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Autore: Sethmentecontorta    28/08/2014    6 recensioni
|one shot|1986 parole|Partecipante al contest ''MasterChef: Per chi ama la cucina.'' indetto da Lelle10 sul forum di EFP|
[dal testo]
- Allenatore Fubuki! - i componenti del club di calcio dell'Hakuren corsero incontro al ventiquattrenne che stava controllando delle schede di allenamento nella sala del club.
- Sì? - chiese lui riponendo le schede e voltandosi sorridente verso i suoi ragazzi.
- Oggi è il compleanno di Yukimura, abbiamo deciso di organizzargli una piccola festa.
Shirou si illuminò, anche se non avrebbe dovuto fare favoritismi in squadra, lui stravedeva per quel ragazzino dagli occhi azzurri come le acque di uno stagno, e sarebbe stato più che lieto di aiutare per la sua festa di compleanno.
- Cosa devo fare? - chiese.
- Mmh... Trovato! Ecco, lei può preparare la torta. Noi possiamo pensare al resto, ma non siamo molto bravi in cucina...
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Hayden Frost/Atsuya Fubuki, Shawn/Shirou, Yukimura Hyuuga
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Autore: Sethmentecontorta
Titolo: Birthday cake
Personaggi e pairing: Fubuki Shirou, Fubuki Atsuya, Yukimura Hyouga, FubuYuki
Genere: fluff
Rating: verde
Avvertimenti: //
Introduzione: |one shot|1986 parole|Partecipante al contest ''MasterChef: Per chi ama la cucina.'' indetto da Lelle10 sul forum di EFP|

 

[dal testo]

 

- Allenatore Fubuki! - i componenti del club di calcio dell'Hakuren corsero incontro al ventiquattrenne che stava controllando delle schede di allenamento nella sala del club.

- Sì? - chiese lui riponendo le schede e voltandosi sorridente verso i suoi ragazzi.

- Oggi è il compleanno di Yukimura, abbiamo deciso di organizzargli una piccola festa.

Shirou si illuminò, anche se non avrebbe dovuto fare favoritismi in squadra, lui stravedeva per quel ragazzino dagli occhi azzurri come le acque di uno stagno, e sarebbe stato più che lieto di aiutare per la sua festa di compleanno.

- Cosa devo fare? - chiese.

- Mmh... Trovato! Ecco, lei può preparare la torta. Noi possiamo pensare al resto, ma non siamo molto bravi in cucina...
Note dell'autrice: Salve caVi... Vado al sodo. So che la storia vi sembrerà banale e che mi direte "Pff, già visto, già sentito!" ... Ma a me andava troppo di scrivere una FubuYuki come si deve (Ahahah, come si deve! *si rotola dalle risate*), e mi era venuta quest'idea e il contest della caVa (grazie, K o r i... -w-) Lelle mi sembrava l'occasione perfetta per sfoggiare la pucciosità del mio onii-chan, poi chi mi conosce sa che amo giocare sull'equivalenza(?) tra Atsuya e Yukimura, quindi non ho potuto fare a meno di scrivere questa fic, alla fine.
Grazie di star leggendo, spero vivamente che la storia vi piaccia e che riesca ad ottenere qualcosa almeno in questo concorso! ;3
Sempre vostra,

~Seth



•Birthday cake•


Una cucina bella che incasinata, una donna con i capelli fuori posto e il grembiule macchiato, una coppia di bambini di circa cinque anni impiastricciati dalla testa ai piedi di farina, uova e crema pasticcera e il risultato del lavoro di una mattina: una torta di compleanno ricoperta di panna bianca e decorata con fragole, codette e la scritta in cioccolato "Tanti auguri papà!", questo ritrovò il signor Fubuki ritornando a casa per pranzo dal lavoro il giorno del suo compleanno. Commosso, abbracciò i figli e baciò la moglie, poi si misero a tavola e mangiarono allegramente, chiacchierando e festeggiando. Finito il pranzo la madre portò in tavola la torta, mentre i piccoli corsero a raccattare il regalo per loro padre dal loro nascondiglio segreto: la cesta dei giochi in camera loro.
L'uomo prese i figli uno su una gamba uno sull'altra e insieme a loro, immortalato in fotografia dalla madre, soffiò sulle candeline, esprimendo il desiderio che quella loro felicità potesse non finire mai. Poi prese il pacco che il bimbo dai capelli color rosa salmone gli porgeva con insistenza e lo scartò, trovandoci un bigliettino realizzato dai bambini con un suo ritratto e una piccola dedica scritta dalla moglie e, avvolto in una moltitudine di carta, un modellino di treno. Lui infatti adorava i modellini, ne aveva parecchi, esposti in soggiorno su mensole molto alte, in modo da tenerli al sicuro dalla portata dei bambini - specialmente da quella del maggiore, Atsuya, che era una vera furia umana, un vero e proprio diavoletto, quando ci si metteva -. Abbracciò i suoi cari e tagliò e servì il dolce, che in poco tempo sparì dai piatti per favorire il loro stomaco.

Quella mattina i tre avevano lavorato sodo per ottenere quel dolce stupendo: la madre dosava, amalgamava, sbatteva, coordinava i lavori eccetera, Atsuya impastava e rompeva le uova e Shirou cercava gli ingredienti e decorava. Quando finalmente, sporchi di panna sul viso e le braccia, ricoperti di farina e impasto e Shirou addirittura con in testa una spruzzata di codette che il fratello gli aveva per errore rovesciato addosso, avevano potuto rimirare il risultato del loro daffare poterono complimentarsi a vicenda: quel dolce era uscito una meraviglia, con i suoi tre strati di pan di spagna, la farcitura al cioccolato e alle fragole, gli sbuffi di panna perfetti, le codette che cadevano come neve colorata sul bianco del dolce... I bambini si batterono il cinque soddisfatti, avevano fatto proprio un bel lavoro. E il risultato non era solo bello, ma anche incredibilmente buono.

Quello fu uno dei giorni che Fubuki Shirou ricordò per sempre.

 

- Allenatore Fubuki! - i componenti del club di calcio dell'Hakuren corsero incontro al ventiquattrenne che stava controllando delle schede di allenamento nella sala del club.

- Sì? - chiese lui riponendo le schede e voltandosi sorridente verso i suoi ragazzi.

- Oggi è il compleanno di Yukimura, abbiamo deciso di organizzargli una piccola festa.

Shirou si illuminò, anche se non avrebbe dovuto fare favoritismi in squadra, lui stravedeva per quel ragazzino dagli occhi azzurri come le acque di uno stagno, e sarebbe stato più che lieto di aiutare per la sua festa di compleanno.

- Cosa devo fare? - chiese.

- Mmh... Trovato! Ecco, lei può preparare la torta. Noi possiamo pensare al resto, ma non siamo molto bravi in cucina...

L'albino ebbe un tuffo al cuore: perché non preparare quella stessa torta? Quella che sua madre preparava sempre per lui, Atsuya e suo padre ad ogni loro compleanno, quella che tanto tempo prima aveva cucinato anche lui insieme al fratellino. Sarebbe stata perfetta, proprio come lo era sempre stata, ce l'avrebbe messa tutta! La ricetta l'aveva di sicuro da qualche parte a casa, il tutto stava nel trovarla.

- Faccio una corsa a casa a prendere la ricetta, allora! Voi preparate tutto e tenete impegnato Yukimura. - disse correndo fuori dalla sede e poi dalla scuola. Per fortuna casa sua non distava poi tanto dalla scuola dove allenava, ci mise pochi minuti ad arrivare e si mise subito a rovistare in cucina per trovare quella fantomatica ricetta, fino a quando non la ritrovò infilata in un libro di ricette che più che probabilmente non aveva mai aperto in vita sua. Prese il foglietto e corse nuovamente a scuola. Avrebbe fatto diventare questo compleanno per il suo piccolo attaccante il migliore in assoluto, anche se doveva occuparsi soltanto della torta.

Riuscì ad ottenere di farsi prestare per un po' un angolo di spazio dal club di cucina, e si mise subito all'opera: preparò come prima cosa le farciture al cioccolato e alle fragole, mischiando cacao in povere e un preparato a della crema pasticcera, che mise da parte in frigo, poi cominciò a mettere insieme tutti gli ingredienti, nel giusto ordine e nelle giuste dosi, per preparare il pan di spagna. Da principio l'impasto non sembrava proprio voler uscire come doveva, ma alla fine lavorandoci su gli sembrò di raggiungere un risultato abbastanza gradevole e simile a quello della foto nella ricetta. Era già ricoperto di farina e con le braccia sporche di pan di spagna fino ai gomiti. Versò l'impasto in una teglia imburrata ed infarinata e mise in forno. Mentre aspettava andò ad aiutare i ragazzi ad appendere i festoni, quando tornò alla sua torta il pan di spagna era ormai cotto, quindi lo tirò fuori e lo tagliò in tre strati. Preparò la chiara, prese un bel piatto su cui sistemare il dolce e cominciò a disporre il primo disco di pan di spagna e a farcirlo, e così con il seguente e poi ci poggiò sopra l'ultima fetta di pan di spagna. A quel punto spalmò la panna sopra la torta e con la sac-a-poche la sistemò anche sui lati. Decorò infine la torta con fragole e amarene sul bordo, una spolverata di codette argentate e la scritta in cioccolato fondente "Tanti auguri Yukimura!", con sotto il disegno molto approssimativo di un leopardo. La rimirò soddisfatto, e gli scese una lacrima a pensare a quella torta così simile che avevano preparato tempo prima con la madre ed Atsuya. Non avrebbe più potuto aiutarla in cucina, non avrebbe più potuto combinare guai con il fratello... Ma doveva andare avanti, e l'avrebbe fatto, non c'era spazio per la nostalgia, i suoi defunti parenti avrebbero voluto così.

- Allenatore, siamo pronti, e lei?

Fubuki vedendo entrare un componente della squadra si asciugò in fretta quella goccia solitaria che gli solcava la guancia col palmo della mano, lasciandoci uno sbaffo di cioccolata, panna e farina, proprio all'altezza dello zigomo.

- Ho fatto, portate pure la torta al club, io vado a darmi una pulita.

Si tolse il grembiule e lo appoggiò sul bancone, poi andò in bagno dove si lavò le mani, si cambiò la maglietta, si rimise la sua giacca blu scuro e si scompigliò i capelli con le mani facendone uscire una nube di farina. Peccato che, per la mancanza di uno specchio, non si accorse della macchia sul viso.

Tornò alla sede del club giusto prima che Katsuya, il portiere della squadra, conducesse dentro Yukimura. Urlarono insieme "Sorpresa!" e gli corsero incontro lanciandogli coriandoli, stringendogli le mani, assestandogli amichevoli pacche sulla schiena e tirandogli le orecchie, mentre lui, ancora confuso, si guardava intorno non sapendo bene chi ringraziare dei tanti. Incontrò lo sguardo di Fubuki, che a differenza dei ragazzi non gli era saltato addosso, ma era rimasto lì dov'era, un po' in disparte, ad osservare sorridente i suoi allievi festeggiare il bomber della squadra. Il grigio gli sorrise incoraggiante, trasmettendogli un po' di serenità e sicurezza, grazie alle quali riuscì a sorridere a sua volta e a rispondere a tutti gli auguri e alle tirate d'orecchio.

- Vieni, vieni a vedere la torta meravigliosa che ha preparato l'allenatore! - lo esortò qualcuno, rimasto anonimo nella massa. Shirou arrossì: sua madre non sbagliava proprio mai, e neanche quella volta il suo esempio aveva fallito.

Yukimura osservò la torta come in estasi, poi si avvicinò al cuoco della situazione.

- L'ha veramente preparata lei? Tutto da solo? - chiese meravigliato.

- Certo. E, ti prego, dammi del tu, ok?

Il ragazzo si illuminò, e l'abbracciò di slancio, lasciando interdetto l'uomo, che però dopo un attimo di sorpresa ricambiò l'abbraccio sorridendo.

- Grazie, grazie Fubuki! Lei è- voglio dire, sei il migliore! E' stupenda! Sento che questo sarà il compleanno migliore di sempre.

Quando si staccò dall'abbraccio, rise di gusto, e all'occhiata interrogativa dell'albino prese un tovagliolo e glielo sfregò sulla guancia, mostrandogli poi i residui di ingredienti che fino a poco prima si trovavano sul suo viso. L'allenatore arrossì, che figura essersi mostrato così buffo e goffo in presenza dei suoi ragazzi.

A festa conclusa, tutti erano tornati a casa, ed erano rimasti solo Shirou e il festeggiato a pulire.

- Mi dispiace di averti dovuto chiedere di darmi una mano, ma da solo non riuscirei a finire in tempo ed ho un impegno. - si scusò il maggiore.

- Oh, tranquillo. Mi fa piacere stare un po' qui con le- cioè, con te! - rispose Hyouga.

Fubuki sorrise, quel ragazzo era così stupendo quando sorrideva...

Non poteva nascondere a sé stesso di provare qualcosa per lui. Da principio aveva creduto fosse semplicemente il fatto che qualcosa in quel ragazzo – la grinta forse, o la voglia di vincere, la determinazione, la volontà di migliorarsi continuamente e fare sempre del proprio meglio senza risparmiarsi – gli ricordava inesorabilmente il fratello morto, ma ormai era qualcosa di più persino di quello.

- Allenatore... - Yukimura gli si avvicinò.

- Chiamami pure Fubuki, o perché no, anche Shirou.

- Shirou... - si corresse avvicinandosi ancora di più.

- Sì?

- Io... Credo... Credo di essere innamorato di te... - disse a sguardo basso, per poi alzare la testa di scatto e baciarlo, prima ancora che il suo interlocutore potesse dire o fare qualcosa, o prima ancora che potesse prendere atto di ciò che aveva appena detto. L'albino, passato il primo attimo di confusione e sorpresa, lo prese tra le braccia e ricambiò il bacio, era così felice che il suo piccolo Hyouga fosse innamorato di lui e quindi di essere ricambiato. Il ventiquattrenne approfondì il bacio, trascinando la lingua del suo allievo preferito in una specie di armoniosa danza. Quando furono costretti a staccarsi per mancanza di fiato, Yukimura sciolse il bacio e gli mordicchiò il labbro. Quel bacio fu indimenticabile per entrambi, essendo stato poi anche il primo per il minore dei due.

- Ma... Hyouga, io ho undici anni più di te... - disse Fubuki guardandolo spaesato, era innamorato di lui, sì, ma non voleva fargli del male.

- A me non importa, poi al massimo passerai per un pedofilo.

Risero entrambi, poi Shirou lo strinse al suo petto.

- Ti amo anch'io, Hyouga.

   
 
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