era vero.
“L'ho data via. L'ho data ad un giovane... spagnolo.” disse con voce flebile.
“Tutto qui?” disse l'aggressore con scherno “L'hai semplicemente data ad uno spagnolo? Non giocare con me, Richard. Dimmi qual è il nome.”
Richard rimase in silenzio.
“Va bene. Se proprio non vuoi parlare....”
L'uomo estrasse con rapidità un coltello da sotto il soprabito e con un gesto sprezzante e con allucinante nonchalance sgozzò Richard, che rimase così, accasciato a terra con gli occhi aperti.




Spazio Autore
Salve a tutti! Eccomi qui con il terzo capitolo. So che è un po' corto, ma non potevo, per così dire, accorparlo con il successivo perché l'avrebbe reso un po' troppo lungo e dispersivo; ho preferito tenere insieme argomenti singoli o connessi fra loro in qualche modo ^^
Mi auguro che la storia cominci a prendervi sempre di più e spero vi sorgano MOLTE domande sul finale di capitolo. Chi l'ha letto prima che lo pubblicassi probabilmente... no, sicuramente mi ha odiato. Ricordo di avervi promesso un secondo aggiornamento questa settimana e vi dico che arriverà tra sabato e domenica. A presto! 

   
 
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