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Autore: OurChildhood    29/08/2014    7 recensioni
Annabeth Chase si è trasferita a New York all'inizio dell'estate. Anzi, l'hanno spedita a New York all'inizio dell'estate.
"Abbiamo trovato una scuola per ragazzi problematici come te. La Goods." La sua matrigna non aveva peli sulla lingua per quanto riguardava la sua "adorata" figliastra. Solo perché soffriva di dislessia e iperattività. Non lo trovava giusto.
"Troverai Luke ad aspettarti all'aeroporto." Per di più doveva contare su un ragazzo quasi sconosciuto che i suoi genitori conoscevano appena.
"Perfetto" pensava "non potrebbe andarmi peggio."
Ma si sbagliava di grosso.
***
Le vite di ognuno di noi si incrociano, si scontrano, si sfiorano con quelle di altre persone e, ognuna di queste, lascia un segno più o meno forte nelle nostre vite.
Ogni persona che incontriamo provoca in noi un cambiamento più o meno forte, voluto o meno.
***
Dal Capitolo 12:
Sapevo già che la vita cresce, muta, si incrocia con quella altrui, si marca di cicatrici che non si rimargineranno più. Sta solo a noi cercare di dimenticarle e rincominciare da capo.
Mi alzai dal letto e preparai le valigie. Stava anche a me
cambiare per la vita.
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bianca di Angelo, Connor Stoll, Nico di Angelo, Percy/Annabeth, Talia Grace, Travis & Connor Stoll
Note: AU | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
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PoV Bianca
Il lunedì mattina il tempo era particolarmente asciutto e caldo, stranamente differente da quello della settimana precedente.
Rimasi quasi accecata quando, aprendo le finestre, il sole penetrò nella stanza, quasi ardendo.
Sotto, il traffico newyorkese si faceva sentire come al solito, mentre la vernice delle macchine brillava alla luce calda dell'alba.
Era quasi improbabile un caldo del genere durante una mattina di metà ottobre, tanto che mi immaginai che si trattasse uno di quei giorni estivi caldo, ma leggermente ventilati.
L'aria appesantita dal fumo dei gas di scarico stava entrando nella stanza, perciò mi vidi costretta a chiudere la finestra.

Mi diressi verso il bagno, dove lo specchio rimandava un'immagine di me del tutto diversa da quella del mese precedente. Ormai stavo davvero meglio, tutto era diventato più semplice da affrontare, ora che avevo trovato una certa confidenza con Silena e Clarisse. 
Parlare con loro era diventato fondamentale per non avere un altro attacco di depressione. Anche se ormai tutto quello che era successo sembrava lontano e quasi inesistente. Un terribile capitolo chiuso della mia vita.
Mi preparai per andare a scuola e poi, presa una mela e lo zaino, mi diressi verso la scuola.

Nel cortile gli studenti erano febbricitanti, agitati, e non riuscivo a spiegarmi motivo di tanti movimento.

Era pur sempre lunedì mattina ed eravamo pur sempre a scuola!

I miei dubbi su una possibile insanità mentale dei miei compagni venne immediatamente confutata quando sentii le parole "festa" e "vestiti".
Mi ero completamente dimenticata della festa organizzata dagli Omega&Co per il sabato seguente. 
Ovviamente tutti erano particolarmente sulle spine, nessuno conosceva particolarmente quella compagnia proveniente dalla "Camp Jupiter School", un'altra scuola ospite, e tutti volevano sapere se le loro feste erano davvero così incredibili come dicevano loro.
In più i vari gruppi di ragazzi e ragazze mormoravano tra di loro: alcuni vittoriosi perché la ragazza che avevano invitato aveva accettato oppure perché il ragazzo per cui palpitavano si era accorto di loro; altri, con la testa bassa, dicevano di essere stati rifiutati, oppure non avevano ricevuto l'invito sperato.
Silena, ovviamente era stata invitata da Beckendorf, mentre io e Clarisse avevamo progettato una serata film. Data la mancanza di inviti e la poca voglia di stare in mezzo a un'enorme folla danzante e sudaticcia, avevamo preferito organizzare un incontro a base di cibi poco salutari a casa mia.

«Ehi, Di Angelo!»
Mi girai verso l'origine del saluto, riconoscendo istantaneamente l'origine del suono.
I capelli svolazzavano leggermente nella brezza, ma il caldo opprimente non dava tregua, a parte per quell'attimo di gelo che mi aveva fatto scorrere un brivido lungo la schiena. O non era stato il tempo?
Alzai una mano in segno di saluto al ragazzo ricciuto che mi stava salutando, per poi voltarmi di nuovo. Silena mi stava raggiungendo con un sorriso raggiante.
Lui mi rincorse e mi afferrò per un gomito, facendomi sussultare.
Un sorriso si dipinse sul suo viso furbo e affilato. Aveva chiaramente qualcosa in mente.

«Bianca, mia adorata! — sollevai un sopracciglio, confusa — Come stai? Hai sentito della festa? Hai già qualcuno con cui andar-
«Veramente io...-
«E non dirmi che non hai voglia di andarci perché non hai ricevuto inviti ed avevi altri impegni! Ci devi venire! Vuoi un consiglio da amico? — pronunciò quell'ultima parola con un po' di immotivata incertezza. Era mio amico, dopotutto, o no? — Vieni, giusto per distrarti. Un po' di musica e qualche strana danza non potranno certo guastare, no? È l'ultimo anno questo, dobbiamo viverlo il più possibile perché poi... — un ombra gli passò per il volto — ...chissà quando ci rivedremo.»
Sorrise, ritrovando il suo solito buonumore. Mi ero immaginata tutto, o quello che era passato sul suo viso era dolore? Era davvero capace di provare stati d'animo negativi?!
«Ma non ho intenzione di venirci sola come un ca-
«Ti accompagno io! — arrossì per la velocità con cui me lo propose — Sempre se ti va...» aggiunse poi.
Rimasi un momento un po' spiazzata. Era un...invito, quello? Arrossii immediatamente.
"Ma certo, Bianca! È tuo amico, vuole farti staccare un po' dallo studio e pur di riuscire nel suo intento ti sta proponendo di andare con lui alla festa. Un amico non farebbe questo per te?"
"Ma certo che lo farebbe!" pensai.

Non feci nemmeno in tempo a formulare una risposta quando Silena, raggiante come il sole, spuntò da dietro alla mia spalla.
«Ma certo che le va!»
«Silena...»
«Giusto! E vuole dirti anche di venirla a prendere a casa sua alle otto in punto, magari in smoking e senza tuo fratello alle calcagna! Oh, e non dimenticarti un bouquet di fiori! Rose rosse, simbolo dell'amo-
«SILENA!» urlai.
«Alle otto in punto, ricordati!» concluse prendendomi per un polso e trascinandomi via.

Avvisai Clarisse dell'importante decisione presa da Silena in mia vece e dell'impossibilità di fare quella serata tanto organizzata.
Fu solamente il bene che Clarisse provava per Silena a fermarla da tirarle un cazzotto ben assestato in mezzo al viso.
«Oh, ma non preoccuparti mia dolce Clarisse! Verrai anche tu, Connor Stoll si è offerto di accompagnarti!»

Non avevo idea di cosa avesse proposto Silena a Connor per convincerlo a fare tanto, invitare la sua peggior rivale alla festa.
Forse gli aveva ceduto il proprio pranzo per il resto dell'anno? Gli aveva promesso di fargli i compiti per il resto del trimestre? Gli aveva permesso un soggiorno di una settimana nel sul cottage in campagna?
Qualunque cosa avesse fatto, l'aveva fatto bene.
E Clarisse fu obbligata a lasciare pigiami a coniglietti e gelato a casa e accettare l'invito di Connor pur di non restare da sola.

Arrivò l'ora di pranzo e, finalmente, la nostra tavolata era di nuovo al completo.
I posti sul fondo erano occupati da Juniper e Grover che si guardavano negli occhi come si guarda di solito un bignè, tralasciando completamente il cibo che avevano sul piatto. Sembrava potessero saziarsi solo dei propri sguardi.
Percy e Nico, seduti su lati opposti, che parlavano dell'ultimo gioco uscito per la play.
Poi Connor e Travis che, seduti davanti a Clarisse, giocavano alla guerra del cibo. Poi, in parte ai due gemelli, Annabeth e Talia che discutevano animatamente su qualcosa che aveva reso la prima non poco agitata, e non in senso positivo.
Di fronte a loro e in parte a Clarisse, sedavamo io e Silena. 
Ci sentivamo leggermente escluse da tutte le conversazioni, così lei, stanca, urlò:«Allora, ragazze! — tutto si acquieto per un secondo nella tavolata, perfino Grover e Juniper ruppero il loro contatto visivo per girarsi verso di lei — Cosa mi dite riguardo la festa?»
Juniper si spostò, presagendo che lì la cosa si stava facendo interessante.
«Ovviamente io ci andrò con il mio Grover!» disse mentre si sistemava accanto a Silena.
«Io con il mio Charlie! Bianca con Travis e Clarisse con-
«Per favore, non dirlo, è già abbastanza umiliante così!» la fermò la diretta interessata, beccandosi il resto di una polpetta in piena faccia da il suo "amorevole" accompagnatore.
Lei inspirò ed espirò, probabilmente più per paura di beccarsi un'espulsione che per vera umana sopportazione nei confronti di Connor.
«Voi?» continuò Silena, rivolta alle ultime due.
«Io ci andrò con Nico, mi pare ovvio!» disse Talia, quasi fosse stato un sacrilegio chiederlo.
Dopodiché tutta l'attenzione fu rivolta ad Annabeth.
«Beh...» cominciò lei.
«Suvvia, non fare la preziosa! E anche se non ti ha invitato nessuno, a noi puoi sempre dirlo!» la esortò Juniper.
«A dire il vero, qualcuno me l'ha chiesto... — fece un attimo di pausa, durante il quale la tensione era palpabile — ...Lucas Johnson» concluse.
Un coro di ovazione si levò dal gruppo, anche se io non ero per niente stupita: Annabeth era sì una secchiona, ma aveva una bellezza non irrilevante.
«E non mi ha detto nulla?! Per quanto sia contenta per te, io sono sempre stata convinta che ci saresti andata con Percy!» esclamò Talia.
Si levò un "Anch'io" generale, anche da parte dei due gemelli che avevano smesso per un istante di lanciarsi polpette per ascoltare la conversazione.
Annabeth arrossì vistosamente prima di girarsi verso il diretto interessato, quasi sperando non avesse sentito.
Questo, quasi richiamato dallo sguardo di lei, si voltò e le sorrise, guardandola negli occhi.
«Uno... Due... Tre... Quattro... Cinque... Sei... Sette... Otto... Otto secondi!» sussurrò Silena battendo le mani. I due avevano distolto lo sguardo imbarazzati.
«Che dici?» le sussurrai di rimando.
«Si dice che se due persone si guardano casualmente negli occhi e riescono a mantenere il contatto visivo per più di sei secondi senza battere le palpebre, c'è della tensione sessuale, e si dà il caso che Annabeth e Percy si siano guardati negli occhi per otto secondi. OTTO! Capisci?! O quei due sono già andati a letto insieme o sono sul punto di farlo! Oh Santi Numi! Quanto li shippo!» batté le mani furiosamente.
«Li che?!» chiesi confusa.
«Che avete voi due da confabulare?» chiese Talia divertita.
«Oh... Nulla! Stavamo solo dicendo che Percy ripiegherà di sicuro sulla Dare! Non gli dirà mai di no!» si tirò fuori Silena.
«Chi ripiegherà su chi?» chiese la Dare, spuntata da chissà dove.
«Stai ancora aspettando l'invito di Percy per il ballo, Dare?» chiese Talia in aria di sfida.
Lei scoppiò in una risata che ci lasciò lievemente di stucco.
«Siete completamente fuori strada, stavolta! Diciamo che dopo l'appuntamento che abbiamo avuto all'inizio dell'anno mi è passata la cotta per Percy. Ho capito che non è per niente il mio tipo. Gli ho detto finalmente che non mi importava più diventare la sua ragazza e che col tempo la cotta mi sarebbe passata e... Beh, è passata, ecco tutto.»
«Non ci credo! — disse Juniper sorridendo leggermente per il nuovo possibile scoop che, ovviamente, avrebbe dilagato per tutta la scuola pochi secondi dopo — E con chi ci vai? Al ballo intendo.»
«Ottaviano, "Camp Jupiter School", capo della Omega&Co, biondo, occhi azzurri, viziato figlio di papà, leggermente schizofrenico, irascibile, odioso, impertinente e un figo da paura. Vi basta come descrizione?» chiese compiaciuta, andandosene.
Jupiter non perse un secondo e corse via, i capelli tinti di verde che sbatacchiavano qua e là.
«Juniper!» urlò Grover, alzandosi.
Silena lo fermò un istante.
«Oggi pomeriggio siete libere? — chiese e tutte annuirono. Poi si rivolse a Grover —Oggi pomeriggio, fuori dalla scuola, andiamo tutte a prendere il vestito fuori dalla scuola. Diglielo.»
Grover annuì e Silena lo lasciò correre dietro a Juniper.
Riportò poi lo sguardo su di noi, alzando un sopracciglio e con un sorriso malizioso.
«Allora, altre novità?»

~SPAZIO AUTRICE~
Buongiorno semidei!
Come state? Passate buone vacanze?
Io più o meno... La settimana trascorsa al mare è stata piuttosto piovosa e non ho preso molto sole :( 
Passando al capitolo, volevo solo dirvi che questo è di passaggio, il prossimo sarà probabilmente Comico e Fluff perché, come potete capire dalla fine, andranno tutti a prendere i vestiti per la festa :D
Ok. Sto delirando.
Maaaaa... Va bene, vi lascio, prima che inizi a blaterare.
Fatemi sapere che ne pensate ;)
A presto,
-A (che non so voi, ma con questa firma mi sembra di stare in Pretty Little Liars :') )
P. S.: Mi dispiace per chi spera nella comparsa dei personaggi della seconda serie, ma ho introdotto Ottaviano solo perché mi piace un sacco la RachelXOctavian e perché volevo "togliere" il problema Rachel, magari facendo nascere un piccolo rapporto di amicizia tra lei e i nostri personaggi, quindi non nominerò Leo, Piper, Hazel, Frank e Jason.
   
 
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