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Autore: MiaBlack    29/08/2014    9 recensioni
Teniamoci compagnia tutto agosto!
E' tempo di vacanza per i nostri eroi! Mare, sabbia e sole. un trio perfetto associato a Oliver e Felicity. la nostra coppia preferita ha deciso di andare in vacanza ma ci sarà qualcuno che ci mette lo zampino che accadrà!!!
mmhh Va beh leggete e commentate!
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Felicity Smoak, Oliver Queen
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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capitolo 5

 

Passarono cinque giorni dal loro arrivo sull’isola i due ragazzi si parlavano a malapena, Felicity era arrabbiata per essere stata abbandonata per Natasha, il fatto di essere andati li insieme non voleva dire che dovevano passare tutto il tempo insieme, ma oltre quelle due cene i due ragazzi non avevano fatto niente, si incontravano nel bungalow giusto per cambiarsi, Oliver aveva passato le notti sul divano così da non disturbare Felicity con la sua presenza.

Il piano di Oliver era semplicemente quello di far ingelosire un po’ la ragazza, ma la situazione gli era sfuggita di mano e il piano gli si era ritorto contro. La bionda non solo sembrava disinteressata da quello che faceva, ma le sue azioni l’avevano spinta tra le braccia di Gabriel, finendo per essere lui quello geloso.

 

-Un soldino per i tuoi pensieri! - Gabriel si sedette sulla sdraio di Felicity porgendo alla ragazza un bicchiere pieno di un liquido colorato con fette di frutta con tanto di ombrellino su un lato.

Il cielo era pieno di stelle e il mare calmo rifletteva la luce della luna.

-Grazie.- rispose lei regalandogli un sorriso un po’ stiracchiato.

-Allora? – la incitò lui sorseggiando la sua bevuta. Felicity osservava il mare davanti a loro con un piccolo broncio, quella non era esattamente la vacanza che si era immaginata mentre preparava la valigia.

-Lascia stare. – rispose lei con una piccola smorfia, Oliver era arrivato accompagnato dall’immancabile Natasha.

-Non mi dire… ti piace Oliver? –

-No! – rispose subito lei voltandosi verso di lui. Gabriel puntò i suoi occhi azzurri su di lei.

-Okay, allora non ci sono problemi se faccio questo. – commentò lui. Gabriel le accarezzò la guancia e si avvicinò per baciarla.

-Gabriel… - bisbigliò a fior di labbra, non sapeva nemmeno lei cosa volesse, era combattuta una parte di lei diceva di no, che in quel modo stava tradendo Oliver, ma un'altra parte di lei diceva di mandare Oliver a quel paese e di reclamare un po’ di felicità. Chiuse gli occhi per assaporare quel bacio, ma così facendo l’immagine dell’amico si sovrappose a quella di Gabriel, non c’era niente da fare Oliver non voleva proprio uscire dalla sua testa. Felicity fece per tirarsi indietro, non voleva baciarlo mentre pensava ad un altro.

-Io no… -

-Shhh! – Gabriel ignorò le lievi proteste di Felicity, la strinse per i fianchi avvicinandola a lui e la baciò.

-MMHH! NO! – fece lei cercando di spingere via il ragazzo.

-Lasciala! – la mano che la teneva i fianchi la lasciò e la pesante presenza del corpo del ragazzo su di se scomparve. Aprì gli occhi per vedere cosa era successo, rimase a bocca aperta, non si aspettava di vedere una scena del genere.

-Oliver! – urlò lei cercando di bloccarlo. Oliver era andato in suo soccorso, aveva tirato due pugni in faccia a Gabriel e non sembrava intenzionato a fermarsi.

-Se una ragazza dice di no, è no! – sibilò infuriato.

-Oliver così lo ammazzi. Lascialo stare! – Felicity gli afferrò il braccio prima che potesse colpire nuovamente Gabriel. Provò a trascinarlo via, ma era più difficile del previsto: Oliver era veramente arrabbiato e sembrava non accorgersi della bionda aggrappata al suo braccio.

-Oliver! – urlò lei. Finalmente l’attenzione di Oliver si riversò sulla ragazza che lo guardava spaventata.

-Ti prego lascialo stare. – mormorò quasi implorante, tremava leggermente, spaventata dalla furia che Oliver aveva dimostrato.

-Andiamocene. – il braccio di Oliver si avvolse alla vita di Felicity tirandola vicino a se e allontanandosi dai due.

Rientrarono nel bungalow in silenzio, Oliver l’accompagnò in camera, dopo essersi assicurato che stesse bene, rimase li per un po' aspettando che si calmasse e riuscisse ad addormentarsi. Quando finalmente Felicity si addormentò, Oliver se ne andò in salotto a dormire sul divano che negli ultimi tempi era diventato il suo letto.

 

Era notte fonda, Oliver si svegliò infastidito da alcuni rumori provenienti dalla camera da letto, la vita sull'isola l'aveva reso particolarmente sensibile ad ogni rumore, si mise seduto sul divano già vigile, il rumore era leggero, ma persistente, si alzò e si avvicinò alla stanza. Felicity dormiva, si lamentava borbottando qualcosa di incomprensibile, rigirandosi nel letto.

-No… TI prego no… Oliver… - si accigliò ed entrò. Felicity dormiva, stava sognando e lo stava chiamando nel sonno.

-Oliver no, non farlo. Non per me… - si accigliò chiedendosi cosa stesse sognando la giovane.

-Felicity, ehy, è solo un sogno svegliati.- le accarezzò il viso cercando di svegliarla dolcemente. La vide aprire gli occhi e cercare di mettere a fuoco il suo volto.

-Oliver?! –

-Ehy, hai fatto un brutto sogno. – le spiegò lui spostandosi.

-Che stavi sognando? – chiese.

-Non ricordo… - mentì, ricordava bene cosa stesse sognando: lei che si metteva in pericolo e Oliver che andava a salvarla rischiando la sua vita.

-Ehy, è tardi riposa. –

-Rimani qui con me? – chiese ringraziando mentalmente il buio pesante che c’era in quella stanza.

-Felicity…-

-Ti prego. Io, so di essere un impiastro che finisce solo nei guai, ma…- Oliver azzerò le distanze tra loro, si sedette sul letto e l’abbracciò stretta.

-Ehy, non sei un impiastro.. Okay forse un po’, ma sei il mio impiastro… –

-Rimani qui. –

-Ti terrei sveglia io… -

-So che fai brutti sogni… e non sei l’unico, rimani qui. – Felicity lo stava praticamente pregando di rimanere con lei, non voleva dormire da sola, non aveva più la forza di affrontare i suoi incubi da sola era stanca di combattere tutte le notti con la paura di perderlo.

-Fai spazio. – si spostò lasciandogli lo spazio per stendersi accanto a lei, Oliver l'abbracciò stringendola tra le sue braccia cercando di proteggerla dai suoi incubi.

 

Il sole sorse e illuminò la stanza, i due ragazzi dormivano tranquilli abbracciati, il primo a svegliarsi fu Oliver che si trovò Felicity accoccolata al suo petto, i capelli le coprivano leggermente il viso, le labbra erano appena aperte, il tutto le regalava un espressione angelica.

Oliver rimase a letto a coccolare la ragazza per un po’, era un momento così tranquillo e pacifico che raramente si sarebbe ripetuto, avrebbe voluto che il tempo si fermasse che i suoi problemi rimanessero fuori da quella porta per sempre, ma la realtà reclamava la sua attenzione. Lentamente senza svegliare la bionda Oliver uscì dalla stanza prendendosi ancora un momento per osservarla beatamente addormentata.

Quando Felicity si svegliò trovò l’altra metà del letto vuoto, il materasso era fresco segno che Oliver doveva essersi alzato già da un po’. Uscì dal letto indossando la camicia che Oliver aveva lasciato appoggiata all’armadio, adorava indossare la sua camicia, profumava di lui ed era come se la stesse abbracciando.

Usci dalla stanza in punta di piedi guardandosi attorno, la portafinestra che dava sul terrazzo era aperta, le tende bianche erano mosse dal vento sbirciò fuori sperando di trovarlo a contemplare il panorama, ma lui non era li, dei rumori dalla cucina attirarono la sua attenzione. Attraversò il salotto e si affacciò in cucina dove trovò Oliver intento a ripulire il disastro che aveva appena combinato.

-Avevi detto che sapevi cucinare.- lo prese in giro lei, Oliver era chinato a raccogliere qualcosa che gli era caduto mentre i pancake sul fuoco bruciavano.

-Non volevo svegliarti.- ammise lui spegnendo i fornelli e buttando il cibo bruciato.

-Non l’hai fatto. Che stavi combinando? – chiese avvicinandosi.

-Volevo prepararti la colazione. –

-Per me? – chiese lei sorpresa, ma felice di ricevere quelle attenzioni dal ragazzo. Sul tavolo c’era un vassoio di legno con sopra due bicchieri con il succo.

-Grazie! – lo abbraccio e gli diede un bacio sulla guancia.

-Ti do una mano!- si propose lei.

Iniziarono a cucinare insieme ridendo e scherzando come due qualsiasi amici, non c’era tensione, non c’era imbarazzo, qualunque cosa li avesse bloccati fino a quel momento era scomparso.

-Credo che quello che mi hai raccontato l’altra volta sia stata una bugia. – commentò Felicity sedendosi al tavolo apparecchiato e imbandito di cose da mangiare.

-Stai mettendo in dubbio che io sappia cucinare? – chiese Oliver fingendosi offeso, ma sorridendole comunque.

-Cosa dovrei pensare hai bruciato metà della colazione. – rispose lei divertita.

-Okay va bene, non ho fatto bella figura con la colazione… ma potrei sempre riscattarmi con la cena? –

Felicity alzò gli occhi dal suo piatto per fissare Oliver, il quale però non la stava guardando, si fingeva particolarmente interessato al suo caffè.

-Mi stai invitando a cena? – chiese sorpresa lei.

-Solo se accetti. –

-Accetto. Quindi? -

-Allora te lo chiedo, ceniamo insieme? – si sorridevano divertiti.

-Va bene. Ma non è che mi avveleni? –

-Hai molta fiducia in me!- le fece notare lui risentito.

-Io mi fido di te. So che posso fidarmi e me lo hai dimostrato in più di un occasione. Solo che non ispiri fiducia in cucina! – ridacchiò lei indicando la cucina dove gli esperimenti falli di Oliver giacevano nel secchio dell’immondizia.

-Donna di poca fede.-

 

***

 

 

-Oliver tutto questo è assurdo. Che stai combinando! – chiese Felicity.

Oliver le aveva vietato di entrare in casa per tutto il pomeriggio e così lei si era limitata a stare sul terrazzo e a nuotare attorno a casa, non voleva andare in spiaggia, non voleva rischiare di incontrare Gabriel o Natasha.

Ad una certa ora Felicity si era fatta la doccia e si era cambiata. Oliver era entrato in camera e le aveva chiesto se si fidava di lui sfoderando il migliore dei suoi sorrisi.

-Manca poco.- la rassicurò lui.

-Non è divertente Oliver, non mi piace essere bendata e portata chissà dove.-

Oliver le aveva legato una benda scura attorno agli occhi e l’aveva portata fuori dal bungalow guidandola attento a non farle fare male.

-Siamo quasi arrivati. Ancora pochi passi. – Oliver sorrise mentre si fermava e le slegava la benda permettendole così di vedere. Erano sulla passerella a pochi metri dal mare, davanti a loro un tavolo apparecchiato con due bottiglie di vino, attorno al tavolo c’erano fiaccole accese che illuminavano la zona.

-Oh mio Dio. Oliver! – esclamò lei a bocca aperta, non poteva credere a quello che vedeva, nemmeno nei suoi sogni più romantici e fantasiosi si sarebbe mai aspettata una cosa del genere.

-Vieni sediamoci… Ho pensato che… Beh te lo dovevo. – spiegò lui mentre le spostava la sedia aiutandola a prendere posto.

-Me lo dovevi? –

-Tu fai tantissimo per me. Mi hai aiutato non solo a salvare Walter o a depennare i criminali dalla mia lista, ma anche a migliorare la città. Me la cosa per cui di dovrei veramente ringraziare è perché grazie a te ho trovato un altro modo di fare quello che volevo fare. –

-Oliver, ti aiuto non perché voglio qualcosa in cambio. Ti aiuto perché lo voglio fare.-

-Lo so. E io… ne sono felice. Ma questo non vuol dire che non ti meriti un ringraziamento come si deve. –

Un cameriere si avvicinò ai due sorridente.

-Se siete pronti… -

-Si, iniziamo. – Felicity seguì il ragazzo allontanarsi da loro sicuramente diretto a prendere i loro antipasti.

-Vuoi spiegarmi? – chiese lei osservando il ragazzo tornare con in mano i loro piatti.

-Okay, ammetto. Ci ho provato ma… con scarso risultato. – ammise imbarazzato mentre gli antipasti venivano posati.

-Quindi avevo ragione.. Non sei capace. –

-Vuoi infierire? – chiese lui.

-No. –

Il filing che si era creato quella mattina non si era ancora spezzato. Continuavano a parlare del più e del meno, passavano da un argomento all'altro senza un legame apparente, ridevano e scherzavano come se fosse una cosa normale per loro.

-Questa serata è bellissima. Ti ringrazio. – fece Felicity sorridendogli, grazie a lui il suo desiderio di andare a Bora Bora si era avverato.

-Sono contento. –

-Non voglio tornare a casa… - si lamentò lei con una smorfia facendo ridere Oliver che la guardava.

-Perché? Non vuoi rivedere Dig, Sara, Roy, non ti mancano? –

-Si che mi mancano, ma tornare a casa vuol dire tornare a lavoro… - spiegò lei con un piccolo broncio.

-Lo odi proprio quel lavoro.- chiese dispiaciuto lui.

-Non tanto il lavoro, ormai mi ci sono abituata.. ma il caffè non te lo porto lo stesso. Però Isabel… oddio lei non la tollero. –

-Beh se riesci a non ucciderla come ricompensa potremmo andare a cena insieme. – propose lui con noncuranza. Felicity guardò sorpresa il ragazzo, la stava invitando a cena fuori? No quello era solo un modo di dire.

-Perché, vuoi andare in un ristorante cinque stelle a pianificare come sottrarre soldi, magari al nostro vicino di tavolo?-

-Okay, no detto così decisamente no. Ma potremmo andare a cena da qualche parte solo per cenare.-

-Io, te, Dig, Roy e Sara… un bel gruppetto non c’è che dire. – commentò sarcastica lei, non voleva essere cattiva, ma quella era un’idea completamente folle.

-Anche con meno gente, questa cena sta diventando troppo affollata. Una cena a due, non sarebbe meglio, che ne pensi? – propose lui allungando la mano sul tavolo cercando di raggiungere quella di lei.

-Che il sole ti ha fatto male…- commentò lei sottraendo la mano dalla presa di lui. Quella sera Oliver si stava comportando in modo strano.

-Hai dormito bene stanotte? – le chiese lui sorvolando sul discorso precedente, l’avrebbe portata a cena fuori, che lei ci credesse o meno.

-Si, ti ho svegliato?- chiese preoccupata, negli ultimi mesi gli incubi la tartassavano: vedeva Oliver morire tra le sue braccia perché lei era incapace di curarlo.

-No, pensavo di essere io ad averti tenuta sveglia.-

-No, a malapena mi sono accorta di te. –

-Carina, questo è proprio quello che ogni ragazzo vuole sentirsi dire. – la stuzzicò lui.

-Oliver hai bevuto troppo, stai facendo discorsi strani. – Felicity gli tolse il bicchiere dalle mani.

-Non ci trovo niente di strano in questo discorso.-

-Oliver, che ti prende? –

-Ho solo capito che non posso fare a meno… Del vino. – rispose lui riprendendo il bicchiere. Per un attimo il cuore di Felicity si era fermano, era convinta che avrebbe detto che non avrebbe potuto fare a meno di lei e invece si stava ancora facendo beffa di lei. Doveva smettere, smettere di lasciarsi illudere dai suoi gesti e dalle sue parole, ma soprattutto doveva smettere di farsi illudere dai suoi occhi. Riprese a mangiare senza rispondere, se l’avesse fatto Oliver avrebbe capito quante aspettative lei avesse e quanto quella frase l’avesse ferita.

-Felicity… - la chiamò lui.

-Mmmhhmm.- rispose sorseggiando il vino e guardando il piatto davanti a lei, anche il piatto vuoto era più interessante di lui.

-Facciamo due passi. – le porse la mano, ma Felicity non la prese, si alzò e si avviò verso la passerella dalla quale erano arrivati.

-Felicity, camminiamo sulla spiaggia ti va? –

-Tu odi la spiaggia. – gli fece notare lei, però si limitò a sfilarsi i tacchi e scendere sulla sabbia fresca. Camminarono per un po’ in silenzio sul bagnasciuga, Felicity lasciava che l’acqua le bagnasse i piedi. L’acqua fresca l’aiutava a calmarsi, era inutile e controproducente arrabbiarsi con Oliver Queen.

-Credo che sia meglio se domani torniamo a casa… - fece Felicity disinteressata. Le piaceva stare li e tutto sommato nonostante gli alti e i bassi si era divertita, alcuni momenti di più altri di meno. Ma quella specie di bolla lontana dalla realtà non poteva durare e Oliver era bravo a ricordarglielo, tanto valeva che smettesse di illudersi, che tornasse al caldo torrido di Starling City.

-Non ne vedo il motivo. –

- Io ho realizzato il mio sogno grazie a te, ma tu odi stare qui.-

-E’ vero, non impazzisco per questo posto, ma non Bora Bora di per se… Io…-

-Il fatto che sia un isola? È questo il problema? – Oliver la guardò sorpreso, quella ragazza aveva centrato il problema in un attimo, possibile che fosse così facile comprenderlo?

-Più o meno.. non sono mai stato un amante del mare… e dopo l’esperienza sull’isola l’amore non è certo aumentato. – spiegò.

-Perché allora mi hai proposto di venire qui? Io non ti ho detto di Bora Bora per che mi ci portassi. – una piccola parte del suo cervello aveva preso in considerazione l’idea che Oliver avrebbe potuto permettersi il viaggio, ma questo non voleva dire che lei pensasse che lui ce la portasse.

-Non ho mai pensato a questo. Quando ti ho proposto di partire ero serio, volevo venire qui con te.-

-Perché? –

-Non lo so. Non lo so perché volevo venire qui con te, so solo che ero serio. Credimi. –

-Ti credo, però credo che sia ora di rientrare.-

-No, abbiamo ancora alcuni giorni e li voglio passare qui con te. –

-Perché?-

-Perché ormai non posso fare a meno di te. Se torniamo a Starling City gli impegni ci assorbiranno e non potrò avere tutto il giorno da passare con te.-

-Siamo tutto il giorno insieme e anche la notte. –

-Vero, ma non posso fare questo… - Oliver la bloccò e la tirò a se baciandola. Non era un vero e proprio bacio, le loro labbra si erano appena sfiorate, Oliver aspettava una mossa di Felicity, non voleva fare qualcosa di cui lei non fosse d’accorto.

-Che stai facendo. – chiese, gli occhi chiusi e le labbra a pochi centimetri dalle sue.

-Quello che avrei voluto fare un sacco di volte in quest’ultimo anno. – le braccia di lui si avvolsero attorno ai suoi fianchi e la tirarono verso di lui.

-Se è solo per divertirti io non voglio…- doveva difendersi, anche se il suo corpo tradiva le sue parole, doveva rimanere lucida. Se si fosse lasciata andare e il giorno dopo lui l’avesse liquidata come una delle tante, lei ne sarebbe morta, non poteva rischiare era già troppo vicino alla soglia del non ritorno.

-Felicity, sono lento quando si parla di sentimenti e non so dirti cosa provo, ma so che: vederti accanto a Berry mi infastidiva. Ma vederti accanto a Gabriel in questi giorni mi ha fatto arrabbiare. Non so se quello che provavo fosse gelosia, ma so che non ho mai provato nulla del genere. Ti voglio con me: come mia amica, come mia partner e come mia ragazza in entrambi i sensi. –

-Anche io. – finalmente Felicity si decise ad azzerare la già minima distanza tra le loro labbra.

-Andiamo! – ridendo i due tornarono verso la loro casa.

 

Nel bungalow accanto, più precisamente nella camera da letto, due persone ridacchiavano soddisfatti del loro risultato.

-Oh guarda chi sta chiamando, rispondi.- Gabriel si allungò sul letto premendo il tasto sul computer per rispondere alla videochiamata.

“Come va?” chiese la figura al computer.

-Come vuoi che vada? –

“Non so, mi avevate detto che mi tenevate aggiornato e invece non vi ho più sentito.”

-Sono nel bungalow accanto a darsi alla pazza gioia, siamo bravi lo sai. – rispose Natasha sedendosi sul letto, il suo sguardo soddisfatto non lasciava dubbi all’uomo che li aveva chiamati.

“So che siete bravi altrimenti non ve lo avrei chiesto.”

-Certo, certo. Ora che abbiamo fatto quello che volevi possiamo finirla qui? Sai ho una luna di miele da godermi! – Gabrel afferrò Natasha per la vita tirandola a se.

“Non fare la scocciata Nat, se hai sposato Gabriel di chi è il merito?”

-E’ tuo, ma questo non ti da il diritto di rovinare la nostra luna di miele. – rispose la ragazza intrecciando le mani con quelle del marito.

“Oh ammettilo che ti sei divertita.”

-Quello sempre, Oliver Queen e Felicity Smoak una coppia veramente carina e sono felice di aver aiutato i due a stare insieme, ma vorrei realmente spassarmela con mio marito.-

“Ho capito, ciao ragazzi. Divertitevi!”

-Ehy Dig. Quando tornano a Starling City facci sapere come è andata a finire. Magari potresti farci imbucare al loro matrimonio. –

“Sarà fatto. Ciao ragazzi!”

Spensero il computer, per poi baciarsi dolcemente.

-Siamo stati bravi. – ammise Gabriel stringendola a se.

-Siamo stati favolosi…-

Risero quei due erano veramente fortunati ad avere un amico come Dig che si preoccupava per loro.

 

Fine

 

Eccoci arrivati alla fine, con la fine di agosto è arrivata anche la fine della storia e anche la fine delle mie vacanze! ç.ç *me si dispera* ora passiamo alla storia:

Facciamo santo Diggle? ^-^ che dite se la merita no?

Natasha e Gabriel hanno ripreso punti vero? Hanno sacrificato la loro luna di miele per noi, sono Olicity anche loro! xD

Che altro dire... niente mi sembra di aver detto tutto.

Prima di salutarvi vorrei ringraziarvi per le recensioni grazie per aver letto e recensito e avermi dimostrato che agosto non è più un mese morto! ^.^

Un bacione ci vediamo a settembre con il seguito di “What? really? My .. “

Mia

 

   
 
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