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Autore: Neem_90    29/08/2014    3 recensioni
Nel regno la guerra dilaga, le casate si combattono a colpi di spada, tradimenti e magie. Ma stanno lottando per un mondo che presto conoscerà occhi gelidi e morti che camminano: l'inverno è arrivato...
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bran Stark, Daenerys Targaryen, Jon Snow, Melisandre di Asshai
Note: Otherverse | Avvertimenti: Contenuti forti
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Tamburellava le sue tozze dita sul tavolo d'ebano intarsiato,  posto nel mezzo della grande camera che gli era stata riservata.
Tyrion era decisamente stanco,  era ormai alta in cielo la vivida figura della luna che si affacciava attraverso le tende di seta,  le quali avevano il compito di oscurare la stanza nei giorni afosi. La brocca dorata del vino di Arbor era vuota da quando il sole era tramontato.
"Peccato era davvero squisito".
Infastidito, si alzò maldestramente dalla sedia e ondeggiò, con le sue gambette arcuate, fino al parapetto, si alzò sulle punte e guardò la città.
Meeren doveva essere stata una città meravigliosa, ma dopo l'assedio rimaneva ben poco dell'antico splendore. Il paesaggio attorno a lui era bruciato e annerito, sentiva nelle narici odore di zolfo e carne bruciata " Se mai vedrò Valyria, sono certo che avrà un aspetto simile". 
le voci che provenivano dalle strade erano sature di vino e di lussuria, un vero esercito che si rispetti si porta appresso le puttane.
" forse è qui che vanno le puttane?"
Ma una risata argentea lo ridestò dai suoi antichi dolori. 
D'argento era anche la Regina Daenerys Targaryen, di una bellezza ancestrale, da togliere il fiato. 
Eppure lui aveva visto migliaia di donne e sfortunatamente, nascendo Lannister, aveva sempre davanti agli occhi la sublime bellezza dei suoi fratelli. Soprattutto Cersei che era rinomata in tutti i setti regni per il suo meraviglioso aspetto. Eppure Daenerys faceva sembrare sciatta perfino la perfida sorella.
"Più bella e più giovane, e soprattutto più umana".
Quella notte Daeny indossava una veste color avorio, dai tessuti leggeri e che poco lasciavano alla fantasia, ad ogni soffio di vento la pelle chiara tremava dal freddo "l'inverno è arrivato anche a Essos", pensò.
Il viso della regina era sereno, ma sotto gli occhi violetti si vedevano i segni della stanchezza. 
Dopo la battaglia, Daenerys non aveva quasi mai dormito, e quando il sonno la coglieva di sorpresa, la dolce regina si svegliava tremante e madida di sudore. 
Aveva vinto la guerra e aveva ripreso, presso la sua corte, quell'orso di Mormont.
Ma l'uomo che lei realmente bramava era il suo Daario che però, non ebbe la fortuna di riabbracciare la sua amante. Una delle teste che gli Yunkai lanciarono all'interno della mura aveva capelli e barba tinti di blu i quali, assieme ai baffi biondi, incorniciavano il viso beffardo del mercenario, illuminato da un dente dorato. 
Fortunatamente Ser Barristan Selmy le risparmiò quel macabro spettacolo. 
E proprio in quel momento il cavaliere era al fianco della Regina, intonso nella sua splendente armatura bianco dorata. 
Il bellissimo suono della sua risata era frutto dell'ennesima storia del prode anziano, probabilmente raccontava di qualche strana abitudine di Rhaegar o di come disarcionò qualche cavaliere maldestro. 
Era indubbio che Selmy si prodigasse con tutto se stesso per far distrarre la fanciulla "Potrebbe essere sua nipote, eppure ha già sulle spalle le vite di migliaia di persone. Non è come gli altri sovrani, lei è veramente angosciata per la loro sorte" constatò il Folletto, mentre il racconto volgeva al termine.
-Lord Tyrion! Sono desolata di averti fatto aspettare tanto-
La donna osservò dall'alto la brocca vuota e riavviandosi i capelli si rivolse verso il cavaliere
-Ser Barristan potresti chiamare Missandei? Credo che avremmo bisogno di un buon vino-
- Ma vostra Grazie! lasciarvi da sola con il Folletto...
- Sono certa che Lord Tyrion non mi recherà alcun male-
Con un sorriso mellifluo strofinò l'elsa oscena di un pugnale.
Tyrion si chiese se sapesse realmente utilizzare quell'arma.
Con il viso tirato Ser Barristan fece un veloce ma perfetto inchino e sparì nell'oscurità dei corridoi della piramide.
- Vostra Grazia, le tue armi sono così terribilmente.... Sensuali, molti uomini sarebbero felici di morire con una donna nuda sul ventre- 
Il nano esibì un sorrisetto malizioso, ma quando incontrò lo sguardo di lei si spense in una smorfia grottesca, resa tale dal naso mozzato e dalle cicatrici sul volto. 
La Regina era impassibile e algida. Non era abituato a quel gelo, solitamente le minacce ad Approdo del Re erano velate, oppure celate dietro finta ironia. Lei non aveva Maestri dei sussurri o spie. Lei non prometteva invano.
-Mi scuso con Vostra Grazia, ma l'ora tarda e il vino rendono questa lingua ancora più sciolta. Mia Regina, perché mi è concesso l'onore di riceverti nelle mie stanze?
- l'erudizione, Lord Lannister, so che avete studiato molti libri, e molti parlavano di draghi. Nel mio concilio nessuno ha mai letto così tanti libri. Sono solo una fanciulla, ma credo che Castel Granito e Approdo del Re siano pieni di pergamene da cui attingere.-
-Vostra Grazia sono onorato, ma temo, come ho già detto, che la risposta non sia di tuo gradimento. È vero che a Westeros ho letto molto, ma da quando sono al tuo cospetto la mia conoscenza non si è ampliata. Quello che sapevo ve l'ho già detto: i draghi non seguono regole, sono indomabili e selvaggi. Inoltre tu non hai mai cavalcato Viserion, quindi presumo possa essere ancora più imprevedibile di Drogon. Sono passate solo due settimane da quando non si è più visto, potrebbe essere di ritorno proprio in questo momento...
Era la terza volta che Daeny lo interrogava sulla sparizione di Viserion. Le si poteva leggere la tristezza negli occhi.
- Certo, certo....
Pareva pensierosa. Intanto la piccola Missandei arrivò con una brocca di vino speziato e alcuni dolcetti fumanti. Dietro di lei Ser Battistan ricomparve con il viso trafelato e Il respiro affannoso. Il vecchio guerriero era stanco e ormai gli anni pesavano anche sulla sua candida schiena.
Anche la Regina si rese conto del ritorno di Barristan:
- Grazie Missandei, vai pure a dormire, non aspettarmi sveglia.
Gli occhi della graziosa ancella aspettarono ancora un assenso muto, Darnerys le fece un sorriso e la bambina sparì nuovamente nell'oscurità.
- Ser Barristan, anche tu sei congedato. Se non sbaglio domani hai l'addestramento con i sei scudieri?!
-Si Vostra Grazia, ma suppongo...
Gli occhi violetti si dilatarono, la mascella si contrasse e le mani si chiusero a pugno, dallo sforzo le nocche divennero bianche. Tyrion credette di sentire i bellissimi denti della Regina spezzarsi.
Fissando quell'immagine di drago, la replica si spense sulle labbra del condottiero.
Terreo in viso si voltò verso il nano il quale lesse una promessa  che scintillava negli occhi profondi di Selmy "Prova soltanto a farle del male e mi prenderò la tua testa". Il cavaliere della Regina pose una mano sull'elsa e fece un lieve inchino all'indirizzo della Targaryen. 
Era bella anche con la furia negli occhi, si trovò a pensare Tyrion. Si riempì la coppa di vino e prese a mangiucchiare un dolcetto. Mentre rigirava il calice con la mano destra fissò i due occhi asimmetrici sul volto di Daenerys, in quel momento il chiarore della luna illuminava l'intera stanza, capì che se la Fanciulla avesse avuto un volto sarebbe stato proprio il suo.
- Immagino che la tua permanenza significhi che non volevi sapere di Viserion, mia Signora
- No infatti. Ho fatto un sogno, ma era diverso da quelli che solitamente mi turbano la notte.
Pareva preoccupata.
- Ma forse è uno stupido sogno. Scusami mio Lord, ti ho fatto alzare per una sciocchezza...
Si alzò dalla sedia, ma Tyrion fu più veloce, saltò dalla sedia e girò intorno al tavolo. Bloccò il passaggio alla Regina che fece finta di essere contrariata.
- Mia Signora, mi avete graziato di fronte ad un'intera corte che bramava la mia testa, mi avete tolto le catene e mi avete elevato nuovamente al rango di Lord, avete esaudito un mio desiderio, io che neppure avevo il diritto di rivolgervi parola. Se Vostra Grazia è turbata, non importa quale che sia l'ora o la gravità del discorso, se quest'uomo può alleggerire il cuore di colei che l'ha salvato, allora ascolterà anche una semplice filastrocca al chiarore della luna.
Daeny strinse le morbide labbra e se le mordicchiò "è davvero preoccupata" stirò con la mano affusolata una piega del vestito e si diresse verso il balcone. Il vento le scompiglio i fili d'argento:
- Ho sognato un drago con tre teste. Una, la più grande, era ricoperta di squame argentate..
Prese una ciocca di capelli tra le dita e la rigirò distrattamente.
- la seconda testa era ricoperta di una folta pelliccia bianca e gli occhi del drago era rossi come quelli di Drogon...
Si voltò verso Tyrion, sembrava cercare quel sorrisetto beffardo, ma trovò solo una maschera di serietà, 
- l'ultima era la testa di Viserion, il suo collo era circondato da una catena. All'altra estremità degli anelli era legato un enorme lupo. 
Ora gli occhi della ragazza era inondati di lacrime.
- Cosa ti preoccupa Maestà?-
- Ho sentito freddo, nel sogno, un freddo gelido mi attanagliava le ossa e... E io non sento mai freddo. In nessun sogno si dovrebbe sentire quel freddo. E poi vidi mille occhi gelidi che fluttuavano davanti al drago. Il lupo ululò e Viserion incenerì tutto...
- E poi? Cosa successe? 
Tyrion sapeva che non aveva ancora finito
- Le altre teste non c'erano più, c'era solo Viserion e altri occhi comparvero ma....
Ora la Regina era scossa da singhiozzi interminabili e le lacrime scendevano é rigavano il suo volto regale.
-  Era solo... I suoi fratelli... Non lo aiutavano...
Tyrion prese le piccole mani della Regina.
- Non era una sciocchezza mia Regina. Ne hai passate tante.
La Regina sembrava non sentire:
- Quegli occhi, erano così chiari, erano velati dalla morte. E quel gelo che si portavano dietro. Non puoi capire il freddo che ho sentito e la paura che ho provato. Non lo puoi sapere...
Scosse la testa e con il dorso della mano cacciò via le ultime lacrime, si ricompose e andò verso la porta.
- Avete ragione voi mia Signora. Ma io ho sentito il gelo della barriera e ho letto..
Le parole sembravano surreali uscendo dalla sua bocca
- ... Ho letto degli Estranei.
   
 
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