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Autore: draft    28/08/2014    2 recensioni
Lydia prese un foglio e iniziò a tracciare segni con la matita scura. Evitava di guardare il ritratto che prendeva forma, la sua mano si muoveva da sola.
Aveva quasi paura a guardarlo, il perché era chiaro. Da qualche anno ormai ogni volto che disegnava finiva sulla cronaca nera. Tutti morti.
*storia momentaneamente sospesa per motivi personali*
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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drawings killers - prologo

Lydia prese un foglio e iniziò a tracciare segni con la matita scura. Evitava di guardare il ritratto che prendeva forma, la sua mano si muoveva da sola.
Mancavano appena cinque minuti alla fine della lezione, ma quando la campanella suonò aveva già finito il disegno. Aveva quasi paura a guardarlo, il perché era chiaro. Da qualche anno ormai ogni volto che disegnava finiva sulla cronaca nera. Tutti morti. Da un lato la consolava il fatto che non ne conoscesse neanche uno, dall'altro la inquietava ancora si più.
Infine abbassò gli occhi sul suo stesso disegno scoprendo con orrore che non era altro che un bambino, 10 anni appena, con gli occhi sorridenti e un viso malandrino.

L'indomani la foto di Joshua Miller, così come Lydia l'aveva disegnata, era nel giornale.
"Joshua Miller, 10 anni, morto ieri mattina alle 9 per cause ancora incerte..." il testo continuava, ma la ragazza si costrinse a chiudere il giornale. Un senso di colpa e di nausea l'accompagnò per tutta la giornata.

Tre mesi dopo.

Lydia si alzò dal letto, era un lunedì mattina, ma non uno di quei lunedì brutti e noiosi dove la maggior parte della giornata viene passata a scuola. Era un lunedì natalizio, l'indomani sarebbe stato Natale.
Lydia stranamente pensò a tutti quei bambini che quella notte sarebbero rimasti svegli aspettando Babbo Natale. Prima che i suoi pensieri si indirizzassero su Joshua come ogni mattina, si preparò per andare al centro commerciale per qualche acquisto dell'ultimo minuto.

Ogni negozio era decorato con centinaia di lucine e ghirlande. Rosso, verde e bianco erano i colori predominanti in ogni vetrina, finti Babbo Natale di peluches si arrampicavano nei muri.
Un bambino correndo andò a sbattere contro Lydia. Lei si soffermò a guardarlo, era biondo con gli occhi chiari gonfi di pianto. Il piccolo sbatté gli occhi più volte, per mettere a fuoco il viso della ragazza.
Appena lei si abbassò per domandargli se si fosse perso, lui si gettò tra le sue braccia e scoppiò a piangere più forte. La ragazza lo prese in braccio per consolarlo, era più leggero di quanto si aspettasse.
"Ehi piccolo, va tutto bene... Ti sei perso?" gli domandò accarezzandogli la testolina bionda. Il bambino annuì in risposta.
"Come ti chiami?"
"Josh" rispose il piccolo singhiozzando e la ragazza quasi lo fece cadere a terra per lo scherzo del destino. Grandioso, pensò.
"Q-quanti anni hai?" stava iniziando a balbettare pure lei, nervosa.
"Sei" il bambino aveva smesso di piangere consolato dall'abbraccio di Lydia e appena la ragazza gli chiese di cercare la mamma insieme lui annuì d'accordo.

Dopo un quarto d'ora passato a cercare la sua mamma, Lydia disse al bambino che sarebbe stato meglio farla chiamare dai microfoni delle casse.
"Forte!" esclamò entusiasta il bambino.
Appena arrivati alla cassa più vicina, Lydia disse alla signora che vi era seduta se poteva chiamare la mamma del piccolo perché questi si era perso.
"Certamente." disse la signora sorridendo al bambino. "Come ti chiami?"
"Josh Miller, la mamma mi chiama Joshua quando è seccata, però"
Lydia si sentì svenire, sentì distrattamente la risata della donna.
"E pensi che adesso sia seccata la tua mamma?" continuò ridendo.

Quando finalmente arrivo la signora Miller arrivò si abbracciò con suo figlio.
"Chi l'ha trovato?" chiese ancora stretta a Josh.
"Io." Lydia si era ripresa, chissà quanti Joshua Miller esistevano al mondo e poi i due bambini avevano età diverse, anche se tratti del viso leggermente simili, inoltre, purtroppo, uno dei due non c'era più.
"Grazie, non so come ringraziarla, una si gira un attimo e suo figlio non c'è più..." dannazione, si trovò a pensare, non poteva scegliere parole peggiori.
"Si è solo allontanato, l'importante è che ora siate insieme"
"Joshua saluta e ringrazia la signorina"
Josh abbracciò forte Lydia. Ma quando si avvicinò al suo orecchio per sussurrarle i ringraziamenti, la ragazza si sentì nuovamente mancare alle parole del bambino.
"Lydia, perché mi hai chiuso nel cassetto? Aiutami. Voglio uscire da lì." le disse.
Appena i due si staccarono, Joshua raggiunse la madre dicendo, stavolta ad alta voce, "Grazie ancora, signorina." e con un sorriso enorme sparì dalla vista della ragazza.



...
nda: come sicuramente avrete capito leggendo, sono nuova alla scrittura, non so dove mi porterà questa storia né dove io porterò lei.
Sono ben accetti critiche e consigli.
Grazie.
-draft
  
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