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Autore: glam2012    29/08/2014    5 recensioni
Ascoli Piceno, Marche, Italia. Quattro amiche un po' strane e un po' bulle sono state escluse dal progetto di scambio culturale all'estero organizzato dalla scuola a causa di un brutto scherzo architettato precedentemente alla loro acerrima nemica, Antonella Alberghini. Di conseguenza sono costrette a passare l'ultimo anno di liceo in Italia, vivendo la solita e monotona routine. Ma tutto cambia quando conoscono i nuovi studenti arrivati dall'estero: Calum, Ashton, Luke, Micheal, Niall, Louis e Harry si rivelano infatti ottimi compagni di avventura per le loro marachelle, e non solo. Una storia ideale per farsi due risate, ricca di humor, comicità, e anche un po' di romanticismo, ambientata nella classica atmosfera italiana. Larry moments.
Genere: Comico, Demenziale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Ashton Irwin, Calum Hood, Luke Hemmings, Michael Clifford, Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: Contenuti forti
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Coca-Killer


Se la scena si fosse svolta all'inizio della giornata scolastica, probabilmente attorno ad Immacolata si sarebbero radunati circa 500 ragazzi; ma dato che si trattava, invece, della campanella d'uscita del primo giorno di scuola, nemmeno Bartolo si fermò a prestare soccorso.
Atena e Talia stavano dando degli "affettuosi" schiaffetti sul beato viso, Nives controllava che la sua amica fosse ancora viva, ed in tutto questo l'angelo biondo le teneva la mano e fissava Mimma con espressione sconvolta ma felice, occhi sgranati e bocca spalancata a lasciar intravedere la scultura di Michael Bublè di BigBabol che aveva scolpito nelle sue fauci.
Nessuno dei presenti aiutava davvero Immacolata, insomma, la giovane poteva fare affidamento solo sul suo adorato Gesù.

"Hai intenzione di restare lì ancora per molto? Niall, se non ti dai immediatamente una mossa perderemo il pullman. E sai cosa succede se lo perdo per colpa tua? Succede che mi ci porterai TU a casa sulle TUE spalle" Nessuna riconobbe la voce fuoricampo.
"E-eh? Si arrivo subito Lou" rispose Niall, mentre in quell'esatto momento Mimma apriva gli occhi. I due si scambiarono intensi sguardi: lui immerso nel verde di lei e lei immersa nell'azzurro di lui.
"Piacere, Niall!"
"Io sono Immacolata, ma puoi chiamarmi Mimma" si dissero, gli occhi che brillavano di luce propria "Comunque ora devo scappare, magari ci becchiamo domani?" concluse infine il biondo riprendendo a masticare Michael Bublè. Mimma annuì felicissima.

Le ANTI avevano molto da raccontarsi e decisero di comune accordo di tornare a casa a piedi.
Mimma raccontò del sogno riguardante l'angelo, aggiungendo che Gesù in persona (nel sogno) le aveva impedito di parlarne, finché l'angelo non si fosse palesato. Talia raccontò del suo compagno di banco, ma fu presto interrotta dal racconto vivace di Nives e della sua mattinata. Atena invece era più silenziosa del solito, sembrava distratta e tornò tra i vivi solo quando rischiò di andare a sbattere contro un palo. Nessuna ebbe tempo di chiedere il perché, era arrivato il momento di dividersi per andare ognuna a casa propria.

Harry Styles (22:34)
Se  non è Armando de Candia, allora prova a cercare Luca Ruìzzo
Talia Rubini (22:36)
No. E' bruno, ma non ha la barba.
E poi è bellissimo, questo qui non lo è per niente :S

Così si presentava la conversazione su Facebook tra Talia ed Harry. Non si sa perché, ma lei sentiva che del suo neo-conoscente poteva fidarsi, perciò gli aveva confidato di voler sapere chi fosse quel bellissimo ragazzo seduto davanti a lei.
Tutto sarebbe stato più semplice se Harry non avesse distratto Talia durante l'appello.

Nives Quercetti (22:41)
Non ti mancano mai i Jonas Brothers?
Talia Rubini (22:41)
Perché sei così?
Nives Quercetti (22:42)
Così come?

 ✓ Visualizzato alle 22.45

Niv sapeva proprio appendersi a volte. La ragazza tornò sulla conversazione con Harry.

Harry Styles (22:44)
Perché ti interessa tanto lui?
C'è un mio amico bruno che è molto più bello di lui, cerca Zayn Malik e dimmi se non è un bel pezzo di manzo ;-)

 Talia inorridì alla vista di quello smile con il naso e cambiò discorso, tanto Harry non sapeva nulla.
Nives Quercetti (22:46)
Rispondi

La ragazza sbuffò, per poi digitare "Vado a dormire ciao".


Ore 7.30, Atena aprì gli occhi, era in ritardo. Non che le importasse della scuola, ma non poteva assolutamente perdersi Lui. Si vestì, non fece colazione e corse subito giù diretta alla fermata del giorno precedente.
La sua maratona fu bruscamente interrotta da uno scontro laterale con un ragazzo. Atena si alzò subito già pronta all'attacco, mentre lui era ancora per terra, seduto, con la mano destra sulla fronte mentre farfugliava qualcosa in inglese prima di ricordarsi che si trovava in Italia.
"Scusami tanto, non ti avevo vista, è solo che sono in ritardo", Atena tese la mano al giovane mentre lo riconosceva: l'aveva visto il giorno prima con il ragazzo-piercing.
"No tranquillo, non ci sono problemi, tanto ho ancora 206 giorni per arrivare puntuale", il ragazzo sorrise mentre si alzava.
"Ashton Irwin, piacere!"
"Atena Sapienza".
Ashton Irwin evidentemente era un ragazzo molto socievole, infatti si trovò a parlare del suo viaggio fino in Italia e del suo primo giorno di scuola durante il tragitto che percorse con Atena.
La ragazza, in tutto ciò, non riusciva a capacitarsi del fatto che Ashton parlava e straparlava, ma dalla sua bocca non usciva il nome dell'amico che lei cercava.
Arrivati a scuola in notevole ritardo, si salutarono per entrare nelle loro classi. Inutile dire che appena Atena entrò in classe alle 8.40 il professor de Leonardi, di religione, gliene disse di tutti i colori. Niv e Mimma già temevano che stesse per guadagnarsi la prima nota disciplinare dell'anno già il secondo giorno, invece la ragazza si limitò a sbuffare scrollando le spalle e prendere posto. Atena stava proprio cambiando.
Durante la quarta ora, Talia si rese conto di avere ancora i libri della prima aperti sul banco. Fortunatamente il professor Cosmodavide era un tipo molto permissivo, fin troppo, perciò aveva ancora un'ora per fissare la schiena del misterioso ragazzo. Talia ignorava ancora il suo nome, perché questa volta aveva perso l'appello  per colpa di Nives che riusciva ad infastidirla anche quando non era fisicamente con lei .
"Mi sa che Michael ce l'ha grosso", recitava l'SMS incriminato.
"Io ti odio" recitava invece la risposta di Talia.

Nel frattempo Atena uscì dalla quinta C -ovviamente senza chiedere il permesso- e si diresse alle macchinette. Inseriti i soldi, visto e considerato che la bibita non aveva alcuna intenzione di scendere, ricorse al vecchio metodo della nonna, ovvero calci e pugni contro il distributore. In tutto questo, Bartolo la fissava senza muovere un muscolo.
Finalmente la svolta: qualcuno alle sue spalle, con una botta ben assestata, riuscì a far scendere la bottiglietta. Atena si voltò per guardare il benefattore e il suo cuore per un attimo si fermò.
Il ragazzo allungò il braccio per appoggiarlo alla macchinetta con fare da ragazzo davvero cool.

Il fatto però, fu che aveva calcolato male gli spazi e si trovò in un attimo a perdere l'equilibrio.
 
Dopo la pessima figura che aveva fatto (perlomeno riuscì a non finire per terra), si scusò per la scena, ammettendo che di solito non si comportava in quel modo, mentre, sorridendo in evidente imbarazzo, fissava il pavimento.
Nonostante il ragazzo avesse un po' rotto il ghiaccio, Atena voleva apparire comunque misteriosa ed interessante e decise di rispondergli in modo disinteressato mentre apriva la sua bottiglietta di Coca Cola.
Il tentativo fallì: appena il tappo fu sollevato, la bevanda sembrò prendere vita attraverso un pericoloso getto di schiuma e voler avere un assaggio dell'aria aperta.
Atena capì che ormai niente in quella situazione poteva essere considerato "misterioso" o "intelligente" e scoppiò a ridere, seguita subito dal giovane, mentre la bibita fresca si calmava.

"Ne vuoi un po'?" gli disse.
Il ragazzo annuì e afferrò la bottiglia per bere; ma era così distratto da Atena che esaminava lo stato totalmente inzuppato dei suoi vestiti che mancò la mira della sua stessa bocca e sì rovesciò la bibita gassata sulla canotta bianca.
"Grazie mille... Davvero rinfrescante" disse fingendo di aver bevuto. "Credo di dover tornare in classe", continuò mentre con movimenti rigidi si voltò di spalle e mise la mano sulla fronte.
Sperava di non essere stato visto in quell'atto di totale idiozia.
Atena, sconvolta da tutto l'accaduto, tentò di bere per capire se fosse stato un sogno o una meravigliosa realtà. La Coca Cola fredda che le finì addosso fu la prova che si trattava di realtà.
Sì, anche Atena, la spaventosa bulla senza cuore, si era rovesciata la bibita sulla faccia.
Non c'era altro da fare che tornare in classe.
Appena la svampita bulletta fu seduta al suo posto, prese a fissare il vuoto.
"Oi? Ci sei?" disse Mimma, preoccupata.
La bella addormentata scosse la testa e portò violentemente la mano alla fronte: non sapeva ancora il Suo nome!!!
Alla fine delle lezioni, Talia raccontò divertita alle sue amiche che Luke Hemmings, il nuovo compagno di classe australiano, si era sporcato la canotta e aveva provato a pulirla mettendoci il bianchetto di Harry, senza grandi risultati.
"Ma dove vivi?! lo sanno tutti che per questo genere di macchie devi prima usare la farina e poi acqua e sapone!" aveva allora detto Harry a Luke.
"Davvero? Anche Atena è rientrata in classe oggi con la maglietta inzuppata, poi era immobile e ad un certo punto si è anche data una botta in testa, faceva morire dal ridere... infatti Vitulano, quello di matematica, mi ha quasi messo una nota." disse ridendo Nives. "Secondo me si è presa qualche malattia tipo il Parkinson" aggiunse poi.
"Secondo me invece dovremmo pregare per lei..." concluse Immacolata che prese sul serio la situazione.

"Pregare per chi?" fece Atena, che aveva appena raggiunto le sue amiche.
"Pregare? Hai sentito male sicuram..." Rispose prontamente Immacolata. Fortunatamente fu interrotta.
"Ma è un club segreto? Voglio farne parte anch'io! O è un'usanza qui in Italia?" esclamò Michael mentre dava una pacca sulla spalla ad Atena e indicava con l'indice la macchia sulla canotta (un tempo) bianca del suo amico.
In quel momento calò un silenzio imbarazzante.
In realtà era il suono di chi aveva appena capito cosa stava succedendo.
   
 
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