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Autore: Flox12    28/08/2014    1 recensioni
[Spamano / Spain x Romano /
Fan fiction scritta in prima persona.
Narrata dal piccolo Romano, colonia di Spagna.]
«Perché non resti con me? Perché non mi porti insieme a te? Perché mi abbandoni ogni volta? Cosa c'è per mare di così prezioso da farti partire lontano e perché mi lasci da solo? Preferisco che tu sia accanto a me, non voglio restare in quel posto da solo, tu non sai come mi trattano i tuoi servitori. Proteggimi. Ho bisogno di essere protetto. Sono solo un bambino.
Non credevo che questa distanza potesse farmi soffrire così. Quando la notte faccio gli incubi, tu non ci sei. Voglio che mi consoli e stringi forte a te. Voglio sentire la tua voce nella mia testa. Non urla di dolore. Ma questo non è un brutto sogno, sta accadendo realmente. Inghilterra non ha pietà. Tortura entrambi. Quel demonio di un pirata. Quanto vorrei tornare a casa con te. Ci riusciremo, vero Spagna?»
«Sì, ti farò tornare a casa. ...Te lo prometto, Romanito.»
Genere: Angst, Suspence, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Chibiromano, Inghilterra/Arthur Kirkland, Pirate!Hetalia, Spagna/Antonio Fernandez Carriedo, Sud Italia/Lovino Vargas
Note: Lime, Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza
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Il mio cuore batte forte, gli occhi si dilatano e stringo i pugni per la rabbia. Perché nessuno mi ha avvisato? Perché tutti me lo tenevano nascosto?
Mi sposto da dietro al mobile e mi faccio finalmente vedere da quei due. Li guardo con gli occhi pieni di rabbia, sto lacrimando e singhiozzo, sento un groppo alla gola e cerco di fare uscire qualche parola dalla mia bocca, anche se è difficile. Loro mi ignorano.
«Perché me lo avete tenuto nascosto?! Io... Avevo il diritto di saperlo!» Urlo, attirando così, finalmente l'attenzione dei due uomini. Dal loro sguardo percepisco che sono sorpresi dalla mia reazione. Non si immaginavano che io li stessi ascoltando di nascosto.
Probabilmente dopo mi puniranno. In questo momento non penso alle conseguenze delle mie azioni. Sono troppo arrabbiato! Tutti quanti, in questa fottuta casa, sanno quanto Spagna tenga a me. Anche io tengo a lui, a modo mio, ma ci tengo. Gli voglio bene, come un figlio può voler bene a suo padre. Il più delle volte non gli dimostro l'affetto che merita. Ma non lo faccio con cattiveria, o forse sì?
Vedo uno di loro avanzare verso di me, mi sta parlando. Continuo a singhiozzare e non capisco quel che dice, non capirei neanche normalmente, ma diciamo che alcune parole, quelle simili all'italiano, le capisco.
Lo sento avanzare, quando è più vicino, scatto indietro e mi volto. Corro, fino a quando raggiungo camera mia.
Entro dentro, il mio viso è ancora nascosto nei palmi delle mie mani. Tremo e le lacrime non vogliono smettere di bagnarmi il viso. Che reazione esagerata e infantile, penso. Non credevo di tenere a lui così tanto. Mi siedo per terra, la schiena è poggiata contro la fredda porta. Le ginocchia sono contro il mio petto e sono avvolte tra le mie braccia. La testa è poggiata su di esse e mentre piango fisso il vuoto.
Mi manca, mi manca moltissimo. Vorrei che fosse qui con me, mi abbracciasse e mi dicesse qualcosa di stupido per farmi calmare. Ma la causa del mio pianto è lui. Non avrei dovuto affezionarmi.
La mattina è giunta e mi sveglio nel mio letto. Come ci sono finito a letto? L'ultimo ricordo che ho, è che ero contro la porta a piangere...
Mi metto a sedere di scatto e cerco di fare chiarezza su quello che è successo ieri notte.
Spagna è davvero stato catturato dal quel fottuto sopracciglione, oppure è stato solo un brutto sogno? In cuor mio spero sia solo stato uno dei miei incubi.
Scendo giù dal letto ed esco dalla stanza per andare a fare colazione. Entro in cucina e con grande sorpresa trovo una tazza di latte sul tavolo. Strano, di solito quando Spagna non c'è, tutti mi trattano male o mi ignorano.
Mi siedo a tavola e bevo il latte in silenzio. Una cameriera mi sta guardando di nascosto. Io però sono riuscito a vederla. Non è brutta, è una bella ragazza ed è giovane, la sua età si aggira intorno ai vent'anni. Probabilmente quel bastardo se l'è portata a letto più di una volta. Maledetto.
Mi da fastidio essere osservato, soprattutto quando sto mangiando. «Cazzo hai da guardare?» Le dico con fare scocciato. Con mia grande sorpresa, si avvicina e mi sorride, è un sorriso triste però, come se sapesse l'accaduto di ieri. Spero che quei due non abbiano spifferato in giro che ho pianto come una femminuccia o del fatto che sono stato picchiato, di nuovo, anche se il mio viso mostra ancora il rossore per quegli schiaffi. La sento sospirare e mi parla, io cerco di ignorarla, anche perché non capisco molto la sua lingua. D'improvviso mi sento sollevare dalla sedia e mi stringe a lei. Sussulto e la guardo, cercando di sciogliere l'abbraccio. «Lasciami, maledetta!» Le dico con fare scocciato e infastidito. Mi bacia sulla guancia e mi lascia scendere. Non la guardo, tengo lo sguardo basso e mi sento in imbarazzo. Inizio ad intuire che probabilmente sia stata lei a mettermi a letto la scorsa notte, quindi ha visto le mie lacrime.
Solo ora mi torna in mente di Spagna. Mi viene da piangere, ma cerco di trattenermi. Quella mi sta ancora guardando, il suo sguardo è triste, come sentisse quello che sto provando. Che sia telepatica? No, la mia faccia dimostra chiaramente quello che sto provando. Quindi, prima di far vedere a tutti quanto abbia la lacrima facile, giro i tacchi e mi allontano.
Non so come mai, ma raggiungo la stanza di Antonio. Senza farmi vedere da nessuno entro. Credo che sia la stanza più luminosa dell'intera casa. Luminosa e solare come lui.
Timoroso, mi avvicino al suo letto e ci salgo. Mi sdraio a pancia in giù, il viso contro il cuscino ed annuso il suo odore. L'odore di quel bastardo.
Provo sollievo, sembra più vicino a me di quel che sembra. Cullato dal suo odore, mi addormento.
Mi sveglio, a fianco al cuscino, noto qualcosa. Qualcosa che prima non c'era. Una lettera. Forse è sempre stata lì, non dovrei aprirla, lo so benissimo.
Ma al diavolo, io la apro lo stesso. Che schifo, la carta sembra sporca di pomodoro ed ha un odore sgradevolissimo. Forse sarà del sugo andato a male? No, quello è sangue. 

«...Ma-?»

   
 
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