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Autore: SimonQuestor    21/09/2008    2 recensioni
“Tu non sei malvagio” Quante volte gli aveva ripetuto quella frase? Eppure non le aveva mai prestato ascolto. Perché, a dispetto di ciò che lei credeva, Severus Piton era l’uomo più disgustoso sulla faccia della Terra, peggiore persino di Lord Voldemort.
Genere: Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Albus Silente, Severus Piton
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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« Severus, perché l’hai fatto? Perché ti sei unito a lui? Tu non sei malvagio, tu…»

”Sev, Silente ha detto che ti aiuterà. Torna dalla parte giusta. Tu non sei malvagio! Torna da me…”

“Tu non sei malvagio”

Quante volte gli aveva ripetuto quella frase? Eppure non le aveva mai prestato ascolto.
Perché, a dispetto di ciò che lei credeva, Severus Piton era l’uomo più disgustoso sulla faccia della Terra, peggiore persino di Lord Voldemort. Un debole così smanioso di possedere il potere tanto da unirsi al più potente Mago Oscuro, voltando le spalle a colei che amava, anche se non sarebbe mai stata sua. Fino ad allora aveva creduto che Lord Voldemort fosse giusto e leale almeno nei confronti dei suoi fedeli seguaci. Ma ora dopo quella tragedia, si sentiva soltanto un verme per aver tradito l’unica persona a cui aveva sempre sinceramente voluto bene.
Delusione, furia, ira, brama di vendetta, disgusto per sé stesso, dolore, lancinante fitte al cuore, brividi gelidi per tutto il corpo…Tutto ciò si agitava nell’anima di quello smunto giovane, accovacciato per terra in una grande stanza di una casa cupa e squallida. Il pavimento era lercio, ma non importava. Quelli che un tempo erano stati ordinati mobili e scaffali pieni di barattoli di liquidi viscosi ed ingredienti disparati, erano ora rovinati a terra, distrutti, bagnando l’intero pavimento di piastrelle, dando a quell’ambiente un aria ancor più triste. Sembrava che vi fosse appena passato un tornado, ed invece era stato soltanto il gesto disperato di un uomo che non sapeva più cosa fare.
Sembrava un fantasma nero, lì per terra seduto sgraziatamente, con le ginocchia al petto e la testa reclinata, per nascondere a chissà chi tutti quei sentimenti che indubbiamente erano ben evidenti dai lineamenti del viso. Perché Piton era l’uomo di ghiaccio, che non provava alcuna emozione se non crudeltà ed odio, nessun sentimento se non la gioia perversa nel fare del male. Questa era l’opinione comune, specialmente tra i Mangiamorte. E così doveva rimanere. Avrebbe per sempre continuato a negare persino a sé stesso che l’omicidio di Lily lo aveva così distrutto. Ed avrebbe per sempre mentito.

« Severus…» La voce dalle note calde e rassicuranti invase quell’atmosfera pesante fino a raggiungere il giovane. Albus Silente era lì e si faceva strada attraverso quell’ammasso di rovine tranquillamente, come se fosse la cosa più normale al mondo. Nel viso, sebbene sembrasse placido e sereno come al solito a prima vista, vi erano delle inconfondibili rughe, che segnalavano un profondo turbamento. I recenti eventi avevano incrinato a fondo la flemma del Preside di Hogwarts.
Ma la sua presenza lì a Spinner’s End non sorprendeva minimamente Piton, che non alzò nemmeno la testa nel sentirlo, ma la furia divenne più scottante. Serrò le mascelle, chiudendo gli occhi, cercando di fingere di non averlo notato.
« Severus…Sono dolente per quanto successo. La scomparsa di Lily e James ci addolora infinitamente tutti. Come immaginavo, nominare Peter Custode Segreto è stato un grande errore. Il traditore era lui. Tre persone sono morte per il suo dolo. Eppure provo compassione per lui…Voldemort ora è scomparso, ed indirettamente per colpa sua. Gli altri Mangiamorte non vorranno riaccoglierlo, temo. Povero stolto…Si è scelto il destino più triste che potesse. Severus è tremendo, lo so…»

Le parole lo sfioravano appena, ma non voleva ascoltarle. Erano inutili. Le stupide parole di un vecchio che credeva che parlando l’avrebbe confortato, come riusciva a fare con i suoi adorati studentelli. Ma non poteva sperare di riuscire a sortire il minimo effetto su di lui. L’aura di santità del Grande Silente era ben mera cosa rispetto al dolore sconfinato di cui stava ora soffrendo.

«…Ma il bambino Potter è sopravvissuto. Il figlio di Lily, Severus, è ancora in vita, riuscendo a sconfiggere Lord Voldemort. Tu sai cosa significa…Ha gli occhi di sua madre sai? Proteggilo, e sarà un grande tributo a Lily. Perché Tom ritornerà…Se lo difenderai non solo riscatterai gli orrori a cui ti ha costretto il Signore Oscuro, ma potrai riaverla vicino a te, e…»

« Basta, basta. »
Una tremenda voce sfuggì dalle labbra secche e scure del giovane per terra, che lentamente cominciò a rialzarsi. Una voce che non era normale, rotta e resa innaturale dalla sofferenza e dai sensi di colpa. Due parole, che gelarono il sangue del vecchio stregone. Raramente gli era capitato di imbattersi in un uomo così devastato. Raramente gli era capitato di imbattersi in un uomo che provasse le stesse cose che aveva patito lui, alla morte della piccola Ariana. L’immagine di sé stesso, Aberforth e Gellert in quel salone mentre duellavano forsennatamente, e poi l’arrivo della sorellina e la sua successiva morte, gli attraversò la mente come una saetta, che illumina tutto per qualche istante, facendo precipitare poi tutto nel buio totale. Chiuse gli occhi, rabbuiato in volto, abbassando lo sguardo, non volendo reggere quello dell’altro.

« Perché sei venuto eh? Per venirmi a dire quanto ti dispiace che Lord Voldemort abbia ucciso i Potter? Il Magnifico Albus Silente, cuore grande, che viene a dare un po’ della sua luce a questa nera pecorella smarrita. Commovente. »

« Ma Severus… »

« Non fingere che ti importi. Sono sicuro che tutto questo rientrasse nei tuoi piani, vero? Se davvero avessi saputo che Codaliscia era uno sporco traditore, non gli avresti permesso di diventare il loro Custode Segreto. »

« Severus, stai esagerando. Non dire assurdità…»

« Nessuna assurdità Albus. Mi avevi promesso , che non le sarebbe successo nulla. Eppure ora non c’è più. » Ormai urlava, e misurava a grandi passi la stanza, rovesciando i pochi barattoli integri. Scaricare le colpe sul vecchio docente era decisamente la cosa più utile che poteva fare al momento. Oltre che lievemente soddisfacente. Era assolutamente facile fare finta che fosse lui il colpevole di tutto.

« Lo so, Severus. E mi dispiace, ma non sto qui ad annoiarti con le parole di un vecchio. Scusami…»

Fu quell’unica ultima parola a far sì che i piedi di Piton si inchiodassero al pavimento umido. Si voltò lentamente verso il vecchio, gli occhi sbarrati. Si scusava. No, non era valido. Era assolutamente ingiusto, un tiro mancino da parte sua. Non doveva, non poteva… Rimase immobile per qualche istante, fissandolo.
Dal canto suo, Silente era perfettamente serio. Non mentiva. Era assolutamente insolito che si scusasse con qualcuno. Anzi, probabilmente a memoria d’uomo non era successo che una o due volte. Ed ogni volta per eventi di uguale gravità.

« Va’ via. Va’ via da me. Non voglio vederti. Mi hai mentito. Io mi fidavo di te… Va’ via. » Sibilò voltandosi per non dover incrociare ancora quegli abissi azzurri che lo squadravano, penetrandolo fin nell’anima.

« Severus…» Tentò di convincerlo, ma nel vederlo voltarsi con quell’espressione così gelida rinunciò, girando sui tacchi ed andando via, con un fruscio della preziosa veste da mago.

Il futuro Insegnante di Pozioni raggiunse la finestra della camera che dava su un rigagnolo d’acqua impura che scorreva su una collina riarsa dal caldo. Lì segui con lo sguardo la figura del Preside, finchè non si Smaterializzò silenziosamente. Sospirò lungamente, calando le palpebre sugli occhi, come un sipario sulla scena.

« Lily…»



Ed una piccola lacrima gli sfuggì, rigandogli il viso.
  
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