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Autore: iloveryuga 2000    28/08/2014    4 recensioni
Una maschera di vetro le persone indossano e il loro vero volto nascondono.Credete alla teoria dei mondi paralleli?Neanche lei ci credeva.M dovette ricredersi.Perché quando un sentimento e verace e puro,va oltre il tempo e lo spazio.[Questo è il link del trailer:https://www.youtube.com/watch?v=C4fHF3laN94&feature=youtu.be] Questo è il link di un altro trailer che ho fatto: http://youtu.be/PlEsrQIjHWw
Genere: Azione, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Ryuga, Un po' tutti
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 27 Si svegliò con molta fatica, aprendo prima un occhio poi l'altro. Aveva il piumone che la copriva fino al naso, faceva un freddo cane, con la bellezza di -5 gradi. Un vero e proprio clima polare. Sbattè un paio di volte le palpebre per mettere bene a fuoco l'ambiente circostante. Poi si alzò e si stiracchiò, una goccia faceva capolino dal naso. Sbuffò e si pulì il moccio con la manica del pigiama, non era esattamente un gesto femminile, ma a lei non importava. Appena si alzò dal letto, un brivido le percorse la schiena per intero, facendole battere i denti. Afferrò la vestaglia appesa all'attaccapanni vicino alla porta e vi si avvolse con un gesto deciso. Diede uno sguardo al calendario e sussultò. Era il ventiquattro dicembre, la vigilia di natale. Accidanza le settimane erano volate. E l'indomani sarebbe stato natale...fal di faldonza! Si prese il viso tra le mani, ricordandosi improvvisamente di non aver ancora comprato alcun regalo. L'aspettavano giorni di fuoco. Però si immaginava già i pacchetti di ogni forma e colore ammucchiati sotto il grande albero, addobbato a dovere. Il profumo di cioccolato caldo e l'allegria nell'aria, la voglia di fare del bene e il desiderio di cantare spensierate canzoncine tutti insieme, radunati davanti al camino. Sorrise, per la prima volta nella sua vita avrebbe passato delle feste felici con le persone che amava... Il fulmineo pensiero che dopo sarebbe finito tutto le fece fermare il cuore. Strinse la stoffa della vestaglia fino a farsi diventare le nocche bianche. Si chiese perchè le feste dovessero sempre avere una fine, se il natale fosse durato per sempre lei non sarebbe stata costretta a sposarsi. Serrò le palpebre, nel tentativo di fermare la lenta ed inesorabile avanzata delle lacrime, che già scalpitavano per uscire. Un bussare forte e cadenzato la riscosse. Era certamente Ryuga, venuto come di consueto a darle il buongiorno. Si frizionò gli occhi con la manica, asciugando quelle poche perle salate che erano sfuggite al suo controllo e assunse l'espressione più contenta che riuscisse a simulare. Aprì la porta e se lo ritrovò sulla soglia, con un sorriso appena accennato:"Buongiorno principessa" Scandì, depositandole un dolce bacio sulla fronte:"Buongiorno"
"I programmi per oggi?" Julie iniziò a spellarsi le mani:"Beh...come sai tra due giorni è natale e devo ancora fare compere quindi..." Sulla parola "natale" l'albino mutò radicalmente la sua espressione, che divenne arcigna e corrucciata:"Scordati che venga con te" Disse, girando i tacchi con un gesto di stizza. La bruna rimase con un palmo di naso. Che gli era preso così all'improvviso. Voleva spiegazioni. Si cambiò frettolosamente e lo raggiunse con una buona dose di fatica:"Ma insomma, ho detto qualcosa che non andava?!" Gli chiese, ma lui non la degnò di uno sguardo, anzi, accellerò il passo, in modo da distanziarla. Julie si fermò in mezzo al corridoio, stranita e confusa. Una mano si poggiò sulla sua spalla:"Lascialo, Ryuga non ama molto il periodo natalizio" Era Ben, che aveva osservato la scena da lontano:"E si può sapere perchè?!" Il bruno alzò le spalle:"Non lo so, nessuno qui lo sa. Lui non ha mai voluto rivelarlo. Ma forse, con i tuoi fenomenali metodi di persuasione, riuscirai a farlo cedere. Tentare non costa nulla" Le fece l'occhiolino e proseguì. Era evidente che la ragazza non aveva intenzione di desistere. La sua caparbietà era proverbiale.

Si sedette accanto a lui e si sitemò una ciocca ribelle dietro l'orecchio. Si soffermò per un momento a guardarlo, mordendosi il labbro inferiore. Prese un respiro, meglio andare subito al sodo:"Mi spieghi perchè mi hai risposto in quel modo?" Ottenne solo un grugnito in risposta:"Ben dice che non ti piacciono le feste natalizie. E' vero?" Ryuga sbattè la tazza sul tavolo, facendola sussultare:"Perchè tu e Ben non vi fate gli affari vostri?!" Domandò astioso, puntandole gli occhi addosso:"Ehi, ma che diavolo ti prende?! Ti ho solo chiesto perchè odi il natale!"
"Lo odio e basta è chiaro?! Per una volta impicciati delle tue di faccende!" Le sbraitò contro, prima di alzarsi ed andarsene. La bruna era spaventata. Non aveva mai visto Ryuga arrabbiato, ma se tutti temevano una sua sfuriata, un motivo c'era. Tentò di mantenere un controllo, ma il cuore non ne voleva sapere di rallentare il battito. Ben, che era seduto di fronte a lei, si preoccupò:"Tutto a posto?" Le chiese apprensivo:"Sì...almeno credo" Fu la debole e titubante risposta di Julie.  Il ragazzo stava per rassicurarla quando il rumore del microfono fece voltare tutti quanti. Era Ryuga, con un'espressione di pura rabbia dipinta sul volto:"Adesso statemi bene a sentire, brutti froci borghesi, non mi interessano le vostre usanze cretine e i vostri giochini da poppanti, ma nella  mia squadra comando io, e io dico che il  natale è una festa stupida ed inutile! Quindi, insignificanti e flaccidi ammassi di budella, toglietevi dalla testa di festeggiare, perchè non credo che vorreste vedere l'Imperatore Drago arrabbiato! E se trovo anche solo una decorazione di sorta, non finirà arrosto solo quella, sono stato chiaro?!" Tutti erano impietriti e senza parole:"Ripeto, SONO STATO CHIARO?!?!?!" Julie non resse più e si alzò in piedi:"CRISTALLINO SIGNORE" Urlò, con tutto il fiato che aveva in corpo, fissandolo con aria di sfida. Era come se la sala si fosse totalmente svuotata, ora c'erano solo loro due, che si scrutavano aspettando che uno dei due cedesse. Fu Ryuga il primo ad andarsene con una faccia disgustata. Appena la porta della sala da pranzo si richiuse con un tonfo, i presenti puntarono lo sguardo su Julie, che se ne uscì poco dopo, ferita e afflitta.


Era seduta davanti al camino nel tentativo di riscaldarsi. Non le era ancora andato giù il comportamento di Ryuga. Si passò una mano nei capelli, cercando di trovare un pensiero che la distraesse dalla sua irritazione estrema. Dei passi alle sue spalle la distrassero. Si voltò sorridendo, credendo che fosse il blader che era tornato per chiederle scusa. Rimase un po' delusa quando vide Ben sedersi a fianco a lei. Abbassò lo sguardo, contrita:"Ehi" La salutò dolcemente l'amico:"Ehi" Il possessore dell'Ultimatrix si accorse della tristezza che avvolgeva la ragazza come un manto. Non sapeva come rassicurarla, ma Ryuga sicuramente ne sarebbe stato capace. La bruna infilò la faccia nel suo trench bianco:"Io...io non volevo litigare con lui proprio a Natale. In realtà, io non vorrei mai litigare con lui, men che meno in una festa importante come questa..."
"Julie..."
"Sai, quando ero piccola, mi svegliai durante la notte di Natale, e...mi parve di vedere Babbo Natale in persona fuori dalla mia finestra. Da quel giorno non l'ho più visto...ma quest anno ho fatto un fioretto: voglio fare la brava bambina, così finalmente Babbo Natale si farà rivedere...Avrei voluto fare una buona azione, e invece..."Calde lacrime caddero sul pavimento:"Sono brava solo a combinare guai" Il ragazzo abbassò lo sguardo, poi però gli venne un'idea:"Beh...forse qualcosa  di buono puoi ancora farlo" Julie si asciugò le lacrime:"E che cosa?"
"Organizzare una fantastica festa natalizia!" Esclamò Ben saltando in piedi. La ragazza lo fissò per un po', stortando la testa come un cane, poi però si arrese:"Non hai sentito che ha detto Ryuga prima? Niente feste o feteggiamenti di sorta..."
"Non dirmi che tu obbedisci sempre a quello che ti dice Ryuga! Cos'è, parla il papino e tu scatti?" Gli occhi di Julie divennero due frecce di fuoco:"E dai, sto solo cercando di spronarti! Vedrai che al tuo ragazzo piacerà, proprio come ha apprezzato la festa di compleanno!" Sailor Moon, si morse il labbro, per poi sorridere avvinta dalle parole del suo amico. Forse disobbedire sarebbe tornato utile in quel caso.

Riunì tutti in salone, e prese possesso del microfono:"Sentite, lo so che Ryuga è contrario, ma io non ho nessuna intenzione di riununciare ad un fantastico natale con gli amici! E sono sicura che anche quel freddo cinico del nostro capo apprezzerà se lo mettiamo davanti al fatto compiuto! Quindi al lavoro gente!" Un brusio sommesso si diffuse tra i presenti. Le uniche cose che si distinguevano in quel marasma di gente erano teste che si voltavano e braccia che si alzavano. Dopo un paio di minuti buoni spesi a mormorare, Kagome si fece largo tra la folla, e come ambasciatrice del "popolo", annuì facendo il segno di vittoria con l'indice e il medio. Il volto di Julie si illuminò:"E' deciso, sì!"Gridò, alzando il braccio al cielo.
Come il trenta luglio, la ragazza stipulò una scaletta sui compiti che tutti dovevano svolgere. E,ancora come quella volta, lei avrebbe avuto l'arduo compito di tenere occupato l'albino, cosa non facile dato che oltretutto Ryuga era arrabbiato nero. Soffiò su una ciocca di capelli che le ricadeva sulla fronte nel tentativo di spostarla, ma senza successo. Lasciò il programma a Kagome, affidandole la responsabilità dell'intera operazione. Prese un profondo respiro e si avviò a passo di marcia verso... a dire il vero non sapeva nemmeno lei dove si trovasse il suo ragazzo. Si fermò di colpo per riflettere. Dove poteva essere finito? In camera sua sicuramente no, perchè altrimenti l'avrebbe sentito rientrare quando lei era tornata nella sua stanza. Iniziò a girare in torno, tenendo una mano sotto il mento. Dov'è che Ryuga si nascondeva sempre quando qualcosa non andava o qualcuno lo faceva arrabbiare? Schioccò le dita, ma certo, la palestra! Di solito era lì che si sfogava, prendendo a pugni il suo sacco. Tutta eccitata, corse verso la sua meta, rischiando anche di inciampare due o tre volte. Spalancò la porta della sala ginnica:"Ryuga!" Gridò col fiatone, ma si arrestò immediatamente trovando tutto immerso in un buio innaturale:"Ryuga?" Premette l'interruttore della luce, accendendo tutti i fari che illuminavano l'ambiente per intero. Si guardò intorno, e dopo qualche occhiata, scorse il suo amato seduto su un materassino, dietro una finta parete che fungeva da allenamento per le arrampicate. Si sistemò il cappotto e si schiarì la voce, camminando verso di lui. Il sorriso le morì sulle labbra quando lo vide curvo su se stesso. Evidentemente era afflitto quanto lei. Gli si sedette accanto, senza proferire parola. Rimase a bocca aperta vedendo che teneva in mano un pezzo di cristallo blu e un tubetto di colla, davanti alle sue ginocchia, steso sul pavimento, c'era un fazzoletto rosso, sul quale erano posati altri pezzetti di quello strano materiale. La ragazza saettò con lo sguardo dal blader al fazzoletto. L'albino aveva una faccia triste e delusa:"Che stai facendo?" Julie non riuscì a trattenersi. Ryuga girò lentamente la testa, lasciando cadere il frammento. Nel silenzio assordante della palestra, quel piccolo pezzetto rimbombò come un esercito di trombe. La bruna lo fissò:"Era..."Accennò l'albino, e continuò solo dopo che Julie gli mise una mano sulla spalla:"Era della mia balia...sai a casa mia il natale, così come tutte le altre feste erano proibite. Avevo otto anni e ...lei, vedendomi triste, decise di smetterla. Quello fu il primo e l'ultimo anno in cui feci un albero di natale..." Julie assottigliò gli occhi, interessata:"E poi cos'è successo?" Il blader alzò la testa, puntando lo sguardo in un punto indefinito:"Misi la stella sulla punta e...arrivò Doji che distrusse tutto, ogni cosa...compresa..." Si bloccò, sottintendendo i frammenti che aveva davanti ai piedi. Julie trattenne a stento le lacrime:"Per questo che non ho più festeggiato il natale" Concluse l'albino guardandola con occhi languidi. Le fece una carezza sulla guancia, poggiando la fronte su quella della ragazza:"Perdonami...perdonami per prima..." Sussurrò, così piano che perfino lui fece fatica ad udire il suono delle sue parole. Poi le prese le labbra in un dolce e casto bacio. Quando si staccarono Julie si ricordò di dover tenere lontano Ryuga dalla casa. Gli sorrise con dolcezza:"Ehi, ti va di fare un giro in città?" L'albino alzò le spalle:"Perchè no..." Girò i tacchi e cominciò ad avviarsi, ma dopo qualche passo si arrestò, vedendo che la sua ragazza non gli era accanto:"Che fai, tu non vieni?"
"Oh sì, tu in tanto avviati, io ti raggiungo tra un momento" Ryuga abbozzò un sorriso, per poi proseguire. Quando Julie fu sicura che il blader fosse a distanza di sicurezza, guardò i frammenti di stella, ancora avvolti nel fazzoletto rosso. In quel momento, decise quale regalo avrebbe fatto a  Ryuga.


"Oh suvvia Ben,ti sto solo chiedendo di tenerlo buono mentre io faccio il mio lavoro!" Il moro sbuffò:"Quindi io dovrei aspettare lì al parco fino al vostro arrivo, poi tu dici che vai in bagno e io parlo col testone... e va bene, se me lo chiedi tu" Julie saltellò di gioia, e nell'euforia lo abbracciò:"Grazie Ben, sei un amico!"
"Di nulla...ma non ti ci abituare" Le fece l'occhiolino e la ragazza si apprestò finalmente a raggiungere il blader, il quale, poveraccio, si stava congelando fuori dalla porta di casa. La ragazza lo vide e rabbrividì al solo pensiero di indossare le maniche corte come faceva lui. Gli toccò la spalla. La prima cosa che fecero fu prendersi per mano, successivamente si incamminarono.
Julie si fermava praticamente ad ogni vetrina, spiattellando il naso contro il vetro e appannandolo con il calore del fiato. I negozi che attiravano maggiormente la sua attenzione erano i giocattolai. Non era strano data la sua personalità eternamente bambina. Ryuga fingeva di essere interessato a quello che lei gli mostrava puntualmente, solo per il puro gusto di vederla felice. Camminando camminando, si ritrovarono nel parco. La bruna si morse il labbro inferiore, sperava con tutta sè stessa che il suo piano funzionasse. Dopo circa due minuti, arrivarono nella zona panchine, altro non era che un grosso viale di ciottoli racchiusi tra due corridoi di abeti. Ma alla ragazza parve uno spettacolo mozzafiato, perchè quella zona era totalmente sommersa dalla neve. Si staccò dal braccio di Ryuga, ridendo e facendo una giravolta completa. Si sentiva terribilmente felice. I suoi pensieri vennero bruscamente interrotti da una persona che la raggiungeva correndo:"Ehi ragazzi!" Era Ben, indossava un cappotto marrone scuro, abbottonato fino al collo. Julie stava per scoppiare, il ragazzo era arrivato proprio al momento giusto. Sia lei che l'albino gli andarono in contro:"Ciao Ben-chan! Che ci fai qui?" Domandò la bruna, tentando di fingersi più reale possibile:"Beh sai, questo è un paesaggio così suggestivo che non ho saputo resistere..." Seguì un imbarazzante silenzio, che per poco non fece insospettire Ryuga. Notando ciò, la ragazza si schiarì la voce:"Beh, io vi lascio fare la vostra chiacchierata da uomini giornaliera, devo andare un momento in bagno. Torno fra un attimo!" E scappò via, prima che il blader avesse il tempo di ribattere. Alzò un sopracciglio, guardando perplesso il bruno:"Chiacchierata fra uomini?" Il poveretto, messo alle strette, fece una risata tirata:"Lo sai com'è fatta Julie...lei scherza sempre! Vieni perchè non ci sediamo?" Lo trascinò di peso verso la panchina più vicina e lo costrinse ad accomodarsi:"Allora...di che parliamo?"

Dopo un venti minuti buoni, Julie fu di ritorno, più solare che mai. Ryuga e Ben avevano parlato tutto il tempo del più e del meno, ma all'albino era servito per rasserenarsi un po':"Ora devo scappare ragazzi, ci si becca!" Disse il possessore dell'Ultimatrix alzando una mano in segno di saluto:"Okay, allora ciao Ben-chan!" E così com'era apparso, il ragazzo corse via, sparendo dopo poco in mezzo alla vegetazione. Julie aveva ancora gli occhi ridenti puntati verso l'orizzonte, ma dopo poco si accorse di avere lo sguardo assassino del suo ragazzo puntato su di sè:"Su, non guardarmi così!"
"Guarda che non sono nato ieri, non ci si mettono venti minuti in bagno, dove sei stata veramente?" La bruna ebbe un fremito, l'aveva incastrata. Ma lei era furba, trovò immediatamente un modo per uscirne:"E tu che ne sai quanto una signora ci mette al bagno? Lo sai che quando le donne dicono un minuto intendono almeno mezz'ora. Ho dovuto darmi una sistemata ai capelli, altrimenti tu avresti preferito guardare le altre" Risposta perfetta. Lo sguardo di Ryuga si rasserenò e si addolcì esponenzialmente:"Lo sai che per me ci sei solo tu, le altre non le vedo nemmeno" Sussurrò ad un centimetro dal suo orecchio, spostandole una ciocca con la punta del naso:"Mi piace quando fai il gentile, lo so che per te comporta un grande sforzo..." Gli gettò affettuosamente le braccia al collo:"Sì ma...ci sto lavorando...andiamo?" Julie annuì, ed insieme ripresero il loro giro natalizio.

Erano ormai le sette. Avevano camminato tutto il giorno, e avevano pranzato fuori. Questa volta fu Ryuga a proporre un fast food come punto di ristoro, non senza una risatina compiaciuta di Julie.
La sera era ormai scesa da un bel po',anche se le stelle non erano visibili a causa delle velature che erano destinate a trasformarsi in nuvoloni carichi di neve.le strade della città di Tokyo erano tutte stracolme di luminarie che creavano un'atmosfera magica. La bruna aveva deciso quella mattina di fare una cosa. Prese un respiro:"Ryuga..." Non trovava le parole, ma quando lui si voltò gli occhi le si illuminarono:"Ti fidi di me?" L'albino era perplesso:"Cosa...?" Gli tese la mano, sorridendo dolcemente:"Ti fidi di me?" Lui annuì e gliela strinse:"Allora chiudi gli occhi, ti guiderò io" Il ragazzo, dopo un attimo di reticenza, accettò, eseguendo l'ordine della sua ragazza. Julie lo fece muovere di dieci passi, sempre tenedogli la mano. Piano piano, un lieve sorriso si fece strada sulle labbra del blader, che cominciava ad apprezzare quel giochino. Dopo aver svoltato a destra, i due si fermarono:"Ora puoi aprire gli occhi" Quando lo fece l'albino rimase a bocca aperta: davanti a lui si stagliava un enorme ed imponente abete di natale, addobbato con una miriade di palline colorate e di mille altre decorazioni di ogni forma e colore. Le luci che lo avvolgevano per intero risplendevano più che mai, illuminando di un suggestivo bagliore tutto l'ambiente circostante. Per finire una stella gialla svettava sulla punta dell'albero. Julie lo affiancò:"E' bellissimo, non è vero?" Il respiro di Ryuga si fece più veloce, e gli occhi divennero umidi:"Io...Io..." La ragazza gli girò il viso con una mano:"Il natale è una festa meravigliosa, dove si celebra la nascita di Gesù e la luce di una nuova speranza. Il natale è gioia, meraviglia, e bambini che giocano con la neve in mezzo alle strade. Natale è molto più che una semplice festa, è il giorno in cui tutti possono essere loro stessi senza remore" Ryuga era immobilizzato sul posto. Possibile che avesse sempre sbagliato tutto? Forse Roku aveva ragione, era stupido vivere nel passato, perchè anche se continui a pensare a quello che fu, il tempo trascorso non torna più. Invece bisogna vivere l'oggi, poichè invece esso sfugge, e in un batter d'occhio potresti ritrovarti da solo e senza nulla di cui prendersi cura. Proprio come era accaduto a lui, ma ora aveva una nuova ragione di andare avanti, un qualcosa per cui valesse veramente la pena combattere, Julie. Fece per dire qualcosa, ma lei lo stoppò, mettendogli un dito sulle labbra:"Ho un'altra sopresa per te" Sussurrò lei. Frugo nella borsa, traendone un pacchetto rosso e oro, finemente incartato. Lui lo prese esitante dalle sue mani, squadrandolo due o tre volte. La bruna rise:"Forza aprilo" Il ragazzo degluttì, e seguì il suggerimento. Con un dito disfò il fiocco che chiudeva dall'alto il pacco, poi strappò lo scotch che lo sigillava ai lati e aprì la carta. In quell'istante, lui fu quasi certo che il suo cuore si fosse definitivamente fermato. Il regalo era...la stella. Ecco allora cosa aveva fatto la bruna quando era scappata, e Ben non era stato altro che un suo complice. La stella argentata era stata accuratamente ricomposta. Ogni singolo pezzo era stato incollato, sarebbe sembrata nuova se non fosse stato per il taglio che la percorreva in mezzo. Gli occhi gialli di Ryuga si appannarono:"Lo so che non è un gran che...e che probabilmente ora ti arrabbierai con me per aver rivangato vecchi ricordi, ma il mio vero regalo di natale per te era proprio questo...volevo ricomporre il tuo passato e..." Non fece in tempo a finire la frase che si ritrovò stretta fra le braccia del ragazzo:"Julie ti amo...ti amo...ti amo!" Man mano che ripeteva quelle due parole aumentava la stretta:"Ti amo, ti amo dannazione, ti amo! Tu hai fatto molto più che ricomporre la stella, tu hai ricomposto la mia anima, sei riuscita a rimettere a posto i più piccoli pezzi della mia esitenza, componendoli e dando loro una coerenza...sei il mio angelo...ti amo" La bruna affondò la testa nei suoi pettorali:"Prego...non c'è di che, amore mio, l'ho fatto con piacere" Il blader si staccò e con un sorriso si asciugò gli le poche lacrime che gli offuscavano la vista:"Deve essermi entrato qualcosa nell'occhio..." Risero entrambi, prima di scambiarsi un dolce bacio alla luce del grande abete.

Lungo tutto il tragitto di ritorno non avevano fatto altro che farsi coccole e scambiarsi baci, ridendo come due bambini. L'ultimo bacio, però fu un po' meno casto dei precedenti. Ryuga sbattè Julie contro la porta di casa, stringendole possessivo i fianchi. Scese poi a baciarle il collo:"Dai Ryuga, dobbiamo entrare..."
"Mmmm...oltre che ad un odore buonissimo hai anche un sapore buonissimo" Gli diede una scherzosa sberla sulla spalla:"Brutto cagnaccio pervertito!" Scandì, con finta indignazione. Qualche morsetto dopo, il blader mollò a malavoglia la presa, e Julie potè aprire la porta. Appena messo piede in casa, la ragazza mise le mani attorno alla bocca a mo di megafono:"Spegnete le luci ragazzi!" L'ordine venne eseguito immantinente, e nel buio totale della sala, si illuminò un grande "albero",che non era fatto di foglie nè di aghi, ma interamente costituito da luci azzurre. Uno spettacolo bello tanto quanto quello a cui avevano assistito in piazza. Dopo qualche secondo i fari posti sul tetto rischiararono nuovamente l'ambiente, rivelando decorazioni e ghirlande sparse dappertutto. Lungo i muri erano sistemati due lunghi tavoli completamente pieni di pietanze di sorta. Insomma, c'era tutto quello che serviva per una perfetta festa natalizia. I ragazzi stavano in fila davanti al palco che avevano allestito, aspettando una qualsiasi reazione di Ryuga, che non si fece certo attendere. L'albino divenne scuro in volto e avanzò verso di loro con la sua solita camminata ritmata. La tensione cominciò a salire, e Julie non capì questo repentino cambio di umore. Quando si trovò a dieci centimetri di distanza da loro, ringhiò:"Come vi siete permessi..." I ragazzi già si aspettavano moti di distruzione:"Come vi siete permessi... di organizzare tutto senza avvisarmi! Non è giusto, volevo partecipare anch'io!" Rimasero tutti a bocca aperta. L'albino fece un occhiolino,e subito Ben gli mise una mano sulla spalla:"Questo significa che sei dei nostri?" Il blader annuì convinto:"Certo che sono dei vostri!" Un coro esultante si levò, assieme ad un applauso scrosciante. Julie affiancò il suo ragazzo e il suo migliore amico:"Allora ti piace?" Chiese soddisfatta:"Altrochè se mi piace!" Rispose lui, prendendola in braccio e facendola girare:"Però manca ancora una cosa" Sottolineò la ragazza, ammiccando in direzione della cima dell'albero:"Oh giusto" Ryuga tirò fuori la stella e gliela porse, ma lei scosse la testa, spiengendogli indietro le mani:"No, spetta a te questo compito" L'albino sorrise, prendendole la mano:"Allora lo faremo insieme"
E così fu. Salirono sulla scala ed insieme poggiarono la stella sulla cima, rendendo tutto perfetto.

"Allora, gliel'hai dato il tuo regalo?" Chiese Ben, arrivandogli alle spalle:"Non ancora, ma conto di farlo presto..." Rispose Ryuga, con una punta di impazienza nella voce:"L'ho letta la canzone, è molto bella...sono sicuro che riuscirari a dargliela" Si sorrisero. Rimasero sbalorditi, perchè un secondo dopo le luci si abbassarono, lasciando in chiaro solo il palco. Il sipario si alzò. La chitarra di Shark suonò i primi accordi, e la figura di Julie al microfono era chiaramente distinguibile. Era bellissima, indossava un vestito nero lungo fino al ginocchio con la scollatura a balconcino, che lasciava intravedere un pezzo di seno. Sotto portava dei collanti neri e un decolettè sempre nero con un pezzo di tacco e la fibbia d'oro. L'albino rimase incantato a guardarla. Julie aspettò che l'assolo finisse, ed iniziò a cantare...

E' un anno che lo aspetto
è il giorno mio perfetto
Ma so che nulla va mai
come lo vorresti tu
E allora ho preso il volo
ed ho sognato oh oh
e non pensavo più di farcela
ma sono qui
Ho dato già un'occhiata
sotto l'albero che c'è
Ed ho capito che un regalo
aspetta solo me!
Ma che bel natale
ma che bel natale
Ma che bel natale

Se ci sei tu!

La ragazza aveva indicato chiaramente Ryuga su quell'ultima frase...

Ehi ehi ehi
Tutti su le mani dai
Oh oh oh
C'è babbo natale!
Siamo qui
Spargi ovunque la magia
Ehi oh
Grida a squarciagola con noi!
Ma che bel natale
ma che bel natale
ma che bel natale!
Se ci sei tu!
Se ci sei tu!
Se ci sei tu!
Se ci sei tu...

Un fragoroso applauso scaturì dal pubblico, che aveva apprezzato molto quella canzone. La ragazza fece un occhiolino a Ryuga, il quale ricambiò con un sorriso stupito.

Ryuga la cercava in mezzo alla folla. Quando intravide Kagome da lontano la raggiunse:"Ehi Kagome, sai dov'è Julie? Vorrei congratularmi con lei" L'espressione della sacerdotessa divenne astiosa:"Ah, non lo sai? Julie se n'è andata dopo la canzone, domani torna a casa, come tu saprai" Il mondo attorno a lui parve sgretolarsi in un secondo:"Come sarebbe se n'è andata?"
"Beh, forse c'è qualcosa che preferirebbe non vedere. Tutti noi ci stiamo divertendo qui, perfino tu. Forse le dava fastidio tutta questa euforia!Ma a te non importa, vero? Tanto per te lei era solo un gioco! Ti avevo detto di smettere di illuderla! Che roba, non mi dai mai retta" Se ne andò con rabbia, lasciandolo con un palmo di naso. Quando si riscosse, intese a meraviglia le parole della sacerdotessa e cominciò a correre. Doveva raggiungerla. Doveva ad ogni costo.

Camminava lentamente per le strade di Tokyo, ora illuminate solo dai lampioni sparsi qua e la. Teneva le scarpe con l'indice e il medio della mano, se l'era tolte perchè le facevano male da morire. Così come il cuore del resto, ma quello non si poteva levare dal petto. Teneva lo sguardo basso, ed era talmente triste da non avvertire nemmeno il freddo pungente sulla pelle. D'un tratto alzò la testa, udendo dei passi di corsa alle sue spalle. Si voltò lentamente e si soprese nel vedere Ryuga. L'albino la raggiunse:"Julie! Stupida ragazza, ma sei pazza ad uscire così con questo freddo!" Fece per togliersi la felpa:"No Ryuga..."
"Come sarebbe no?! Ti prenderai un raffreddo..." Non finì la frase che si ritrovò le labbra della ragazza sulle sue. Non fece nemmeno in tempo a rispondere al bacio, perchè la ragazza si staccò prima, scuotendo la testa. Finalmente Ryuga realizzò che lei doveva davvero andarsene. Ma lui non voleva perderla. Forse poteva ancora dissuaderla. La prese per le spalle e strinse:"Julie...tu non devi per forza obbedire...questo è il momento di fare una scelta" La ragazza lo guardò con gli occhi pieni di lacrime:"Non posso..." Sussurrò, per poi divincolarsi e correre via velocissima. Lui non provò nemmeno ad inseguirla, era bloccato sul posto. Dopo qualche secondo cadde in ginoccho, e battè un pugno sull'asfalto. L'aveva persa per sempre...

Mou kimi ni aenakutemo                                                                                                                   Anche se non posso vederti
Mae wo muite arukidasanakucha ne ima wo                                                                                    non ho più scelta,devo andare avanti
Hontou ni taisetsu, omou tabi ni                                                                                                        Ogni volta che penso alle cose veramente preziose
Hontou ni jibun wo kakushiteshimau no                                                                                            nascondo la vera me stessa
Okubyou. Wagamama ni narezu ni                                                                                                    troppo codarda per comportarsi in modo egoistico

Kimi ga inai machi wa                                                                                                                        La città dove non sei presente
Hitori ni wa hirosugiru ne                                                                                                                   è troppo grande per me da sola
Doko he arukidaseba ii?                                                                                                                     Fin dove dovrò camminare?

Afuredasu DIAMOND                                                                                                                         I diamanti scorrono
Hoo wo tsutai kirakira maiochiru                                                                                                       e danzano sulle mie guance
Donna ni kanashii toki mo                                                                                                                  Non importa quanto triste sia il tempo che scorre
Kizutsukanai tsuyosa ga hoshii to negau no                                                                                       voglio che la mia forza non diminuisca         




Angolo autrice

Dopo settimane di attesa, ecco qui il fantomatico e triste capitolo 27! Su di esso non ho molto da dire, vi lascio piangere in pace, dopo questo struggente finale degno dei migliori anime! Il prossimo capitolo starà molto triste, vi avverto, se soffrite di depressione non leggetelo! Allora al prossimo capitolo:Broken Hearts! non mancate!
   
 
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