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Autore: Woodland    21/09/2008    0 recensioni
Cosa diresti se venissi a scoprire che la terra santa è il luogo dove da sempre il Male cerca di uscire? Cosa diresti se sapessi che il transito tra la terra e l'inferno è possibile? Un gruppo di valorosi soldati dovrà combattere nella terra del male per proteggere il futuro.
Genere: Sovrannaturale, Guerra | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Soderkommandos capitolo1    SONDERKOMMANDOS
CAPITOLO 1 “UN APRILE ORMAI LONTANO”
L’aria che si respira qui ,nella baracca 19, è un aria viziata e che dà l’idea di sonno.
Anche se si chiama Baracca 19 è una delle due baracche del campo. Una volta ce n’erano 20 ma poi dopo il calo di arruolati si decise di restringere il campo e 18 baracche furono tolte.
Oggi è domenica e si può dormire fino a “tardi”, dato che quei fetenti anche se sono  stupidi fanatici, rispettano almeno questo giorno. Il giorno in cui Dio riposò dopo aver creato l’umanità e l’universo.
E mentre gli altri camerati dormono io penso a come sono finito in questo buco.
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-Sveglia ,coglioni!-
Il sergente Rheiten ci dà così la sveglia della domenica (quella degli altri giorni ,invece è a base di offese pesanti contro di noi e bestemmie).
Infilo di fretta gli stivali e mi metto la giubba mimetica rigorosamente pulita, perché la domenica bisogna rispettare le tradizioni, dice il sergente, che nonostante odi qualsiasi cosa inerente alla religione, è molto attaccato alle sue abitudini d’infanzia.
Ormai sono pronto e tirato a lucido, mi alzo ed esco dalla baracca lasciandomi alle spalle i miei compagni che come al solito sono in ritardo.
La prima cosa che noto è un certo fermento nel campo: gli addetti alla logistica continuano a fare avanti e indietro dal magazzino al camion dei rifornimenti. Ma non ci faccio troppo caso e respiro l’aria fresca del mattino, perché per tutto il resto della giornata, e per questo intendo dopo mezzogiorno, so che respirerò altra aria viziata, come quella che si respira il mattino nelle camerate.
La domenica pomeriggio niente libere uscite, come in tutto il resto dell’ esercito, ma si passa il pomeriggio a ripulire il campo e i cessi dei superiori.
Di assumere personale per le pulizie non se ne parla: bisogna ridurre i costi!
Così ci ripete sempre quel coglione del colonnello quando ci passa in rassegna e ci fa il discorso domenicale.
Assorto nei miei pensieri come sono non mi accorgo che il sergente ha iniziato a far suonare il trombettiere per l’adunata.
Quando vede che non sto seguendo i miei compagni nel giro in formazione attorno al campo, di soppiatto mi viene alle spalle e inizia con le solite stronzate.
-Oggi ti vedo demotivato, soldato lavacessi!
Bè, vuol dire che oggi ci sarà più lavoro per te e meno per qualcun altro. E sai chi è quel qualcun altro? Te lo dico io chi è: Bill.
Sì, proprio quello che ti ha fatto finire nei casini davanti al colonnello.
Tu pensi che io sia un sadico vero? Perché premiare quel finocchio con un cervello, che chiamarlo
cervello non si può perché è solo un ammasso di merda, invece di Jonathan  che ha la schiena spezzata dopo l’ultima marcia?.........-
Il sergente continua, ma io non lo ascolto e alla fine quando mi chiede se è tutto chiaro mi limito a rispondere il classico Signorsì.
Anche se si è accorto che non lo ascolto non lo dà a vedere. Io ,secondo lui, sono un caso perso.
Il giro del campo è finito e il colonnello esce dal suo edificio quadrato tutto rattoppato, che anche se è un cesso, in confronto alle nostre baracche è una reggia.
Ci accatastiamo nella tenda al margine nord del campo dove tiene il suo discorso domenicale e dà le direttive generali per la settimana.
Questa volta sono seduto in parte a Gary “prigione” , così soprannominato perché è quello che nel campo era stato più volte nella “prigione di disciplina” l’anno scorso, e Bill  detto “finocchio”, così soprannominato per le sue particolari tendenze e che io odio per la figuraccia che mi ha fatto fare davanti al colonnello.
Il colonnello inizia a parlare e nella sua voce colgo un accento di eccitazione
-Riposo soldati!!
Oggi è un giorno speciale: certo, voi direte che tutte le domeniche sono speciali, perché noi allentiamo la presa per quanto riguarda la disciplina: ma oggi lo è di più!-
Si interruppe.
Il sergente è stupito: ovviamente lui pensa che la domenica sia riposo la mattina e pulizia il pomeriggio. In 10 anni della sua carriera immagino che non avesse mai sentito niente di simile dal colonnello.
Mentre tutte i miei compagni guardano il colonnello con occhi stupiti io abbasso la testa ,chiudo gli occhi e mi rifugio nel mio angolo di intimità che si trova nel mio cervello.
Ho intuito cosa sta per dirci.
Ho pensato a quelle casse che poco prima ho visto caricare sui camion, e al 99% penso di avere azzeccato quello che il colonnello sta per dirci. E mi preoccupo molto.
L’aria di settembre inizia a spirare fredda e avverto un oscuro presagio. Di morte. Di morte perché solo adesso ricordo il logo visto di sfuggita sulle casse e capisco che tipo di arma è contenuta.
L’arma che per tutti significa paura allo stato puro.
L’arma che anche il SonderKommandos più duro teme.
L’arma che è peggiore di cento bombe atomiche.
L’arma che nessuno di noi ha maneggiato.
Non è un arma che si usa al poligono di tiro.
Non è un M16 e nemmeno uno di quei nuovi terribili fucili d’assalto OICW.
Quell’arma diventa concepibile alla mente umana solo se sai che esiste .Se nessuno ti dicesse che esiste tu non andresti a pensarlo neanche lontanamente. Cioè uno se la può immaginare ma per immaginare che esista  deve essere proprio un pazzoide.
Ma ormai non  guardo più il colonnello e penso a quell’ aprile lontano (meglio dire per me lontano: erano passati solo sei mesi, ma a me sembravano un eternità) in cui commessi la più folle di tutte le cose folli commesse nella mia vita: arruolarsi negli S.K. corps.
Penso che adesso sono un SonderKommandos.
Penso che il colonnello sia un bastardo sadico perché sulla sua bocca scorgo il sorriso, anche se ci deve dare una brutta notizia e il giorno speciale che intende lui non è il giorno speciale che intendono i 40 uomini che lo ascoltano.   
E soprattutto penso all’ uomo che mi ha convinto all’arruolamento e al modo in cui mi ha convinto.
In poche parole penso al passato.


  
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