Crossover
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Autore: Claudia Ponto    28/08/2014    1 recensioni
Un lungo viaggio, una fantastica avventura che rispecchia ciò di più bello e personale che si possa avere, la fantasia.
Attraverso mondi inesplorati, grandi città, strani personaggi, Claudia, una ragazzina di 12 anni ritroverà di fronte ad un misterioso segreto e a tante magie che troveranno una risposta solo proseguendo il lungo cammino irto di ostacoli che solo lei, con l’aiuto di una simpatica gang, potrà annientare.
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Anime/Manga, Videogiochi
Note: Cross-over, Otherverse | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Continuava a nevicare senza accennare di smettere.
In televisione ne parlavano tutti i telegiornali, anche se non capivano un acca di francese era chiaro che la gente era intimorita dal fenomeno atmosferico, i giornalisti mostrarono una certa enfasi mentre mostrano ai telespettatori cosa succedeva alle loro spalle.
Io sbirciavo continuamente fuori dalla finestra aspettando il ritorno di Sly, il vetro si offuscava continuamente per il freddo e si tremava pure grazie alla scarsità riscaldamento dovuto alla mancanza di stufe o materiale isolante adeguato.
Provammo, usando alcuni telefoni in casa, a contattare i ladri per capire che fine avessero fatto.
Nessuna risposta, non un messaggio.
<< Yugi, cosa stai facendo? >>
Il duellante aveva preso posto davanti ai computer di Bentley… o meglio… la sua controfigura adulta: il Faraone seppe ben destreggiarsi con quello strumento che sarebbe dovuto essere troppo tecnologico per lui, ficcando il naso nei documenti all’interno che apriva con click assai ripetitivi del mouse.
<< Ehi! Non è roba tua! Se l’amico della palla di pelo lo scopre ci rimane male! >> lo ammonì Yui sbigottita.
<< Pazienza, mi farò perdonare in qualche modo. >> rispose lui impassibile.
<< Ma che stai facendo di preciso? >> gli chiese poi Sakura.
<< Ho avuto il sospetto che quei tre la sapessero fin troppo lunga su questa nevicata anomala. Non mi stupirei se avessero nascosto qualcosa di importante, con i ladri non ci può mai fidare. >>
<< è vero che Sly è un ladro, ma nelle cose importanti è davvero onesto. >> non mi piaceva il tono in cui lo spettro dubitava dell’onestà del procione, soprattutto proprio lui che per primo aveva detto un sacco di bugie.
Inarcò un sopraciglio, continuando a tenere gli occhi fissi sul computer, poi un sorriso soddisfatto.
Sul computer era partito un video: la scena era la stessa fuori dalla casa, la nevicata su una strada cittadina di Parigi, i numeri di lato allo schermo che la datavano a 3 mesi fa. Nei primi 10 minuti si videro solo le persone ipnotizzate dai fiocchi di neve, dall’undicesimo minuto in poi tutto mutò e i parigini finirono imprigionati in bare di ghiaccio che partirono a razzo verso il cielo.
Poi la fine e niente di più.
<< Ecco. Guarda tu stessa la sua “onestà”. >> disse il Faraone contento.
<< Questa roba non può essere vera… >> commentò incredula Yui.
<< Temo proprio che sia autentico. >>
<< Bè… questo comunque non dimostra che Sly sia malfidato! è… successo dappertutto che accadessero fatti del genere! Tutti i cartoni animati sono stati alterati! Tu per primo dovresti ammetterlo! >>
<< Vero, ma allora perché il tuo “amico” ha con sé una brutta copia del tuo bracciale? >>
Il Faraone cliccò ancora il mouse e partì un secondo video, protagonista il procione che si metteva al braccio destro un grosso affare di ferro, simile ad un antico avambraccio da cavaliere, con una sfera blu sulla cima circondata da piccole lampadine e con delle pompe sul lato opposto che vibravano.
Il video era intitolato “esperimento”.
Si vide il ladro attivare quell’affare che emise un rombo, la sfera pulsò di luce e il bastone ricurvo che teneva sempre con sé cambiò leggermente forma, la stanza vuota in cui si trovava che si distorceva intorno a lui.
<< Non è ancora abbastanza potente, abbiamo bisogno di più dati. >> disse una voce fuori campo.
<< Raccoglierò più informazioni quando sarò in compagnia della ragazzina. >> rispose Sly.
Il video si concluse di colpo, senza altre parole e senza altre immagini.
Il Faraone spense il computer cancellando ogni prova del suo utilizzo, voltandosi verso di me subito dopo.
<< Questo si che lo rende colpevole. >>
 
Potevamo finire congelati, ma non mi importava.
Correndo la neve depositata per terra si sbriciolava, le vie abbandonate della periferia aumentavano la premura di trovare Sly, le sue tracce ancora ben impresse sulla neve.
Forse il Faraone era più stimolato di me di trovare il ladro, addirittura di riuscirci per primo.
Parigi intanto affrontava il disagio invernale organizzandosi come meglio poteva: dagli abiti leggeri erano passati a maglioni e jeans, al posto di ombrellini para sole maneggiavano pale per levare i cumuli bianchi di neve, le pozzanghere quasi asciutte si trasformarono in lastre scivolose lastre ghiacciate. Gli unici a godersi il lato positivo della situazione erano i bambini che giocavano a fare i pupazzi oppure a pattinare, ignorando che la natura stava impazzendo senza un motivo apparente.
Ma dov’è Sly? mi chiedevo.
<< Ragazzi! Guardate la televisione! Lì! Nel negozio! >>
L’avviso di Sakura fu tempestivo.
In diretta televisiva, una troupe di giornalisti mostrava agli spettatori uno scenario surreale che si stava verificando all’Arco di Trionfo: una torre di ghiaccio frastagliata si stava ergendo sulla cima, rifornita da dei cristalli che scendevano dal cielo, in basso sulla base, uno squadrone di giganti dal muso suino a difenderlo. Solo uno di quei titani se ne stava in disparte, schiacciando la terra ai suoi piedi con continuità e, a prima vista, senza motivo… solo ad un’occhiata più attenta riuscimmo a vedere Bentley e Murray che lottavano a suon di cazzotti e dardi esplosivi per tentare di ridurre a pezzi il mostro.
Apparve un altro personaggio nell’inquadratura, nascosto in un angolino coperto da uno strato sottile di vetro ghiacciato…
<< Ilyan?! Che cavolo ci fa qui?! >>
<< Non è possibile che sia in mezzo ai piedi anche qui! È un’autentica spina nel fianco! >>
<< Non dovrei stupirmene, ma non capisco una cosa: se in questo mondo questa situazione dura da ben 3 mesi… perché accidenti Sly non ha fatto nulla? E soprattutto, perché non ne ha parlato? >>
<< Andiamo a chiederglielo di persona. Se i suoi compari sono lì, allora anche lui dovrà esserci. >>
Più che giusto. Però… dopo cosa succederà?
Avevo un brutto presentimento, non mi andava proprio di andare in mezzo a quel casino dopo le ultime cose scoperte.
Ero disorientata.
Raggiunto l’Arco di Trionfo trovammo una calma innaturale: tutti i giganti erano in formazione sull’attenti, stanchi e feriti invece la tartaruga e l’ippopotamo, incapaci persino di muovere un dito. Li soccorremmo e li portammo via (con Murray fummo costretti a trascinarlo, visto che pesava una tonnellata).
Per fortuna  i titani rimasero tranquilli e i ladri poterono tirare un sospiro di sollievo, ma non era finita lì.
<< Credo di aver appena visto scorrermi davanti la mia intera vita… sotto forma di ogni cosa che abbia mangiato fino adesso… >> disse l’ippopotamo stanco.
<< Ringraziate il cielo che la televisione ci ha fatto vedere in che guai vi eravate cacciati. >> disse gelido il Faraone.
<< Abbiamo fatto ciò che era giusto fare, restarcene con le mani in mano non è cosa che si addice ad un ladro. >> rispose Bentley, tentando di aggiustarsi gli occhiali.
<< O ad un bugiardo. >> aggiunse lo spettro subito dopo.
I due ladri si scambiarono un’occhiata confusa.
Poi il Faraone chiese:
<< Dov’è Sly? >>
Entrambi indicarono la cima del monumento, mimetizzata con l’azzurro chiaro del cielo.
Era probabile che il procione stesse disputando una lotta contro Ilyan, era talmente scontata la cosa, eppure non vederli non era un buon segno. Il Faraone, stufò di starsene a perdere tempo, prese le redini della situazione e diede precise direttive:
<< Sakura, so che hai il potere di creare il fuoco per magia: usalo contro quei giganti. Yui e Claudia, voi portate via questi due e poi tornare indietro per aiutare la ragazza. >>
<< Ehi, cos’è questo atteggiamento da comandate? >> replicò Murray.
<< Non sto comandando nessuno, sto solo agendo per evitare di finire ammazzato. Voi avete fatto la vostra parte e non avete combinato nulla, perciò ora subentriamo noi. >>
La risoluzione del Faraone fece desistere i ladri dal discutere.
Messe le cose in chiaro l’azione ebbe inizio.
 
Non appena Sakura creò il fuoco con la magia, i giganti ruppero la formazione e partirono all’attacco; con i suoi mostri l’altro Yugi l’aiutò a tenerli a distanza frattanto che io e Yui portavamo Bentley e Murry al sicuro.
Realizzato il piano, lo spirito fornì un nuovo obiettivo: tenere a bada i titani mentre lui andava a cercare Sly.
A dorso di un drago superò lo sbarramento mostruoso, un gesto che catalizzò completamente l’attenzione dei mostri che ci ignorarono completamente per cominciare a risalire la torre di ghiaccio, lentamente ma risoluti. Attaccarli non servì a nulla, anche se si riusciva a scioglierli i loro resti continuavano a muoversi e, purtroppo, a rigenerarsi, rendendo inutile tutta la nostra fatica.
<< Così è inutile! A questo punto non ci resta che andare anche noi lì sopra! >>
<< Non mi piace questa idea… >>
<< Neanche a me, ma non vedo altre alternative. Andiamo ragazze! >>
Ci volle un bel coraggio, a mano a mano che si saliva l’altezza di faceva sempre più vertiginosa e il freddo pungente, i vestiti si erano irrigiditi e i capelli ricoperti di neve si inumidivano. Quando scorgemmo la cima, finalmente, lampi luminosi ci accolsero e un turbine di neve per poco non ci fece volare via; la punta della torre si restringeva fino ad terminare con una zona circolare e sui bordi stalattiti di ghiaccio crescevano formando una corona aguzza.
Delle ombre sfuocate si muovevano lì sopra, si scontravano e si rincorrevano leste, vederle dava quasi dolore agli occhi   
<< Quelli sono Sly e Ilyan. >> disse il Faraone avvicinandosi.
<< Allora dobbiamo dargli una mano! >> disse Yui.
<< No. Voglio vedere fino a che punto intende arrivare il ladro. >>
<< Ma cosa dici?! Sly rischia di morire! >>
<< Per il momento è ben difeso. >>
L’affermazione riguardava quell’avambraccio di ferro vistogli addosso nel video: c’è l’aveva in quel momento, proprio quello scatenava le luci trovate all’arrivo.
Solo all’ora mi resi conto che il suo abbigliamento era diverso, quasi militaresco, il suo bastone invece aveva quasi assunto la stessa forma di una falce… si era letteralmente trasformato, insomma, tutte cose che dimostravano che aveva copiato i miei poteri.   
Ilyan era concentrato proprio sulla fonte della sua nuova forza, con la spada tentava di distruggere l’affare metallico, attaccando ripetutamente e dandogli ben poca possibilità di difendersi.
Il mercenario ad un certo punto fu costretto a fermarsi, per la prima volta lo vedemmo in ginocchio, madido di sudore per la fatica; Sly al contrario era abbastanza riposato sebbene avesse qualche graffio e ora che aveva campo libero potè “ricambiare” tutta la violenza che il guerriero aveva riversato su di lui. Quando finì gli salì sulla schiena, sollevando in aria il bastone-falce in segno di vittoria prima di abbassarla e incastrare la punta ricurva sulla carotide.
<< Che soddisfazione vederti al tappeto. >> disse contento.
<< Hai giocato sporco palla di pelo… questa volta non sei stato onesto… >> replicò nervoso Ilyan.
<< Sono un ladro io, quando mai sono stato onesto? >>
<< Sei un maledetto… >>
<< Suvvia capellone, non prendertela tanto, preoccupati piuttosto di quando il tuo padrone te le suonerà di santa ragione per aver fallito. >>
Il mercenario provò a reagire ma non c’è la fece ad alzarsi, grugnendo di dolore.
Noi altri eravamo contenti di come aveva avuto esito il duello, a quel punto non importava nemmeno più quali segreti avesse nascosto l’amico, il piacere di vedere il nemico preso a calci e pugni era una soddisfazione così grande da rendere il resto poco importante.
Con le acque che si erano calmate andammo verso Sly per congratularci… ma mentre mi avvicinavo a lui cominciai a sentirmi molto stanca con una velocità che ad un certo punto non riuscì a reggermi in piedi, le mani mi tremavano e mi girava la testa.
Che mi sta succedendo Pensavo, a malapena capace di ragionare.
<< Hai visite. >> lo avvertì il guerriero.
Il ladro, vedendoci, non si mostrò contento: con un calcio allontanò Ilyan e ci approcciò urlando, il pelo ritto come aculei di riccio e le orecchie basse che quasi tremavano. Non dava tempo di parlarci, dovette farci una ramanzina lunga ed esasperante, solo il Faraone riuscì ogni tanto a poter dire la sua, sempre più scocciato da quell’atteggiamento.
<< Dovevate restare al rifugio! >> urlò il ladro.
<< Eravamo preoccupati stupido procione! Con questo casino ti aspettavi davvero che saremmo rimasti in quella stamberga di casa?! >> replicò con lo stesso tono il ragazzo.
<< Non m’importa cosa avete pensato! Non dovevate venire! >>
Non sarebbe stata una sorpresa se la discussione fosse sfociata in una rissa, successe però che Ilyan li distrasse con un tentativo di fuga, costringendo entrambi a collaborare per farlo stare fermo. Fu allora che i nostri occhi si incrociarono, una sola occhiata fu abbastanza per fargli capire che non stavo bene e il luccichio nel suo sguardo fu facilmente riconducibile ad una idea losca.
<< Che ti prende piccolina? Sei stanca? >> mi chiese.
Io mi sforzai di ignorarlo e al tempo stesso di non mostrarmi malaticcia.
<< Tu non aprire bocca! >> disse Sly, dandogli una bastonata in testa.
Imperturbabile, il guerriero continuò a parlare.
<< Scusami tanto. Il fatto è che la vedo un po’… fiacca. Forse è il caso che tu gli dia un’occhiata. >>
Il ladro era così arrabbiato che diede un pugno al suo affare di ferro, scatenando un effetto che lo fece vibrare ed illuminare più intensamente di prima, le scintille proiettate dalla pietra fluirono fino al bastone, ingrandendo la lama più di quanto non lo fosse già.
 
Un gesto sbagliato.
 
Improvvisamente il petto cominciò a bruciarmi: delle vere fiamme sprizzarono da ogni parte del mio corpo, ne ero quasi circondata e non riuscivo a spegnerle.
La neve divenne grandine, il vento si trasformò in tifone e la torre cominciò a sgretolarsi con spaventosa velocità.
  
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