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Autore: Wendy_Dreams    29/08/2014    1 recensioni
Michael Jackson e Freddie Mercury. Destini differenti, ma intrecciati dal destino di una persona... Non sarà la solita storia d'amore strappalacrime come potreste aspettarvi, ma affronterà un aspetto ben più profondo dell'amore: l'amore di un padre per una figlia, dai punti di vista di Michael e Freddie...
Genere: Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 27
Praga, Repubblica Ceca, 6 settembre 1996
Melanie P.o.V.
Ho deciso di seguire papà in tour, siamo in Repubblica Ceca, più precisamente a Praga. Domani ci sarà il primo concerto, tutti sono elettrizzati, ma anche in ansia, é sempre così prima di cominciare, perché si ha paura di sbagliare qualcosa, ma quella paura si dissolve appena si sale sul palco... Non partecipo ma sento anch'io la tensione come il resto della crew. Sono stata già in tournée con papà, ma sento che sarà diverso, non so perché... Forse perché sono più grande, o forse perché spero che non succeda come l'ultima volta... O per delle ragioni che devo ancora capire...
Papà sta facendo le prove generali con i ballerini... Devo dire che non sono niente male... In particolare quello alla destra di papà con gli occhi blu e le punte dei capelli castani schiarite, un po' come quelli di Justin Timberlake degli Nsync... É molto carino, anzi é molto bello... Devo ammetterlo... La voce di papà mi riporta alla realtà -Ok, facciamo una pausa- la musica si interrompe e i ballerini si allontanano dai loro posti, anche il ragazzo dagli occhi blu si allontana, ma invece che seguire gli altri ragazzi si avvicina a me... Come? Si avvicina a me? Perché? Si é accorto che lo fissavo? Non può essersene accorto... -Ciao- mi saluta
-Ciao- rispondo timidamente
-Io sono Jason, tu come ti chiami?-
-Melanie-
-Bel nome- risponde sorridendo
-Grazie- sorrido timida
-E sei molto bella- continua
-Grazie- ringrazio ancora più timidamente
Dopo quell'approccio così sfacciato, abbiamo chiacchierato per tanto tempo, oltre a essere carino é anche molto simpatico, a un certo punto mi chiede -Scusa se te lo dico così, ma per cosa sei qui? Sei una ballerina?- 
-No- rispondo scuotendo la testa
-Allora sei una corista?-
-No- continuo a scuotere la testa
-E allora perché sei qui? Cioè, non é che mi dia fastidio la tua compagnia, anzi tutto il contrario- mi sorride -Ma se non sei una ballerina e nemmeno una corista allora non capisco per cosa sei qui...-
-Sono qui con mio padre-
-Ah, tuo padre... É uno dei tecnici?-
-Assolutamente no- sorrido
-Fa parte della band?- mi chiede sempre più curioso
-No, però canta- rispondo enigmatica
-Nessun corista ha l'età per essere tuo padre-
-Perché non é nei coristi- continuo
-Ma se non é nei coristi, chi altro potrebbe cantare qui?- alzo il sopracciglio
-Sei... Sei la figlia di Michael?- indica mio padre che sta parlando con un tecnico
-Sì- annuisco
-Non lo sapevo... Anzi a dire la verità non sapevo nemmeno che avesse una figlia...- é sorpreso
-É che non amo la pubblicità...-
-Spero che non ti sia offesa che non ti ho riconosciuta...-
-Assolutamente no... Non sono una celebrità, quindi come facevi a conoscermi...- sorrido per rassicurarlo
-Fine pausa!- il coreografo richiama la nostra attenzione
-Cavolo... Vorrei stare qui ancora un po'...- sussurra dispiaciuto
-Beh... Possiamo continuare alla prossima pausa- sorrido
-Già- sorride anche lui e si allontana per riunirsi con i ballerini.
            ***
Varsavia, Polonia, 21 settembre 1996
Melanie P.o.V.
Dopo quel pomeriggio io e Jason abbiamo passato tante altre pause insieme, ma é solo dopo quest'ultima che mi ha chiesto -Ti va di uscire con me stasera?-
-Stasera?- chiedo
-Sì, stasera. Hai qualche altro impegno?- mi chiede inclinando la testa
-Oh, no. No. Non ho nessun impegno... É che...- balbetto
-Quindi ti va di uscire insieme?-
-Sì- rispondo sicura
-Allora ti aspetto nella hall alle sette e mezza?-
-Va bene- lo chiamano e gira la testa
-Allora ci vediamo stasera- mi sorride
-A stasera- lo saluto e si allontana
              ***
Melanie P.o.V.
Sono nella hall dell'albergo dove io, papà e la crew alloggiamo. Mi controllo un ultima volta: il vestito nero con piccole rose bordeaux lungo fino alle ginocchia é in ordine e le scarpe nere con zeppe abbinate mi danno qualche centimetro in più, il trucco, matita e mascara, non é troppo pesante, troppo trucco non mi piace. Dopo qualche minuto Jason arriva, ha jeans chiari, una maglietta rossa e una giacca nera. Molto affascinante.
-Ciao- mi saluta
-Ciao- gli rispondo
-Sei bellissima- mi dice sorridendo
-Grazie- abbasso lo sguardo, non sono abituata a tanti complimenti
-Andiamo?- chiede dopo avermi osservato per un po'
-Sì- gli sorrido
Jason mi ha portato in un bel ristorante tipicamente polacco. 
Circa a metà cena mi chiede -Hai un accento po' particolare di dove sei?-
-Londra-
-Londra? Io pensavo fossi di Los Angeles... Non che mi cambi qualcosa ma...-
-No, mia madre lo era... Io sono cresciuta a Londra-
-E come mai... Cioè per quanto ne so tuo padre non abita a Los Angeles? Pensavo vivessi con lui...-
-Abito con lui, ma la mia infanzia é a Londra... É una storia un po' lunga...-
-A me piacciono le lunghe storie, in più abbiamo tutta la sera...- sorride avvicinando il viso
-Ok...- mi mordo il labbro inferiore -É la prima volta che lo racconto a qualcuno oltre la mia famiglia...-
-Dai- mi incita
-É che i miei genitori si sono conosciuti a Londra perché mia madre studiava lì e...- sospiro -E quando mia madre ha scoperto di essere incinta ha chiamato mio padre, ma per uno scherzo del destino ha risposto sua sorella, mia zia, e ha pensato che la stesse tradendo, così lo ha lasciato, crescendomi da sola, in più era una amica di Freddie Mercury che-
-Quel Freddie Mercury?! Scusa... Non volevo interromperti, continua-
-Era un amica di Freddie Mercury e mi ha cresciuta come un padre... Ma quando avevo due anni lei é morta in un incidente stradale e allora Freddie ha deciso di adottarmi... Ma poi cinque anni fa é morto e- mi fermo un attimo devo riprendere fiato, é difficile parlarne -E mio padre per un po' mi ha ospitato a Neverland, poi ha deciso di adottarmi, ma non sapeva che ero sua figlia, lo abbiamo scoperto dopo qualche mese... Non sospettava niente e nemmeno io...-
-Wow- sospira e sospiro anch'io
-É una storia un po' incasinata, lo so, ma questa é la mia vita...-
-É un bel po' incasinata... Ma credo di avere il vizio di piacermi le ragazze incasinate...- sorride, é davvero affascinante quando sorride
-Tu di dove sei? Non me lo hai ancora detto...- sorrido ricambiando
-Sono nato e cresciuto a New York... Però non ho una storia interessante come la tua- faccio una piccola risata che lo contagia.
La serata finisce e mi accompagna fino alla mia camera -É stata davvero una bella serata- dice con un sorrido
-Già, é stata davvero una bella serata- confermo sorridendo, all'improvviso mi bacia, le sue labbra sanno di tiramisù alle fragole, mi sfiorano delicate e con le mani mi avvicina di più. Continuiamo in questa danza per un po', ci separiamo per riprendere fiato e colgo l'occasione per fissare ancora i suoi grandi occhi blu come l'oceano e decido di perdermi in quell'oceano di amore...
-Qualcosa che non va?- mi chiede aggrottando le sopracciglia
-No assolutamente- rispondo veloce
-E allora cosa c'è? Ho sbavato?- mi chiede preoccupato
-No, no, non hai sbavato... É che... É stato il mio primo bacio...- lo confesso tutto d'un fiato
-Il tuo primo bacio... Che onore...- sorride sincero, amo sempre di più i suoi sorrisi
-Già... Non sono mai stata tanto interessata ad avere un ragazzo...-
-Mai? Neanche una cotta alle medie?-
-Mai... Anche perché fino al mio arrivo in America sono stata istruita da privatista...-
-Ok... Allora sono onorato di averti dato il tuo primo bacio...- mi accarezza la guancia -E spero di non averti dato l'ultimo...- sorrido imbarazzata
-Si sta facendo troppo tardi e domani abbiamo la partenza alle otto...- affermo un po' triste
-Hai ragione, buonanotte Melanie- mi schiocca un altro bacio sulle labbra
-Buonanotte Jason- lo guardo avviarsi verso l'ascensore prima di chiudere la porta della mia camera e concludere questa bellissima serata.
      ***
Seul, Corea del Sud, 11 ottobre 1996
Melanie P.o.V.
Da quella sera io e Jason stiamo insieme, siamo una coppia, sono felicissima. Credo che tutti l'abbiano capito, anche mio padre -Melanie- mi ferma
-Sì?-
-C'è qualcosa che devi dirmi?- mi chiede alzando un sopracciglio
-No, non mi sembra...- rispondo tranquilla
-Sicura? Magari che frequenti qualcuno e che... Non so tutti lo sanno tranne io?...- chiede sarcastico
-Già...- sussurro
-Già...- fa eco -Perché non me l'hai detto?- mi chiede
-Pensavo che visto che lo sapevano tutti lo avessi saputo anche tu... Scusa...-
-Va bene... L'unica cosa é che dovete stare attenti... Insomma siete giovani e dovete fare attenzione a...- sospira imbarazzato
-Dobbiamo fare attenzione a cosa?-
-Dovete fare attenzione a fare...- é imbarazzato
-A fare cosa?-
-Dovete stare attenti a "fare"... Anche se non sono l'esempio migliore, anche perché se avessi fatto io attenzione tu non saresti qui...- vaneggia e gesticola             -Comunque dovete stare attenti quando fate quelle cose, perché sono un padre giovane e sono giovane per essere nonno...-
-Non ti preoccupare ancora non "facciamo" e quando arriverà quel momento faremo attenzione- sorrido per rassicurarlo... Se non si era ancora capito é molto protettivo...
  
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