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Autore: drunkofcamren    28/08/2014    9 recensioni
Solo quattro mesi fa pensavo fossi finita e poi sei arrivata tu e mi hai salvato.
Tu che mi hai dato dei nuovi mattoni, nuovo cemento e una mano per aiutarmi a ricostruire il mio grattacielo e sono arrivata più in alto di quanto non sia mai stata, posso toccare il cielo con le dita, ma soltanto se tu sei insieme a me.
Ora non m'interessa più dei sogni che avevo prima dell'incidente, quelli sono sotto quella macchina e ci rimarranno per sempre, ora ci sei tu, il mio unico sogno, e mi basti.
Ora capisco perchè Dio ha voluto togliermi le gambe e sono grata che lo abbia fatto.
Grazie, perchè insieme a te non ho più paura di nulla.
Ora, grazie a te, la amo, lei : la stupida sedia a rotelle che ero abituata a odiare, la amo, ma solo se sono con te, solo se sei al mio fianco riesco a dare un senso a tutto ciò che è successo.
Perchè per ora questo mi basta, solo una sedia a rotelle e te.
Genere: Romantico, Sentimentale, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash, FemSlash | Personaggi: Ally Brooke, Camila Cabello, Dinah Jane Hansen, Lauren Jauregui, Normani Kordei
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Are you dating her?





Oggi la libreria è deserta e io e Camila ne approfittiamo per parlare

-Scusami davvero Lauren, non avevo nessun diritto- la interrompo

-Ti prego smettila di scusarti, anche io ho sbagliato facendo la vittima, possiamo non parlarne più?- lei sorride e annuisce

-Che ne dici se pranziamo insieme, sul serio questa volta? E poi, se ti va, mi accompagni all’ospedale-

-Per me va bene-

-Allora andiamo, 5 minuti di anticipo non dispiaceranno sicuramente al mio stomaco-
rido –Ti serve una mano per spingere la carrozzella?-

-No Camila, ma grazie-
le sorrido

Il ristorante è di fronte alla libreria per ciò non impieghiamo troppo tempo ad arrivarci.

-Buongiorno, vorremmo un tavolo per due- Camila dice al cameriere

-Seguitemi-

Lui ci da un tavolo distaccato dagli altri, speravo di poter restare sulla carrozzella, ma il tavolo è troppo alto.

-Ti aiuto?- mi chiede Camila

-Prima prendiamo gli ordini, ho fame- Camila sorride

-Per me pasta al sugo- dice Camila

Il cameriere si volta verso di me

-Per me insalata e patatine fritte-

-Da bere? Abbiamo vino rosso e bianco, birra- Camila lo interrompe

-No, grazie devo ritornare a lavoro, Lauren?-

-Io vorrei dell’acqua-

-Ci porti dell’acqua allora-

-Va bene, ritorno subito con l’acqua e per il cibo ci vorranno circa 10 minuti-


Il cameriere si allontana dal nostro tavolo e io mi affianco alla sedia, metto le mani sui braccioli della sedia

-Ferma Lauren, non ci riuscirai così- si alza e si avvicina

-Voglio farlo da sola-

-Lauren-

-Ti prego-

-Ti do una mano-
sbuffo, ma so che da sola non ci riuscirò mai

Guardo Camila, i lineamenti del suo viso mi dicono che è concentrata, guarda attentamente la sedia e poi passa lo sguardo alla mia carrozzella.

Poi sbuffa

-Dovresti allontanare la sedia dal tavolo e metterti di fronte con la carrozzella, ma poi io non sarei capace di sollevare la sedia con te sopra e riavvicinarti al tavolo-

-So come fare, ma mi devi aiutare-
lei annuisce –Mi devi mettere in piedi e poi farmi sedere sulla sedia-

-Okay-


Si avvicina a me e io stringo le braccia attorno al suo collo

-Camila, sono come un peso morto, ti prego reggimi-

-Non ti preoccupare, fidati di me-


Lei mi prende per la vita e, una volta che sono in piedi, avvolge le braccia attorno alla mia vita per reggermi.

-Non è bella la vista da quassù?- mi chiede, siamo talmente vicine che i nostri nasi si toccano

-Camila mettimi giù, sto per vomitare- lei mi fa sedere sulla sedia.

Chiudo gli occhi e cerco di scacciare il senso di nausea.

Sento Camila che mette le mani sulle mie ginocchia, quando apro gli occhi vedo che è inginocchiata per terra e mi guarda preoccupata.

-Che è successo?-

-Non lo so, so solo che avevo i capogiri e quest’improvvisa voglia di vomitare-

-Vertigini, forse non sei più abituata a stare così in alto e il tuo corpo ha reagito così. Sei mai stata messa in piedi dopo…?-
lascia la domanda inconclusa, ma so cosa vuole intendere

-No-

-Deve essere per quello allora, ora stai meglio?-
io annuisco

-Bene- si alza e mi bacia la fronte, arrossisco e lei lo nota, vedo che cerca di trattenere il sorriso, ma fallisce miseramente

-Non voglio farmi troppo gli affari tuoi, ma chiaramente non sei nata così, come è successo?-

Prendo un grande respiro

-Un incidente, stavo uscendo da scuola e una macchina blu che camminava a una velocità impensabile mi ha travolto-

Vedo letteralmente la lampadina che si accende sopra la sua testa

-Lauren Jauregui?- sembra quasi spaventata

-Sì?- le rispondo insicura

-Oh, ho letto di te nei giornali- annuisco –Non voglio sembrare una persona senza tatto, ma non so come chiedertelo-

-Chiedimelo e basta-

-Le gambe, ce le hai? O-

-Ce le ho, ho solo perso la sensibilità-
la interrompo

Mi guarda come se cercasse di capire qualcosa, poi sento il suo piede sulla coscia

-Che diamine stai facendo?-

-Lo senti?-

-Certo che lo sento, non sento dalle ginocchia in giù-

-E’ piuttosto strano-

-Sì lo so-


-Ecco le vostre ordinazioni- il cameriere posa i piatti davanti a noi, versa l’acqua nei nostri bicchieri e se ne va

Mentre mangio sento il suo sguardo su di me e comincio a diventare nervosa.

-Perché tremi?- mi chiede

Guardo la mia mano ed è piuttosto evidente il mio nervosismo

-Potresti evitare di fissarmi?- lei ride

-Ti rendo nervosa?- arrossisco

-Nno, certo che no- lei ride di nuovo, io rivolgo gli occhi al soffitto e ritorno a mangiare

-Non mi hai mai detto il tuo cognome- le dico

Lei sembra un po’ stupita

-Stai davvero pensando a quale sia il tuo cognome?-

-No, Estrabao, Camila Estrabao-

-Da dove vieni?-
mi rivolge uno sguardo interrogativo –Chiaramente non sei americana-

-Oh, da Cuba, sono nata a Cojimar-

-Raccontami di più su di te-

-Allora, sono per metà cubana e per metà messicana, mio padre è messicano-
riesco a vedere le ombre che s’impossessano del viso di Camila quando nomina il padre

Cerco di cambiare argomento

-¿Entoñces tu habla español?- (Quindi parli spagnolo?)
 
-Yo soy de Cuba, ¿cuáles son tus razones?- (Sono di Cuba, quali sono le tue ragioni?)                                                                                                                                                   
-Sono per metà cubana anche io-      
  
-Davvero?-
sorrido e annuisco
 
Lei guarda il suo orologio

-Dovrei andare ora-

Mi guarda, si alza e resta in piedi davanti a me per alcuni secondi.
 
So cosa vuole, guardo in basso, verso le mie mani, e timidamente le chiedo
 
-Puoi aiutarmi?- la guardo e vedo il sorriso più bello che abbia mai visto
 
-Certo-
 
Avvicina la carrozzella alla sedia, appoggia le mani sulla sedia su cui sono seduta e si avvicina a me.
 
Sento il suo respiro sulle labbra, deglutisco, cerco di guardarla negli occhi, ma il mio sguardo cade sulle sue labbra.
 
Chiudo gli occhi e metto le braccia attorno al suo collo, lei avvolge le sue braccia attorno alla mia vita e mi solleva e mi fa sedere subito sulla carrozzella.
 
Apro gli occhi e sistemo le gambe sui poggia piedi (?) della carrozzella.
 
-Grazie- sussurro
 
Lei si inchina e mi bacia la guancia, poi resta a faccia a faccia con me
 
-Sei più alta di me- sorride e io rido –Ora andiamo-
 
Lei va dietro di me e comincia a spingere la carrozzella.
 
Non mi accorgo che cosa le ho appena lasciato fare finchè non arriviamo all’uscita del ristorante, ma ormai è troppo tardi per tornare indietro, perciò la lascio fare.
 
Arriviamo alla porta della libreria e io la apro, entriamo
 
-Devo prendere solo il mio cellulare, poi ti andrebbe di accompagnarmi dal mio amico?- sento le guance riscaldarsi dalla rabbia e dalla gelosia  -Stai bene?- annuisco
 
-Sì, vai pure- lei entra in un stanza adibita solo al personale e ne esce pochi secondi dopo
 
Anche nel percorso dalla libreria alla sua macchina le lascio guidare la carrozzella.
 
Arriviamo alla sua macchina
 
-Vuoi una mano?-
 
-No, ci riesco-
 
-Sei sicura? Sembra-
 
-Camila, ce la faccio, non è la prima volta che lo faccio-
la interrompo
 
Mi allineo con il sedile passeggero, appoggio le mani sul sedile e mi sollevo con le braccia, ma la macchina è troppo alta e, proprio mentre mi sto per risedere nella carrozzella, Camila mi aiuta.
 
Le rivolgo un sorriso e la ringrazio silenziosamente, lei annuisce.
 
-Come faccio ora a chiudere questa?- indica la carrozzella
 
-Dietro c’è una leva- lei tira la leva e chiude la sedia –Mettila nei sedili di dietro- lei annuisce e obbedisce
 
Ci avviamo verso l’ospedale; dopo cinque minuti di guida io rompo il silenzio
 
-Mi manca- lei mi rivolge uno sguardo interrogativo –Guidare, non tanto la macchina, ma la moto- mi stringe la mano sinistra
 
-Hai una moto?-
 
-Sì, bè ce l’avevo, cioè ce l’ho, però è come se non ce l’avessi dato che non la posso guidare e tutto per colpa di quel bastardo-
sento la rabbia invadere ogni cellula del mio corpo.
 
Rivolgo l’attenzione a Camila, che mi ha mollato la mano, vedo una lacrima scenderle lungo la guancia
 
-Stai bene?- le chiedo
 
Lei si asciuga la lacrima con il braccio e annuisce.
 
Perché piangeva? Si è commossa per me? Non sembra dal modo in cui mi ha lasciato la mano appena ho nominato il tizio che mi ha investito.
 
-Non te l’ho ancora chiesto, quanti anni hai?- mi chiede lei
 
-Diciotto, tu?-
 
-Diciassette-
 
-Andiamo alla stessa scuola?-
lei annuisce –Come diavolo ho fatto a non ricordarmi di una ragazza come te?- la vedo arrossire e dentro di me esulto come se avessi appena vinto i mondiali
 
-Probabilmente perché sono un anno più piccola di te e faccio Cab, cioè Estrabao di cognome quindi non abbiamo neanche gli armadietti vicini-
 
-La E non è molto lontana dalla J, ti avrei sicuramente vista-
lei sembra agitarsi
 
-Mi hanno sostituito l’armadietto, sono sotto la C ora-
 
Perché si comporta così? Sta mentendo, ma non so perché e non so in che cosa mi mente, quindi lascio perdere.
 
-Posso chiederti una cosa?- le chiedo
 
-Lo stai già facendo- lei ride e io rivolgo gli occhi al cielo
 
-Tu e questo tuo amico, uhm, è solo un amico o c’è di più?-
 
-Lauren, sei gelosa?-
arrossisco e scatto alla difesa
 
-Cosa? Io, no, non sono gelosa, sono curiosa-
 
-Ammettilo-
 
-Non sono gelosa!-
lei ride
 
-E’ solo un amico, bè lui una volta ha provato a baciarmi, ma gli ho detto che non è esattamente il mio tipo-
 
Intende che non è il suo tipo perché non le piacciono i ragazzi o non è il suo tipo di ragazzo? La domanda mi tormenta per il resto del viaggio.
 
In pochi minuti di silenzio arriviamo all’ospedale, lei spinge la carrozzella.
 
Arriviamo alla camera del suo amico.
 
-Quella addormentata sulla poltrona è Ariana-
 
-E’ carina-
lei ride
 
-Molla la preda Jauregui, è già impegnata-
 
Ariana si sveglia, mi evita totalmente per andare a sussurrare qualcosa a Camila, che io posso benissimo sentire, ma non dico nulla
 
-Chi è?-
 
-Lauren-
 
-Quella Lauren?-
Ariana rivolge a Camila uno sguardo entusiasta, Camila annuisce –E’ carina-
 
-Grazie Ariana, anche tu non sei affatto male-
 
-Lauren!-
mi rimprovera Camila mentre io e Ariana ridiamo
 
Ariana si avvicina a me e mi porge la mano
 
-Piacere di conoscerti, sono Ariana-
 
-Lo sapevo questo-
mi accorgo che la mia risposta è stata piuttosto arrogante –Sono Lauren, ma questo lo sai già- le sorrido porgendole la mano
 
Ariana si siede sulla sedia alla sinistra di Austin, come dice la cartella ai piedi del letto, Camila rimane alla destra, tenendogli la mano.
 
Io mi avvicino, fino a stare dietro di lei
 
-Puoi sederti qua se vuoi- lei si volta e io indico le mie cosce
 
-Non voglio farti male-
 
-Non mi farai male-
 
-La sedia potrebbe sfondarsi-
rido
 
-Non è possibile, sopporta fino a 150 chili e noi di sicuro non ci arriviamo- si siede, ma sento che non appoggia tutto il suo peso –Mettiti comoda- la sento lasciarsi andare
 
Avvolgo le braccia attorno alla sua vita e appoggio la fronte contro la sua spalla.
 
-Lo senti?- mi chiede
 
-Cosa?- poi sento il suo palmo contro la mia coscia
 
-Sento solo il tuo palmo- lei annuisce
 
So che sta piangendo perché la sento tremare e sento i suoi gemiti di dolore.
 
Le mie mani raggiungono le sua guance e asciugo le lacrime.
 
-E’ tutta colpa mia, è sempre colpa mia-
 
-Non è vero, tu non centri nulla con tutto questo-
le dice Ariana
 
-E invece sì, lui mi aveva chiesto se potevo venirlo a prendere e poi se potevamo andare a pranzo insieme, ma io gli ho detto che avevo tanto lavoro perché non volevo quel tipo di rapporto con lui e lui si è arrabbiato con me e abbiamo litigato-
 
-Non è colpa tua-
io e Ariana diciamo insieme e poi ci sorridiamo
 
Camila si asciuga le lacrime, guarda l’orologio
 
-Devo ritornare a lavoro ora- si alza dalle mie gambe e io sento la mancanza del suo calore, diciamo più del calore del suo didietro
 
Si avvicina ad Ariana
 
-Ciao Ari, ci sentiamo dopo- si inchina e la bacia sulle labbra, io mi gelo
 
Ma certo, ora si spiega quel tocco di gelosia quando le ho detto che Ariana era carina e lei mi ha risposto “Molla la preda Jauregui, è già impegnata” o quando mi ha rimproverato quando ho detto ad Ariana che non era affatto male.
 
Mi sento un’idiota totale, ci ho provato con lei così palesemente e lei invece è già fidanzata, devo esserle sembrata una cretina totale.
 
Ma perché non mi ha fermata? Si è divertita tanto a prendermi in giro? Quanto sono cretina.
 
-Ciao tesoro, a dopo- le risponde Ariana
 
Camila fa per spingere la sedia, ma io faccio da sola.
 
Siamo in ascensore e c’è un silenzio piuttosto imbarazzante ed è lei a romperlo
 
-Stai bene? Sembri strana, è forse per Austin? Ti ho detto che-
 
-Non è per Austin-
 
-Allora cosa è? Dimmelo perché probabilmente quello che pensi è sbagliato e non voglio che ti faccia strane idee-

 
Prendo un bel respiro
 
-Tu e Ariana. State insieme?-





 
SPAZIO AUTRICE
Più di due mesi che non pubblico, pardon seguaci, vi amo.
Sono stata impegnata, no, non è vero, è solo che estate e io sono pigra.
Quindi eccoci qua.
Ho un paio di cose da dirvi.
1: nella vita reale non è possibile essere paralizzati dalle ginocchia in giù, o sei paralizzato dalla vita in giù o niente, è solo perchè le voglio far scopare, hihi.
2: perdonate il mio spagnolo, ma io studio tedesco, quindi ditemi se ho sbagliato.
3: voglio che prestiate molta attenzione ai comportamenti strani di Camila perchè è il punto chiave di tutta la storia.
C'è una domanda specifica che più avanti vi farà capire tutto, se me la trovate vi promuovo (?), vi do soldi, caramelle haha.
Scusate ancora il ritardo, ora vi lascio.
Lascitemi tante recensioni per farmi sapere quanto mi amate e quanto vi sono mancata.
Elena
   
 
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