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Autore: Mel94    28/08/2014    1 recensioni
Sentii le sue dita sfiorarmi dolcemente la guancia come per asciugarla. Schiusi appena gli occhi e notai la vicinanza tra di noi. Avevo all'altezza degli occhi la sua clavicola profonda e scolpita. Non riuscivo a guardare in alto, sarebbe stato troppo imbarazzante e doloroso come ultimo ricordo.
Tirò su anche l'altra mano e premurosamente, con entrambe, mi prese il viso in una stretta delicata ma decisa. Sentivo il cuore andare a mille. Tenevo gli occhi chiusi. Il suo tocco sulla mia pelle, aveva scatenato un effetto men meno che aspettato. Ero tutta elettrizzata, ma le gambe iniziavano a cedere. Mi tirò verso di sé e sentii il suo viso farsi sempre più vicino. Strinsi leggermente le labbra, perché non sapevo cosa aspettarmi. Tenevo i pugni stretti , premuti sulle cosce e poi....le sue labbra si posarono soffici e calde ....
Genere: Drammatico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Altro personaggio, Nuovo Personaggio, Quasi tutti, Taemin
Note: OOC | Avvertimenti: Incompiuta
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I’M BACK

 
L’aereo atterrò. Finalmente dal finestrino vedevo nuovamente la torre di controllo dell’Incheon International Airport.

Questa volta non ero stata fortunata come la prima: vicino a me si era seduto un signore coreano parecchio arrogante. Io ero seduta dalla parte del corridoio e per tutto il viaggio non aveva fatto altro che chiamare le hostes per fare una qualunque richiesta, per ogni minima sciocchezza, disturbandomi così per tutto il viaggio. Fortunatamente a una certa si era addormentato, ma non era durato a lungo.

Al contrario del mio solito, dovetti alzarmi subito appena tutti iniziarono a tirarsi su a prendere le valigie perché lui era impaziente di scendere. Io avrei aspettato che il corridoio si fosse sfollato per prendere la mia valigia con calma, e invece niente. -.-
Iniziammo ad uscire dall’aereo uno ad uno. Questa volta eravamo più stranieri che coreani, ma non mi dispiaceva, anzi più che altro non m’importava, perché forse sarebbe stata l’ultima volta per chi sa quanto, che mi sarei ritrovata tra tante persone occidentali come me.

(N) “아...미안해요 (oh, mi scusi)

Ero andata a sbattere contro un ragazzo coreano probabilmente sui 16-17 anni.

아니야, 괜찮아 (non fa niente)

Ecco che iniziavamo. Mi dava quasi fastidio quanto evadessero gli onorifici appena si accorgevano eri straniera, ma lasciai perdere.(*) Feci un respiro profondo e mi misi in marcia.
Ad aspettarmi sta volta non ci sarebbe stato nessuno: Changho era a lavoro e non poteva proprio venire, stesso per sua moglie, ma non era un problema. Adesso fortunatamente potevo comunicare, potevo tranquillamente farcela.
Andai subito a cambiare i soldi allo sportello più conveniente e subito dopo mi precipitai a ricaricare la mia T- money che avevo preso l’anno scorso. (la T-money è una scheda ricaricabile che si può usare per metropolitana, autobus e taxi).
Con le mie due grandi valige e lo zainetto sulla schiena, mi misi in marcia verso la fermata dell’AREX.



All'inizio era tutto deseto ma in pochi minuti mi ritorvai ad aspettare in fila con alle altre 294023171 persone. Non ci volle molto grazie al cielo. Vedendo che facevo parecchia fatica tra valige e il resto, un signore sulla 50ina molto gentile mi aiutò. Lo ringraziai facendo qualche inchino di troppo per i miei gusti, ma ormai dovevo iniziare a farci l’abitudine. Sapevo benissimo che la situazione lo richiedeva ed era la cosa giusta da fare.
La strada non era molto lunga a confronto con le 14 ore di aereo, ma avevo almeno un’altra oretta per mettere in ordine i mille pensieri che avevo in testa. Dovevo pensare a un modo per dirlo a Taemin. E anche a Jongin e tutti gli altri naturalmente. In fin dei conti sapevo di non aver fatto niente di male, le mie intenzioni non erano cattive, anzi, volevo far loro una sorpresa. Ma non ero sicura l’avrebbero gradita. Iniziavo a pentirmi della mia scelta.

Arrivai prima del previsto. Quell’ora era passata fin troppo velocemente. C’erano solo una fermata prima della mia.
Mentre aspettavo, il mio sguardo si soffermò su due ragazzi davanti a me. Uno dormiva con la testa all’indietro a bocca spalancata. Aveva i capelli corvini con il solito taglio a scodella che tanto amavo. L’altro invece, oltre che sempre lo stesso taglio e più spettinati, li aveva di color viola pastello. Mi fissava dall’alto in basso senza farsi troppi scrupoli. Lo guardai un po’ sorpresa, ma lui anche dopo essersi accorto che l’avevo visto, continuava a scrutarmi come niente fosse con lo sguardo assonnato. Di colpo mi guardò dritta in faccia e mi rivolse un sorriso da ebete che si vedono solo sui film. Poi si addormentò. Ero shoccata. Ok che i coreani erano strani forti e quello l’avevo già confermato la prima volta che ero stata in Corea, ma questa non si vedeva in giro tutti i gironi.



Ad aspettarmi fuori dalla stazione c’era Yesoul, la moglie di Changho. Mi salutò con la mano e mi rivolse un gran sorriso di accoglimento. Io mi sbrigai e ricambiai con un inchino veloce mentre andavo da lei. Mi diede un lieve abbraccio, anche se non ci conoscevamo benissimo e mi diede il benvenuto. La ringraziai facendo ancora un altro lieve inchino.

(Y) “Com’è andato il viaggio? Ah posso parlare in coreano con te adesso vero? Mio marito mi ha detto che hai studiato qualcosa…mmm forse sono troppo precipitosa…

(N) “No no, va bene tranquilla. Capisco- le dissi con un sorriso -Il viaggio è andato bene. Mi sono guardata quasi 3 film di seguito. All’ultimo sono crollata a metà. Ahaha

(Y) “Oh giusto! Sarai affamata e stanca poverina e io ti sto trattenendo qui. Scusa

(N) “Non fa niente.” Le dissi io per consolarla e non farla preoccupare.

Mi fece strada verso la macchina. Prese una delle valige e le dissi di stare attenta perché era parecchio pesante.
In due, le mettemmo dentro al portabagagli. Aveva dovuto abbassare i sedili posteriori per farle entrare entrambe. Mi fece segno di salire sulla macchina e ci avviamo verso casa loro. Non parlammo molto durante il tragitto, o meglio io non parlai. Lei aveva da fare con una collega al telefono per qualche documentazione che doveva essere pronta per il giorno dopo o qualcosa del genere. Appena chiuse la conversazione si scuso e mi spiegò che era veramente importante e che non aveva potuto farne a meno. Io naturalmente le dissi che non c’era nessun problema anzi, tra me e me pensai che ero stata fortunata. Già ero stanca di mio, se dovevo mettermi pure a pensare in coreano era la fine.
Entrammo dentro un parcheggio sotterraneo sotto a un palazzo bello grosso. Appena parcheggiò scendemmo entrambe dalla macchina. Avevo le gambe addormentate. Mi feci coraggio e andai a prendere le mie valige. Ne portammo una a testa fino all’ascensore.

Salimmo fino al 23esimo piano. Fortunatamente non soffrivo di vertigini, altrimenti non sarei nemmeno riuscita a guardare fuori dal balcone.
Entrammo nell’appartamento. Era bello spazioso. Iniziava con una piccolo corridoio dove da una parte c’era un mobiletto per mettere le scarpe. Poi si apriva in un ampio soggiorno con i divani, la tv e un piccolo tavolino al centro. La luce non troppo forte emanava un’atmosfera calma e accogliente. A sinistra c’era una specie di porta ad arco bella ampia e un banconcino che faceva da divisore tra soggiorno e cucina. La cucina al contrario era molto illuminata e non tanto grande con un piccolo tavolo per massimo 4 persone.
Iniziammo ad avviarci verso un corridoio e arrivate in fondo indicò una porta. La aprì e disse:

(Y) “Questa sarà la tua stanza. Non è molto spaziosa, ma visto che ci starai per poco tempo, penso possa andare.” Mi rivolse un gran sorriso e poi aggiunse “Fai come fossi a casa tua”.

(N) “Grazie mille, andrà più che bene!



Entrai nella piccola stanza che tanto piccola non era in fin dei conti. Per una persona sola andava più che bene. Appoggiai da un lato le valige e accessi una lampada vicina al letto. Mi tolsi lo zainetto dalle spalle e mi sedetti sul letto. Un sorriso mi si formò tra le labbra: proprio come me l’aspettavo, duro come il legno.

Non ci volle molto prima che Changho arrivasse, o almeno così mi era sembrato. Mi aveva accolta con un grande abbraccio e un bel “Benvenuta ancora!” che mi fece ridere. Parlammo per un po’ ma non mi volle trattenere molto. Era già tardi e sapeva benissimo che sicuramente ero stanca.
Andai a farmi un bel bagno caldo per sciogliere un po’ la tensione del viaggio. Intanto Yesoul preparava qualcosa da mangiare per me più che altro. Mi disse che visto che aveva lavorato tutto il giorno ci sarebbe voluto un po’ quindi se volevo riposarmi potevo fare tranquillamente. Lei mi avrebbe chiamata appena fosse stato pronto.

Mi sdraiai sul letto con i capelli ancora un po’ bagnati. Presi il cellulare tra le mani e accesi la wifi. Di colpo iniziarono ad arrivare tutte le notifiche dei giorni precedenti. Era incredibile quanti ne avessi ricevuti dall’ultima colta che mi ero connessa…4 giorni fa... Bhe diciamo che era stata una decisione presa con molta calma e dopo parecchi ragionamenti. Avevo pensato che probabilmente Taemin mi avrebbe contattata durante la mia preparazione per il viaggio e durante il mio viaggio e io avrei dovuto mentire per non dirgli dove stavo andando…e c’erano già stati parecchie bugie tra di noi, soprattutto da parte mia, fin dall’inizio. Quello sarebbe stato il miglior modo per scampare, eventualmente, da una situazione simile a quella passata. E in più ero spaventata. Questo viaggio era definitivo per me. Era importante e avevo bisogno di qualche giorno tutto mio per prepararmi mentalmente. Avevo bisogno di evadere dal mondo che mi circondava e concentrarmi su di me.

Su kakaotalk avevo ricevuto ben 15 messaggi. Normalmente era già tanto se ne ricevevo 1 al giorno e ora addirittura 15? Di cui 9 erano tutti di Taemin e 2 di Jongin….Bene...
Aprii prima quelli di Jongin, facevano meno paura…

(J) - Hey girl! Come va?
- ^^

OK. Fin a lì tutto bene. Prima di rispondere però volevo dìvedere quelli di Tae..Aprii e

(T) 3 giorni fa

09:01 - Hey straniera! Come va?

09:01 - ;P

2 giorni fa

15:30 - ci sei?

ieri

10:59 - mmm…mi sa che hai da fare. Di solito rispondi dopo poco.

15:08 - Devo raccontarti una cosa!!!

17:45 - Perché non rispondi?

18:10 - Va bene vado a dormire buona notte, ho finito da poco gli allenamenti e sono stanco. Buona notte!!!!!

oggi

09:37 - Ancora niente? È successo qualcosa? Ho fatto qualcosa io?

2 minuti fa - Hey straniera…mi manchi…XP perché non rispondi? Mi devo preoccupare?

L’ultimo era di qualche minuto fa. Quindi probabilmente aveva visto che avevo aperto la chat…
Mi sembrò il momento migliore per dirglielo ma avevo paura.

..
.
(N) – YA PABO! Hai da fare?

Non dovetti aspettare più di 5 secondi per ricevere una risposta.

(T) - Allora sei viva!!!
- Sono all’SM a non fare niente. Aspetto che gli altri finiscano per andare a mangiare qualcosa insieme. Ci sei su skype adesso?

Mi veniva quasi da ridere e piangere allo stesso tempo. Faceva come se non fosse successo niente, come se non fossi stata stronza…mi sentivo in colpa…

(N) – Lee Taemin-sshi, non arrabbiarti ok?

Il messaggio lo aprì subito, ma esito un po’ prima di rispondere.

(T) – …ok

(N) – A che ora vai via dall’sm?

(T) – perché? Alle 10 pm circa comunque.

Mi tirai su i tutta fretta e iniziai a vestirmi. Qualche altro messaggio arrivò ma lasciai stare. Ormai avevo quello che volevo sapere. Presi la prima borsa che trovai e missi velocemente i documenti e il cellulare dentro.
Andai da Changho e Yesoul per scusarmi e dirgli che era urgente e che dovevo andare. Che sarei tornata in meno di un’ora, giusto il tempo di arrivare all’sm farglielo sapere e tornare a casa, ma mi sentivo tanto in colpa e maleducata visto che Yesoul aveva preparato la cena solo per me.

(N) “Mi dispiace tanto- dissi rivolgendomi a lei – lo mangerò appena torno comunque. Ho veramente tanta fame, ma devo andare.

Yesoul mi guardo e mi fece un gran sorriso. Probabilmente aveva avuto quel sesto senso da donna e aveva capito in parte la situazione.

(Y) “Non ti preoccupare fai con calma. Appena torni te lo riscaldo in micro. Sarà buono lo stesso” mi disse mentre mi faceva l’occhiolino.

(N) “Grazie mille” dissi io facendo un inchino mentre mi avviavo.

(C) “ Aspetta! Tieni questo è il codice della porta di sotto e dell’appartamento - mi disse mentre mi rivolgeva un pezzetto di carta piegato a metà- altrimenti rischi di rimanere chiusa fuori

Ringraziai ancora e corsi via. Stavo facendo tardi e lui non avrebbe aspettato…








(*) per chi non lo sapesse in coreano ci sono difersi livelli di onorifici che vengono usati a seoconda dell'età o del livelo sociale della gente. Quindi se una persona è più piccola o di livello sociale inferiore, deve usare certi onorifici. non mi metto a spiegare oltre, se volete potete trovare altre info su google ;))
  
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